Capitolo primo, Il campo da gioco dell’Europa.
1 A. BERTI, Le Dolomiti orientali, vol. I, Club Alpino Italiano (CAI) - Touring Club Italiano (TCI), Milano 1971, parte I, pp. 29-31.
2 P. GROHMANN, Wanderungen in den Dolomiten, Carl Gerold’s Sohn, Wien 1877 (trad. it. La scoperta delle Dolomiti 1862, Nuovi Sentieri, Bologna 1982, p. 3). Salvo diversa indicazione le traduzioni sono dell’autore.
3 Ibid., pp. 20-21.
4 F. BRAUDEL, Civiltà e imperi nell’età di Filippo II, Einaudi, Torino 1976, p. 22. Ma sul rapporto montagna-città, cfr. anche P. GUICHONNET (a cura di), Storia e civiltà delle Alpi. Destino umano, Destino storico, Jaca Book, Milano 1984; P. P. VIAZZO, Comunità alpine. Ambiente, popolazione, struttura sociale nelle Alpi dal XVI secolo a oggi, il Mulino, Bologna 1990; J. MATHIEU, Storia delle Alpi. Ambiente, sviluppo e società, Casagrande, Bellinzona 2000; e Il mondo alpino. Storia, culture e rappresentazioni, in «Memoria e Ricerca», maggio-agosto 2005, n. 19.
5 D. W. FRESHFIELD, Le Alpi italiane. Schizzi delle montagne del Trentino, Società degli Alpinisti Tridentini, Trento 1972, p. 211.
6 Ibid., pp. 299, 323.
7 Ibid., p. 195.
8 Ibid., p. 309.
9 Ibid., p. 319.
10 Ibid., pp. 169-70.
11 G. P. MOTTI, La storia dell’alpinismo, vol. I, L’Arciere - Vivalda, Cuneo-Torino 1994, p. 125.
12 Cfr. C. ARTONI, La Valle di Fassa nei secoli della trasformazione. Dalle guerre napoleoniche all’avvento del turismo (1800-1940), Istitut Cultural Ladin, Vigo di Fassa 2001; M. VAROTTO, Dal Grand Tour a Patrimonio Unesco, in A. CARTON e M. VAROTTO (a cura di), Marmolada, Cierre, Verona 2011. Uno sguardo a tutto campo sulla scoperta inglese delle Dolomiti è la recente opera di F. TORCHIO e R. DECARLI, Ad est del Romanticismo. 1786-1901, alpinisti vittoriani sulle Dolomiti, 2 voll. (Storie e Testi), New-Book, Rovereto 2013.
13 Di Julius von Payer segnalo almeno la splendida opera, fondamentale anche per la storia dell’alpinismo sulle Alpi orientali, Julius Payers Bergfahrten: Erschliessungsfahrten in den Ortler-, Adamello- und Presanella-Alpen (1864-1868), Manz, München-Regensburg 1920, parzialmente tradotta in Q. BEZZI e R. CIROLINI (a cura di), SAT 1872-1982, SAT - Società degli Alpinisti Tridentini, Trento 1984, pp. 189-341. Su Julius von Payer cfr. D. ONGARI, Storia dell’esplorazione dell’Adamello e della Presanella, Manfrini, Calliano 1989; V. MARTINELLI, Adamello. Il tempo dei pionieri, La Grafica, Bolzano 1992; C. RANSMAYR, Gli orrori dei ghiacci e delle tenebre, Feltrinelli, Milano 2008; e Dalle Alpi all’Artico, a 140 anni dalla spedizione alla Franz Joseph Land, catalogo della mostra (Trento, aprile-maggio 2012), Centro stampa, Trento 2012.
14 FRESHFIELD, Le Alpi italiane cit., pp. 83-84.
15 L. STEPHEN, Il terreno di gioco dell’Europa. Scalate di un alpinista vittoriano, Torino, Vivalda 1999, pp. 18-19; F. GARDINER, Nouvelle expéditions dans le district de Zermatt, in «Annuaire du Club Alpin Français», 1876, p. 411; e A. F. MUMMERY, Le mie scalate nelle Alpi e nel Caucaso, Vivalda, Torino 2001, p. 144.
16 C.-E. ENGEL, Storia dell’alpinismo, Einaudi, Torino 1965, p. 104.
17 Q. SELLA, Una salita al Monviso. Lettera a Bartolomeo Gastaldi, segretario della Scuola per gli ingegneri, Verbania, Tararà 1998, p. 61. Sulla figura di Sella e la nascita del CAI, cfr. G. QUAZZA, L’utopia di Quintino Sella. La politica della scienza, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano, Torino 1992; e S. MOROSINI, Sulle vette della patria. Politica, guerra e nazione nel Club alpino italiano (1863-1922), Franco Angeli, Milano 2009.
