1 Hrand Pasdermadjian, Histoire de l’Arménie (depuis les origines jusqu’au traité de Lausanne), [65], p. 11.
2 L. Leclerc, «La question arménienne», in «Revue de l’université de Bruxelles», 1896, p.102.
3 Jacques de Morgan, Histoire du peuple arménien, [57], p. 20.
4 Claire Mouradian, L’Arménie, [58], 1995, p. 5.
5 H. Pasdermadjian, [65], p. 14.
6 Alfred Rambaud, L’Empire grec au Xe siècle, [71]. Citato da H. Pasdermadjian, [65], p. 17.
7 Il nome di Armenia appare per la prima volta nella grande iscrizione di Dario Histape, incisa su una parete rocciosa nei pressi di Behistun. Questa iscrizione, risalente al 521 a.C., è redatta in tre lingue e menziona la repressione degli insorti di Urartu.
8 Le loro divinità non avevano «né le dimensioni gigantesche degli dei asiatici, né la grazia degli dei greci. Erano, come il popolo che le creò, laboriose, ma affabili e buone». Georges Brandès. L’Arménie et l’Europe, [20], p. 17.
9 Jean-Pierre Mahé ritiene che la conversione ufficiale dell’Armenia vada invece collocata dopo l’editto di Milano, verso il 314. Tiridate non avrebbe potuto prendere una simile decisione senza l’avallo delle autorità romane («La naissance d’une nation chrètienne», in «Notre Histoire», n. 94, novembre 1992, p. 7). Il cristianesimo viene adottato nell’Impero romano d’Oriente come religione di stato da Teodosio nel 380.
10 J. Burtt, The People of Ararat, [22], p. 29.
11 In effetti, l’antagonismo tra i due culti non fu così inconciliabile e il pantheon zoroastriano poté adattarsi alla nuova religione: l’Anahita persiana, dea della fertilità e della saggezza, in armeno Anahit, divenne la Vergine; Ahura-Mazda /Aramazd, creatore del cielo e della terra, Dio Padre; il Verethragna iranico, l’armeno Vahagn, il dio della guerra, divenne il Figlio.
12 La data di questa invenzione si colloca tra il 392 e il 406. Nel XIII secolo, l’alfabeto armeno si arricchisce di due lettere complementari.
13 C. Mouradian, [58], p. 20. La lingua scritta dell’inizio del V secolo, il grabar, si conserverà senza subire cambiamenti come lingua letteraria fino alla metà del XX secolo.
14 Così si definisce l’Impero romano d’Oriente dopo la caduta dell’Impero d’Occidente nel 476.
15 Lo zurvanismo può essere considerato, se non un’eresia mazdea, almeno una varietà di mazdeismo, all’epoca la religione ufficiale dei Sassanidi. Il mazdeismo oppone a Ohrmazd, creatore di quanto al mondo c’è di buono, il suo gemello Ahriman, principio e causa del male.
16 Lo storico sovietico Térémig Demirdjian ha descritto le circostanze della battaglia in un romanzo epico e colorito, Vartananc, Paris, Stock. 1963.
17 Gérard Dédéyan, in Histoire des Arméniens, [38], pp. 141-184.
18 J. de Morgan, [57], p.124.
19 Il capo dei Selgiuchidi, Toghril beg, diventa sultano e il califfo arabo capo spirituale.
20 J. de Morgan, [57], p.160.
21 H. Pasdermadjian, [65], p. 178.
22 J. de Morgan, [57], pp. 244-245.
23 H. Pasdermadjian, [65], p. 239.
24 G. Dédéyan, in Histoire des Arméniens, [38], p. 270.
25 I «temi», affidati a soldati contadini, assicuravano la difesa dei confini bizantini.
26 Claude Mutafian, «La Cilicie, dernier bastion», in «Notre Histoire», n. 94, novembre 1992, p. 23. Sul regno di Cilicia si veda Claude Mutafian, Le Royaume arménien de Cilicie; XIIe-XIVe siècles, [59].
27 L’Armenia fornì a Bisanzio non soltanto generali, soldati e funzionari, ma anche degli imperatori (Leone V e soprattutto la dinastia «macedone» di Basilio I).
28 Liberato, raggiunge l’Europa e risiede a Roma. Madrid e Londra, poi a Parigi, dove muore nel 1393. La sua tomba viene profanata durante la Rivoluzione, ma la sua lapide ricopre dalla Restaurazione il suo cenotafio, che si trova tra i sepolcri reali di Saint-Denis.