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- 144 pagine
- Italian
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L'ospite
Elisa Biagini
Informazioni sul libro
L'ospite è la presenza interiorizzata che pervade i versi di questa raccolta: una femminilità domestica, una fisicità in disarmo fotografata con cruda esattezza, osservata nei gesti e nei particolari rivelatori. È lo specchio rovesciato in cui si scruta la soggettività del poeta, il referente implicito di un dialogo a distanza fra corpi e intelletti: da un lato un modello di donna dal limitato e tuttavia potentemente metaforico orizzonte casalingo, dall'altro lo sguardo distante e partecipe dell'autrice. Ma in realtà sono due punti di vista che si intrecciano in un passaggio di consegne generazionale, da una vita compiuta a un'altra che si cerca. Il senso della continuità vitale è il senso più profondo di queste poesie, dove anche morte e disfacimento sono evocati senza implicazioni angosciose, ma come evenienza materiale, parte di una trama di relazioni in cui le forme trasmigrano in altre forme, persone o cose che siano. Lo stile è denso, ellittico ma non oscuro, pieno di riferimenti alla realtà comune: può ricordare la tradizione poetica femminile americana (Emily Dickinson, Sylvia Plath, Anne Sexton), che l'autrice frequenta anche come traduttrice.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- L'ospite
- «Coperte, asciugamani, tovaglioli»
- «Sotto i castagni raccogli i ricci»
- «Porgi i denti di sotto»
- «Quando scopri quei tagli lunghi»
- «Non ti vedo persona»
- «Tu non dimentichi le facce»
- «Mi mostri le ferite, da soldato»
- «Sei tu la principessa che non dorme»
- «Adesso vuoi che tocchi le fratture»
- «Là»
- «Il filamento del codice»
- «Ti mangio nella pasta»
- «Leggero masochismo»
- «Hai dato tanto cencio»
- «Se adesso la pelle è la busta del pane»
- «Le ossa torneranno in una scatola»
- «Parlando di parenti gli occhi tristi»
- «Da dietro le ombre immense si mangiano i palazzi»
- «Le guance tirate»
- «Quando saremo nel buio»
- «La cugina è lo schermo»
- «Squilibrato dalla pozza nella testa»
- «D’un tratto siamo nello stesso alveolo»
- «E la mia testa asciutta»
- «I nervi ricuciti»
- «Ho messo i campanelli alle caviglie»
- «E quando sarà giunta l’ora»
- «Chiamarli forni»
- «I piatti mai lasciati della cena»
- «Se ogni volta che»
- «Le ossa non sono poi cosí solide»
- «Lavati i denti»
- «Mi hai scritta col tuo cibo»
- «Il corpo non esiste in questa casa»
- «Cera spalmata»
- «Ti traduco la vita»
- «Dieta di carne nel»
- «Lasciati un seme in mano»
- «Ritornerai»
- «Out on parole, for»
- «Quale foto sceglieremo?»
- «Ed il corpo è»
- Montecatini
- «scendo quaggiú, per leggere»
- «In questa luce gialla»
- «Succhiata d’acqua, il nero»
- «mi specchio ancora»
- «incastrata tra»
- «Torniamo»
- «Di nuovo elenchi»
- remote control
- «Ridotti»
- Bella addormentata
- «Cosí ogni volta»
- feminist icon
- cortocircuito
- «Questa mia sedia»
- «Sempre piú bassi»
- «mi hai fatta»
- nkondi
- «È il peso di te»
- «A noi ci lega»
- «Senza senso»
- «Tra noi la voce non»
- «la morte»
- «Odore di»
- «Tanti»
- «Nella mia casa»
- «Parlami ancora»
- don’t talk with strangers
- «in questa serra»
- «Scrivi ancora diari»
- «dopo»
- «per tuo volere»
- housewife afterlife
- «Con le labbra»
- «Lasciami la»
- «pulire per»
- «l’uovo spezzato»
- «Sono io che»
- «nel forno ci si va»
- «e quando ti sarai»
- «seppellirti è»
- «il riso ai 4»
- «andrai coi»
- «spazzo al tramonto»
- «per ripulirti»
- «per far pulito»
- «quando alla fine»
- «lascerò la»
- «ed io che sono»
- «Gli occhi ti»
- «questo io»
- «il cullare del»
- «gli occhi di»
- «per giungere»
- «pensaci in»
- tu – Lilith
- «Ti nascondi»
- «ti covi»
- «non mi permetti»
- «Ho orecchie anche»
- under
- «Da sola»
- «Il tondo d’»
- «questi occhi sciolti»
- «fra noi, come»
- «se ti apro la»
- «Noi ci tocchiamo»
- «Le mani sempre»
- «Nonno di»
- «Perso nel fuoco»
- «Cercando la tua»
- N. Gretel
- non-ith
- «Quante tu sono»
- «quel tavolo»
- «io ti respiro»
- «mi annusi da»
- «questi tuoi piatti»
- «mi sei piú»
- «Prometto che i capelli non»
- «La foglia di sua mano»
- My Muezzin
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