18 A. GORRET, Souvenir d’un discours prononcé à Varallo à l’assemblée générale extraordinaire du Club Alpino Italiano, le 29 août 1869, par l’abbé Gorret Aimé, membre honoraire de ce mémé Club, in «Bollettino del CAI», a. 1869, n. 16, pp. 333-35.
19 E. WHYMPER, La salita del Cervino, Vivalda, Torino 2004; e G. REY, Il Monte Cervino, Hoepli, Milano 1904. Ricostruzioni piú dettagliate della vicenda si trovano in MOROSINI, Sulle vette della patria cit.; M. MESTRE, Le Alpi contese, CDA, Torino 2000; e M. CUAZ, Le Alpi, il Mulino, Bologna 2005.
20 A. STOPPANI, Il Bel Paese, Cogliati, Milano 1908, p. 31.
21 Cfr. C. AMBROSI, Italiani di carta. La pre-annessione del Trentino ad opera del Touring club italiano, in C. AMBROSI e M. WEDEKIND (a cura di), Turisti di truppa. Vacanze, nazionalismo e potere, Fondazione Museo Storico del Trentino, Trento 2012, p. 63.
22 M. TEDESCHI, Le Alpi al popolo, Milano, Centro Alpinistico Italiano - Sezione di Milano, 1945, p. 110. Sulle escursioni cfr. anche S. PIVATO, Il Touring Club Italiano, il Mulino, Bologna 2006 p. 103; e A. PASTORE, L’uso politico della montagna nel primo Novecento italiano, in G. BELLI, P. GIACOMONI e A. OTTANI CAVINA (a cura di), Montagna. Arte, scienza, mito da Dürer a Warhol, Catalogo della mostra (MART, Rovereto, dicembre 2003 - gennaio 2004), Skira, Milano 2003.
23 E. TOLOMEI, Alla Vetta d’Italia. Prima ascensione della vetta piú settentrionale della grande catena alpina spartiacque, CAI, Torino 1905.
24 MESTRE, Le Alpi contese cit., p. 61.
25 R. AMSTÄDTER, Der Alpinismus. Kultur – Organisation – Politik, WUV-Universitäts-Verlag, Wien 1998, p. 127. Sul tema dell’antisemitismo cfr. anche L. STEURER, Non tedesco ed ebreo. Considerazioni sull’antisemitismo in Tirolo, in Juden. Ebrei e antisemitismo in Tirolo e in Trentino, in «Materiali di lavoro - Rivista di studi storici», n. s., 1988, 1-4; MESTRE, Le Alpi contese cit.; JÜDISCHES MUSEUM HOHENEMS e JÜDISCHES MUSEUM WIEN, Hai visto le mie Alpi. Una storia d’amore ebraica, Museo Provinciale di Castel Tirolo 2013; M. WEDEKIND, Alpinismo e pangermanesimo. Il ruolo del Deutsch-und Österreichischer Alpenverein (1869-1938), in «Archivio Trentino di Storia Contemporanea», 1995, 2.
26 ENGEL, Storia dell’alpinismo cit., p. 133.
27 Il riferimento è alla celebre definizione che coniò per le Alpi lo scrittore, illustratore, alpinista inglese JOHN RUSKIN, Pittori moderni, Einaudi, Torino 1998. Una sua «biografia alpina» è in M. FERRAZZA, Cattedrali della terra. John Ruskin sulle Alpi, CDA-Vivalda, Torino 2008. Segnalo anche: L. SCHERINI (a cura di), Le Cattedrali della Terra. La rappresentazione delle Alpi in Italia e in Europa 1848-1918, Catalogo della mostra (Milano, gennaio-marzo 2000), Electa, Milano 2000, dedicata a Ruskin nel centenario della morte. È bene aggiungere che, qualche anno dopo aver ammirato sacralmente quelle montagne, lo scrittore inglese ne denunciava la violazione sacrilega da parte dei suoi compatrioti, alpinisti o turisti: «Voi avete trascurato la natura, cioè non avete rispettato quelle sensazioni profonde e sacre che ci comunicano i paesaggi naturali. I rivoluzionari francesi ridussero le cattedrali di Francia a delle stalle, voi avete trasformato le cattedrali della terra in piste da corsa. Il vostro unico piacere è scarrozzare in vetture ferroviarie lungo le loro navate, e mangiare sui loro altari. […] Le Alpi, che i vostri poeti amavano con rispetto, le considerate pali insaponati in un parco di orsi, su cui voi stessi vi arrampicate e scivolate con grida di gioia» (J. RUSKIN, Sesamo e gigli, 1865, Nuova Berti, Piacenza 2013, pp. 102-3). Sulla polemica (estetica ed etica) fra Ruskin e i membri dell’Alpine Cl...