Nove gradi di libertà
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Nove gradi di libertà

  1. 528 pagine
  2. Italian
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Nove gradi di libertà

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Informazioni sul libro

Il fanatico adepto di una setta apocalittica sull'isola di Okinawa. Un giovane musicista innamorato tra i tentacoli di Tokyo. Un avvocato inglese a Hong Kong. Un'anziana donna che vive alle falde del Monte Emei, la montagna sacra cinese. Uno spirito della Mongolia.

Una ladra d'arte a San Pietroburgo.

Un ghost-writer londinese. Una scienziata irlandese inseguita dalla CIA. Un eccentrico dj newyorkese. Nove storie, nove località, nove personaggi, nove stili letterari diversi. Cosa accomuna i protagonisti dei diversi capitoli? Sono solo dettagli fortuiti, o c'è un disegno dietro quanto ci accade?

Lo straordinario libro d'esordio di David Mitchell, ricco di echi letterari e di suggestioni filosofiche, un seducente gioco che fonde eventi, paesaggi, sentimenti in un unicum magmatico e interconnesso, come la vita.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2021
ISBN
9788835705680

Clear Island

Aprii gli occhi, ansante e sudata, mentre il sole si alzava sul mare scintillante. Guardai Billy, in cabina, che cercava di non ridere. Con le labbra gli dissi “Accipicchia” e lui si mise a ridere. Il St Fachtna superò le correnti trasversali fra la secca di Illaunbrock e Clarrigmore Rock, doppiò il promontorio occidentale di Sherkin Island, e dopo ventunmilaseicento chilometri, io e il mio quaderno nero riuscimmo a vedere la fine. Clear Island apparve piano piano, sul viso avevo una crosticina di acqua di mare, ed ero a casa.
Il braccio solitario di Ardatruha proteso verso l’Atlantico. Guardai la luce sulle onde, le sfumature di blu dove i banchi di sabbia scendevano nelle profondità. Le scogliere che cadevano a precipizio oltre il dorso di Carriglure. Prati negli avvallamenti, pascoli sulle alture. Il trascurato porticciolo nell’insenatura del promontorio. Qualche chilometro di strade tortuose. Il cimitero, il luogo più ordinato dell’isola. Il pozzo di St Ciaran. Un’isola antica come il mondo.
La figlia muta di Billy mi diede un colpetto col gomito e mi offrì il binocolo del padre.
«Grazie, Mary.»
Misi a fuoco le case. Riuscii a vedere Brendan e Maisie Mickledeen – il mio padrino e la mia madrina – lavoricchiare tranquilli sulla veranda del Green Man, e pensai alle statuine meccaniche dell’orologio del municipio di Zurigo, di fronte al mio laboratorio. L’emporio di Ancient O’Farrell ai piedi del Baile Iarthach, che si sdoppiava in ufficio postale e borsa del pettegolezzo. Mi venisse un accidente se quello che stava scomparendo sull’istmo di Cnocan an Choimhthigh non era il motocarro di Bertie Crow! Passerà mai a miglior vita?
Che cosa lega un fazzoletto di terra al cuore di una persona, Mo?
Vicino al bordo dell’acqua c’era il boschetto di sicomori che copriva la casa fatiscente dov’ero nata. Chissà se il tetto era già crollato.
Ripenso a svizzeri muscolosi e con la mascella forte, a spasso per le loro impeccabili città su macchine sportive tedesche ultimo modello. Ripenso ai ragazzini rachitici che racimolavano qualcosa per vivere nelle strade di Kowloon intorno al condominio di Huw. Ripenso alla mia infanzia fortunata, quando scorrazzavo su quest’isola carpendole tutti i segreti. La nascita ci distribuisce una mano di carte, ma il luogo in cui le riceviamo è importante quanto il loro valore.
«Ci hai portato un tempo meraviglioso, Mo,» mi gridò Billy sopra il motore diesel. «Questa mattina diluviava. Ti siamo mancati?»
