Il mio posto nel mondo
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Il mio posto nel mondo

Ricordi, appunti, frammenti

  1. 550 pagine
  2. Italian
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Il mio posto nel mondo

Ricordi, appunti, frammenti

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Informazioni sul libro

C'è un musicista che ha attraversato la scena della musica leggera italiana come una meteora. Troppo in fretta, troppo presto. Perché l'idea di canzone di Luigi Tenco era, nella sua radicalità, qualcosa che precorreva i tempi, che inventava già negli anni Sessanta, per il cantautore, un modo di intendere il proprio ruolo che trascendeva nettamente l'idea del semplice e rassicurante intrattenitore per inoltrarsi sulla strada dell'impegno civile e della poesia militante. Un percorso svolto con numerosi altri artisti che hanno scritto insieme a lui la storia delle canzone italiana, da Gino Paoli a Enzo Jannacci, da Bruno Lauzi a Sergio Endrigo, da Giorgio Gaber a Fabrizio De André. Il libro rievoca la vita, l'arte e la personalità di Luigi Tenco attraverso le sue parole, frammenti di articoli, lettere e documenti dell'epoca, testimonianze di chi ha condiviso con lui la passione, l'impegno e soprattutto l'amicizia. Ricordi, aneddoti, analisi, sensazioni su Tenco e di Tenco. E poi tutti i suoi brani in un Canzoniere commentato da musicisti e cantautori di varie generazioni, amici, esperti, addetti ai lavori, intellettuali, e anche persone comuni. Un ritratto dell'Italia dell'epoca, dei bisogni e dell'inquietudine a cui Tenco ha dato voce. L'eredità di un grande artista che ha cambiato per sempre il volto della nostra canzone.

