Gli immortali
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Gli immortali

Come comporre una discoteca di musica classica

  1. 240 pagine
  2. Italian
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Gli immortali

Come comporre una discoteca di musica classica

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Non è facile, nell'esiguo spazio di una pagina, scrivere di un capolavoro immortale della storia della musica, coglierne l'essenza in pochi tratti con impareggiabile stile e chiarezza, indurci ad ascoltarlo subito (o a riascoltarlo piú consapevolmente, se già lo conoscevamo) e consigliarci un'autorevole esecuzione su compact disc. Giorgio Pestelli ci riesce sapientemente in questo libro che raccoglie oltre duecento «profili» di classici imprescindibili della musica occidentale, pensati per un «ipotetico lettore digiuno di musica classica cui fornire una traccia per formarsi una discoteca essenziale».
Un percorso stimolante e ricco di sorprese che non mancherà di affascinare anche il musicofilo piú esigente. Questa edizione è arricchita da trentacinque nuove schede.

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Informazioni

Editore
EINAUDI
Anno
2015
ISBN
9788858418901

Pëtr Ilič Čajkovskij

Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra

Musiche che si credono troppo ascoltate molte volte sono soltanto ascoltate malamente, sotto la pressione di pregiudizi e luoghi comuni; un caso tipico è il Primo concerto per pianoforte e orchestra di Čajkovskij, vulcanica meraviglia che nessun «consumo» moderno è ancora riuscito a rendere inoffensivo; sospenderlo ogni tanto dalla circolazione serve soltanto a farlo brillare di maggiore incandescenza alla prima riapparizione. Limitiamoci a guardare dove il pezzo sembra piú riposarsi, l’Andantino semplice: incomincia con la minuziosa delicatezza di un pizzicato di archi, sul quale si posa il soffio (letteralmente, è un flauto) di un tema incantevole, subito ripreso dal pianoforte, tema che sembra fiorire come un nuovo bocciolo dallo stesso ramo della Berceuse di Chopin; tutto il brano poi guarda alla Romanza del Concerto K. 466 di Mozart, due episodi «lirici» che racchiudono all’interno un brano mosso, eccitato: che in terra russa diventa un pullulare di fuochi fatui e folletti di stampo gogoliano, anche per la presenza di un tema tratto da Vakula il fabbro, l’opera di Čajkovskij ricavata da una delle Veglie alla fattoria di Dikanka. Il nostro Andantino si innesta dunque su modelli precedenti, assorbendoli in assoluta naturalezza; e tuttavia per il fatto che questi precedenti si sentono e per il fatto di essere ricavati dal passato, pezzi di memoria, ramoscelli d’oro, ne deriva alla «semplicità» del brano il tono unico, immortale, della sua malinconia; non c’è ripetizione che possa seccarne il profumo: lo sanno i pianisti, che ogni volta attaccano quella frase con nuove attenzioni; un Arthur Rubinstein pluriottantenne riuscí a riscoprirlo con l’emozione della prima volta (la Rai ha la registrazione); ma non da meno è Vladimir Horowitz nell’esecuzione classicissima, con Toscanini alla Carnegie Hall nel 1943: difficile trovare di meglio per la torrenziale inventiva, la varietà, il fuoco che divampa da capo a fondo.
P. I. ČAJKOVSKIJ, Concerto n. 1 in si bemolle minore per pianoforte e orchestra op. 23, Nbc Symphony Orchestra, direttore Arturo Toscanini, pianista Vladimir Horowitz, cd Bmg Classics Gd 87992.

