- 280 pagine
- Italian
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L'Einaudi in Europa (1943-1957)
Informazioni sul libro
Con la caduta del fascismo ma soprattutto alla fine della guerra, la casa editrice Einaudi avvia una politica di sprovincializzazione della cultura italiana che si traduce in un'attività di consolidamento delle relazioni con i paesi e gli editori europei. Se già durante gli anni dell'esilio in Svizzera Giulio Einaudi inizia a riallacciare i contatti interrotti progettando con Ernesto Rossi una collana di «Éditions européennes», è solo nel dopoguerra che riesce a stringere rapporti e contratti con case editrici come Gallimard, Albin Michel, Allen & Unwin, Lawrence & Wishart, Suhrkamp o con agenzie letterarie come la sovietica Mejdunarodnaia Kniga. I libri che importa subiscono trasformazioni: cambiano lingua, veste, forma, si adattano al nuovo contesto. Una molteplicità di figure interviene in questo processo: traduttori, redattori, direttori di collana, perfino correttori di bozze. Allo stesso periodo risalgono i primi tentativi di esportare la cultura italiana all'estero, come quello condotto in Inghilterra per far tradurre le Lettere dal carcere di Antonio Gramsci. Piero Sraffa, professore a Cambridge, svolge un ruolo cruciale in queste trattative. Così come è cruciale, in altre mediazioni, quello svolto dai consulenti Einaudi che i percorsi della vita hanno condotto all'estero: Giaime Pintor, ufficiale di stanza a Vichy durante la guerra; Franco Venturi, addetto culturale all'ambasciata italiana a Mosca nel 1947-50; Renato Solmi, allievo di Theodor Adorno a Francoforte nel 1956-57; Cesare Cases, lettore di italiano a Lipsia negli stessi drammatici mesi. Sullo sfondo di questi scambi editoriali nascono anche amicizie, come quella fra Elio Vittorini e Dionys Mascolo, e si consumano scontri intellettuali, come quello fra Pietro Zveteremich e Renato Poggioli. Indagare la dimensione europea dell'Einaudi significa anche riflettere sulla funzione di una casa editrice di cultura: impresa nazionale per eccellenza ma anche fulcro di un processo di circolazione delle idee che oltrepassa i confini dei paesi.
Domande frequenti
Informazioni
Capitolo secondo
Nrf, «una sigla magica»
È un caso, come vedete, di forza maggiore; e non comprendo come potreste avvantaggiarvi trattando con altra casa editrice: anche questa sarebbe bloccata dal Ministero e non potrebbe certo uscire prima di me. Tanto piú che il Ministero ha garantito a me – e solo a me – che, non appena le circostanze lo permetteranno, autorizzerà il volume [...] Vogliate credere, illustre Collega, che se finora il libro non ha potuto uscire è stato con vivissimo mio rincrescimento e danno. Tanto piú che la versione, dovuta alla penna di una delle nostre piú brillanti scrittrici, promette di riuscire un vero avvenimento letterario12.
[...] per decidersi Gallimard vorrebbe un’offerta precisa e una descrizione della forma che avrà la nostra edizione. Noi ti mandiamo un Ritratto di Signora («Narratori stranieri tradotti») e un Nievo («Giganti»), affinché tu glieli faccia avere e gli spieghi che nella prima collezione stamperemmo appena possibile, Du côté de chez Swann, e nella seconda, piú tardi, uno o due grossi volumi che conterrebbero tutta la Recherche, compreso Swann. Se N.R.F.16 arricciasse il naso, sei autorizzato a dirgli che siamo disposti a fare senz’altro (non appena permesso) un grosso «Gigante» e rinunciare a spicciolarlo in «Narratori stranieri tradotti». Insisti a dirgli che i vari libri della Recherche saranno tradotti dai massimi calibri della nostra prosa, la Tornimparte [Natalia Ginzburg], Giacomino Debenedetti (il proustiano), Valeri, Escobar (ottimo traduttore), Beniamino Dal Fabbro ecc. Cosí tutto ciò che la piazza offre di proustiano verrebbe mobilitato. Al «Gigante» sarebbe premessa una prefazione del calibro di quelle di Cecchi académicien. Ricorda anche che quando si potrà fare Proust, la carta e la stampa saranno certo migliorate17.
La lotta fra Einaudi e Bompiani è infatti accanita, ad essi si è ora aggiunto anche Mondadori. Assistiamo ad un vero Kampf um Proust.Gli elementi in favore di Einaudi sono:1) Il tipo d’edizione (James) superiore a quello di Bompiani. Esso permetterà di vendere Du côté de chez Swann per almeno 40 lire, mentre Bompiani ha stabilito un prezzo di £ 25 per esemplare.2) La collezione cui apparterrà il Proust, che da Tolstoj a Stendhal attraverso James, Dostoevskij, Meredith, Gončarov ecc. conta i piú grandi narratori della letteratura mondiale.3) I traduttori, specialmente Giacomino [Debenedetti]. Per questo ho aggiunto i suoi Saggi critici affinché Gallimard possa rendersi conto di chi si tratta.4) Il fatto che il Swann è gia pronto in traduzione e potrà quindi uscire presto.Ho fatto valere tutti questi elementi riuscendo, credo, a convincere il mio interlocutore, Brice Parain. Gallimard deciderà ora in accordo con la famiglia Proust. Ove necessario continuerò a perorare la causa di Einaudi ottenendo, spero, il risultato sperato. Naturalmente ho detto che Einaudi è pronto ad accettare le stesse condizioni finanziarie di Bompiani19.
Indice dei contenuti
- Copertina
- L'Einaudi in Europa (1943-1957)
- Introduzione
- Abbreviazioni degli archivi consultati.
- L’Einaudi in Europa
- I. L’Einaudi in esilio
- II. Nrf, «una sigla magica»
- III. Collane a confronto
- IV. Gramsci in Inghilterra
- V. Ponti di passaggio
- VI. Viaggi in Germania
- VII. Tempo di bilanci
- Indice dei nomi
- Il libro
- L’autore
- Copyright