I tabù del mondo
Figure e miti del senso del limite e della sua violazione
- 184 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
In un'analisi lucida e appassionata, Recalcati ci dice che dobbiamo distinguere due versioni del tabú: «da una parte la sua forma semplicemente ideologico-superstiziosa; il tabú come luogo di restringimento e oppressione della vita.
Dall'altra una forma del tabú come ammonimento e indice simbolico - memoria della Legge della parola -, segno che la vita non ci appartiene mai come una semplice presenza di cui siamo proprietari, ma è qualcosa che porta con sé la cifra - trascendente e impossibile da svelare - del mistero». Il nostro tempo sembra aver dissolto ogni confine, compresi quelli stabiliti dai tabú. Non esiste piú un limite che non sia possibile valicare. La trasgressione è divenuta un obbligo che non implica alcun sentimento di violazione. La disinibizione diffusa ha preso il posto della reverenza passiva e sacrificale di fronte alle nostre vecchie credenze. Ma i tabú devono semplicemente essere smantellati dalla nuova ragione libertina che caratterizza il nostro tempo oppure conviene provare a ripensarli criticamente senza nutrire alcuna nostalgia per il passato? Ci sono parole chiave come preghiera, lavoro, desiderio, colpa, eutanasia, famiglia, che sono state in modi diversi associate ai tabú e che esigono oggi di essere riattraversate criticamente. Vi sono anche figure mitologiche, storiche o letterarie che sono divenute crocevia essenziali della nostra storia individuale e collettiva e che ci spingono a incontrare in modo nuovo lo spigolo duro del tabú: Ulisse, Antigone, Edipo, Medea, Amleto, Isacco, Don Giovanni, Caino. Dal riferimento a grandi autori dell'Occidente - da Platone a Hegel, da Dostoevskij a Sartre, da Freud a Lacan, da Marx a Calvino, da Molière a Beckett - cosí come nelle miserie della nostra vita quotidiana, Recalcati rintraccia la sparizione del tabú e l'apparizione delle sue nuove maschere.
Domande frequenti
Informazioni
Riferimenti bibliografici
Le citazioni della Bibbia sono tratte dall’edizione Cei (2008).
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Una nota introduttiva
- I tabù del mondo
- L’ombra del tabú
- L’angoscia ipermoderna
- Edipo: la tragedia della verità
- L’illusione di Narciso
- Il gesto di Caino
- Il sorriso di Antigone
- La decisione dell’anoressica
- La passione dell’avaro
- Lo spirito del terrorista
- La fascinazione feticistica
- Il vero perverso
- Il figlio Telemaco e il tabú del padre
- Il dubbio di Amleto e il tabú della madre
- Il tabú della fedeltà
- Il tabú dell’educazione
- Il figlio piú giusto
- La pittura è diventata un tabú?
- Le colonne d’Ercole della pagina bianca
- L’indecenza della famiglia naturale
- Medea: la madre assassina
- Isacco: il sacrificio del figlio
- Il tabú dello straniero
- Il tabú della follia (o della Stultifera navis)
- L’evaporazione della politica
- L’illusione della lingua unica
- Il tabú della spazzatura
- Il corpo nudo
- Esibizionismo
- Il complesso di Priapo
- Il tabú della verginità
- Al di là del tabú del quadro?
- Pensare è diventato un tabú?
- L’orrore del contatto
- Lo sciame senza tabú: lo spirito del divertimento
- La psicologia del collezionista
- La Mantide religiosa
- Ulisse e il valore di ciò che resta nascosto
- Don Giovanni e il tabú della Donna
- La superbia e l’invidia della vita
- Il miracolo de lalingua
- Prestazione versus fallimento
- Il tabú della morte
- La vita è animale?
- Il tabú dell’eutanasia
- Elogio di un nuovo tabú: la gratitudine
- Pregare è diventato un tabú?
- Morte del lavoro?
- Il mistero della nascita
- Riferimenti bibliografici
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
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