La casa alla fine del mondo
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La casa alla fine del mondo

  1. 312 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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La casa alla fine del mondo

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Informazioni sul libro

Eric, Andrew e la loro adorata bambina di sette anni, Wen, stanno trascorrendo una vacanza in un cottage isolato in mezzo ai boschi del New Hampshire, sulla riva di un lago, lontano dal caos e dal chiasso della vita metropolitana, senza Internet e cellulari: un angolo di paradiso in cui regnano il silenzio e la serenità.

Ma in una mattina di sole il sogno si trasforma in un incubo quando dal bosco emergono quattro sconosciuti. Leonard, un uomo gigantesco dai modi gentili e il sorriso caloroso, e i suoi tre compagni brandiscono armi inquietanti e spaventose e sono lì per portare a Eric, Andrew e Wen un messaggio ancora più inquietante e spaventoso. Mentre la famigliola si barrica in casa cercando un modo per chiedere aiuto, diventa sempre più chiaro che i quattro non se ne andranno finché non avranno ottenuto ciò per cui sono lì, una scelta impossibile, un sacrificio terribile.

Nelle ore che seguono, in un crescendo di presagi apocalittici, paranoia, follia, orrore e rituali di sangue, la piccola casa alla fine del mondo diventa il cuore dell'universo, il luogo in cui si deciderà il destino di una famiglia e, forse, di tutta l'umanità.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2022
ISBN
9788835715627
QUATTRO

