Torino, 16 gennaio 1947
Caro Vittorini,
ti devo sempre ringraziare della lettera benevola dei miei dialoghetti mitologici, di mesi fa1.
Ora ti mando un Mexican Village2 che come libro di second’ordine non mi pare spregevole, e potrebbe forse avere successo. Dagli un’occhiata tu e dí la tua. Bianchi-Giovini l’ha rifiutato e ciò mi pare buon segno.
Dal tuo parere dipenderà se faremo o meno il libro (il suo difetto maggiore è, a mio parere, la mole).
Mi pare che quei tre saggi di Van Wyck Brooks3 sull’America per i quali abbiamo acquistato i diritti siano in tue mani. Inutile dire che siamo impegnati a uscire al principio dell’estate. Bisogna tradurre il libro (è difficilissimo, bada), o mandarlo a Torino.
Cos’è il barbiere di Carlo Marx4?
Pavese
Ciao.
Torino, 27 gennaio 1947
Caro Giolitti,
ti affidiamo un compito delicato. Vedi se trovi il tempo di sfogliare questa Morte di Virgilio1 e dir la tua, di lettore. Se ci decidiamo a farlo sarà certo una grossa impresa, né io so abbastanza il tedesco da dire un sí decisivo.
La cosa presenta una certa urgenza perché l’opzione ce l’ha data un’agenzia che ha sempre fretta. Appena ti sei fatta un’idea rimandaci testo e parere. Se poi disponi di un germanista che sia di molta fiducia e sveltezza, interpellalo pure.
Ciao.
Torino, 29 gennaio 1947
Caro Giolitti,
leggo sul cataloghino aut./inv. ’46-’47 della Casa A(nonima) V(eritas) E(ditrice) di Roma annunciato, in una collezione «Iride», tra vari romanzi di Mauriac, Ramuz, ecc. Prima Estate di Mechov, che è certo Vorsommer di Von Mechov1, tradotto per noi da Enrico Rocca e riveduto da Spaini.
Siccome questo libro ci è sempre stato sulle croste, sarebbe bello trattare con l’AVE la cessione della nostra traduzione – a £ 10.000 – che è quanto abbiamo pagato sinora alla vedova Rocca. Le restanti £ 10.000 le pagherebbero poi loro.
Dovresti quindi metterti in contatto con questi AVE e sentire un po’, con una certa fretta per evitare che lo affidino a un altro traduttore. Fa presente che Rocca e Spaini formano una équipe specialissima e unica.
Ciao e arrivederci
c Pavese
Torino, 6 febbraio 1947
Caro Mus,
Einaudi dice di sí, ma che non superi le 200 pg. Attendiamo il manoscritto1. Bada che io non c’entrerò negli immancabili ritardi.
Sinora il Rilke non si è veduto qui.
Godo a sentirti travagliato dalla grazia divina.
Chi sa che col bel tempo io non venga a Roma.
Ciao
Pavese
Torino, 12 febbraio 1947
Caro Giolitti,
ho la tua sulla Morte di Virgilio. Capisco le tue reazioni, sono anche le mie1. Ma non si sa mai. Sta’ dietro al germanista, ché le agenzie hanno sempre fretta.
Ti mando Toynbee, A study of history2, di cui ti accludo il parere da me dato. Mi piace molto. Se ti senti di approvarlo, dimmelo e spingeremo Einaudi. Anche per questo c’è un’agenzia che vuole che facciamo svelti svelti.
Aloisi3. Morte e dannazione. Che cosa fa? A parte che non abbiamo mai ricevuti i saggi di traduzione di Borello, promessici da lui con telegramma, pendono le seguenti questioni:
– Parere e restituzione di Psychologische Betrachtungen di Jung4. L’editore strilla;
– di Heredity and Politics e Marxist philosophy and the sciences di Haldane5. Le agenzie strillano;
– di The story of Penicillin di Sokoloff6. Le agenzie strillano;
– della Fisiologia delle piante di Maximov7. Greenburger strilla;
Restituzione di:
– L’homme devant la science di Lecomte8;
– una copia di À la lumière du marxisme9, di chi non so.
Poi, meno urgente ma opportuno, parere su:
– Niggli, Stereochemie10;
– Lehmann Einführung in die physiologische embriologie11.
Infine: è affidata in traduzione la Penicillina di Herrell12?
Quest’uomo Aloisi è morto o cosa? Con quel tatto che ti ha reso uomo di governo, cerca di sapere e di toccare. Comunque, strappagli i testi e rimandaceli. Non perdiamo niente a non farli. Perdiamo molto a scontentare le agenzie.
Di’ a tua...