Intorno a quasi tutti i temi toccati esistono bibliografie sterminate. Nelle pagine che seguono, non si dà conto delle letture affrontate per orientarsi in questi accumuli stratificati nel tempo, ma solo degli autori direttamente richiamati nel testo, e di quanto è strettamente connesso alle idee e alle interpretazioni sostenute.
Le abbreviazioni sono quelle consuete nelle diverse discipline cui afferiscono le citazioni.
PROLOGO
1. «Montaigne scrive»: M. de Montaigne, Les Essais, a cura di J. Balsamo, M. Magnien e C. Magnien-Simonin, Gallimard-Pléiade, Paris 2007, p. 1166 [trad. it. Saggi, a cura di F. Garavini, Adelphi, Milano 1992, vol. II, pp. 1496-97].
2. «aggiunte successive»: Ibid., p. 1850, e, piú in generale, pp. XCIII sgg. [trad. it. cit., vol. I, p. XXXIV, e vol. II, pp. 1525 sgg.].
3. «leggiamo all’inizio»: Ibid., p. 845 [trad. it. cit., pp. 1067-68].
4. «condizione umana»: Ibid., p. 845: «humaine condition» [trad. it. cit., p. 1068: «umana condizione»].
5. «nel testo dell’88»: Ibid., p. 1850 [trad. it. cit., p. 1497].
6. «familiari a Montaigne»: mi riferisco ai temi del grande umanesimo giuridico di età adrianea, come sviluppati da un Giuvenzio Celso o da un Salvio Giuliano: ma Montaigne, che certo aveva una certa idea del diritto romano, non poteva coltivare un approccio particolarizzato ai singoli giuristi antichi e al loro pensiero, quasi del tutto estraneo alla cultura del suo tempo.
7. «chi dice “io” nelle “Avventure di Robinson Crusoe”»: presuppongo F. Moretti, The Bourgeois. Between History and Literature, Verso, London - New York 2013 [trad. it. Il borghese. Tra storia e letteratura, Einaudi, Torino 2017, pp. 23 sgg.]. Cfr. anche I. Watt, Myths of Modern Individualism. Faust. Don Quixote. Don Juan. Robinson Crusoe, Cambridge University Press, Cambridge 1997, pp. 141 sgg.
8. «del nostro “essere”»: «de son estre»: Montaigne, Les Essais cit., p. 1166 [trad. it. cit., p. 1497].
9. «umil[i] e senza splendore»: Ibid., p. 845 [trad. it. cit., p. 1067].
10. «la parola non è greve»: osservazioni che vanno nel senso da me indicato in A. Compagnon, Un été avec Montaigne, Éd. des Equateurs Paris 2013 [trad. it. Un’estate con Montaigne, Adelphi, Milano 2014, p. 134]. Per quanto riguarda Machiavelli, cfr., per es., l’indimenticabile esordio della lettera a Francesco Guicciardini del 17 maggio 1521, in N. Machiavelli, Opere, vol. II, a cura di C. Vivanti, Einaudi, Torino 1999, p. 372. Machiavelli stesso era del resto perfettamente consapevole di queste – come dire – libertà: cfr. la lettera a Francesco Vettori del 31 gennaio 1515: «Chi vedesse le nostre lettere […]. Però dipoi, voltando carta, gli parrebbe quelli noi medesimi essere leggieri, inconstanti, lascivi, vòlti a cose vane», Ibid., vol. II, p. 349: G. Ferroni, Le «cose vane» nelle lettere di Machiavelli, in «La Rassegna della letteratura italiana», s. VI, LXXVI (1972), pp. 215 sgg. Per quanto riguarda poi Rabelais e Aretino, non c’è che l’imbarazzo della scelta: per il primo, basta pensare all’inizio del cap. XXI del primo libro di Gargantua e Pantagruele, con le attività mattutine del giovane Gargantua; per il secondo, sarà sufficiente un colpo d’occhio alla prima giornata della seconda parte dei Ragionamenti.