Giovanni Pierluigi da Palestrina

Messe

Non c’è storia della musica che non gratifichi Giovanni Pierluigi da Palestrina dell’appellativo di «principe della musica» già attribuitogli dai suoi contemporanei; ma oggi questo principato, è il caso di dirlo, rimane solo sulla carta. A parte l’indifferenza della Chiesa cattolica, che ha lasciato andare in dimenticanza quel patrimonio musicale che era specialmente suo, quante pagine di Palestrina si ascoltano in un anno nei concerti di città come Roma o Milano? Forse una manciata di minuti, meno in ogni caso di quanto si potrebbe ascoltare a Regensburg o a Cambridge. Ma le ragioni di tale penuria dipendono prima di tutto dal fatto che Palestrina è difficile; per cominciare a capirlo la cosa migliore sarebbe entrare in un coro, anche amatoriale, e provare a cantarlo: solo cosí si fa esperienza dei due elementi contrari che lo costituiscono, la libera fluenza del canto gregoriano e la metrica rigorosa dell’edificio polifonico. Eppure, difficoltà o no, una discoteca che si rispetti non potrà rinunciare alla presenza del «principe della musica». E allora è consigliabile cercare qualche disco che offra le Messe di Palestrina precedute dall’Antifona e dal Mottetto in cui viene impiegato lo stesso tema basilare della Messa: come il cd Decca dove il coro del St John’s College di Cambridge, diretto egregiamente da George Guest, presenta Assumpta est Maria e Veni Sponsa Christi: anche un orecchio non allenato noterà almeno le quattro o cinque note iniziali dell’Antifona e le riconoscerà, trasformate in pilastri di archi polifonici, nel Mottetto e nella Messa; certo, dopo i primi minuti le linee si complicano, specie nel Gloria e nel Credo, ma anche qui con un po’ di allenamento ogni tanto è possibile sentire quelle note riaffiorare e galleggiare tra i flutti. Riconoscere non vuol dire capire, ma è un primo passo necessario; e poi parliamo di dischi, di riproduzioni, in un’arte che dovrebbe respirare con la vastità delle basiliche in cui è nata.
PALESTRINA, Messe, coro del St John’s College di Cambridge, direttore George Guest, cd Decca 433 678.

Igor Stravinskij

Petruška

Attorno alla culla di Petruška (Parigi: Théâtre du Châtelet, 13 giugno 1911) si era chinato uno stuolo di teste coronate dell’arte e della scena: oltre, naturalmente, a Stravinskij e Diaghilev c’erano il direttore d’orchestra Pierre Monteux, il coreografo Fokine, lo scenografo Alexander Benois e due primi ballerini come Tamara Karšavina e Vaslav Nijinskij: un cast principesco, in tutto degno di una partitura destinata a segnare una data nella storia della musica. Con Petruška, si era subito detto e poi a lungo ripetuto, il romanticismo era stato liquidato per sempre, era finito l’Ottocento; la «profondità» germanica, non meno dell’estenuata eleganza dell’impressionismo, erano state soppiantate dal grandinare di note della «Danza russa», dagli sberleffi del burattino e dal ritmo travolgente della «Danza dei cocchieri». Buona parte della sensazione provocata a Parigi da quelle famose «scene burlesche» era dovuta alla scarsa conoscenza che allora si aveva della musica russa precedente: laddove nelle frequenti apparizioni di skamaroki (saltimbanchi) da Glinka a Rimskij-Korsakov, nei rutilanti gopàk ucraini di Čajkovskij molto di quel sommovimento aveva già fatto sentire il suo passo; inoltre Petruška è tutto intessuto di canti popolari e di travestimenti da inni liturgici dove il legame con la terra madre era non meno presente dell’aspetto innovativo. Con tutto ciò, in una Europa immersa in Wagner, Strauss e Debussy, l’urto con quella musica era stato frontale e chiarissima la parola d’ordine contenutavi: ritmi oggettivi, timbri puri, nettati dai cascami dello psicologismo tardoromantico. Questa scoperta è ancora viva sopra tutto nell’edizione diretta da Pierre Boulez alla testa della New York Philharmonic nel maggio 1971; ma resto in attesa di una nuova incisione di qualche direttore russo attuale, ad esempio Yuri Temirkanov, che di quella pagina immortale perpetui l’altra faccia, quella affettuosamente legata a una tradizione russa che la Parigi del 1911 non conosceva ancora.
I. STRAVINSKIJ, Petruška, New York Philarmonic Orchestra, direttore Pierre Boulez, cd Sony Smk 64 109.

