Il verdetto

Agatha Christie

• Editore: Mondadori
• Anno: 2018
• ISBN:
  9788852089763
• Argomento: Letteratura
• Categoria: Teatro

Un professore si trova nei guai quando accetta di fare da precettore a una giovane donna, in cambio di medicinali salvavita per la moglie, malata di sclerosi multipla. Il verdetto ( Verdict, 1958) è un indimenticabile dramma psicologico.

Il verdetto

Personaggi

Professor Karl Hendryk

Anya Hendryk, moglie di Karl

Lisa Koletzky, cugina di Anya

Dottor Stoner, medico di Anya

Lester Cole, uno studente di Karl

Helen Rollander, una studentessa di Karl

Sir William Rollander, padre di Helen

Signora Roper, domestica di casa Hendryk

Ispettore Ogden

Sergente Pearce

Verdict

Presentato per la prima volta allo Strand Theatre di Londra il 22 maggio 1958

Atto primo

SCENA PRIMA

Siamo alla fine degli anni Cinquanta, nel soggiorno dell’appartamento del professor Hendryk a Bloomsbury. Un pomeriggio d’inizio primavera.

L’appartamento occupa l’ultimo piano di una vecchia palazzina. Il soggiorno è una stanza proporzionata, comoda, arredata all’antica. Salta all’occhio la quantità di libri sparsi dappertutto: sugli scaffali contro il muro, sui tavoli, sulle sedie, sul divano e perfino impilati sul pavimento. Sul fondo al centro, una porta a doppio battente dà nell’anticamera, che a destra ha l’ingresso della casa e a sinistra un passaggio che arriva in cucina. Una porta a destra, verso il proscenio, collega il soggiorno alla camera da letto di Anya, mentre a sinistra una portafinestra scorrevole dà su un minuscolo balcone con la ringhiera coperta di edera, che guarda la strada sottostante e una fila di case sul lato opposto. Di fronte alla finestra c’è la scrivania di Karl, con una sedia appresso. Sulla scrivania, un tampone di carta assorbente, un calendario, il telefono e mucchi di libri. Davanti alla scrivania troviamo un mobiletto portadischi, strane pubblicazioni e altri libri. Sopra il mobiletto, un giradischi. Dalla porta a doppio battente partono gli scaffali a muro, e davanti allo scaffale di sinistra c’è il tavolino da lavoro di Anya. Fra la porta e lo scaffale a sinistra c’è anche un tavolo tondo a tre ripiani: ha libri sui ripiani inferiori e una pianta sull’ultimo. Dopo la porta a destra, verso il proscenio, c’è una piccola consolle appoggiata alla parete, con sopra una pianta e libri impilati. Oltre quella porta, verso il fondo, è appeso uno scaffale multiplo con altri libri e – in un angolo – le medicine di Anya. Sotto lo scaffale c’è una piccola credenza, naturalmente piena di libri. Altri armadietti verso il fondo. Di fronte allo scaffale multiplo troviamo una scaletta da biblioteca. Al centro, un po’ a destra, c’è un divano, e appena dietro, un tavolo circolare con relative sedie. Scaletta, divano e tavolo sono anch’essi pieni di libri. Così come la grande poltrona rossa che troviamo sempre al centro, ma spostata un po’ sulla sinistra. Di sera la stanza è illuminata da lampade a braccio, a parete, poste ai lati della portafinestra, e da lampade da tavolo sulla scrivania, sul tavolo dietro il divano e sulla credenza a destra. Gli interruttori sono vicino alla porta a doppio battente. In anticamera c’è una sedia a destra della porta della camera da letto di Lisa.

Quando si apre il sipario, la porta a doppio battente è aperta e il palcoscenico è al buio. Le luci si alzano e sorprendono, in equilibrio precario sulla scaletta da biblioteca, Lester Cole. È un ragazzo di ventiquattro anni, goffo ma simpatico, trasandato nel vestire, con una gran testa di capelli arruffati. Sulla cima della scala c’è una pila di libri. Lester raggiunge il ripiano più alto, sceglie prima un libro poi un altro, si ferma per consultarli un attimo, poi decide se aggiungerli alla pila della scaletta o riporli nello scaffale. Dall’anticamera arriva la voce della signora Roper.

SIGNORA ROPER Va bene, signorina Koletzky, ci penso io prima di andare a casa.

La signora Roper entra in anticamera da sinistra. È una domestica antipatica e piuttosto losca. Ha con sé cappotto, cappello e una borsa della spesa. Sta per raggiungere l’ingresso quando torna indietro in punta di piedi ed entra nella stanza dando la schiena al battente di destra. Perciò non vede Lester, che è immerso nella lettura. Si avvicina furtivamente al pacchetto di sigarette posato sulla scrivania. Sta per metterselo in tasca quando Lester chiude rumorosamente il libro. La signora Roper trasale e si gira.

SIGNORA ROPER Oh, signor Cole... non sapevo fosse ancora qui.

Lester rimette il libro in cima allo scaffale e quasi perde l’equilibrio. La signora Roper appoggia la borsa a terra e si infila cappello e cappotto.

SIGNORA ROPER Stia attento. Quel coso non è sicuro, dico davvero. Rischia tutti i momenti di andare a pezzi. Dove andrebbe a finire lei?

LESTER Già, dove?

È il tramonto, e la luce si indebolisce.

SIGNORA ROPER Proprio ieri ho letto sul giornale di un uomo che è caduto da un paio di gradini, nella sua biblioteca. Al momento sembrava niente, ma dopo si è sentito male e hanno dovuto portarlo all’ospedale. Si era bucato il polmone con una costola. È morto il giorno dopo.

La signora Roper ha detto le ultime parole con una certa soddisfazione, mentre si avvolgeva la sciarpa al collo. Dà un’ultima stretta alla sciarpa.

LESTER Che giornali allegri legge, signora Roper...

S...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Frontespizio
• Introduzione di Julius Green
• Nota del traduttore
• Il verdetto
• Copyright