Gadda
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Gadda

  1. 160 pagine
  2. Italian
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Informazioni sul libro

Il volume di Bersani descrive le caratteristiche di questa scrittura facendo leva sul racconto della vita di Gadda, sui nodi irrisolti, sugli aspetti psicologici che stanno alla base della sua opera. Biografia ed esame dei testi si alternano e si intrecciano attraverso un montaggio fortemente narrativo che utilizza preziose e sempre spettacolari citazioni dalle opere e dalle lettere di Gadda. Un ritratto che restituisce un'immagine diretta e coinvolgente del tormentato scrittore.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2012
ISBN
9788858405277
Bibliografia

I libri che Gadda ha pubblicato in vita sono, nell’ordine, i seguenti:
La Madonna dei Filosofi, Edizioni di Solaria, Firenze 1931.
Il castello di Udine, Edizioni di Solaria, Firenze 1934.
Le meraviglie d’Italia, Parenti, Firenze 1939.
Gli anni, Parenti, Firenze 1943.
L’Adalgisa, Le Monnier, Firenze 1944.
Il primo libro delle Favole, Neri Pozza, Venezia 1952.
Novelle dal Ducato in fiamme, Vallecchi, Firenze 1953.
Giornale di guerra e di prigionia, Sansoni, Firenze 1955.
I sogni e la folgore, Einaudi, Torino 1955.
Quer pasticciaccio brutto de via Merulana, Garzanti, Milano 1957.
I viaggi la morte, Garzanti, Milano 1958.
Verso la Certosa, Ricciardi, Milano-Napoli 1961.
Accoppiamenti giudiziosi, Garzanti, Milano 1963.
La cognizione del dolore, Einaudi, Torino 1963.
Le meraviglie d’Italia. Gli anni, Einaudi, Torino 1964.
I Luigi di Francia, Garzanti, Milano 1964.
Giornale di guerra e di prigionia, Einaudi, Torino 1965.
Eros e Priapo, Garzanti, Milano 1967.
Il guerriero, l’amazzone, lo spirito della poesia nel verso immortale del Foscolo, Garzanti, Milano 1967.
La cognizione del dolore (edizione accresciuta), Einaudi, Torino 1970.
La meccanica, Garzanti, Milano 1970.
Novella seconda, Garzanti, Milano 1971.
Postumi sono usciti i volumi:
Meditazione milanese, a cura di Gian Carlo Roscioni, Einaudi, Torino 1974.
La verità sospetta. Tre traduzioni di Carlo Emilio Gadda, a cura di Manuela Benuzzi Billeter, Bompiani, Milano 1977.
Le bizze del capitano in congedo e altri racconti, a cura di Dante Isella, All’insegna del pesce d’oro, Milano 1981 e Adelphi, Milano 1981.
Il tempo e le opere, a cura di Dante Isella, Adelphi, Milano 1982.
Un radiodramma per modo di dire e scritti sullo spettacolo, a cura di Claudio Vela, il Saggiatore, Milano 1982.
Racconto italiano di ignoto del novecento (Cahier d’études), a cura di Dante Isella, Einaudi, Torino 1983.
Il palazzo degli ori, a cura di Alba Andreini, Einaudi, Torino 1983.
Gonnella buffone, Guanda, Parma 1985.
Azoto e altri scritti di divulgazione scientifica raccolti da Vanni Scheiwiller e presentati da Andrea Silvestri, Scheiwiller, Milano 1986.
I miti del somaro, a cura di Alba Andreini, Scheiwiller, Milano 1988.
Taccuino di Caporetto, a cura di Sandra e Giorgio Bonsanti, nota al testo di Dante Isella, Garzanti, Milano 1991.
Il Tevere, a cura di Dante Isella, «Annuario della Fondazione Schlesinger», Lugano-Milano-New York 1991.
Gadda al microfono: l’ingegnere e la Rai 1950-1955, a cura di Giulio Ungarelli, Nuova Eri, Roma 1993.
Poesie, a cura di Maria Antonietta Terzoli, Einaudi, Torino 1993.
Un fulmine sul 220, a cura di Dante Isella, Garzanti, Milano 2000.
I Littoriali del Lavoro e altri scritti giornalistici 1932-1941, a cura di Manuela Bertone, Ets, Pisa 2005.
Villa in Brianza, a cura di Giorgio Pinotti, Adelphi, Milano 2007.
