PREFAZIONE.
1. CHARLES S. MAIER, Among Empires: American Ascendancy and Its Predecessors, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 2006; ID., Leviatano 2.0. L’ideazione dello stato moderno, in EMILY S. ROSENBERG (a cura di), Storia del mondo. V. I mercati e le guerre mondiali. 1870-1945, Einaudi, Torino 2015 [ed. or. Leviathan 2.0: Inventing Modern Statehood, in EMILY S. ROSENBERG (a cura di), A World Connecting: 1870-1945, The Belknap Press of Harvard University Press, Cambridge (Mass.) - London 2012].
2. CHARLES S. MAIER (a cura di), Changing Boundaries of the Political: Essays on the Evolving Balance Between the State and Society, Public and Private in Europe, Cambridge University Press, Cambridge 1987.
3. ID., Consigning the Twentieth Century to History: Alternative Narratives for the Modern Era, in «The American Historical Review», CV (2000), n. 3, pp. 807-31.
4. ID., Leviatano 2.0 cit.
INTRODUZIONE. UNA STORIA DELLO SPAZIO POLITICO.
1. Come sottolineato da Henry Sumner Maine, uno dei primi studiosi di antropologia giuridica: «Dal momento in cui una comunità tribale si insedia finalmente su uno spazio di terra definito, la terra comincia a essere la base della società in luogo della parentela». Si veda HENRY SUMNER MAINE, Lectures on the Early History of Institutions, Henry Holt, New York 1888, p. 72 (il testo è il seguito di Ancient Law, trad. it. Diritto antico).
2. Jean Gottmann ha cercato di riassumere un’epoca territoriale a partire dal Cinquecento. JEAN GOTTMANN, Il significato del territorio, Nexta Books, Roma 2005 [ed. or. The Significance of Territory, University Press of Virginia, Charlottesville 1975]; ID., The Evolution of the Concept of Territory, in «Social Science Information», XIV (1975), n. 3-4, pp. 29-47; sintetizzato da GEORGES PRÉVÉLAKIS, La notion du territoire dans la pensée de Jean Gottmann, in «Géographie et cultures», 1996, n. 20, pp. 72-83; l’argomento viene ripreso anche nel cap. VI di questo volume e PETER TAYLOR, The State as Container: Territoriality in the Modern World System, in «Progress in Human Geography», XVIII (1994), n. 2, pp. 151-62. Si veda anche ALEXANDER B. MURPHY, The Sovereign State System as Political-Territorial Ideal: Historical and Contemporary Considerations, in THOMAS. J. BIERSTEKER e CYNTHIA WEBER (a cura di), State Sovereignty as Social Construct, Harvard University Press, Cambridge (Mass.) 1996, pp. 81-120. Per un’importante storia intellettuale dell’idea di territorio dall’antichità all’Illuminismo, si veda STUART ELDEN, The Birth of Territory, University of Chicago Press, Chicago 2013. Elden commenta anche il fatto che il territorio non sia stato preso in considerazione come categoria storicizzabile. Cfr. ID., Missing the Point: Globalization, Deterritorialization and the Space of the World, in «Transactions of the Institute of British Geographers», XXX (2005), n. 1, pp. 8-19, in particolare la p. 10. Sebbene nel suo resoconto riconduca il concetto a quello di terra o terre, suggerisce anche un nesso esplicito con il verbo latino terrere, atterrire. Si veda ID., Terror and Territory: The Spatial Extent of Sovereignty, University of Minnesota Press, Minneapolis 2009, pp. XVII-XXXII. I relativi dibattiti sulle rivendicazioni delle prime organizzazioni politiche sono trattati da MARTIN THOM, Republics, Nations and Tribes, Verso, London 1995. Il presente lavoro è concepito piú come una storia delle pratiche sociopolitiche in cui sono sono stati incorporati i primi concetti moderni di territorialità che non come una storia delle idee. Per alcuni recenti contributi nell’ambito delle scienze politiche, si rimanda a MILES KAHLER e BARBARA F. WALTER (a cura di), Territoriality and Conflict in an Era of Globalization, Cambridge University Press, Cambridge 2006, opera in cui ho trovato di particolare utilità i capitoli di I. HEIN GOEMANS, Bounded Communities: Territoriality, Territorial Attachment, and Conflict, pp. 25-61 e BETH A. SIMMONS, Trade and Territorial Conflict in Latin America: International Borders as Institutions, pp. 251-87.
3. JEAN-JACQUES ROUSSEAU, Discours sur l’origine et les fondements de l’inégalité. II. Oeuvres complètes, «Oeuvres philosophiques et politiques 1735-1762», a cura di Michel Launey, Seuil, Paris 1971, p. 228. Si noti il verbo «credere» in questa affermazione. Rousseau suggerisce che la proprietà trova accettazione attraverso il «progresso» e i «lumi» e dalla precedente coltivazione della terra.
4. «Staat ist diejenige menschliche Gemeinschaft, welche innerhalb eines bestimmten Gebietes – dies: das “Gebiet”, gehört zum Merkmal – das Monopol legitimer physischer Gewaltsamkeit für sich (mit Erfolg) beansprucht». MAX WEBER, Politik als Beruf (1919), in JOHANNES WINCKELMANN (a cura di), Gesammeltepolitische Schriften, J. C. B. Mohr [Paul Siebeck], Tubingen 1971, 3a rev., p. 506. Non preceduto dall’articolo, Staat rimanda tanto a statehood quanto a stato. Il termine Gebiet indica un’area definita. Come ha scritto Robert David Sack in uno dei testi classici: «La territorialità per gli umani è una potente strategia geografica per controllare le persone e le cose controllando la superficie». ROBERT DAVID SACK, Human Territoriality: Its Theory and History, Cambridge University Press, Cambridge 1986. Si veda anche ID., Human Territoriality: A Theory, in «Annals of the Association of American Geographers», LXXIII (1983), n. 1, pp. 55-74. Per altri riferimenti, ASSI PAASI, Territory, e DAVID NEWMAN, Boundaries, entrambi in JOHN AGNEW, KATHARYNE MITCHELL e GERARD TOAL (a cura di), A Companion to Political Geography, Wiley-Blackwell, Oxford 2003, pp. 109-37. Sui confini, si rimanda all’osservazione di Georg Simmel del 1908: «Il confine non è un fatto spaziale che ha conseguenze sociologiche, ma un fatto sociologico che si forma spazialmente». Si veda in proposito GEORG SIMMEL, Soziologie. Untersuchungen über die Forme der Vergesellschaftung, a cura di Otthein Rammstedt, Suhrkamp Verlag, Frankfurt am Main 1992, p. 696, citazione che ho tratto da ANDREAS RUTZ, Grenzen im Raum – Grenzen in der Geschichte: Probleme und Perspektive, in EVA GEULEN e STEPHAN KRAFT (a cura di), Grenzen im Raum – Grenzen in der Literatur, Erich Schmidt Verlag, Berlin 2010, p. 24. John A. Agnew è autore di un’eccellente indagine sull’Europa: National Boundaries and Europe’s Borders, in «Reinventing Geopolitics: Geo...