Andrew ed Eric

Quando Sabrina prende il telecomando e finalmente cambia canale, abbandonando la diretta sul devastante terremoto e sullo tsunami nel Nord del Pacifico e passando a Cartoon Network, Andrew suggerisce a Wen di andare a sedersi con Eric. Le spiega che ha bisogno di stare un po’ con lei in questo momento, il che è vero, ma vuole anche essere lasciato solo a lottare con le corde senza che lei gli si stringa contro o attiri l’attenzione in qualche altro modo.
Wen si siede a gambe incrociate ai piedi di Eric e si mette a guardare Adventure Time. In questo episodio, la Principessa dello Spazio Bitorzolo litiga con i suoi genitori e alza la voce per via di un barattolo di fagioli rovesciato. Adventure Time, poi, lascerà il posto ad altri cartoni, alcuni che Andrew ed Eric conoscono già e altri che non hanno mai visto.
Durante una pubblicità, Leonard si rivolge a loro: «Vi verrà concessa di nuovo la stessa scelta. Questa scelta è un dono. Non tutti i doni sono facili da accettare. I più importanti sono spesso quelli che con tutto il cuore vorremmo rifiutare. Domani mattina potrete scegliere l’altruismo e il sacrificio e salvare così il mondo, anche se non sarà facile. Oppure potrete di nuovo scegliere di mandare avanti l’orologio di un altro minuto verso l’eterna mezzanotte, come avete fatto oggi pomeriggio. Per il resto del giorno e stanotte ci occuperemo delle vostre necessità nei limiti del ragionevole ma vi lasceremo in pace, in modo che possiate riflettere e discutere la questione». Poi lo ripete un’altra volta, parola per parola, inflessione per inflessione.
Ulteriormente scosso dalle immagini terribili che ricalcano in modo sconcertante la profezia di Leonard e dei suoi, dai loro suoni – l’inesorabile ruggito dell’oceano che monta, il crepitio delle grida, metallico e reso in qualche modo più reale dall’impossibilità di riprodurne digitalmente il volume e la disperazione – e con gli ultimi raggi del sole pomeridiano che lo costringono a tenere gli occhi chiusi, Eric ricomincia ad angosciarsi per il ricordo della figura di luce che forse ha visto e forse no.
Andrew dice: «Non c’è bisogno di aspettare domattina, tanto non cambieremo idea».
Leonard va in cucina. Apre il frigorifero, guarda nei pensili. Chiede se qualcuno ha fame. Nessuno risponde. Poi dice: «Farò pollo alla griglia. Abbiamo tutti bisogno di mangiare qualcosa. Dovete mangiare. Nessuno è in grado di prendere decisioni giuste a stomaco vuoto».
Sabrina chiede se da qualche parte ci sono uno spazzolone e del detergente. Rovista sotto il lavello della cucina, dove trova una bottiglia di plastica che contiene un liquido color ambra. Poi scende in cantina e riemerge con un secchio giallo e una grossa spugna verde. Si mette a strofinare il pavimento macchiato di sangue con risultati non proprio entusiasmanti.
Adriane impila le armi accanto alla stufa e trascorre più di un’ora a pulirle con acqua calda, detersivo per i piatti e asciugamani. Alla fine, recupera il tavolo dalla cima delle scale e lo rimette al suo posto. Una delle gambe è piegata e lo fa traballare, così prova a sistemarla infilandoci sotto il romanzo che stava leggendo Eric, quello sul bambino scomparso. Non è dell’altezza giusta. Con il saggio di Andrew, invece, va un po’ meglio.
Andrew ed Eric restano legati alle loro sedie per tutto il pomeriggio, fino a sera. Le uniche costanti sono i cartoni, le pulizie nel cottage e i preparativi della cena. Parlano solo di tanto in tanto e sempre e solo a Wen: «Hai fame? Stai bene? Hai bisogno di andare in bagno? Vuoi fare un sonnellino? Sei stanca di guardare la tv? Basta che tu ce lo dica, okay? Ti vogliamo bene». Per la maggior parte del tempo, restano ciascuno sprofondato in se stesso; il panico e i diversi modi in cui le ferite e la fatica fisica dovuta all’essere legati da ore senza potersi muovere interrompono i loro dialoghi interiori e le loro sempre più disperate fantasie di fuga.
Il sole scompare nella foresta a ovest, oltre la porta d’ingresso. Il bagliore sgargiante della tv è l’unica fonte luminosa finché Leonard, Adriane e Sabrina non accendono le luci. Le lampadine della ruota di carro appesa al soffitto sono ingiallite dal tempo, e lunghe ragnatele le collegano l’una all’altra incurvandosi tra i raggi di legno.
Il cottage si riempie di debole luce artificiale. Ormai fuori è buio, troppo per riuscire a scorgere Redmond dal chiarore della sala. Il colore e la topografia del copriletto steso sul cadavere non sono visibili e resta soltanto la vaga sensazione di una forma che giace, che occupa silenziosa uno spazio sulla terrazza. È come se non fosse nemmeno lì, come il cadente ricordo culturale di un passato oscuro e lontano (un qualcosa che è accaduto a qualcun altro, a un qualcun altro che è perseguitato dalla sfortuna), di un passato che vogliamo lasciarci alle spalle nonostante tutti i nostri proclami sull’importanza del non dimenticare.