Dal 1988 al 1993, sotto la direzione di Dante Isella, è uscita presso Garzanti l’opera completa di Gadda in cinque volumi piú un sesto di bibliografia e indici. L’organizzazione dei materiali, il ripensamento testuale, a volte radicale, le approfondite note ai testi e i relativi apparati fanno di questa monumentale impresa una vera e propria edizione critica, punto di passaggio obbligato per qualsiasi lettura o discorso su Gadda oggi. Il dettaglio dei volumi che compongono l’edizione è il seguente:
Romanzi e racconti, I, a cura di Raffaella Rodondi, Guido Lucchini, Emilio Manzotti, 1988.
Romanzi e racconti, II, a cura di Giorgio Pinotti, Dante Isella, Raffaella Rodondi, 1989.
Saggi giornali favole e altri scritti, I, a cura di Liliana Orlando, Clelia Martignoni, Dante Isella, 1991.
Saggi giornali favole e altri scritti, II, a cura di Claudio Vela, Gianmarco Gaspari, Giorgio Pinotti, Franco Gavazzeni, Dante Isella, Maria Antonietta Terzoli, 1992.
Scritti vari e postumi, a cura di Andrea Silvestri, Claudio Vela, Dante Isella, Paola Italia, Giorgio Pinotti, 1993.
Bibliografia e indici, a cura di Dante Isella, Guido Lucchini e Liliana Orlando, 1993.
Da questa edizione complessiva, successivamente riproposta in veste economica nel 2007-2009 (ad eccezione del sesto volume), Garzanti ha anche ricavato le edizioni correnti dei singoli testi. E da questa edizione sono state riprese le citazioni da opere gaddiane utilizzate nel presente volume.
Ideale appendice al lavoro svolto dall’équipe delle opere complete, la rivista annuale «I quaderni dell’Ingegnere. Testi e studi gaddiani» ha pubblicato inediti, carteggi, regesti di materiali, bibliografie e strumenti di studio, oltre ad alcuni saggi critici. Fondata da Dante Isella, ne sono usciti i primi due numeri da Ricciardi: 1 (2001), con gli inediti Villa in Brianza (poi ripreso in volume da Adelphi) e grumi di pensiero silvano; 2 (2003), con Il secondo libro della Poetica, Le Marie Luise e la eziologia del loro patriottaggio verbale e Le genti. Altri tre numeri sono usciti da Einaudi: 3 (2004), con una redazione inedita di un «tratto» della Cognizione; 4 (2006), con la tesi di laurea su Leibniz; 5 (2007), con quattro racconti inediti degli anni Trenta. Dopo la morte di Isella la rivista ha ripreso le uscite presso la Fondazione Pietro Bembo / Ugo Guanda Editore con la direzione di Clelia Martignoni. Nel numero 1 (2010) nuova serie due sono gli inediti: il racconto La Casa solitaria e l’articolo Con Linati, a grande velocità, scritto per «L’Ambrosiano» ma non pubblicato. Inoltre un testo sul pittore Dario Neri apparso in due cataloghi dell’artista ma finora sfuggito alle bibliografie. Nel numero 2 (2011) nuova serie altri due inediti: il Quaderno di Buenos Aires e Sbarchi in Inghilterra, un articolo scritto nel 1940 per «La Lettura», rivista mensile del «Corriere della Sera», ma anche in questo caso non pubblicato.
Le lettere di Gadda sono disperse in vari volumi. Ho utilizzato piú volte per citazioni:
P. GADDA CONTI, Le confessioni di Carlo Emilio Gadda, Pan, ­Milano 1974.
C. E. G., Lettere agli amici milanesi, a cura di Emma Sassi, il Saggiatore, Milano 1983.
C. E. G., Lettere a una gentile Signora, a cura di Giuseppe Marcenaro e con un saggio di Giuseppe Pontiggia, Adelphi, Milano 1983.
C. E. G., A un amico fraterno. Lettere a Bonaventura Tecchi, a cura di Marcello Carlino, Garzanti, Milano 1984.
C. E. G., Lettere alla sorella. 1920-1924, a cura di Gianfranco Colombo, Archinto, Milano 1987.
Gli altri carteggi disponibili in volume sono:
Lettere a Solaria, a cura di Giuliano Manacorda, Editori Riuniti, Roma 1979.
Carteggio dell’Ing. C. E. Gadda con l’«Ammonia Casale S. A.» (1927-1940), a cura di Dante Isella, Valdonega, Verona 1982.