Ludwig van Beethoven

Sonata per pianoforte op. 57 «Appassionata»

Sembra che un pomeriggio del 1804 Beethoven sia rientrato dalla solita passeggiata nei pressi di Döbling canticchiando o borbottando qualcosa d’indefinibile, una sorta di bolli bolli continuo e sommesso; un allievo che l’aspettava per la lezione racconta che senza nemmeno togliersi il cappello il maestro era andato dritto al pianoforte e per quasi un’ora aveva continuato a cercare sui tasti l’idea di quel mormorio inarticolato (era il finale della Sonata op. 57 «Appassionata» che stava fermentando); alla fine Beethoven si alza e scoprendo l’allievo seduto in un angolo lo congeda dicendogli: «Oggi non c’è lezione, ho ancora molto da lavorare». In quel borbottare indecifrabile, dove non contano piú le singole note e dove non c’è disegno, ma conta l’effetto d’insieme, il tono e il colore, si può dire che tramonti l’idea classica della musica come «cosa bella» e sia incominciata la musica romantica e moderna: intesa come qualcosa che ti viene contro senza un tema ben raffigurato, che significa senza essere cantabile, solubile in canto, ma solo depositata e ingranata nel suono artificiale dello strumento. La passione è materia comune in Beethoven; ma l’«Appassionata» (chiamata cosí, a ragione, dall’editore Cranz nel 1838) è il testo capitale di quella visione del mondo: una passione domata e messa in forma dal vero lavoro che Beethoven compiva poi al tavolino. Tutti i grandi pianisti, è chiaro, l’hanno celebrata con successo; ma nessuno, a mio modo di sentire, con l’impeto e la verità di Rudolf Serkin, un musicista che da una giovinezza tutto fuoco era stato disciplinato a una sorta di classico umanesimo da Adolf Busch: una magnifica esecuzione dal vivo, a Lugano nel 1957, è consegnata in un cd Ermitage (assieme a pagine di Bach, Schubert, Brahms e Mendelssohn): e proprio quel finale, con il grandinare di note che sembrano gocce di fuoco, fa rivivere l’energia nascosta e l’emozione che deve aver provato Beethoven in quella passeggiata memoranda.
L. VAN BEETHOVEN, Sonata per pianoforte in fa minore op. 57 «Appassionata», pianista Rudolf Serkin, cd Ermitage 110-2.

Georg Friedrich Haendel

Water Music

Se c’è una musica che bisogna ascoltare tutte le mattine prima d’incominciare le solite occupazioni, nulla di piú tonico e corroborante si può trovare della Water Music (Musica sull’acqua) di Haendel; come le pratiche igieniche, il rassettarsi e vestire con appropriatezza, questa musica potrà mettere in forma lo spirito per buona parte della giornata. C’è persino il pericolo che quella grandiosità di respiro, quel fraseggiare sempre maestoso, quella misura sempre aulica inducano, in chi ascolta e se ne compenetri, una certa qual grandigia e altezzosità di gesti e atteggiamenti: c’è il rischio di non rispondere al saluto del vicino sul pianerottolo, peggio, di respingere schifati e annoiati la piú urbana riprensione di un superiore: tanto è maiuscola quella musica, tanto nutrita da maniere graziose e regali! un «lever du roi» in piena regola, che oggi il democratico disco ha messo alla quotidiana portata degli abitanti di un condominio. Celebre l’origine della composizione: a Londra nel luglio 1717 il re Giorgio I aveva raggiunto Saint James Palace scendendo lungo il Tamigi su una imbarcazione dietro la quale manovrava una chiatta con sopra 50 musicisti che suonavano la suite composta da Haendel per l’occasione (ma le suites sono tre e le occasioni furono probabilmente piú di una). Haendel aveva assorbito in Italia la grande maniera di Corelli; ma in lui quella lingua di marmo si ossigena e si scioglie, lievitando nel vitalismo di timbri puri: l’oro zecchino di trombe e corni, la malinconia dell’oboe, il comico caracollare del fagotto, la fantasia di combinazioni e impasti che resteranno classici (il terzetto di legni che chiude la prima suite è già il Čajkovskij del Lago dei cigni). Anche la corrente scelta antologica è sufficiente a dare l’idea del pezzo; ma una superba realizzazione delle tre suites al completo è diretta da Pierre Boulez in un cd della Ades: e l’Orchestra Filarmonica dell’Aia suona con la perfezione e lo splendore che competono al famoso capolavoro.
G. F. HAENDEL, Water Music, Orchestra Filarmonica dell’Aia, direttore Pierre Boulez, cd Ades 13.234-2.

