Le nuvole e i soldi
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Le nuvole e i soldi

  1. 144 pagine
  2. Italian
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Le nuvole e i soldi

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Indice dei contenuti
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Informazioni sul libro

È la luce della concretezza a irradiare queste poesie: sono esperienze reali, come le circostanze in cui l'autore ha visto in faccia la morte; e poi la paura di diventare poveri, le tragedie famigliari, i figli non avuti, i fatti epocali, la cronaca spicciola. Anche quando è la fantasia a sprigionare le sue immagini, queste si stagliano in figure nitide, in personaggi e animali vividi: il delfino che salta e si reimmerge nelle onde del discorso; il guidatore della metro che non sa di essere seguito da una misteriosa teleferica… L'altra faccia di questa concretezza è l'attenzione alla materia solida della poesia, il linguaggio: risulta evidente nella serie di poesie in cui sono le parole stesse a parlare, dicendo «noi», ma anche nelle invenzioni tipografiche e metriche, nel pulsare percussivo o delicato dei loro accenti. Dalla meditazione all'epigramma in rima - cosí musicale da spingere quasi a canticchiarlo -, ognuna di queste poesie è profondamente fondata, motivata, impastata nella sua forma. Una delle sorgenti di questo libro è la consapevolezza che sono i morti a farci pensare sotto la loro dettatura, consegnandoci le parole che hanno inventato, e che noi, dopo secoli, continuiamo a pronunciare e a scrivere. Cosí tutta la tradizione, anche nella sua eredità formale, si ripresenta con una spinta intatta e sempre nuova. Scarpa non è un prosatore prestato alla poesia. È scrittore a trecentosessanta gradi e la poesia è da sempre una delle forme della sua funambolica scrittura, forse la matrice espressiva originaria e piú profonda del suo stile. Questo libro ci permette per la prima volta di valutare in maniera organica la sua opera in versi.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2018
ISBN
9788858428900
Argomento
Literature
Categoria
Poetry
senti ti dico una cosa che preferirei non dire
senti ti dico una cosa che preferirei non dire
senti ti dico una cosa che preferirei non dire
senti non avere avuto figli preferirei on dire
senti è come se ti fosse morto qualcuno n dire
senti ma non come muoiono le persone vive dire
senti un certo giorno a una certa ora non dire
senti no no i figli di chi non ha figli n dire
senti muoiono in un altro modo erirei non dire
senti muoiono continuamente referirei non dire
senti senza essere stati concepiti ei non dire
senti la loro è una morte spalmata nel tempo e
senti un lutto piú blando preferirei non dire
senti però non si assottiglia mai rei non dire
senti rimane costante negli anni irei non dire
senti è una malinconia asciutta rirei non dire
senti non si sazia di sé e preferirei non dire
senti anche se uno ci scrive una poesia n dire
senti non si consola pensando ferirei non dire
senti che almeno a qualcosa è servito non dire
senti ti dico una cosa che preferirei non dire
senti ti dico una cosa che preferirei non dire
senti ti dico una cosa che preferirei non dire

Poesia scritta dalle parole #1

Siamo le parole.
Conteniamo i desideri dei morti,
le esperienze di chi non è ancora nato.
(contenere, v. tr.
1. tenere dentro di sé; 2. trattenere)
In questo istante siamo attraversate
da una mente, la tua.
Siamo un’intimità esteriore,
siamo escluse dentro di te.
Vorremmo poter spiare
che cosa ti stiamo facendo immaginare.
(ti stiamo facendo immaginare
noi che ti spiamo dall’interno)
Nessuno al mondo ti guarda cosí.

Poesia scritta dalle parole #2

Noi parole siamo scodelle
disposte a terra, come delle bocche
spalancate all’insú.
Il pavimento della palestra
ne è tutto ricoperto,
ma continuano anche fuori
in piazza, sulle strade
fuori città, fra i colli.
Le scodelle riempiono la valle.
Passare con il mestolo,
versare minestrone o cioccolata;
ma va bene anche un po’ di riso,
una cucchiaiata di budino,
un pezzo di pane secco per ciascuna,
o un cerotto, un calamaio,
una molletta, un fiocco,
un metro da sarti arrotolato,
una pallina da ping pong.
Cosí riempiendo le tue scodelline
passi la vita a fare offerte ai morti.

Poesia scritta dalle parole #3

Siamo state scritte alla finestra
in un pomeriggio di sole.
Lo strapiombo domestico dal terzo piano.
Le lenzuola stese ad asciugare
a pochi centimetri dal davanzale.
L’alternativa fra suicidio e biancheria.
Siamo state scritte di sera
sotto una lampadina che pende dal soffitto.
Irraggiamo la luce del sole
sommata ai 700 lumen
di una lampadina a basso consumo.

Poesia scritta dalle parole #4

Adesso si forma una frase
che non sa dove andrà a finire,
anche se adesso è finita.
Questa avventura della frase
consiste nell’inoltrarsi
spingendo in avanti il suo margine.
La frase cresce come un anellide
/ che aggiunge / segmenti / a sé stesso /
Per viaggiare in questo modo
piú che spostarsi bisogna prolungarsi.
Filo elettrico si srotola
da una bobina vuota e inesauribile.
La fine del viaggio, la sua destinazione
è una parola che in realtà
è una propaggine,
la punta di una penisola
rimasta ferma.
Lo scopo è arrivare a una parola
che grazie a questo viaggio
assuma un nuovo significato,
come è appena successo
alla parola viaggio.

Poesia scritta dalle parole #5

Che ci sia un cuore che batte dentro il corpo
per noi parole è difficile da capire.
Cosí imitiamo un battito
battendo sull’accento.
L’accento è il nostro cuore
che pulsa di nascosto
immerso dentro il corpo.
Chi è vivo non si accorge
di avere un cuore dentro.
Cammina parla scrive
e intanto non ci pensa
che porta in sé un accento
che batte batte batte.
Noi parole vorremmo poterci immedesimare
in chi ha un cuore.
Forse il nostro sangue
è il significato che scorre lungo la frase,
la irrora e si ritira come una risacca,
lascia conchiglie e robaccia sulla spiaggia.
E cosí siamo passate dal sangue al mare
nel giro di una frase.
Decisamente non sappiamo comprendere
che cosa voglia dire avere un cuore
che ti ins...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. LE NUVOLE E I SOLDI
  4. tendo a dimenticare che prima o poi morirò
  5. il nostro pianeta si muove nello spazio a 30 km al secondo
  6. questo è quello che ho avuto in sorte
  7. è inutile scaldarsi tanto l’italia è quella che è
  8. adesso pure l’anniversario del suicidio di tenco
  9. dovrei smettere di avere cosí tante aspettative
  10. senti ti dico una cosa che preferirei non dire
  11. Nota
  12. Il libro
  13. L’autore
  14. Dello stesso autore
  15. Copyright