C. E. G., L’ingegner Fantasia. Lettere a Ugo Betti 1919-1930, a cura di Giulio Ungarelli, Rizzoli, Milano 1984.
C. E. G., Lettere a Gianfranco Contini a cura del destinatario. 1934-1967, Garzanti, Milano 1988.
C. E. G., Carissimo Gianfranco. Lettere ritrovate 1943-1963, a cura di Giulio Ungarelli, Archinto, Milano 1988.
C. E. G., Io, Gadda ingegnere per forza, dieci lettere a Silvio Guarnieri, con una Nota di Lorenzo Greco, in «Mercurio», supplemento della «Repubblica», ii, 39, 10 novembre 1990.
S. CASINI, Lettere di Carlo Emilio Gadda a Onofrio Martinelli e Adriana Pincherle (1946-1962), in «Studi italiani», vi, 1, gennaio-giugno 1994.
C. E. G., Lettere a Piero (seguite da: Piero Bigongiari, Quattro saggi su Gadda), a cura di Simona Priami, Polistampa, Firenze 1999.
«... io sono un archiviomane». Carte recuperate dal Fondo Carlo Emilio Gadda, catalogo della mostra documentaria a cura di Paola Italia, premessa di Gloria Manghetti, Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Vieusseux, Firenze 2003.
G. CONTINIC. E. G., Carteggio 1934-1963, a cura di Dante Isella, Gianfranco Contini, Giulio Ungarelli, Garzanti, Milano 2009.
In «I quaderni dell’Ingegnere» 1 (2001) sono pubblicate le Lettere all’editore Ricciardi (1957-1961), a cura di Liliana Orlando. Nel numero 2 (2003) le Lettere all’editore Einaudi (1939-1967), ancora a cura della Orlando. Nel numero 3 (2004) le Lettere a G. B. Angioletti (1946-1959), sempre a cura della Orlando. Nel numero 4 (2006) le Lettere a Livio Garzanti (1953-1969), a cura di Giorgio Pinotti. Nel numero 5 (2007) le Lettere agli editori Rosa e Ballo (1943-1946), a cura di Dante Isella. Nel numero 1 (2010) nuova serie le Lettere a Gian Carlo Roscioni (1963-1970), a cura di Giorgio Pinotti. Nel numero 2 (2011) nuova serie le Lettere ad Antonio Semenza (1916-1917), a cura di Andrea Silvestri, e le Lettere a due amici ticinesi (1949, 1951), a cura di Liliana Orlando.
Le interviste sono state raccolte in un unico volume, da cui ho ampiamente tratto: C. E. G., «Per favore mi lasci nell’ombra». Interviste 1950-1972, a cura di Claudio Vela, Adelphi, Milano 1993.
Le citazioni piú cospicue sono tratte dall’intervista di Dacia Maraini del 1968, ripresa poi nel volume della scrittrice intitolato E tu chi eri? Interviste sull’infanzia, Bompiani, Milano 1973, e dall’intervista televisiva di Gian Carlo Roscioni e Ludovica Ripa di Meana del 1972. Da non perdere è anche l’intervista-saggio di Alberto Arbasino, elaborata in una serie di incontri fra il 1959 e il 1964 e pubblicata in diverse versioni in due libri del «nipotino di Gadda» per eccellenza: Sessanta posizioni, Feltrinelli, Milano 1971, Certi romanzi, Einaudi, Torino 1977; poi confluita e «mixata» con altri materiali nello spumeggiante libro-ritratto L’Ingegnere in blu, Adelphi, Milano 2008.
L’unica biografia di Gadda, fondamentale anche se si ferma alla prima metà della vita, è quella di Gian Carlo Roscioni, Il Duca di Sant’Aquila. Infanzia e giovinezza di Gadda, Mondadori, Milano 1997. È un’opera splendida che coniuga la massa di dati con l’interpretazione piú acuta. Il tutto in uno stile saggistico-narrativo originalissimo, avvincente per lo studioso e per il semplice appassionato di Gadda. Un libro che non ho potuto evitare di saccheggiare con gioia.
Molto utile e divertente è anche il libro aneddotico di Giulio Cattaneo, Il gran lombardo, Garzanti, Milano 1973, centrato sugli anni romani dal ’50 in avanti. Da cui pure ho attinto a piene mani.
Per restare nei debiti piú cospicui, va segnalata quella che resta a tutt’oggi la piú importante monografia gaddiana, anch’essa di Gian Carlo Roscioni: La disarmonia prestabilita. Studio su Gadda, Einaudi, Torino 1969 (edizione ampliata 1995). Un libro che per la prima volta ha collegato i fatti di stile con un ricco sostrato di pensiero filosofico e di riflessioni teoriche. È l’introduzione a Gadda che consiglio a tutti quelli che volessero approfondire questo autore.