Georges Bizet

Carmen

La Carmen resta uno dei casi piú straordinari di tutta la storia del teatro musicale: con audacia temeraria Bizet aveva portato una storia d’amore di Mérimée (ambientata fra zingari, contrabbandieri, sigaraie che fumano in scena; e finita a coltellate) all’Opéra-Comique di Parigi, teatro sacro alla piú edificante e pacifica tradizione borghese; e come prevedibile, la prima, il 3 marzo 1875, si risolse in un fiero disastro. Ma l’opera rinasce due anni dopo a Vienna: Brahms la vide venti volte, il cancelliere Bismarck ventisette, Čajkovskij ne fu entusiasta, idem Saint-Saëns; Wagner, mai tenero verso i colleghi, esclamò: «Grazie a Dio, qui c’è finalmente qualcuno con idee in testa», e poi, piú di tutti, c’è l’ammirazione di Nietzsche, che ci fondò sopra il suo mito mediterraneo; e davvero sembra incredibile che quella conturbante creazione abbia messo d’accordo un drappello cosí eterogeneo. Proprio per questo una esecuzione definitiva, modello alle genti, non esiste; come il Don Giovanni di Mozart, Carmen è un mito che ciascuno porta in sé e solo in parte trova soddisfazione in realizzazioni concrete. Tuttavia una registrazione da ricordare è quella della Rca Victor diretta da Karajan all’Opera di Vienna: la protagonista è una superba Leontyne Price, che riesce a essere sfrontata e tragica senza nascondere il tratto giovane e acerbo essenziale al personaggio; alla sua fiamma si consumano Franco Corelli, Robert Merrill e Mirella Freni (che di Micaela sembrò essere l’incarnazione assoluta); Karajan, assolto qui dalla sua brutta regia perché nel disco il reato non sussiste, dirige senza mai cedere al verismo, con una leggerezza di tocco quasi da Mendelssohn (il terzetto nella scena delle carte ricorda le fate del Sogno d’una notte d’estate); la tragedia scatta inattesa, l’odio-amore che lega i due protagonisti diventa un destino inconsapevole; simbolizzato, fin dal preludio, da quel tema di cinque note che Nietzsche ha definito, da par suo, «un epigramma sulla passione».
G. BIZET, Carmen, Wiener Philarmoniker e Wiener Staatsopernchor, direttore Herbert von Karajan, 2 cd Rca Victor Gd 86199.

