Belluno
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Belluno

Andantino e grande fuga

  1. 128 pagine
  2. Italian
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Belluno

Andantino e grande fuga

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Nel fluire delle quartine di settenari e di endecasillabi ecco dunque Belluno, la piazza e le montagne che vede dalla finestra, e i nomi dialettali delle montagne formano un primo catalogo, un'orgia fonetica (si percepisce qui l'importanza che ha avuto per la poetessa aver tradotto Carlo Porta) che si fa subito filastrocca o litania; ecco il catalogo impietoso dei suoi fidanzati, che prendono la parola per accusare o per difendersi: «E non parlate tutti quanti insieme. | Mi rompete la metrica, imbecilli. | Ho nella testa qualcosa che mi preme... | e non trovo nessuna rima in illi». Ma «come una voce dentro la sua voce», nella sua assenza Raboni è presente piú che mai, e si sdoppia in Johannes di Dreyer e si risdoppia in Don Giovanni di Da Ponte... Una Valduga cosí in presa diretta non si era mai vista: questi versi dell'umorismo e dello strazio si vanno facendo sotto i nostri occhi, mettono in versi il loro farsi versi, continuano a farsi il verso, si travestono da altri versi, per arrivare con la piú grande semplicità e naturalezza a fare un appello per il grande poeta scomparso e a dare l'ultima parola a un saggio su di lui, sigillo di un sodalizio di vita e di poesia che non può non continuare nel tempo.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2019
ISBN
9788858431085
Argomento
Letteratura
Categoria
Poesia

BELLUNO

Andantino e grande fuga
Piú nessuno su cui poter contare:
allora è questo diventare adulti?
E il cervello che prende a sobbalzare,
come in un pianto, come tra singulti…
Ma cosa ho fatto in questi quindici anni?
Mi pare di esser stata sempre sola…
a infracidire… fradicia di affanni…
Dilla per me, Johannes1, la Parola!
1. Johannes è il protagonista di Ordet (La parola) di Karl Theo­dor Dreyer: «Gesú Cristo, se è possibile, permettile di ritornare alla vita… Dammi la parola… la parola che resuscita i morti».
Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro!
Deh, vieni a consolar il pianto mio:
se neghi a me di dar qualche ristoro…
No! non Da Ponte…1. Dreyer! santoddío!
1. Lorenzo Da Ponte [nato a Ceneda – 17,98 km da Belluno in linea d’aria], Don Giovanni, II, III: «Deh, vieni alla finestra, o mio tesoro! | Deh, vieni a consolar il pianto mio: | se neghi a me di dar qualche ristoro, | davanti agli occhi tuoi morir vogl’io. | [...] | Non esser, gioia mia, con me crudele: | làsciati almen veder, mio bell’amore!»
Ma sí, va’ alla finestra! E cambia l’aria!
E non catapultarti ancora indietro…
Quindici anni in direzione contraria…
Cambiamo aria, sí, e cambiamo metro.
Ogni estate a Belluno
per almeno due mesi.
Ma non frega a nessuno…
né a me né ai bellunesi…
Come uno scolo d’acqua scorro via.
Stavo per dire… non so cosa… ah sí:
io sono sola anche in compagnia…
Ma voglio fare meglio di cosí.
Buongiorno a voi, montagne!
Farò quello che ho detto:
la smetto con le lagne
e vi scrivo un sonetto.
Serva, Roànza, Gusèla, Perón,
Pis Pilón, Marmolàda, Palughét,
Pelf, Pont de la Mortís, Bus del Busón,
Ferúch, Col Much, Col del Mul, Pramperét.
E Belluno e Beldue1:
e Cristallo e Costón…
E che crode le sue!
Forcella del Medón…
1. G. G. Belli, sonetto 1019, contro papa Gregorio XVI, nato a Belluno: «sto sor Mossciarellaro der bell’uno| […] | Viè a Rroma dar bell’uno e ddar ber-dua».
Troppo dialetto… Qualche traduzione:
Pis Pilón: piscio piú lungo: cascata;
Bus del Busón: il buco del bucone;
Gusèla: ago, guglia. Ma è spuntata…
Civetta, Pelmo, Antelào, Fontanón,
Mármol, Caiàda, Cima dei Bachét,
Tofàna, Sass dei Gai, Cima Tanzón,
Balcón, Portón, Scalón, Scalét, Schiaffét.
E Belluno e Beltrè:
il catalogo è questo.
La Parola per me,
dài, Johannes, fa’ presto!
Val del Mis, Val del Mas,
Val del Mus… Sass Sbregà,
Sass da Mur, Scalabrás…
Basta! Me só stufà1.
1. Me só stufà: dialetto padovano: mi sono stancata.
Imbruna il cielo. Imbruno
al lume della luna;
per me non c’è nessuno
dai Sass alla laguna.
Guardo la piazza immobile,
gufo appeso a una trave,
mentre la luna naviga1
pian piano sopra il Piave.
1. Giovanni Prati, Anniversario di Curtatone, in Canti politici: «Cosí con varii modi | canta chi vinse e giacque, | ma in un medesmo palpito | arde il medesmo ver, | mentre la luna naviga | sovra il cristal dell’acque, | e giú nel pian si sperdono | gli spettri dei guerrier».
Ci sono stati, sí, dei fidanzati…
con piccolo piacere e grande pena…...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Belluno. Andantino e grande fuga
  4. Post scriptum
  5. Il libro
  6. L’autrice
  7. Della stessa autrice
  8. Copyright