Dentro i confini
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Dentro i confini

Territorio e potere dal 1500 a oggi

  1. 472 pagine
  2. Italian
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Dentro i confini

Territorio e potere dal 1500 a oggi

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Nel corso della storia, le società umane sono state organizzate soprattutto come territori, regioni politicamente limitate, i cui confini definiscono la giurisdizione e il movimento dei popoli; mentre oggi le tecnologie della globalizzazione stanno facendo cadere sempre piú le barriere della comunicazione, dei trasporti e del commercio. Questo saggio esplora l'inquieta evoluzione dell'organizzazione territoriale come pratica mondiale delle società umane. Lo storico Charles S. Maier segue i cambiamenti epocali che hanno continuamente ridefinito i territori per oltre cinque secoli e richiama l'attenzione su idee e tecnologie che contribuiscono a fornire strumenti di resistenza alla territorialità. I confini territoriali trasformano la geografia in storia, forniscono un quadro entro cui viene organizzata la vita politica, giuridica ed economica. Nei secoli dell'età moderna, le proprietà del territorio - i loro significati e le loro applicazioni - sono cambiate considerevolmente nello spazio e nel tempo. In Occidente, la territorialità moderna si sviluppò in parallelo con le idee di sovranità nel XVII secolo. I sovrani presero provvedimenti per fortificare i confini, mappare e privatizzare la terra e centralizzare la loro influenza sulle popolazioni e le risorse all'interno del loro dominio. L'arrivo delle ferrovie e del telegrafo permise l'espansione territoriale nella propria patria e all'estero, nonché l'estensione del controllo di ampi spazi. Verso la fine del xix secolo, l'estensione del territorio di una nazione diventò un indice del suo potere, con i possedimenti coloniali d'oltremare che aumentavano il prestigio e la ricchezza e ridefinivano la territorialità. Passando alle crisi geopolitiche del xx secolo, Maier presta molta attenzione al nostro presente, chiedendosi in che modo le nazioni moderne e le economie vivano ancora all'interno dei confini, e in quale misura le nostre società si siano mosse verso un mondo post-territoriale.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2019
ISBN
9788858431276
Argomento
History
Categoria
World History

Note

PREFAZIONE.

1. CHARLES S. MAIER, Among Empires: American Ascendancy and Its Predecessors, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 2006; ID., Leviatano 2.0. L’ideazione dello stato moderno, in EMILY S. ROSENBERG (a cura di), Storia del mondo. V. I mercati e le guerre mondiali. 1870-1945, Einaudi, Torino 2015 [ed. or. Leviathan 2.0: Inventing Modern Statehood, in EMILY S. ROSENBERG (a cura di), A World Connecting: 1870-1945, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge (Mass.) - London 2012].
2. CHARLES S. MAIER (a cura di), Changing Boundaries of the Political: Essays on the Evolving Balance Between the State and Society, Public and Private in Europe, Cambridge University Press, Cambridge 1987.
3. ID., Consigning the Twentieth Century to History: Alternative Narratives for the Modern Era, in «The American Historical Review», CV (2000), n. 3, pp. 807-31.
4. ID., Leviatano 2.0 cit.

INTRODUZIONE. UNA STORIA DELLO SPAZIO POLITICO.