Annuii, incapace di distogliere lo sguardo dall’isola. Quanto mi sono mancati questi otto chilometri quadrati! Nella Zurigo compiaciuta di sé, nella Ginevra capitale dell’euro, a Hong Kong tutta confusione e disordine, nella Pechino senza pietà, a Londra maledetta Londra, dovunque potevo chiudere gli occhi e vedere la tua topografia, come potevo vedere il corpo di John. Guardo i cormorani fluttuare nel vento, che oggi viene da sud, e guardo le sule tuffarsi e svanire nella baia di Bairneach. D’un tratto voglio ridere e piagnucolare come una pazza, voglio gridare fino a Baltimora, oltre, fino alle basse montagne, fino a Cork: «Andate all’inferno! Io sono qui! Sono a casa! Venite a prendermi!».
Un’isola di nubi circonda il sole e la temperatura scende. Mi viene la pelle d’oca.
Prima datemi solo un po’ di tempo per stare con John e Liam.
La barca rallentò finché il suo rumore non fu che un semplice brontolio. Billy ormeggiò il St Fachtna in porto.
La notte in cui gli Stati Uniti organizzarono la loro “azione preventiva” io avevo improvvisato una cena nel mio chalet. Daniella, la più brillante fra i ricercatori neolaureati che quell’anno facevano il tirocinio alla Light Box, aveva girato sul canale satellitare per sentire le previsioni del tempo, e dopo sei ore eravamo ancora incollati allo schermo, e spiluccavamo il cibo ormai freddo senza più un filo di appetito. Alain era venuto da Parigi, e c’era anche Huw, un amico di John di Hong Kong. Il televisore mostrava il profilo notturno di una città del Golfo che bruciava.
Un giovane pilota stava parlando con un cronista della CNN con il parrucchino. «Sissignore, tutto il posto era illuminato come per la ricorrenza del Quattro di Luglio, sicuramente la più bella che avessi mai visto!»
«Sentiamo molto parlare della precisione chirurgica dei lanci, grazie alla tecnologia Quancog sugli Homer.»
«Sissignore, con gli Homer, se vuoi, puoi beccare perfino la tromba dell’ascensore. I ragazzi del programma di controllo lavorano sui progetti degli edifici e tu devi solo stare seduto e lasciare che il computer del missile pensi a tutto. Devi solo mollare i confettini a manetta! Dritti dritti fino alla tromba dell’ascensore!»
Alain rovesciò del vino. «Putain! Tra un po’ ci dirà che i missili vanno a comprare le baguette e portano il cane a passeggio.»
Un generale che esibiva un petto pieno di medaglie stava parlando dagli studi di Washington. «Per gli americani, la libertà è un diritto inalienabile. Per tutti. La Tecnologia Homer sta rivoluzionando la modalità con cui si combattono le guerre. Possiamo colpire duramente quei dittatori malefici, dove più fa male, con il minimo di effetti collaterali per la popolazione civile che essi tiranneggiano.»
John telefonò da Clear Island. «Non è il telegiornale. Sembra la domenica sportiva. Ma forse hanno fatto così tanti film sulla guerra tecnologica, che adesso la guerra tecnologica è diventata un film? Questo è marketing. Qualcuno aveva sentito parlare dei missili Homer prima di due giorni fa?»
La rivoltante sensazione che tutto quello fosse diretto a me. Mi stavo mordendo le nocche delle mani.
«Sì… ne ho sentito parlare.»
«Mo, amore. Stai bene?»
«No. John, ti telefono più tardi.»
Un filmato della BBC. Una strada illuminata dalle ambulanze e dal fuoco. La scritta RIPRESE CENSURATE DALLE FORZE NEMICHE apparve sullo schermo. Un cronista nordirlandese reggeva il microfono davanti a una donna araba con il viso bagnato di sudore, o di sangue, o forse tutti e due. «Rispondimi! Chiedi alla tua gente perché bisogna bombardare uno stabilimento di alimenti per bambini? Perché bombardare uno stabilimento di alimenti per bambini è necessario alla vostra guerra? Rispondimi!»