Johannes Brahms

Sinfonia n. 1

Quando Brahms fece conoscere la sua Prima sinfonia (1876), Hans von Bülow proclamò che il mondo musicale aveva finalmente una «Decima sinfonia»: l’allusione era alla Nona di Beethoven e Bülow aveva voluto dire che con la Prima di Brahms la storia della sinfonia riprendeva il suo corso alle stesse quote di quel modello, ma senza imitazioni accademiche come subito male intesero i nemici di Brahms (ne aveva anche lui). Dopo la Nona, infatti, a parte la grande Sinfonia in do maggiore di Schubert che la segue di pochi anni, la sinfonia scantona dal confronto frontale con Beethoven; ci voleva Brahms per riprendere (in realtà dopo lunghe esitazioni) il filo del discorso, con questa che è forse la piú grande, certo la piú coraggiosa, delle sue sinfonie; la componente retorica che alcuni raffinati ritengono di riconoscervi è soltanto l’ampiezza di visuale, il punto d’osservazione altissimo in cui Brahms si colloca: guardando a Bach, Schütz, Mozart, Beethoven e Schubert, ricapitolando insomma tutta la storia della musica. Le esecuzioni eccellenti sono molte: ma quella canonica da cui partire l’ha diretta Furtwaengler nel 1947 con la Filarmonica di Vienna: dove è pur...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Gli immortali
  3. Prefazione di Giorgio Pestelli
  4. Gli immortali
  5. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 9
  6. Gioachino Rossini - Il barbiere di Siviglia
  7. Fryderyk Chopin - Andante spianato e grande polacca brillante
  8. Franz Joseph Haydn - La creazione
  9. Béla Bartók - Concerto n. 3 per pianoforte e orchestra
  10. Claudio Monteverdi - Vespro della Beata Vergine
  11. Johann Sebastian Bach - Concerti per uno e due violini
  12. Franz Schubert - Quintetto per archi D. 956
  13. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 5
  14. Wolfgang Amadeus Mozart - Le nozze di Figaro
  15. Modest Musorgskij - Quadri di un’esposizione
  16. Wolfgang Amadeus Mozart - Sinfonia n. 41 K. 551 «Jupiter»
  17. Maurice Ravel - Trio
  18. Giuseppe Verdi - Macbeth
  19. Pëtr Ilič Čajkovskij - Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra
  20. Giovanni Pierluigi da Palestrina - Messe
  21. Igor Stravinskij - Petruška
  22. Ludwig van Beethoven - Sonata per pianoforte op. 57 «Appassionata»
  23. Georg Friedrich Haendel - Water Music
  24. Georges Bizet - Carmen
  25. Johannes Brahms - Sinfonia n. 1
  26. Johann Sebastian Bach - Passione secondo Giovanni
  27. Johann Sebastian Bach - Cantata Christ lag in Todesbanden
  28. Wolfgang Amadeus Mozart - Trio «dei birilli» K. 498
  29. Giuseppe Verdi - La traviata
  30. Maurice Ravel - Le Tombeau de Couperin
  31. Franz Schubert - Lieder
  32. Josquin Desprez - Chansons
  33. Robert Schumann - Humoreske
  34. Johannes Brahms - Rapsodia per contralto
  35. Franz Joseph Haydn - Sinfonia n. 88
  36. Antonio Vivaldi - Concerti «delle stagioni»
  37. Claude Debussy - Preludi
  38. Domenico Scarlatti - Sonate
  39. Richard Wagner - L’olandese volante
  40. Georg Friedrich Haendel - Acis and Galatea
  41. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Ouverture Le Ebridi o La grotta di Fingal
  42. Ludwig van Beethoven - Trio op. 97 «L’Arciduca»
  43. Fryderyk Chopin - Preludi
  44. Hector Berlioz - Les Nuits d’été
  45. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 3 «Eroica»
  46. Johann Sebastian Bach - Mottetto Jesu, meine Freude