11. «Forster in una pagina»: E. M. Forster, A Passage to India [1924], Penguin, London 2005 [trad. it. Passaggio in India, Mondadori, Milano 1985, p. 267].
12. «chiamava anche “mediterranea”»: Ibid. [trad. it. cit., p. 267]: anche questo uno straordinario elogio della misura umana, dello «spirito in forma ragionevole» (ibid. [trad. it. cit., p. 266]).
13. «Montaigne scriveva»: una guida incomparabile alla lettura dei Saggi si trova in un lavoro, ormai classico, di J. Starobinski, Montaigne en mouvement, Gallimard, Paris 1982, che cito dalla nuova ed. del 1993 [trad. it. Montaigne. Il paradosso dell’apparenza, il Mulino, Bologna 1984, pp. 227 sgg.]. Memorabile è poi M. Merleau-Ponty, Lecture de Montaigne, in Id., Signes, Gallimard, Paris 1960 [trad. it. Segni, il Saggiatore, Milano 2015, pp. 227 sgg.]. Da leggere anche il saggio di M. Fumaroli, De Montaigne à Pascal. Les humanités, la science moderne et la foi, in Id., Exercises de lecture. De Rabelais à Paul Valéry, Gallimard, Paris 2006, pp. 293 sgg.
CAPITOLO PRIMO L’alternativa greca. Natura o politica?
1. «Eschilo, nelle “Supplici”»: vv. 370-72: «Tu sei la città, tu sei il popolo [demion]. Tu sei un principe non giudicabile, tu domini [kratuneis] l’altare…» (sono le Danaidi a parlare): D. Musti, Demokratía. Origini di un’idea, Laterza, Roma-Bari 1995, pp. 19 sgg.; E. Stolfi, Introduzione allo studio dei diritti greci, Giappichelli, Torino 2006, pp. 55 sgg.
2. «Li conosciamo…»: P. Oxy. 11, 1364, F2 + P. Oxy. 3647. Seguo l’ed. Loeb di A. Laks e G. W. Most in Early Greek Philosophy, vol. IX, Sophists, part 2, Harvard University Press, Cambridge (Ma) - London 2016, pp. 56-58.
3. «come è stato ipotizzato…»: cfr. L. Canfora, Douleuein, in Id., Una società premoderna. Lavoro, morale, scrittura in Grecia, Dedalo, Bari 1989, pp. 65 sgg., spec. 69-70 (già apparso in «Studi Storici», 26 [1985], pp. 903 sgg., spec. pp. 905-6), e Id., Il soggetto passivo della polis classica, ibid., pp. 73 sgg., spec. pp. 77-78 (già in «Opus», 1 [1982], pp. 33 sgg., spec. pp. 35 sgg.). Sempre da prendere in considerazione il breve saggio di A. Momigliano, Sul pensiero di Antifonte il sofista, in «Rivista di Filologia e di Istruzione Classica», LVIII (1930), pp. 129 sgg., in Id., Quarto contributo alla storia degli studi classici e del mondo antico, Edizioni di Storia e Letteratura, Roma 1969, pp. 135 sgg. Da tener presenti anche le pagine di J. De Romilly, La Loi dans la pensée grecque: des origines à Aristote, Les Belles Lettres, Paris 20012, pp. 74 sgg., spec. pp. 76 sgg. [trad. it. La legge nel pensiero greco. Dalle origini ad Aristotele, Garzanti, Milano 2005, pp. 69 sgg.] (anche per i possibili rapporti tra il pensiero di Antifonte e quello di Ippia e di Trasimaco, a noi noto – parzialmente – attraverso Platone). Mi ero già fermato su questo testo in L’eguaglianza degli antichi fra politica e diritto, in A. Heller, Ch. Müller e A. Suspène (a cura di), Philorhômaios kai philhellèn. Hommage à Jean-Louis Ferrary, Droz, Genève 2019, pp. 27 sgg., spec. pp. 28 sgg.
4. «a tutti “gli esseri umani”»: pasin anthropois.
5. «si sarebbe espresso Pericle»: cfr...