1. Come sottolineato da Henry Sumner Maine, uno dei primi studiosi di antropologia giuridica: «Dal momento in cui una comunità tribale si insedia finalmente su uno spazio di terra definito, la terra comincia a essere la base della società in luogo della parentela». Si veda HENRY SUMNER MAINE, Lectures on the Early History of Institutions, Henry Holt, New York 1888, p. 72 (il testo è il seguito di Ancient Law, trad. it. Diritto antico).
2. Jean Gottmann ha cercato di riassumere un’epoca territoriale a partire dal Cinquecento. JEAN GOTTMANN, Il significato del territorio, Nexta Books, Roma 2005 [ed. or. The Significance of Territory, University Press of Virginia, Charlottesville 1975]; ID., The Evolution of the Concept of Territory, in «Social Science Information», XIV (1975), n. 3-4, pp. 29-47; sintetizzato da GEORGES PRÉVÉLAKIS, La notion du territoire dans la pensée de Jean Gottmann, in «Géographie et cultures», 1996, n. 20, pp. 72-83; l’argomento viene ripreso anche nel cap. VI di questo volume e PETER TAYLOR, The State as Container: Territoriality in the Modern World System, in «Progress in Human Geography», XVIII (1994), n. 2, pp. 151-62. Si veda anche ALEXANDER B. MURPHY, The Sovereign State System as Political-Territorial Ideal: Historical and Contemporary Considerations, in THOMAS. J. BIERSTEKER e CYNTHIA WEBER (a cura di), State Sovereignty as Social Construct, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 1996, pp. 81-120. Per un’importante storia intellettuale dell’idea di territorio dall’antichità all’Illuminismo, si veda STUART ELDEN, The Birth of Territory, University of Chicago Press, Chicago 2013. Elden commenta anche il fatto che il territorio non sia stato preso in considerazione come categoria storicizzabile. Cfr. ID., Missing the Point: Globalization, Deterritorialization and the Space of the World, in «Transactions of the Institute of British Geographers», XXX (2005), n. 1, pp. 8-19, in particolare la p. 10. Sebbene nel suo resoconto riconduca il concetto a quello di terra o terre, suggerisce anche un nesso esplicito con il verbo latino terrere, atterrire. Si veda ID., Terror and Territory: The Spatial Extent of Sovereignty, University of Minnesota Press, Minneapolis 2009, pp. XVII-XXXII. I relativi dibattiti sulle rivendicazioni delle prime organizzazioni politiche sono trattati da MARTIN THOM, Republics, Nations and Tribes, Verso, London 1995. Il presente lavoro è concepito piú come una storia delle pratiche sociopolitiche in cui sono sono stati incorporati i primi concetti moderni di territorialità che non come una storia delle idee. Per alcuni recenti contributi nell’ambito delle scienze politiche, si rimanda a MILES KAHLER e BARBARA F. WALTER (a cura di), Territoriality and Conflict in an Era of Globalization, Cambridge University Press, Cambridge 2006, opera in cui ho trovato di particolare utilità i capitoli di I. HEIN GOEMANS, Bounded Communities: Territoriality, Territorial Attachment, and Conflict, pp. 25-61 e BETH A. SIMMONS, Trade and Territorial Conflict in Latin America: International Borders as Institutions, pp. 251-87.
3. JEAN-JACQUES ROUSSEAU, Discours sur l’origine et les fondements de l’inégalité. II. Oeuvres complètes, «Oeuvres philosophiques et politiques 1735-1762», a cura di Michel Launey, Seuil, Paris 1971, p. 228. Si noti il verbo «credere» in questa affermazione. Rousseau suggerisce che la proprietà trova accettazione attraverso il «progresso» e i «lumi» e dalla precedente coltivazione della terra.
4. «Staat ist diejenige menschliche Gemeinschaft, welche innerhalb eines bestimmten Gebietes – dies: das “Gebiet”, gehört zum Merkmal – das Monopol legitimer physischer Gewaltsamkeit für sich (mit Erfolg) beansprucht». MAX WEBER, Politik als Beruf (1919), in JOHANNES WINCKELMANN (a cura di), Gesammeltepolitische Schriften, J. C. B. Mohr [Paul Siebeck], Tubingen 1971, 3a rev., p. 506. Non preceduto dall’articolo, Staat rimanda tanto a statehood quanto a stato. Il termine Gebiet indica un’area definita. Come ha scritto Robert David Sack in uno dei testi classici: «La territorialità per gli umani è una potente strategia geografica per controllare le persone e le cose controllando la superficie». ROBERT DAVID SACK, Human Territoriality: Its Theory and History, Cambridge University Press, Cambridge 1986. Si veda anche ID., Human Territoriality: A Theory, in «Annals of the Association of American Geographers», LXXIII (1983), n. 1, pp. 55-74. Per altri riferimenti, ASSI PAASI, Territory, e DAVID NEWMAN, Boundaries, entrambi in JOHN AGNEW, KATHARYNE MITCHELL e GERARD TOAL (a cura di), A Companion to Political Geography, Wiley-Blackwell, Oxford 2003, pp. 109-37. Sui confini, si rimanda all’osservazione di Georg Simmel del 1908: «Il confine non è un fatto spaziale che ha conseguenze sociologiche, ma un fatto sociologico che si forma spazialmente». Si veda in proposito GEORG SIMMEL, Soziologie. Untersuchungen über die Forme der Vergesellschaftung, a cura di Otthein Rammstedt, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main 1992, p. 696, citazione che ho tratto da ANDREAS RUTZ, Grenzen im Raum – Grenzen in der Geschichte: Probleme und Perspektive, in EVA GEULEN e STEPHAN KRAFT (a cura di), Grenzen im RaumGrenzen in der Literatur, Erich Schmidt Verlag, Berlin 2010, p. 24. John A. Agnew è autore di un’eccellente indagine sull’Europa: National Boundaries and Europe’s Borders, in «Reinventing Geopolitics: Geo...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Elenco tavole fuori testo
  4. Prefazione
  5. Dentro i confini. Territorio e potere dal 1500 a oggi
  6. Introduzione. Una storia dello spazio politico
  7. I. Lo spazio degli imperi (1500-1650)
  8. II. Lo spazio degli stati (1550-1700)
  9. III. La contesa delle campagne
  10. IV. Progetti per un regime agrario (1770-1890)
  11. V. «Una forza invincibile»: ferrovie, continenti e colonie
  12. VI. Dal destino alla funzione: il xx secolo e oltre
  13. Conclusioni. Siamo ancora dentro i confini?
  14. Note
  15. Indice dei nomi e dei luoghi
  16. Il libro
  17. L’autore
  18. Dello stesso autore
  19. Copyright