  47. Wolfgang Amadeus Mozart - Concerto per pianoforte e orchestra K. 271
  48. Modest Musorgskij - Boris Godunov
  49. Franz Schubert - Sinfonia n. 8 «Incompiuta»
  50. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Trio op. 49
  51. Heinrich Schütz - Salmi di Davide
  52. Igor Stravinskij - Le Sacre du Printemps
  53. Robert Schumann - Studi sinfonici
  54. Darius Milhaud - Scaramouche
  55. Johannes Brahms - Sinfonia n. 2
  56. Benjamin Britten - War Requiem
  57. Ludwig van Beethoven - Sonate per violoncello e pianoforte
  58. Wolfgang Amadeus Mozart - Quartetti dedicati a Haydn
  59. Richard Strauss - Il cavaliere della rosa
  60. Claude Debussy - Prélude à l’après-midi d’un faune
  61. Robert Schumann - Lieder op. 35 e op. 39
  62. Henry Purcell - Dido and Aeneas
  63. Ludwig van Beethoven - Variazioni Diabelli
  64. Richard Wagner - Ouvertures
  65. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 2
  66. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 6 «Pastorale»
  67. Georg Friedrich Haendel - Ode per il compleanno della regina Anna
  68. Wolfgang Amadeus Mozart - Don Giovanni
  69. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Concerto per violino e orchestra
  70. Claudio Monteverdi - Quarto Libro dei Madrigali
  71. Antonio Vivaldi - L’estro armonico
  72. Fryderyk Chopin - Studi
  73. Johann Sebastian Bach - Il clavicembalo ben temperato, libro primo
  74. Richard Strauss - Don Quixote
  75. Wolfgang Amadeus Mozart - Sinfonia n. 40 K. 550
  76. Robert Schumann - Il Paradiso e la Peri
  77. Franz Joseph Haydn - Quartetti op. 76
  78. Giuseppe Verdi - Un ballo in maschera
  79. Béla Bartók - Concerto per orchestra
  80. Fryderyk Chopin - Berceuse
  81. Heinrich Schütz - «Piccoli concerti sacri»
  82. Johannes Brahms - Concerto n. 1 per pianoforte e orchestra
  83. Ludwig van Beethoven - Sonata per pianoforte op. 111
  84. Carl Maria von Weber - Ouvertures
  85. Franz Joseph Haydn - Sinfonie «londinesi»
  86. Johann Sebastian Bach - Cantata Wie schön leuchtet der Morgenstern
  87. Ludwig van Beethoven - Sonate per violino e pianoforte
  88. Franz Schubert - Winterreise
  89. Gustav Mahler - Das Lied von der Erde
  90. Wolfgang Amadeus Mozart - Concerto per clarinetto e orchestra K. 622
  91. Luca Marenzio - Madrigali
  92. Richard Wagner - La valchiria
  93. Franz Schubert - Ottetto D. 803
  94. Fryderyk Chopin - Notturni
  95. Franz Schubert - Sinfonia n. 9 «la Grande»
  96. Georg Friedrich Haendel - Israele in Egitto
  97. Wolfgang Amadeus Mozart - Divertimento K. 251
  98. Pëtr Ilič Čajkovskij - Evgenij Onegin
  99. Arnold Schoenberg - Variazioni per orchestra op. 31
  100. Ludwig van Beethoven - Concerto n. 4 per pianoforte e orchestra
  101. Gioachino Rossini - Cenerentola
  102. Antonio Vivaldi - Concerti vari
  103. Franz Liszt - Consolations
  104. Richard Wagner - I maestri cantori di Norimberga
  105. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 4
  106. Johann Sebastian Bach - Cantata Gottes Zeit ist die allerbeste Zeit
  107. Franz Schubert - Trio op. 100
  108. Giuseppe Verdi - Il Trovatore
  109. Wolfgang Amadeus Mozart - Concerto per pianoforte e orchestra K. 482
  110. Henry Purcell - Ode a Santa Cecilia
  111. Johann Sebastian Bach - Variazioni Goldberg
  112. Fryderyk Chopin - Sonata per pianoforte op. 35
  113. Richard Strauss - Arianna a Nasso
  114. Leóš Janáček - Quartetti per archi