Leonard annuncia che sta per accendere il grill e cucinare il pollo. Lo dice come se stesse leggendo i primi punti del manuale di istruzioni della bizzarra serata che li aspetta. Si avvicina a Wen e la solleva delicatamente dai piedi di Eric. La piccola non fa resistenza. Andrew ed Eric gridano a Leonard di lasciarla stare, di non toccarla, reazioni automatiche quanto irresponsabili. Leonard dice che non le succederà niente di male, che se ne starà solo seduta un po’ con lui sul divano mentre i suoi papà usano il bagno e si danno una rinfrescata per la cena. Poi le domanda se sia una buona idea secondo lei, se sia d’accordo sul fatto che tutti debbano lavarsi le mani prima di mangiare. Lei sembra alla deriva sul suo grembo, somiglia al pupazzo di un ventriloquo. Si contorce e si abbandona, cerca di scivolare via ma lui la risistema, e poi dice a Andrew ed Eric che faranno meglio a non tentare qualche stupidaggine quando slegheranno loro le gambe. Dice: «Abbiamo raggiunto il punto critico, il punto di non ritorno, e voi dovete collaborare». Non sono tanto le sue parole quanto il modo in cui le pronuncia. Adriane raccoglie l’arma più grande, quella che ha aperto il cratere nel petto di Redmond, e la appoggia contro il divano accanto a Leonard e Wen.
Sabrina e Adriane slegano prima le gambe a Andrew e lui scherza dicendo che per usare il bagno non gli servono solo i piedi. Sabrina dice che lo aiuterà lei e aggiunge: «Sono un’infermiera, non c’è niente che non abbia già visto». Le sue gambe che vanno per i quaranta sono praticamente insensibili, e quando con fatica si alza dalla sedia una dolorosa ondata di spilli gli trafigge le estremità inferiori. Eric vive la stessa esperienza ed è costretto a muoversi più lentamente perché, non appena si mette in piedi, si sente la testa ronzare di luce e calore. Con le mani legate dietro la schiena, a turno arrancano fino al bagno. La porta rimane aperta e Adriane monta di guardia sulla soglia. Vengono condotti davanti al water e devono sopportare l’umiliazione di farsi abbassare i pantaloncini e le mutande da Sabrina per poter urinare.
Leonard continua a parlare da solo di quanto lui e Wen si stiano divertendo insieme lì sul divano. Le pone domande e per continuare la conversazione finge che lei abbia risposto.
Sia Eric sia Andrew, a un certo punto delle rispettive odissee di andata e ritorno dal bagno, prendono in considerazione l’idea di provare a scappare e/o colpire e mandare al tappeto Sabrina e/o Adriane. E sia Eric sia Andrew decidono che non è il momento, non adesso che gli altri sono più che mai sul chi vive. Nessuno dei due vuole credere che Leonard sarebbe disposto a fare del male a Wen, sebbene si sia già dimostrato capace di atti di estrema violenza. Entrambi giungono alla conclusione che un tentativo di fuga potrebbe avere più senso la prossima volta che avranno il permesso di usare il bagno. Dopo aver coordinato con successo questa prima gita alla toilette, i tre non potranno impedirsi di abbassare la guardia almeno un po’, la prossima volta o quella dopo ancora.
Ricondotti e legati nuovamente alle loro sedie, hanno l’impressione che le corde attorno alle mani e ai polsi si siano allentate. Che si tratti solo di una pia illusione? No, il fatto di cambiare posizione, alzarsi, camminare attraverso la sala e spostarsi nello spazio angusto del bagno insieme a Sabrina deve aver allentato le corde. Lo sentono entrambi.
Leonard lava e prepara con gesti impacciati il petto di pollo finché Adriane non assume il controllo. Lei insiste per spegnere le luci della terrazza, e strilla contro Leonard finché non l’accontenta, poi si mette al lavoro nell’oscurità. Dice che il grill fa schifo e che non intende prendersi la responsabilità di un piatto preparato con un aggeggio così scadente. Il profumo, tuttavia, è delizioso, e lo dice anche Sabrina, esibendosi in un ampio sorriso mentre prepara una grande ciotola d’insalata. Leonard apparecchia la tavola: quattro piatti, quattro forchette, quattro bicchieri di plastica. Adriane rientra dalla portafinestra sfondata con un piatto di carne fumante, avverte gli altri dicendo: «Attenzione, scotta» e con un latrato ordina a Leonard di rimettere a posto la zanzariera, altrimenti si ritroveranno in compagnia di tutte le falene e le zanzare del New Hampshire. Le lampadine della ruota di carro sono già assediate da un nugolo di insetti alati. Eric nota due grosse mosche nere e si chiede se siano le stesse di prima. Quando le vede sbattere contro una lampadina per un attimo è certo che la ruota di carro si metterà a ondeggiare. Il loro ronzio è basso, sembra una salmodia.
Leonard prende Wen per mano e la tira delicatamente. Lei si alza e lo segue al tavolo della cucina. Si siede a capotavola, accanto a lui, rivolta verso i suoi genitori. Sabrina le ha preparato una tazza di latte al cioccolato sciogliendo dei cioccolatini nel microonde. Sul piatto di Wen c’è un mucchietto di pezzi di pollo tagliati piccoli, un’insalata in miniatura composta da lattuga, due pomodorini e tre fette di cetriolo. Wen ne prende una e guarda Eric e Andrew. È senza buccia, come piace a lei.