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Informazioni

Durante
ENRICO DE ANGELIS E ENRICO DEREGIBUS
Un anno dopo l’altro 1938-1967
1938
Luigi Domenico Tenco nasce il 21 marzo da Teresa Zoccola a Cassine (Al), in Monferrato. Il padre anagrafico, Giuseppe Tenco, è morto sei mesi prima, ufficialmente per il calcio di una mucca. Anni dopo Luigi, ancora bambino, scoprirà non essere il suo vero padre, che in realtà è un avvocato torinese originario di Maranzana, altro paese della zona.
Luigi cresce tra Cassine, Maranzana e soprattutto Ricaldone, paesino collinare sopra Cassine.
1944
In questo periodo per la prima volta ha un contatto con uno strumento musicale strimpellando un vecchio organetto a pedali a casa dell’amico Gianni Stefano Cuttica.
1948
Teresa Zoccola, con i figli Luigi e Valentino, si stabilisce a Genova, per la precisione a Nervi. In estate tornano sempre a Ricaldone.
Luigi frequenta le scuole medie Giovanni Pascoli.
1952
I Tenco vanno a vivere nel quartiere della Foce, sempre a Genova.
Si iscrive al liceo classico Andrea Doria. Suo compagno di banco è Bruno Lauzi.
In questo periodo impara a suonare il pianoforte, da Sandra Novelli, una maestra da cui va a ripetizione, e quindi il clarinetto da un certo Mecco (Domenico), aiutante nel negozio di famiglia a Genova, emigrato da Maranzana.
Conosce, fra gli altri, Ruggero Coppola, Gianfranco e Gian Piero Reverberi.
1953
Dà vita al suo primo gruppo, la Jelly Roll Morton Boys Jazz Band, con Danilo Degipo alla batteria, Bruno Lauzi al banjo, Alfred Gerard alla chitarra e lui al clarinetto. Loro «brano di punta»: Al mercato di Pizzighettone.
Poco dopo impara a suonare il sax.
Cambia liceo, trasferendosi allo scientifico, prima al Cassini e poi al Galilei.
1954
Conosce Gino Paoli e con lui tenta un’esperienza teatrale per allestire una commedia, Winterset di Maxwell Anderson, che però non va in porto.
Forma un gruppo, senza nome, con Gianfranco Reverberi, Bruno Lauzi e Bruno Martinoli.
1955
Con Gino Paoli alla chitarra e Nicola Grassi alla batteria, forma i Diavoli del Rock, che si esibiscono al Giglio Rosso. Ma in questi anni sono diverse le formazioni, più meno estemporanee, delle quali fa parte.
1956
Il 29 luglio si diploma come privatista al liceo scientifico.
Si iscrive alla facoltà di Ingegneria.
Fino al 1958 suona il sax alto saltuariamente nel Modern Jazz Group del pianista Mario De Sanctis. In formazione c’è anche Fabrizio De André (chitarra), oltre ad Attilio Oliva (sax baritono), Alberto Cameli (sax tenore), Carlo Casabona (contrabbasso) e Corrado Galletto (batteria). Il gruppo successivamente si allargherà ad altri componenti.
1957
Nasce Ciao ti dirò, primo successo di rock’n’roll italiano, scritta da Gianfranco Reverberi e Giorgio Calabrese con il contributo di Tenco, che però non la firma. La porterà al successo Giorgio Gaber, che ha però sempre dichiarato di esserne l’autore con Tenco.
Il 18 maggio 1957 è al Palazzo del Ghiaccio a Milano nello storico primo festival di rock’n’roll italiano. Accompagna Adriano Celentano al sax. Con loro Enzo Jannacci e Giorgio Gaber alle chitarre, Gianfranco Reverberi al pianoforte, Nando de Luca alla batteria. Il nome del gruppo è Rock Boys. Celentano vince il festival con Ciao ti dirò. «La Notte» titola: Palazzo del ghiaccio devastato dal nuovo divo del rock’n’roll.
Il 2 giugno passa l’esame di Disegno 1. Fallirà invece per due volte quello di Geometria analitica e proiettiva con Eugenio Giuseppe Togliatti (fratello di Palmiro).
Marcello Minerbi (musicista già affermato a Genova e negli anni Sessanta fondatore dei Los Marcello’s Ferials) lo chiama insieme a Ruggero Coppola (batteria) per formare un trio. Hanno una scrittura a San Pellegrino Terme per venti giorni. Per un breve periodo Minerbi e Tenco suonano anche con Dino Siani, mentre Tenco accompagna anche Dany Lamberti.
Con Giorgio Gaber, Paolo Tomelleri e, Gianfranco e Gian Piero Reverberi suona in un hotel a Stresa.
1958
Accompagna Celentano in un tour in Germania, con de Luca, Gaber, Jannacci e Tomelleri.
Si esibisce nuovamente a Stresa.
Suona con Gaber, Jannacci e Reverberi al Santa Tecla di Milano. Gli stessi, senza Jannacci, fanno delle serate pure alla Piccola Baia di Genova.