  115. Johannes Brahms - Sinfonia n. 3
  116. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Elijah
  117. Ludwig van Beethoven - Quartetti per archi op. 59
  118. Wolfgang Amadeus Mozart - Il flauto magico
  119. Igor Stravinskij - Le baiser de la fée
  120. John Dowland - Songs
  121. Antonio Vivaldi - Concerti per molti strumenti
  122. Franz Schubert - Sonata per pianoforte D. 960
  123. Giuseppe Verdi - Rigoletto
  124. Franz Liszt - Totentanz
  125. Wolfgang Amadeus Mozart - Sinfonia concertante K. 364
  126. Robert Schumann - Scene dal Faust di Goethe
  127. Ludwig van Beethoven - Quartetto per archi op. 74
  128. Richard Wagner - L’oro del Reno
  129. Arnold Schoenberg - Pierrot lunaire
  130. Johannes Brahms - Quintetto op. 115
  131. Claudio Monteverdi - Il combattimento di Tancredi e Clorinda
  132. Robert Schumann - Carnaval
  133. Fryderyk Chopin - Fantasia op. 49
  134. Wolfgang Amadeus Mozart - Divertimento K. 563
  135. Pëtr Ilič Čajkovskij - Sinfonia n. 4
  136. Johannes Brahms - Ouvertures
  137. Franz Joseph Haydn - Le stagioni
  138. Wolfgang Amadeus Mozart - Cosí fan tutte
  139. Igor Stravinskij - L’histoire du soldat
  140. Robert Schumann - Quintetto con pianoforte op. 44
  141. Ludwig van Beethoven - Concerto n. 5 per pianoforte e orchestra
  142. Gaetano Donizetti - Lucia di Lammermoor
  143. Johann Sebastian Bach - «Concerti brandeburghesi»
  144. Franz Schubert - Opere per pianoforte a 4 mani
  145. Wolfgang Amadeus Mozart - Sinfonia n. 39 K. 543
  146. Johann Sebastian Bach - Passione secondo Matteo
  147. Johannes Brahms - Requiem tedesco
  148. Giovanni Battista Pergolesi - Stabat Mater
  149. Ludwig van Beethoven - Quartetto per archi op. 132
  150. Carl Maria von Weber - Il franco cacciatore
  151. Claude Debussy - Quartetto op. 10
  152. Igor Stravinskij - Les noces
  153. Franz Schubert - Wanderer-Fantasie
  154. Vincenzo Bellini - La sonnambula
  155. Gustav Mahler - Sinfonia n. 4
  156. Georg Friedrich Haendel - Dixit Dominus
  157. Wolfgang Amadeus Mozart - Serenate per fiati
  158. Ludwig van Beethoven - Fidelio
  159. Georges Bizet - Sinfonia in do maggiore
  160. Richard Strauss - Don Juan
  161. Claude Debussy - Nocturnes per orchestra
  162. Alban Berg - Wozzeck
  163. Maurice Ravel - Schéhérazade
  164. Gaetano Donizetti - L’elisir d’amore
  165. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Sinfonia n. 4 «Italiana»
  166. Aleksandr Borodin - Opere
  167. Franz Joseph Haydn - Messe
  168. Hector Berlioz - Harold en Italie
  169. Johannes Brahms - Concerto per violino e orchestra
  170. Richard Wagner - Tristano e Isotta
  171. Manuel de Falla - Retablo de Maese Pedro
  172. Ludwig van Beethoven - Concerto per violino e orchestra
  173. Franz Liszt - Sonata in si minore
  174. Felix Mendelssohn-Bartholdy - Sogno di una notte di mezza estate
  175. Antonín Dvořák - Sinfonia n. 9 «Dal Nuovo Mondo»
  176. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 7
  177. Wolfgang Amadeus Mozart - Aria «Ch’io mi scordi di te?»
  178. Antonio Vivaldi - Gloria
  179. Giuseppe Verdi - Don Carlos
  180. Sergej Prokof´ev - Concerto per violino e orchestra op. 19
  181. Jean-Baptiste Lully - Mottetti
  182. Gustav Mahler - Il corno meraviglioso del fanciullo
  183. Franz Schubert - Die schöne Müllerin
  184. Pëtr Ilič Čajkovskij - La donna di picche
  185. Anton Bruckner - Sinfonia n. 7
  186. Johann Sebastian Bach - Mottetto Singet dem Herrn ein neues Lied