Taglio.
Di nuovo in studio per altre analisi con gli esperti. Daniella si era addormentata, così la coprii con una coperta e misi un altro ceppo nel camino.
«“Azione preventiva”» disse Huw «deve significare non dichiarare guerra finché le telecamere non stanno riprendendo.»
Mi sentivo stanca. Sbirciai attraverso le tende, verso la notte e le montagne e la Via Lattea, e vidi una scienziata di mezz’età dal viso tirato. Hai sopportato fino a questo punto, Mo? Ora sei diventata insensibile. Tua madre alla tua età era vedova. Quanto dovrai ancora sopportare? Il vetro freddo mi punzecchiò la punta del naso.
Senti la cascata, oltre i prati, ai piedi della montagna?
A milleottocento chilometri di distanza, le forze della libertà e della democrazia stavano usando i frutti delle loro più raffinate menti scientifiche per schiacciare i tanti Liam e le tante Daniella sotto i loro edifici. E poi guardiamo le macerie che bruciano, e i fuochi d’artificio nel cielo. Congratulazioni, Mo. Questa è la tua vita.
«Accidenti, guarda in che razza di zoo malato abbiamo trasformato il mondo.»
Alain sentì ed equivocò le mie parole. «Non esiste uno zoo che uccide i suoi animali.»
Il mio fiato cancellò tutto quanto. «Fuori dalle nostre gabbie, e fuori da noi stessi.»
Billy mi sospinse sulla banchina con un ta-rar! Dopo tanto navigare, quando toccai terra, barcollai. Mi sembrò quasi di sentire le ossa scricchiolare. Poteva essere il giorno in cui ero andata via. La fila di barche per la pesca: il Dun an Oir di Mayo Davitt, l’Oilean na ’nEan di Daibhi O’Bruadair, l’Abigail Claire di Scott, riverniciato in giallo e blu, il The South’s Gonna Rise Again, il gommone incrostato di cirripedi di Red Kildare, più che mai bisognoso di manutenzione. Spirali di cime, cumuli di reti, barili di petrolio, ceste di plastica. Gatti scheletrici badavano ai fatti loro. Sulle isole gli interni sono all’esterno. Le cose restano lì dove cadono. Inspirai a fondo. Puzza di pesce stantia dall’acqua, puzza di letame acre e dolciastro dalle pecore, esalazioni di gasolio dal motore della barca.
«Mo!» Padre Wally se ne stava appollaiato sul suo triciclo vicino ai depositi delle ostriche. Bernadette Sheehy, in minigonna e stivaloni da pescatore, lavava con un tubo di gomma i cesti colmi di aragoste. Padre Wally sorrise e mi salutò con la mano. «Mo! Sei tornata giusto in tempo! Ti sei portata appresso un tempo magnifico. Questa mattina pioveva a dirotto.»
«Padre Wally! Ma lei è il ritratto della salute.» Come ci si sente bene a chiacchierare in gaelico.
«Gli ottuagenari smettono di invecchiare. Diventa inutile. Che cosa ti è successo all’occhio?»
«Ho sbattuto contro un taxi a Londra.»
«Il viaggio com’è andato?»
«Dev’esserci un modo più semplice di fermare un taxi, anche se è un taxi inglese.» Ci mettemmo a ridere, e io guardai dentro i suoi occhi azzurri di ottantaquattrenne. Che organi miracolosi, gli occhi. Quante cose devono aver visto quelli di padre Wally…
Una botta di panico… il rullo di una cassa chiara…
E se il texano fosse venuto qui a reclutare gli abitanti del luogo? Aveva più soldi lui delle diciassette contee della Repubblica.
Mo, calmati! Padre Wally ha battezzato tua madre. Il tavolo del salottino ha ospitato interminabili partite di scacchi che testimoniano della sua amicizia con John. Se cominci a dubitare degli abitanti di Clear Island, il texano h...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Nove gradi di libertà
  4. Okinawa
  5. Tokyo
  6. Hong Kong
  7. La Montagna Sacra
  8. Mongolia
  9. San Pietroburgo
  10. Londra
  11. Clear Island
  12. Night Train
  13. Underground
  14. Ringraziamenti
  15. Copyright