Fa un lungo viaggio in Svezia con l’amico Giulio Frezza. Resta tre mesi, si esibisce anche in qualche locale, ma senza grande successo.
1959
Lascia la facoltà di Ingegneria. Si iscrive a Scienze politiche.
L’amico Gianfranco Reverberi, assunto a Milano dalla Ricordi, lo chiama come sassofonista e cantante. Tenco ha nello stesso periodo contatti anche con la Saar.
Il 24 marzo incide le prime canzoni in 45 giri e in extended play, che vengono immesse sul mercato il 21 aprile: Mai, Giurami tu, Mi chiedi solo amore, Senza parole / Too Close To Me. L’lp viene pubblicato a nome I Cavalieri, canta Tenco. In questa formazione I Cavalieri comprendono Gianfranco Reverberi (vibrafono), Paolo Tomelleri (clarino), Enzo Jannacci (piano) e Nando de Luca (batteria).
Il 2 e 3 luglio vengono pubblicati altri due 45 giri con i Cavalieri, con lo pseudonimo Gigi Mai. I brani sono Amore con Non so ancora e Vorrei sapere perché con Ieri.
Il 10 luglio esce un 45 giri dove Giorgio Gaber canta due canzoni firmate da o con Tenco: Canta e Bambolina (quest’ultima sarà inclusa l’anno dopo nel film La verità di Henri-Georges Clouzot).
Il 14 luglio esce il primo disco di Gino Paoli, La tua mano, dove Tenco suona il sax.
1960
Con lo pseudonimo di Gordon Cliff incide su 45 giri Tell Me That You Love Me / Parlami d’amore Mariù e Love Is Here To Stay. Il vero titolo di quest’ultima (un brano di Gershwin) è Our Love Is Here To Stay. Lo pseudonimo è chiaramente ispirato a Gordon Clifford, autore di canzoni quali I surrender dear, Paradise, Down by the cliff.
In giugno esce per la prima volta il brano Quando, all’interno della compilation Hit Parade Ricordi Vol. 2. L’incisione è accreditata a Luigi Tenco, il che lo induce, per vari motivi, a chiedere ai discografici di non rendere più pubblico, per il futuro, il suo nome reale (per quasi tutti i suoi primi dischi erano stati usati gli pseudonimi di Gigi Mai e Gordon Cliff). Viene per il momento accontentato e il 25 ottobre Quando esce in 45 giri col nome Dick Ventuno, lo stesso che verrà adottato nel gennaio ’61 per due canzoni del festival di Sanremo incluse in una compilation. Sono però le ultime due occasioni: da lì in poi sarà sempre usato il nome vero.
Il 18 giugno supera l’esame di Geografia politica ed economica.
Il 30 giugno partecipa alle manifestazioni di Genova contro il congresso del Msi convocato in città.
In luglio scrive una lettera molto polemica a «Marie-Claire» per smentire un’intervista pubblicata dal settimanale.
Cover:
Johnny Baldini, Ieri, con il titolo Fai come ti pare e il testo arricchito di due strofe.
1961
L’8 marzo esce in 45 giri una nuova versione di Quando, di nuovo con il proprio nome e cognome. Sul retro, Triste sera. Seguono diversi altri 45 giri.
Nella settimana dal 7 al 13 aprile Quando è quarta nelle classifiche di vendita a Genova, quinta a Milano.
Il 4 maggio parte al Teatro Lirico di Milano la terza «Sei Giorni della Canzone» organizzata dal «Corriere Lombardo» con la regia di Mario Casalbore. Tenco vi partecipa con un centinaio di colleghi, cantando Una vita inutile.
Il 27 giugno supera l’esame di Sociologia. Resterà iscritto a Scienze politiche fino al 1964, ma non sosterrà più altri esami.
La Ricordi e I Grandi Viaggi lanciano il 45 giri In qualche parte del mondo abbinandolo a un concorso per vincere una crociera.
Cover:
Peppino Di Capri, Quando.
1962
In marzo rilascia un’intervista radiofonica a Sandro Ciotti, nella quale tra l’altro esprime ammirazione per i colleghi Gino Paoli e Piero Litaliano (ovvero Piero Ciampi).
Incide il brano La mia geisha (Testa-Panfilo-Waxman) sul motivo musicale del film omonimo di Jack Cardiff con Shirley MacLaine e Yves Montand. Sul retro del 45 giri compare una versione italiana, Come le altre, da una canzone d’amore di Boris Vian, Toi.
In estate gira come protagonista La cuccagna, film di Luciano Salce. Uscirà a ottobre.
L’11 novembre pubblica il primo 33 giri, intitolato Luigi Tenco. Comprende: Quando, Una brava ragazza, La mia valle, Cara maestra, Il mio regno, Angela, Mi sono innamorato di te, Io sì, Il tempo passò, Come mi vedono gli altri.
Cara maestra viene censurata dalla Rai che esclude Tenco dai suoi programmi per quasi due anni.
