Il cuore suppliziato
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Il cuore suppliziato

Con il commento di Mario Richter

  1. 20 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
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Il cuore suppliziato

Con il commento di Mario Richter

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Ebbene, è tempo di slow reading. Se il mito della velocità si è imposto a poco a poco in ogni pratica della vita quotidiana, e dunque anche nella lettura, sempre piú rapida e spesso distratta, tanto piú è il momento di sviluppare anticorpi e controtendenze. Cosí, negli ultimi anni, è stato per il cibo e la cultura gastronomica; cosí può essere anche per il «cibo della mente», cioè il libro e la lettura. Ecco dunque che nei suoi «Quanti» Einaudi propone una serie di poesie di grandi autori analizzate «alla moviola» dai migliori critici. Una lettura che meticolosamente ripercorra il testo e permetta di capire tutto ciò che a prima vista non appare. La poesia è una lettura intrinsecamente «slow», che richiede attenzione e concentrazione, ma in queste «analisi al microscopio» lo sarà ancora di piú. E speriamo che la soddisfazione di chi entra in contatto profondo con una grande poesia, alla fine, risulterà moltiplicata. Mario Richter ha curato le Opere complete di Rimbaud (Einaudi 1992). Tra i suoi libri: Apollinaire (il Mulino 1990); Viaggio nell'ignoto. Rimbaud e la ricerca del nuovo (Carocci 1993); Baudelaire, «Les Fleurs du Mal». Lecture intégrale (Slatkine 2001).

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2013
ISBN
9788858407615
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

Arthur Rimbaud

Il cuore suppliziato

Con il commento di Mario Richter

Einaudi

Il testo che forse, meglio di ogni altro, consente un efficace accostamento a Rimbaud e, se correttamente inteso, una piú precisa comprensione della sua singolare avventura è quello che, nella sua prima versione, ha per titolo Le Cœur supplicié (Il cuore suppliziato1) e che fa parte integrante di una lettera particolarmente significativa, la prima delle due dette del «Veggente», quella scritta il 13 maggio 1871 dal sedicenne Rimbaud al suo professore di liceo, Georges Izambard (documento rivelato al pubblico molto tardivamente, soltanto nel 1928).
A Georges Izambard
Charleville, 13 maggio 1871
Caro Signore!
Eccola di nuovo professore. Ci si deve dare alla Società, mi ha detto; lei fa parte del corpo insegnante: procede nella buona carreggiata. – Anch’io seguo il principio: mi faccio cinicamente mantenere; vado a scovare vecchi imbecilli del liceo: tutto quello che posso inventare di stupido, di sporco, di cattivo, in azioni e parole, io lo offro a loro: mi pagano in boccali di birra e in filles2. Stat mater dolorosa dum pendet filius. – Devo darmi alla Società, è giusto, – e ho ragione. – Anche lei ha ragione, per oggi. In fondo, lei vede nel suo principio solo poesia soggettiva: la sua ostinazione a riguadagnare la mangiatoia universitaria – scusi! – lo prova. Ma lei finirà sempre come un soddisfatto che non ha fatto niente, non avendo voluto fare niente. Senza contare che la sua poesia soggettiva sarà sempre orribilmente melensa. Un giorno, spero, – molti altri sperano la stessa cosa, – vedrò nel suo principio la poesia oggettiva, la vedrò piú sinceramente di quanto farebbe lei! – Sarò un lavoratore: è l’idea che mi trattiene, quando collere folli mi spingono verso la battaglia di Parigi, – dove tanti lavoratori muoiono tuttavia ancora mentre le scrivo! Lavorare ora, mai, mai; sono in sciopero.
Adesso mi abbrutisco il piú possibile. Perché? Voglio essere poeta, e lavoro a rendermi Veggente: lei non capirà affatto, e io non sono quasi in grado di spiegarle. Si tratta di arrivare all’ignoto attraverso lo sregolamento di tutti i sensi. Le sofferenze sono enormi, ma bisogna essere forti, essere nati poeti, e io mi sono riconosciuto poeta. Non è affatto colpa mia. È falso dire: Io penso: si dovrebbe dire on me pense. – Scusi il gioco di parole3.
IO è un altro. Tanto peggio per il legno che si ritrova violino, e Al diavolo gli incoscienti, che arzigogolano su cose che ignorano del tutto!
Lei non è Insegnante per me. Le mando questo: è satira, come direbbe lei? È poesia? È fantasia, sempre. – Ma, la supplico, non corregga né con la matita, né troppo con il pensiero:
Il cuore suppliziato
Sbava il mio triste cuore a poppa...
pieno è il mio cuore di trinciato!
Gli schizzano addosso la zuppa,
sbava il mio triste cuore a poppa...
Ai lazzi sporchi della truppa
che scoppia in un riso sguaiato,
sbava il mio triste cuore a poppa,
pieno è il mio cuore di trinciato!
Itifallici e soldateschi,
i loro insulti l’han traviato;
a sera fanno degli affreschi
itifallici e soldateschi;
o flutti abracadabranteschi,
prendetelo, che sia salvato!
Itifallici e soldateschi
i loro insulti l’han traviato!
Quando avran finito le cicche,
che faremo, o cuore rubato?
Saranno ritornelli bacchici
quando avran finito le cicche!
Avrò tremendi voltastomaci
se il triste mio cuore è umiliato!
Quando avran finito le cicche
che faremo, o cuore rubato?
Non è che non voglia dire niente. – MI RISPONDA: presso M. Deverrière, per A. R.
Saluti di cuore,
AR. RIMBAUD4
È necessario ricordare per prima cosa le circostanze contingenti e storiche che provocarono questa lettera.
Passato il momento piú devastante dell’invasione prussiana (come al solito compiuta attraverso il Belgio e le terre confinanti della Francia, fra cui Charleville, nelle Ardenne, la cittadina natale di Rimbaud), quell’anno le scuole riaprono in situazione di emergenza soltanto il 23 aprile. Dal mese precedente, a Parigi, si è intanto formato il governo rivoluzionario della Comune. Per iniziativa del pittore realista Gustave Courbet, in maggio si arriverà ad abbattere la Colonne Vendôme, simbolo per eccellenza del potere napoleonico e imperiale. Georges Izambard riprende il suo posto di insegnante guidato dal principio – ce lo fa sapere nella lettera l’inquietante allievo – che «ci si deve dare alla Società» («on se doit à la Société, m’avezvous dit»). Intanto la Parigi controllata dagli insorti popolari della Comune è di nuovo assediata dalle truppe dell’inflessibile Thiers, che con l’aiuto dei prussiani (dai quali ha ottenuto l’...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Il cuore suppliziato
  3. Bibliografia essenziale (ordine cronologico)
  4. Il libro
  5. L’autore
  6. Dello stesso autore
  7. Copyright