- 200 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
Perché il richiamo dell'ombra, quando tutti sanno che i momenti di massima fortuna del cinema sono legati al sex appeal degli interpreti, al fascino radioso di corpi e volti? Negli ultimi trent'anni numerosi filosofi, storici, teorici dell'arte e del cinema si sono occupati del tema dell'ombra. Questo libro ci invita a compiere un viaggio che comincia a Cape Cod, Massachusetts, dove il mito della caverna di Platone incontra la pittura di Hopper e il cinema sperimentale di Gustav Deutsch, e si conclude nella grotta Chauvet, dove Werner Herzog rievoca le origini della pittura e ci mostra Fred Astaire che balla con la sua ombra. Il saggio procede per accostamenti e intersezioni, tra cinema, letteratura e arti visive, tra Ombra di E. A. Poe, Faust di Murnau e Fantasia di W. Disney, tra le ombre di Peter Schlemihl, di Peter Pan e di Pinocchio, tra Antonioni, Lars von Trier, Deleuze, Tanizaki e il cinema di Ozu, tra le piazze deserte di Giorgio de Chirico e le video-installazioni di William Kentridge. Specifici approfondimenti sono dedicati a due momenti irripetibili della storia del cinema: l'espressionismo, quando le ombre di Caligari, Nosferatu e il Kammerspielfilm coniugavano «urlo e geometria», e l'età del noir americano in cui grandi direttori della fotografia sapevano agitare le ombre piú inquietanti dello spazio metropolitano esaltando, al tempo stesso, tutto il fulgore delle star.
Domande frequenti
Informazioni
L’ombra fra teoria e storia delle immagini
1. Il potere delle ombre.
Sulle origini della pittura regna grande incertezza (…) Gli Egizi dicono che fu inventata da loro seimila anni prima che passasse in Grecia: vana pretesa, com’è di per sé chiaro. I Greci dicono, alcuni, che fu trovata a Sicione, altri a Corinto; tutti però concordano nel dire che nacque dall’uso di contornare l’ombra umana con una linea2.
Di nient’altro servendosi che della terra stessa, Butade vasaio di Sicione inventò per primo a far ritratti in argilla, per opera della figlia, la quale presa d’amore per un giovane, e dovendo questi partire, alla luce di una lanterna fissò con delle linee il contorno dell’ombra del viso di lui sulla parete, e su queste linee il padre di lei avendo impresso dell’argilla fece un modello che lasciò seccare insieme con altri oggetti di terracotta e poi cosse al forno3.
Nel racconto di Plinio, ciò che cattura l’immaginario è il fatto che il pittore viene relegato in secondo piano, l’ombra fa quasi tutto. La proiezione dell’ombra è un processo naturale che segue leggi geometriche ed è per questo che ci si può fidare del risultato. Esiste insomma un percorso che va dal modello alla sua immagine senza passare per la mente fallace e per la mano incerta del pittore5.
SOCRATE Dentro una dimora sotterranea a forma di caverna, con l’entrata aperta alla luce e ampia quanto tutta la larghezza della caverna, pensa di vedere degli uomini che vi stiano dentro fin da fanciulli, incatenati gambe e collo, sí da dover restare fermi e da poter vedere soltanto in avanti, incapaci, a causa della catena, di volgere attorno il capo. Alta e lontana brilli alle loro spalle la luce d’un fuoco e tra il fuoco e i prigionieri corra rialzata una strada. Lungo questa pensa di vedere costruito un muricciolo, come quegli schermi che i burattinai pongono davanti alle persone per mostrare al di sopra di essi i burattini.GLAUCONE Vedo – rispose.SOCRATE Immagina di vedere uomini che portano lungo il muricciolo oggetti di ogni sorta sporgenti dal margine, e statue e altre figure di pietra e di legno, in qualunque modo lavorate; e, come è naturale, alcuni portatori parlano, altri tacciono.GLAUCONE Strana immagine è la tua – disse – e strani sono quei prigionieri.SOCRATE Somigliano a noi – risposi; – credi che tali persone possano vedere, anzitutto di sé e dei compagni, altro se non le ombre proiettate dal fuoco sulla parete della caverna che sta loro di fronte?GLAUCONE E come possono – replicò, – se sono costretti a tenere immobile il capo per tutta la vita?SOCRATE E per gli oggetti trasportati non è lo stesso?GLAUCONE Sicuramente.SOCRATE Se quei prigionieri potessero conversare tra loro, non credi che penserebbero di chiamare oggetti reali le loro visioni?GLAUCONE Per forza.SOCRATE E se la prigione avesse pure un’eco dalla parete di fronte? Ogni volta che uno dei passanti facesse sentire la sua voce, credi che la giudicherebbero diversa da quella dell’ombra che passa?GLAUCONE Io no, per Zeus! – rispose.SOCRATE Per tali persone insomma – feci io – la verità non può essere altro che le ombre degli oggetti artificiali.GLAUCONE Per forza – ammise6.
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Elenco delle illustrazioni
- Introduzione: Hopper, Bergman e il mito della caverna
- Ringraziamenti
- Il richiamo dell’ombra
- I. Nel regno delle ombre
- II. L’ombra fra teoria e storia delle immagini
- III. La forma dell’ombra (letteratura, cinema, arte)
- IV. Cinema: ombre e modi di rappresentazione
- 3. Prima e dopo il noir
- Quasi una conclusione. La grotta dei sogni dimenticati
- Bibliografia
- Elenco dei nomi
- Elenco dei film
- Il libro
- L’autore
- Dello stesso autore
- Copyright