Andrew dice: «Forza. Mangia tranquilla».
La piccola divora tutto quello che c’è sul piatto, cupa e determinata a portare a termine il suo compito. Più tardi si alzerà da tavola con dei baffi di latte al cioccolato sopra il labbro superiore.
Gli altri tre sono seduti al tavolo. Leonard e Sabrina si complimentano con Adriane per il pollo succoso, e mentre si passano il pepe, la salsa barbecue e l’aceto balsamico al lampone si scambiano commenti come “delizioso” e “non pensavo di avere così tanta fame”. I coltelli e le forchette tintinnano senza sosta sui piatti.
Andrew è furente, ribolle di disperazione e incredulità. Come possono comportarsi normalmente a tavola, quasi che nulla fosse successo? Come possono ignorare con tanta facilità l’orrore che si è già consumato e quello che si sta consumando e quello che si consumerà?
Adriane borbotta che a questo punto ci starebbe proprio una birra e poi ride, ma nessuno si unisce alla sua risata.
Andrew dice: «Ehi, servitevi pure, in frigo c’è una confezione da dodici. Però ricordatevi di buttare le lattine nella differenziata».
Adriane chiede: «Sul serio?», e guarda Sabrina e Leonard in attesa di una reazione da parte loro. Poi solleva il suo bicchiere d’acqua e dice: «Nah, va bene così. Magari più tardi». Beve un lungo sorso e si asciuga il viso con entrambe le mani.
Eric nota che nessuno di loro ha recitato una preghiera prima di mangiare. Era sicuro che lo avrebbero fatto e lo sperava, perché questo gli avrebbe permesso di capire a quale dio attribuissero le loro visioni e il motivo della loro presenza lì. Forse a quel punto sarebbe riuscito a coinvolgerli in una conversazione sulla fede e magari a convincerli a lasciar andare la sua famiglia. Era talmente certo che avrebbero detto una preghiera che per un attimo ha il sospetto di essersi estraniato e di essersela persa, o di averla sentita e poi subito dimenticata a causa della commozione cerebrale. Gli sembra impossibile che nemmeno uno di loro si sia fatto un rapido, furtivo segno della croce.
Alla fine, Leonard chiede a Wen di aiutarlo a dare da mangiare ai suoi papà. Le spiega che è un compito superimportante. «Non penso che mangeranno se non ci sei anche tu.»
Senza dire una parola, lei accetta. Si ferma davanti a Eric con una forchetta in mano. Leonard le porta un piatto con dei pezzetti di pollo e qualche foglia d’insalata. Con pazienza, Sabrina spiega le regole che tutti devono seguire. Wen trafigge con la forchetta un pezzetto di pollo e lo tiene davanti al viso di Eric. Lui apre la bocca quanto basta. Il pollo è tiepido, lo mastica e lo inghiotte velocemente, senza concedersi il lusso di assaporarlo. Wen non dice niente, non chiede se ne vuole un altro po’ o se magari preferisce un pomodorino. Non lo guarda negli occhi, fissa esclusivamente la sua bocca. Solo quando Eric dice: «Per me basta così, tesoro» smette d’imboccarlo. Posa la forchetta sul piatto e solleva una tazza d’acqua.
Andrew ha intenzione di dire a Leonard, Sabrina e Adriane che possono andare a farsi fottere, che non vuole niente da loro. Immagina di accettare il primo boccone solo per sputarglielo in faccia, ma quando si trova davanti sua figlia così assorbita dal compito che le è stato affidato della sua determinazione non resta nulla, e mangia tutto ciò che gli viene offerto.
Dopo cena arriva il momento di rassettare, seguito da altri cartoni alla tv. Sabrina siede al tavolo facendo un solitario. Adriane per un po’ sfoglia distrattamente il romanzo di Eric, poi esce a fumare sulla porta di casa. Chiede se da qualche parte c’è un puzzle, spiega che li faceva sempre insieme a sua madre quando erano in vacanza.
Leonard prova a fare qualche domanda a Wen a proposito di ciò che sta guardando. Lei reagisce solo a quelle che prevedono un sì o un no come risposta («Ti piace questa serie?», sì, «L’hai già vista altre volte?», no). A quelle che invece richiederebbero una risposta più articolata riserva solo scrollate di spalle o sguardi vacui.
Eric è esausto e fatica a tenere gli occhi aperti. Cerca di indurre gli altri a parlare delle loro visioni (evitando espliciti riferimenti a Dio e alla Bibbia a causa del suo crescente senso di disagio), del perché della scelta apocalittica, del perché di ogni cosa, ma nessuno abbocca. Sabrina dice: «Ne parleremo domani, dopo che tu e la tua famiglia ci avrete dormito su».
Andrew tenta una tattica diversa, domandando di tanto in tanto di essere slegato, con motivazioni via via sempre più elaborate e assurde: «Se mi slegate, posso sistemare il tavolo. Vedo che le carte continuano a scivolare, a quanto pare il realismo magico non basta a tenerlo dritto. C’è un deposito di legname non lontano da qui, potrei prendere un pezzo di ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. LA CASA ALLA FINE DEL MONDO
  4. UNO. Wen
  5. DUE. Eric
  6. TRE. Eric
  7. QUATTRO. Andrew ed Eric
  8. CINQUE. Leonard
  9. SEI. Eric
  10. SETTE. Andrew ed Eric
  11. RINGRAZIAMENTI
  12. Copyright