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Valle d’Aosta
Valle d’Aosta
1. Bard (AO)
2. Arnad (AO)
3. Nus (AO)
4. Lignan (AO)
5. Chamois (AO)
6. La Magdeleine (AO)
7. Torgnon (AO)
8. Cervinia (AO)
9. Courmayeur (AO)
10. Entrèves (AO)
11. Pré-Saint-Didier (AO)
La Bassa Valle d’Aosta
Tra forti, santuari e cieli stellati
Non ha grandi vette e nemmeno famose piste da sci e quindi viene spesso attraversata rapidamente, senza prestarvi molta attenzione. È la Bassa Valle d’Aosta, in cui un tempo transitavano eserciti e commercianti, oggi visitatori fin troppo frettolosi. E proprio per questo suo essere in buona parte trascurata dal turismo di massa è la meta perfetta per un piacevole ed economico weekend tra maestose fortificazioni, sapori genuini e cieli stellati. Tre sono le destinazioni ideali per chi vuole godersi un fine settimana a contatto con la natura, alla scoperta di storia e tradizioni locali, assaporando i prelibati piatti tipici della zona. Si può iniziare da Bard con il suo poderoso forte, costruito per proteggere Piemonte e Nord Italia dalle invasioni, proseguire con Arnad, terra di dolci lardi e antichi riti pagani, per finire con la selvaggia Valle di Saint-Barthélemy, dove ha sede l’osservatorio astronomico.
Il Forte di Bard
È impossibile sfuggire al fascino del Forte di Bard, imponente fortificazione che chiudeva letteralmente il passo a chi voleva entrare in Piemonte dalla Valle d’Aosta. L’attuale costruzione, più volte rimaneggiata, fu edificata nel 1830 nel luogo dove il re ostrogoto Teodorico, agli inizi del VI secolo, aveva affidato a una guarnigione di sessanta armati il compito di sorvegliare e difendere i confini dell’impero. Un tempo utilizzato come colonia penale e deposito di armi, oggi il forte è sede dell’interattivo Museo delle Alpi, che racconta una montagna vissuta e trasformata dalla mano dell’uomo, e dello spazio ludico Le Alpi dei Ragazzi. La visita include anche le antiche e tenebrose prigioni e alcune sale del maniero ospitano regolarmente importanti esposizioni artistiche temporanee. Ai piedi del forte c’è il piccolo borgo di Bard, attraversato da una stretta via pedonale, con alcune belle case d’epoca affacciate sulla Dora, una chiesa parrocchiale e un minuscolo ma interessante parco di incisioni rupestri.
INFO
Arnad e il santuario di Machaby
Arnad è conosciuta per il dolcissimo lardo d’Arnad Dop, ottenuto dalla schiena del maiale, stagionata per almeno tre mesi in recipienti in legno di castagno, larice o rovere, utilizzando una miscela segreta di sale, spezie, aromi naturali ed erbe di montagna.
Dopo una visita alla chiesa parrocchiale di San Martino, piccolo gioiello romanico alla periferia del paese, si prosegue verso il suggestivo santuario di Machaby, dedicato alla Madonna delle Nevi, che si racconta avesse cacciato da una vicina caverna una strega-vipera e un diavolo con sette teste, impegnati in un sabba infernale. Raggiungibile con una passeggiata di circa quindici minuti attraverso il bosco, il santuario, che risale agli inizi del Cinquecento ed è circondato da un grande portico, mostra sul portale d’ingresso i segni lasciati dalle pallottole sparate dai soldati di Napoleone.
Fino a tutto l’Ottocento Machaby è stato un santuario à répit, «del respiro», un luogo dove venivano portati i bambini destinati al limbo, perché nati morti, nella speranza che qui potessero rinvenire per l’attimo sufficiente ad amministrare loro il sacramento del battesimo. Proseguendo lungo il sentiero si incontra una pietra liscia, chiamata della fertilità: nell’antichità le donne che desideravano avere un figlio venivano qui perché si diceva che sfregare il corpo sul masso favorisse il concepimento. La mulattiera conduce poi a un antico forte, oggi trasformato in ostello, e alla sovrastante batteria, utilizzati anche come rifugio dai partigiani durante la Seconda guerra mondiale.
INFO
Nus e la Valle di Saint-Barthélemy
Nella lunga via principale del bel centro storico di Nus si possono visitare i ruderi del castello medievale, da qualche anno aperti al pubblico. Il maniero fu edificato sui resti di una precedente casaforte che, secondo la leggenda, ospitò Ponzio Pilato mentre si dirigeva in Gallia, dove era stato esiliato da Caligola.
Proseguendo verso la quasi sconosciuta Valle di Saint-Barthélemy si costeggiano i ruderi di un altro castello appartenuto ai conti locali e si raggiungono i 1633 metri di Lignan. Il villaggio è sede dell’Osservatorio Astronomico della Valle d’Aosta dove, grazie allo scarso inquinamento luminoso e alle attività promosse, nelle sere senza nubi, anche i neofiti si possono emozionare puntando in alto i telescopi installati sull’ampia terrazza in legno. Nel vicino planetario si organizzano incontri dedicati alla volta celeste.
La valle prosegue fino a Praz de l’Arp, da dove partono sentieri e assolate piste da sci di fondo. Chi ha voglia di camminare può raggiungere l’alpe Fontin (2003 metri d’altezza e due ore di cammino da Lignan), da cui pare abbia preso il nome il celebre formaggio Dop italiano.
INFO
Dove dormire
BARD
UNA VACANZA IN CASA