  187. Ludwig van Beethoven - Trio op. 70 n. 2
  188. Franz Schubert - Gesang der Geister über den Wassern
  189. Claude Debussy - Images per pianoforte
  190. Alessandro Scarlatti - Cantata Il giardino d’Amore
  191. Fryderyk Chopin - Polacche
  192. Christoph Willibald Gluck - Orfeo ed Euridice
  193. Johannes Brahms - Concerto n. 2 per pianoforte e orchestra
  194. Johann Sebastian Bach - Partite per violino solo
  195. Hector Berlioz - Huit Scènes de Faust
  196. Johannes Brahms - Sinfonia n. 4
  197. Dmitrij Šostakovič - Quartetto op. 110
  198. Georg Friedrich Haendel - Messiah
  199. Benjamin Britten - Inno a Santa Cecilia
  200. Wolfgang Amadeus Mozart - Concerto per pianoforte e orchestra K. 453
  201. Henry Purcell - Songs
  202. Robert Schumann - Kinderszenen
  203. Giacomo Puccini - La Bohème
  204. Johannes Brahms - Sonate per violino e pianoforte
  205. Pëtr Ilič Čajkovskij - Suites dai balletti
  206. Gioachino Rossini - Guillaume Tell
  207. Pëtr Ilič Čajkovskij - Sinfonia n. 5
  208. Wolfgang Amadeus Mozart - La clemenza di Tito
  209. Fryderyk Chopin - Ballate, Fantasia op. 49, Barcarola op. 60
  210. Antonín Dvořák - Trio Dumky
  211. Paul Hindemith - Sinfonia Mathis der Mahler
  212. César Franck - Sonata per violino e pianoforte
  213. Gustav Mahler - Kindertotenlieder
  214. Isaac Albéniz - Iberia
  215. Ludwig van Beethoven - Sinfonia n. 8
  216. Carlo Gesualdo - Sesto Libro di Madrigali
  217. Pëtr Ilič Čajkovskij - Gli stivaletti
  218. Maurice Ravel - Sonatina
  219. Igor Stravinskij - «Danze ombra»
  220. Ludwig van Beethoven - Missa solemnis op. 123
  221. Georg Friederich Haendel - Apollo e Dafne, Crudel tiranno Amor
  222. Johannes Brahms - Liebeslieder Walzer op. 52
  223. Giuseppe Verdi - Aida
  224. Franz Schubert - Quintetto per pianoforte e archi D 667 «La trota»
  225. Camille Saint-Saëns - Concerti per pianoforte
  226. Felix Mendelssohn Bartoldy - La prima notte di Valpurga
  227. Maurice Ravel - L’enfant et les sortilèges
  228. Alessandro Scarlatti - Il Vespero di Santa Cecilia
  229. Fryderik Chopin - Sonata per violoncello op. 65
  230. Johann Sebastian Bach - Fantasia cromatica e Fuga
  231. Giacomo Carissimi - Jephte
  232. Pëtr Ilič Čajkovskij - Sinfonia n. 6 «Patetica»
  233. Ludwig van Beethoven - Quartetto op. 127
  234. Luciano Berio - Coro
  235. Luigi Cherubini - Requiem in do minore
  236. Antonio Vivaldi - Musiche per la Cappella della Pietà
  237. Richard Wagner - Parsifal
  238. Dietrich Buxtehude - Ciaccona
  239. Johannes Brahms - Lieder
  240. Claude Debussy - L’Isle joyeuse
  241. Christoph Willibald Gluck - Paride ed Elena
  242. Sergej Prokof´ev - Lieutenant Kijé op. 60
  243. Vincenzo Bellini - Norma
  244. Ludwig van Beethoven - Sonata op. 47 «A Kreutzer»
  245. Dmitrij Šostakovič - Sinfonia n. 13 «Babi Yar»
  246. Domenico Scarlatti - Trentatre sonate
  247. Nikolaj Andreevič Rimskij-Korsakov - Shéhérazade
  248. Robert Schumann - Fantasia in do maggiore op. 17
  249. Johannes Brahms - Giulini e la Terza Sinfonia di Brahms
  250. Goffredo Petrassi - Concerti per orchestra
  251. Maurice Ravel - Chansons madécasses
  252. Franz Lehár - La vedova allegra
  253. Georg Friederich Haendel - Jephtha
  254. Ludwig van Beethoven - Ultimi quartetti
  255. Indice degli autori e delle opere
  256. Il libro
  257. L’autore
  258. Dello stesso autore
  259. Copyright