- 768 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
«Se qualcuno viene per ucciderti, alzati e uccidilo per primo» recita una frase del Talmud, il testo fondamentale dell'ebraismo. E fin dalla sua nascita, nel 1948, Israele pare aver fatto di questo insegnamento la propria parola d'ordine, forse a causa del trauma della Shoah e della sensazione, condivisa dai suoi leader e cittadini, che il paese e l'intero popolo ebraico siano in costante pericolo di annientamento. Per tutelare la propria sicurezza, Israele ritiene quindi che la prevenzione e la deterrenza siano le armi vincenti, tanto che molto spesso i suoi capi politici hanno scelto di ricorrere agli omicidi mirati di potenziali nemici, affidandone l'incarico a quello che, probabilmente, è il più formidabile apparato di intelligence al mondo.
Proprio nei meandri dei servizi segreti israeliani si è addentrato l'analista militare Ronen Bergman, che per anni ha cercato di penetrare la pesante cortina di riservatezza che avvolge l'attività del Mossad (la temutissima agenzia di raccolta informazioni), dell'IDF (le forze di difesa) e dello Shin Bet (il servizio di sicurezza interna). Scontrandosi a ogni passo con la rigida censura militare e con un'ovvia omertà, Bergman ha realizzato centinaia di interviste e raccolto materiale davvero scottante. Grazie alle sue fonti - uomini di Stato quali Shimon Peres, Ehud Barak, Ariel Sharon e Benjamin Netanyahu, capi di agenzie di intelligence, ma anche molti agenti operativi che hanno chiesto l'anonimato -, ha potuto ricostruire nel dettaglio le tante operazioni volte a contrastare il terrorismo suicida dell'intifada palestinese o a eliminare personaggi di spicco di organizzazioni terroristiche antisraeliane come Hamas, Hezbollah o il Movimento per il Jihad islamico in Palestina.
Come in un'autentica spy story, fra intercettazioni, travestimenti e agguati mortali di spietata temerarietà, costati la vita anche a cittadini innocenti, Uccidi per primo racconta le fasi cruciali e le sofisticatissime tecniche di una campagna di esecuzioni extragiudiziali (senza tacere i brucianti interrogativi etici che essa pone) la cui escalation ha plasmato il volto attuale di Israele, del Medio Oriente e del mondo intero.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- UCCIDI PER PRIMO
- Nota sulle fonti
- Prologo
- I. Nel sangue e nel fuoco
- II. Nasce una guerra segreta
- III. Ufficio appuntamenti con Dio
- IV. Tutto il comando supremo in un colpo solo
- V. «Come se il cielo ci cadesse sulla testa»
- VI. Una serie di catastrofi
- VII. «La lotta armata è il solo modo per liberare la Palestina»
- VIII. Meir Dagan e la sua specialità
- IX. L’OLP si affaccia sulla scena internazionale
- X. «Le persone che ho ucciso non rappresentano un problema»
- XI. «Sbagliare a identificare un bersaglio non è un fallimento, è un errore»
- XII. Hybris
- XIII. La morte nel tubetto di dentifricio
- XIV. Un branco di cani selvatici
- XV. «Abu Nidal, Abu Shmidal»
- XVI. Bandiera nera
- XVII. Il colpo di Stato dello Shin Bet
- XVIII. Poi, la scintilla
- XIX. Intifada
- XX. Nabucodonosor
- XXI. Si alza la tempesta verde
- XXII. L’epoca dei droni
- XXIII. La vendetta di Mughniyeh
- XXIV. «Basta premere un interruttore»
- XXV. «Ci porti la testa di Ayyash»
- XXVI. «Viscido come un serpente, ingenuo come un bambino»
- XXVII. Caduti in basso
- XXVIII. Guerra a tutto campo
- XXIX. Più attentatori suicidi che giubbotti esplosivi
- XXX. «L’obiettivo è stato eliminato, ma l’operazione è fallita»
- XXXI. La ribellione dell’Unità 8200
- XXXII. Raccogliere anemoni
- XXXIII. Il fronte radicale
- XXXIV. Uccidete Maurice
- XXXV. Un impressionante successo tattico, un disastroso fallimento strategico
- Note
- Fonti
- Ringraziamenti
- Inserto fotografico
- Copyright