Evoluti e abbandonati

Sesso, politica, morale: Darwin spiega proprio tutto?

Telmo Pievani

• Editore: EINAUDI
• Anno: 2014
• ISBN:
  9788858413562
• Argomento: Biological Sciences
• Categoria: Science General

Alcuni pensano che il nostro cervello sia fermo all'età della pietra, come se la selezione naturale ci avesse plasmato nel Pleistocene e poi abbandonato al nostro destino. Sui mass media spopolano i riferimenti all'evoluzione biologica dei comportamenti umani, soprattutto politici e sessuali. Dire che l'evoluzione ci ha programmati fin dal Paleolitico per avere un determinato impulso innato è una tentazione irresistibile, che ci fa raccontare un sacco di storie fantasiose e zeppe di stereotipi. Ma è corretto richiamarsi a Darwin per difendere queste tesi? Ci voleva un evoluzionista e darwiniano al di sopra di ogni sospetto come Telmo Pievani, però, per cimentarsi in una critica ironica di questa bizzarra ma persuasiva «psicologia evoluzionistica pop». Con uno stile narrativo brillante e avvalendosi di gustosi esempi tratti dalla letteratura scientifica e parascientifica, Evoluti e abbandonati getta le basi per un approccio che non consideri la mente umana come una «macchina di istinti» ossessionata soltanto da sesso, geni e competizione, ma come un «bricoleur» che, da sempre, si adatta all'imperfezione e all'imprevedibilità della nostra storia naturale e culturale. L'evoluzione continua, con i buoni vecchi mezzi di una volta, e con qualcuno nuovo.

Appendici

Glossario

adattazionismo la visione secondo cui la selezione naturale non è soltanto una causa primaria nell’evoluzione di una certa caratteristica, ma è anche la spiegazione sufficiente per la comparsa della maggior parte dei tratti, intesi come adattamenti tendenzialmente ottimali. Benché compromessi selettivi, correlazioni, vincoli e contingenze storiche possano limitarne l’efficacia, la selezione è ritenuta il meccanismo centrale e imprescindibile per spiegare la complessità adattativa degli organismi. L’adattazionismo «metodologico» suggerisce di cominciare sempre dall’ipotesi che un tratto sia un adattamento e di passare a ipotesi non adattative solo quando tutte quelle adattative siano state escluse.

analogia o convergenza funzionale si ha quando due specie presentano tratti simili (morfologici o comportamentali) non perché li hanno ereditati da un antenato comune, ma perché li hanno sviluppati in parallelo e indipendentemente l’una dall’altra. Succede quando le due specie vivono in ambienti simili (per esempio grotte) e la selezione naturale tende a produrre adattamenti funzionali analoghi. Il sonar presente nei pipistrelli (mammiferi, ordine chirotteri) e in alcuni uccelli è un esempio di convergenza funzionale, cosí come gli occhi evolutisi piú volte in rami diversi della filogenesi (vedi voce correlata) animale.

atavismo la ricomparsa di caratteristiche sviluppatesi in fasi precedenti dell’evoluzione. Può essere un indizio per ricostruire la storia evolutiva di una specie (vedi anche «tratti vestigiali»).

corroborazione il processo che porta alla verifica e alla conferma di quanto previsto da un’ipotesi scientifica. Una teoria «corroborata» è quella sopravvissuta finora a molti tentativi di falsificarla (vedi voce correlata) e può quindi essere considerata una spiegazione probabile e plausibile di un dato insieme di fenomeni.

deriva genetica in una popolazione piccola, le normali fluttuazioni delle varianti genetiche di generazione in generazione possono portare alla scomparsa totale di una variante e alla fissazione di un’altra. È un fenomeno statistico. La deriva genetica avviene, per esempio, quando una popolazione subisce una drastica e rapida riduzione (collo di bottiglia): i pochi sopravvissuti porteranno con sé una variabilità genetica minore e sbilanciata verso certe varianti anziché altre. Un altro caso di deriva genetica è il cosiddetto «effetto del fondatore», quando una piccola popolazione si separa e va a fondare altrove una nuova linea di discendenza. La deriva genetica riduce la variabilità e porta alla perdita o alla fissazione di certe varianti indipendentemente dal loro valore selettivo. È un fenomeno casuale, meramente statistico e non selettivo, dovuto alla struttura della popolazione.

eusocialità è ritenuto il piú alto livello di organizzazione della socialità negli animali. Implica una fortissima adesione degli individui alla loro comunità, che assume i connotati di un «superorganismo». Include l’accudimento cooperativo della nidiata, generazioni sovrapposte all’interno di una colonia, la divisione del lavoro fra gruppi o caste (operai, soldati ecc.). Gli individui di una casta perdono capacità e comportamenti tipici di altre caste: per esempio possono essere in larga misura sterili. L’eusocialità è osservata prevalentemente negli insetti imenotteri (formiche, api, vespe, termiti), ma è presente anche in altri animali.

evo-devo sintesi di «biologia evoluzionistica dello sviluppo» (EVOlution and DEVelopment). È una disciplina di recente forma...

Indice dei contenuti

• Copertina
• Evoluti e abbandonati
• Prologo. Un alieno al congresso del Pd
• I. Rimostranze di un cervello dell’età della pietra. Piccola antologia di «storie proprio cosí»
• II. È piú darwiniano essere di destra o di sinistra? Contro la psicologia evoluzionistica pop
• III. Pugilato darwiniano. Duellanti sotto i riflettori non si accorgono che la guerra è finita
• IV. Siamo scimmie assassine o scimmie empatiche? Quell’insana passione per le domande sbagliate
• V. Il Santo Graal del linguaggio. A proposito dello smodato interesse per «ciò che ci rende umani»
• VI. Evoluzione con annessi sensi di colpa. La contraddittoria idealizzazione dei popoli tribali
• Epilogo. Non siamo i Flintstones. Per una scienza integrata del comportamento umano
• Ringraziamenti.
• Appendici
• Il libro
• L’autore
• Dello stesso autore
• Copyright