Gli viene proposto come attore il film La ragazza di Bube, regia di Luigi Comencini. Gli verrà poi preferito George Chakiris.
Cover:
I Trovatori, Quando.
1963
Alle 22.20 del 23 gennaio va in onda sul canale «Nazionale» Rai il programma televisivo «Concerto di Giampiero Boneschi», dove Tenco partecipa con altri cantanti. La registrazione è andata distrutta.
In giugno tiene una serata a Clusone (Bg), presentato da Johnny Dorelli, che lo annuncia così: «Ho trovato un Tenco e me lo tenco».
Litiga con Gino Paoli per Stefania Sandrelli. I due non si parleranno più.
Il 13 luglio Paoli tenta il suicidio. Fra i primi ad accorrere in ospedale c’è Tenco, ma Paoli rifiuta di parlargli.
Si trasferisce con la famiglia a Recco.
Cover:
Johnny Dorelli, Angela e Mi sono innamorato di te.
José Guardiola, Mi sono innamorato di te nella versione spagnola Me estoy enamorando de ti.
Los Machucambos, Mi sono innamorato di te.
Roby Valente, Angela.
1964
Il 1° gennaio dalla Ricordi passa alla casa discografica Saar, su etichetta Jolly.
Dal 16 febbraio al 5 aprile, ogni domenica sera sul «Secondo canale» Rai, è nel cast di un anticonformistico programma tv, «La comare», durante il quale propone ogni volta, oltre alle sue canzoni di repertorio, una ballata di taglio sociale/satirico, per lo più inedita. Verranno quasi tutte pubblicate postume. Alla trasmissione partecipano Renata Mauro, Arnoldo Foà ed Emilio Pericoli; testi di Leone Mancini, orchestra di Pino Calvi. In questa occasione si possono ascoltare per la prima volta in un programma Rai Io sì e Una brava ragazza, fino ad allora censurate. Tutte le registrazioni del programma sono state distrutte. Risultano annunciate anche altre sue canzoni (Le stelle dell’Orsa Maggiore, Liscio o al seltz), andate perdute.
Il 15 aprile viene stampato un 45 giri con Ragazzo mio e No, non è vero.
Si esibisce in alcune serate con I Campioni guidati da Roby Matano e dei quali fa parte anche Lucio Battisti. Suonano a Cavi di Lavagna, nel locale Arcobaleno, a Milano allo Shaker e a Diano Marina al Club 84.
Il 10 luglio canta nella Repubblica di San Marino.
Il 25 luglio riceve il Premio Caravella d’Oro insieme a Bruna Lelli, Alighiero Noschese e Ornella Vanoni.
Tra agosto e settembre è in distribuzione il 45 giri con Ho capito che ti amo, che diventerà l’unico suo grande successo internazionale.
Il 6 settembre va in onda in tv il filmato Un giorno a Capo Boi, condotto da Giancarlo Sbragia, dove canta in esterni Ho capito che ti amo. Girato a colori ma ovviamente teletrasmesso in bianco e nero data l’epoca, si tratta in realtà di una serie di riprese di vari cantanti destinate ai cinebox e quindi abitualmente montate per i film cosiddetti «musicarelli». Per lo stesso meccanismo, sempre nel 1964, Tenco appare nel film Questo pazzo pazzo mondo della canzone interpretando Io lo so già. Nello stesso anno sia Ho capito che ti amo sia Io lo so già passano in tv anche in esecuzioni in studio.
Il 19 settembre partecipa, al Teatro Lirico di Milano, a un concerto con Enzo Jannacci ed esponenti del Nuovo Canzoniere Italiano.
L’8 ottobre, nel programma tv «Questo & quello» con Giorgio Gaber, canta dal vivo Non sono io e La mia valle. Accanto a lui in studio Ugo Gregoretti e Margot.
Ho capito che ti amo, cantata da Wilma Goich ed Emilio Pericoli, vince il festival della Canzone Mediterranea di Barcellona.
Il jazzista Giorgio Gaslini nel suo album 12 canzoni d’amore italiane inserisce Mi sono innamorato di te.
Altre cover:
Fernando Albuerne, Ho capito che ti amo nella versione spagnola He sabido que te amaba.
Frida Boccara, Ho capito che ti amo nella versione spagnola He sabido que te amaba.
Klio Denardou, Ho capito che ti amo.
Altemar Dutra, Ho capito che ti amo nella versione spagnola He comprendido que te amo.
Franco e i G.5, Una brava ragazza.
Wilma Goich, Ho capito che ti amo, anche nella versione spagnola He sabido que te amaba, nella versione francese J’ai compris combien je t’aime e in versione giapponese.
José Guardiola, Ho capito che ti amo nella versione spagnola He sabido que te amaba.
Marino Marini,...

Indice dei contenuti

  1. Il mio posto nel mondo
  2. Copyright
  3. Dedica
  4. Prefazione
  5. Introduzione
  6. Intorno
  7. Durante
  8. Dopo
  9. Appendici