Tra i volumetti propedeutici, quello che apprezzo maggiormente e piú ho utilizzato è l’Invito alla lettura di C. E. Gadda di Ernesto Ferrero, Mursia, Milano 1972, in cui la profondità di lettura e l’accurata scelta delle citazioni fa perdonare alcuni errori sulle date.
Un libro senza il quale non mi sarei fatto l’idea di Gadda che in parte ho cercato di trasmettere nei capitoli precedenti è quello di Elio Gioanola, L’uomo dei topazi. Saggio psicanalitico su C. E. Gadda, il melangolo, Genova 1977 (nuova edizione Librex, Milano 1987). Forse troppo disinvolto nell’analizzare l’autore attraverso i suoi personaggi letterari, Gioanola, sulla base di categorie della psicanalisi classica, individua per Gadda una diagnosi di nevrosi ossessiva su matrice sadico-anale. Oggi gli psicanalisti neofreudiani valuterebbero piú probabilmente l’ipotesi di un disturbo narcisistico. Gioanola è comunque molto bravo nel connettere fra loro i testi di Gadda e le ossessioni che da essi si manifestano. Nel dare una visione globale delle contraddizioni dello scrittore senza perdere, ma anzi esaltando, i valori espressivi delle singole pagine.
Sulla Cognizione del dolore ho tenuto conto, e a volte ripreso pedissequamente, tutto quanto ha scritto il suo piú importante studioso: Emilio Manzotti. In particolare la sua edizione commentata del romanzo (Einaudi, Torino 1987); la nota al testo in Romanzi e racconti I della citata opera omnia garzantiana; il lungo saggio sulla Cognizione contenuto nel quarto volume, tomo secondo, della Letteratura italiana. Le opere, direttore Alberto Asor Rosa, Einaudi, Torino 1996; e il capitolo su Gadda nel nono volume della Storia della letteratura italiana, direttore Enrico Malato, Salerno Editrice, Roma 2000. Linguista di professione, Manzotti sa analizzare come pochi altri lo stile di Gadda, ma è anche in grado di mettere in luce tutti gli aspetti letterari del romanzo gaddiano, dalle fonti all’impianto narratologico, ai riferimenti interni e biografici.
Sul Pasticciaccio mi sono servito della nota al testo di Giorgio Pinotti in Romanzi e racconti II, già citato, e ho adottato le tesi di Cesare Garboli esposte in un saggio che si intitola appunto Quer pasticciaccio brutto de via Merulana nel quinto volume dell’opera Il romanzo, direttore Franco Moretti, Einaudi, Torino 2003. Tesi a mio avviso convincenti sia per quanto riguarda la genesi finale del romanzo, rimasto incompiuto non per volontà di Gadda, sia per i rapporti stilistici fra le due redazioni del testo. Per quest’ultimo aspetto Garboli a sua volta accoglie alcune importanti idee di Piero Gelli esposte nel saggio Sul lessico di Gadda, apparso in «Paragone», 230 (1969).
Le note ai testi dell’edizione garzantiana complessiva sono un vero esempio di incrocio filologico-critico, in cui storia e tradizione del testo, problemi di edizione, rapporti con altre opere, tutto concorre anche a dare un senso interpretativo ai singoli lavori gaddiani e al lavoro gaddiano visto nella sua unicità e continuità. A tutte rimando, e in particolare riconosco di aver prelevato piú direttamente dalle note di Dante Isella al Racconto italiano di ignoto del novecento e alla Meccanica, di Liliana Orlando a Le meraviglie d’Italia, Gli Anni e Verso la Certosa, di Clelia Martignoni a I viaggi la morte e di Franco Gavazzeni a Il guerriero, l’amazzone. Non contenute nell’opera complessiva, ma ugualmente qui un po’ rimasticate e sintetizzate sono l’introduzione e la nota al testo del Fulmine sul 220, ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Gadda
  5. I. Coraggio e paura
  6. II. Guerra e prigionia
  7. III. L’ingegnere dei due mondi
  8. IV. Dovere e felicità
  9. V. Il dilemma del romanzo
  10. VI. Il Robespierre della borghesia milanese
  11. VII. La madre e i maiali della Brianza
  12. VIII. Milano vista da Firenze
  13. IX. Una babele di voci
  14. X. Roma vista da Roma
  15. XI. Il successo e la colpa
  16. Bibliografia
  17. Piccola cronologia