Democrazia vendesi

Dalla crisi economica alla politica delle schede bianche

Loretta Napoleoni

• Editore: BUR
• Anno: 2014
• ISBN:
  9788858666500
• Argomento: Politica e relazioni internazionali
• Categoria: Politica

'Ai tempi delle grandi dittature del Novecento in Europa si moriva per la libertà, la giustizia e la democrazia. Oggi si muore per i debiti." La crisi che stiamo vivendo non è passeggera, è il capitalismo come lo conosciamo che non funziona più. L'euro, creato troppo in fretta e gestito con scellerata leggerezza, ha favorito le economie del Nord Europa e innescato una spirale distruttiva che sta travolgendo le democrazie del Sud e, senza svolte immediate, presto l'Italia diventerà un Paese in miseria in cui esportare le proprie merci e qualche volta andare in vacanza.Era prevedibile tutto ciò? Sì, come dimostra Loretta Napoleoni in questo libro appassionato e denso di scomode verità. Dati alla mano, l'autrice smaschera i fallimenti di governi e istituzioni nel gestire la crisi e indica quali sono le decisioni coraggiose che l'Italia deve prendere per riscoprire l'immenso potenziale delle nostre economie locali, trovare forme alternative di finanziamento e tornare protagonista in una nuova, vera partnership mediterranea.

Note

Prologo

1. David Graeber, Debt: The First 5000 Years, Melville House, New York 2011 (ed. it. Debito. I primi 5000 anni, Il Saggiatore 2012).

PARTE PRIMA: L’Europa cannibale

1. Il suicidio dell’economia di mercato

1. Testimonianze tratte da interviste condotte da Loretta Napoleoni ad Atene, gennaio 2012.

2. Niki Kitsantonis, Public Suicide for Greek Man With Fiscal Woe, «New York Times», 4 aprile 2012.

3. Stephen J. Dubner, Freakonomics Quorum: Why, During a Bad Economy, Does Crime Continue to Fall?, 6 agosto 2011 (si veda: http://goo.gl/dlQRh).

4. Arthur Delaney, Joblessness And Hopelessness: The Link Between Unemployment And Suicide, 15 aprile 2011 (si veda: http://goo.gl/MGPTI).

5. Shu-Sen Chang, David Gunnell, Jonathan A.C. Sterne, Tsung-Hsueh Lu e Andrew T.A. Cheng, Was the Economic Crisis 1997-1998 Responsible for Rising Suicide Rates in East/Southeast Asia? A Time-Trend Analysis for Japan, Hong Kong, South Korea, Taiwan, Singapore and Thailand, in «Social Science & Medicine», 2009, vol. 68, pp. 1322-1331 (si veda: http://goo.gl/HRfma).

6. Every 12 hours, one farmer commits suicide in India, «India Tribune» (si veda: http://goo.gl/h1s9Y).

7. Annie Lowrey, Death and Joblessness, «The Washington Independent», 17 agosto 2010 (si veda: http://goo.gl/RSR4L).

8. Va notato che in tutti questi casi i lavoratori che si tolgono la vita sono in maggioranza uomini. Le cause possono essere molteplici, una tra le possibili è che ancora oggi nella cultura mediterranea l’identità maschile tende a essere definita in misura non indifferente dall’occupazione, quanto quella femminile lo è ancora dalla famiglia e dai figli.

9. Nel 2009, secondo le statistiche ufficiali, 507 persone si sono tolte la vita e l’anno dopo 622.

10. Non esistono purtroppo per la Grecia studi simili a quelli condotti negli Stati Uniti sull’impatto emotivo della recessione sui pensionati. Ma si può pensare che una generazione cresciuta in un’epoca di più forte sentimento nazionale sia particolarmente soggetta a vivere come un tradimento la riduzione della propria pensione a livelli che non consentono la sopravvivenza. Lo Stato, una volta il buon padre che provvedeva, diventa un nemico feroce che affama.

11. Elisabetta Povoledo e Doreen Carvajal, Increasingly in Europe, Suicides «by Economic Crisis», «New York Times», 14 aprile 2012.

