- 64 pagine
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Dimora naturale
Informazioni sul libro
Il secondo libro di poesia di Bajani è attraversato da molti animali. Da quelli selvaggi dei documentari che ci ipnotizzano in tv, a gabbiani e storni osservati nei cieli cittadini, dal polpo di cui si è scoperto un cervello diffuso lungo il corpo fino alle mosche dipinte sugli orinatoi. Tra questi l'uomo, specie tra le specie, vorticante insieme alle altre sul pianeta; come loro cerca il contatto con la terra e come tutti non la riconosce piú dopo averla violata cosí tanto. Ha la presunzione che la materia cerebrale gli dia diritto di dominio, e finge di ignorare quanto sia la sua condanna: «L'inserimento del cervello dentro | il cranio è la vendetta piú spietata: | cercate invano, cercatela in eterno, | una ragione a questa insensatezza». Tra felini che sbadigliano contagiando gli umani dallo schermo, camosci che incuranti delle politiche dell'epoca scavalcano i confini, all'uomo non resta che esprimere la specie a modo proprio: «È la poesia, lo strazio vocale di ogni io. | Bello o brutto, è il verso che facciamo». Dunque una raccolta di poesie naturali, sempre legate a uno sguardo che può essere realistico, iperrealistico o visionario. Da queste immagini parte la scintilla per un gioco di analogie e di cortocircuiti mentali che spiazzano il lettore e, come sempre nei libri di Bajani, lo coinvolgono emotivamente.
Domande frequenti
Informazioni
1.
2.
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- DIMORA NATURALE
- 1. «A notte fonda, se non funziona»
- 2. «Come mai di colpo poi spariscono»
- 3. «Siano benedette le mosche dipinte»
- 4. «Certi giorni qui dall’ottavo piano»
- 5. «Forse è proprio la voce della specie»
- 6. «Mi succede a ogni trasloco: basta»
- 7. «Scrivo questi versi sul quaderno»
- 8. «In queste settimane tutti parlano»
- 9. «Guardando vasi etruschi in una teca»
- 10. «Come animali, sono vertebrati»
- 11. «Sono stormi, queste ottave di novembre»
- 12. «Chissà se fece qualche suono, al tempo»
- 13. «Questo gabbiano, per esempio»
- 14. «Vista dalle creste è un’evidenza»
- 15. «Guardale, ha detto, le rose di dicembre»
- 16. «Chi ci ha detto bipedi era in malafede»
- 17. «A volte è questione di un istante»
- 18. «E poi quelli che restano chi sono»
- 19. «Ecco, non siamo poi cosí diversi»
- 20. «È certamente connesso alla difesa»
- 21. «Eppure non saprei chiamarlo in altro»
- 22. «Difficile dire se il movente sia»
- 23. «È che le cose stanno tutte insieme»
- 24. «Li hanno allenati, d’estate»
- 25. «Prima avviene la cattura, dopo»
- 26. «La prospettiva dell’anello, dal centro»
- 27. «Sono loro, a volte, che cambiano»
- 28. «D’un tratto lo spavento ci fa branco»
- 29. «Chi glielo dice, e in quale lingua»
- 30. «Risulta assai evidente, a guardarci»
- 31. «C’è poi la gentilezza, che è senza»
- 32. «Perché questo in fondo siamo»
- 33. «Per ciò stesso è una forma di sollievo»
- 34. «Non è il cervello che fa la differenza»
- 35. «Tra i tanti modi di passare il tempo»
- 36. «Di certo è l’amore il vettore della specie»
- 37. «Quando posso entro in farmacia»
- 38. «La questione, però, va semplificata»
- 39. «Finisce tutto in tenerezza, dopo»
- 40. «A sorpresa, mi è poi stato sufficiente»
- 41. «Pare sia un fatto proprio degli umani»
- 42. «Sarà desiderio di vendetta»
- 43. «Arriverà anche questo Capodanno»
- 44. «Ma com’è possibile che il cielo»
- 45. «Zanzara che ricompari a fine anno»
- 46. «Pare sia diventata una professione»
- 47. «Di colpo diventano famelici»
- 48. «C’era scritto stamattina sul giornale»
- 49. «Mi chiedo se faccia lo stesso effetto»
- ∞ «È successo ancora, anche questa volta»
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