12. Ibidem.

13. La possibilità di compensazione tra crediti e debiti nei confronti dello Stato non era permessa, nonostante i tempi biblici dei pagamenti da parte dello Stato. Per cambiare questo stato di cose ed estendere questa possibilità anche alle cartelle esattoriali di Equitalia è servita una trattativa non facile. Tutta la procedura è comunque a carico dell’impresa, che deve farsi certificare i crediti, e poi può scegliere se darli alla banca per ottenere liquidità oppure utilizzarli per le compensazioni di crediti verso amministrazioni erariali o locali.

14. In questa regione, dalla primavera del 2009 a quella del 2012 ben trenta piccoli imprenditori si sono tolti la vita per aver perso la propria attività produttiva.

15. Jeff Randall, Cash-strapped Cyprus plots Russian exit from austerity, «The Telegraph», 22 ottobre 2012 (si veda: http://goo.gl/tlP9d).

2. L’Unione Europea divora se stessa

1. Guido Salerno Aletta, Il sacco di Eurolandia, «Milano Finanza», 12 maggio 2012.

2. Elaborazione dati OCSE (si veda: http://goo.gl/7v1qW).

3. In passato i successi economici delle nazioni economicamente più forti portavano alla rivalutazione monetaria, che riduceva la competitività dei prodotti nazionali. Se l’euro non fosse esistito la Germania avrebbe dovuto seguire l’esempio della Svizzera, travolta dai flussi di capitali in entrata. Per bloccare la rivalutazione che penalizza gli esportatori, dall’inizio del 2012 la Banca centrale svizzera stampa moneta che vende sul mercato per difendere il tasso di cambio con l’euro.

4. Nel 2001 le esportazioni nette tedesche erano pari al 3,38 per cento del PIL, nel 2007 erano salite al 9,68 per cento, nello stesso arco di tempo le esportazioni dei Paesi della periferia hanno riportato un calo medio del 5,36 per cento in rapporto al PIL (si veda: http://goo.gl/DJeoF).

5. Marco Beltrandi, Mozione parlamentare sul debito pubblico, 7 gennaio 2010 (si veda: http://goo.gl/LZxay).

6. Deutsche Bank Special Report, Credit Outlook 2012, 12 dicembre 2011.

7. Costo del lavoro in Germania e Italia (base=100=2005; fonte OECD):

	Germania	Italia
2011	104,56	112,61
2010	103,27	111,76
2009	104,81	112,24
2008	98,86	107,63
2007	96,68	103,58
2006	97,63	101,61
2005	100,00	100,00
2004	100,92	97,35
2003	101,30	95,86
2002	100,41	92,02
2001	99,89	88,96
2000	99,60	86,38
1999	99,12	86,57
1998	98,47	85,59
1997	98,14	87,27
1996	99,12	84,97
1995	98,76	80,99
1994	96,46	80,11
1993	95,93	80,29
1992	92,20	79,03

8. David Enrich, Southern Exposure for Europe’s Banks, «Wall Street Journal», 18 luglio 2011 (si veda: http://goo.gl/eom3U).

9. Non sorprende scoprire che al contrario il credito facile abbia finito con il consolidare pratiche economiche di natura quantomeno dubbia. In Grecia ha finanziato un modo di fare politica basato sul clientelismo. In Spagna ha gonfiato la bolla immobiliare e anche in questo caso alimentato il clientelismo. In Italia è servito a truccare i conti illudendo la popolazione che il Paese stesse crescendo.

10. L’indice della BCE mostra che se prendiamo come riferimento il costo delle abitazioni nel 2007, nel 2000 in Italia l’indice risulta pari al 62,70 per cento mentre in Germania è del 103,41. Nel 2011 i valori rispettivi diventano 103 e 109,32. [Home Price Index italiano e tedesco a confronto (base=100=2007)]

11....

Indice dei contenuti

• Cover
• Frontespizio
• Copyright
• Dedica
• Nota dell’autrice
• Prologo
• PARTE PRIMA - L’Europa cannibale
• PARTE SECONDA - La triste storia del debito pubblico
• PARTE TERZA - Arrivederci sovranità nazionale
• PARTE QUARTA - Quanto ci costa l’euro?
• Conclusioni
• Epilogo
• Glossario
• Note
• Referendum
• Ringraziamenti
• In Rete
• Indice