- 448 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
È il 1944, il cacciabombardiere Pippo vola sui cieli della Romagna e Anita è appena una bambina. Ma non dimenticherà mai il momento in cui l'hanno strappata dalle braccia della madre, fucilata dai fascisti. E neanche quando il padre Armando, deperito e irriconoscibile, ritorna dalla Germania dopo un lungo viaggio in sella a una bici di fortuna.
A guerra finita, insieme al padre ritrovato e alla zia Ada, che si è presa cura di lei e di sua sorella Edda, Anita proverà a lasciarsi gli anni più difficili alle spalle e a costruirsi un futuro. Armando otterrà un impiego alla Società anonima elettrificazione, viaggiando tra Italia, Grecia, Turchia e Nord Africa. E intanto Anita attraverserà l'adolescenza e la giovinezza con testardaggine e alla costante ricerca di giustizia, vivendo in prima persona i movimenti di emancipazione femminile e i dibattiti interni alla sinistra italiana, spesso in conflitto con Edda, più schiva e conservatrice.
Amori, matrimoni, rivelazioni, delusioni e invidie scandiscono la vita della famiglia Castellari, mentre lontano dal piccolo paese romagnolo - nel ventennio della caduta e della risalita, dell'orrore e della speranza - il mondo va avanti, tra tensioni politiche, scoperte scientifiche, conquiste civili, esplosione del jazz e cronache del jet set. A unire le due sorelle, però, resterà sempre il ricordo della madre, e la ricerca dell'uomo che l'ha uccisa.
Attraverso una narrazione inarrestabile, arricchita da fotografie e mappe narrative, e capace di dare profondità a ciascuna delle numerose figure che occupano la scena, Claudio Panzavolta ci racconta l'epopea di una famiglia italiana. Sullo sfondo, la piccola e la grande Storia si intrecciano tra loro, diventando le altre protagoniste di questo romanzo strepitoso.
Domande frequenti
Informazioni
1° settembre 1952
La fotografia, scattata da Willy Rizzo, mostra Muh·ammad Nagˇı¯b con i suoi figli. Sono in una stanza del quartier generale del Cairo, su un grande tappeto, prostrati verso la Mecca. Le calzature sono state sistemate accanto a una sedia dallo schienale imbottito: il busto del nuovo capo del governo egiziano le nasconde, tanto che si scorgono solo due ciabatte e un paio di scarpe di pelle. Indossano tutti i calzini, tranne uno dei bambini, di cui si distinguono le dita dei piedi e i talloni, illuminati dalla luce della stanza. Il generale sfoggia la propria divisa. I figli sono bardati dalla stessa tenuta: camicia bianca sbracciata e pantaloni troppo larghi, tenuti su da una cintura. I pochi elementi di arredo che l’inquadratura lascia intravedere sono di stile barocco, di gusto europeo. A appena un mese dalla rivoluzione che ha costretto re Fa¯ru¯q a abdicare, Nagˇı¯b ha accolto i giornalisti del settimanale francese «Paris Match» per raccontare loro come si è svolto il colpo di stato. Il periodico uscirà tra meno di una settimana.Quello stesso giorno…… Armando si fa scattare una foto ricordo da uno dei compagni di lavoro. Siede su una delle grandi bobine in legno che contengono i cavi elettrici. Accanto a lui è parcheggiata la jeep; alle sue spalle svetta il traliccio di un elettrodotto. Sullo sfondo c’è una distesa brulla, sormontata da un cielo limpido. Quando il collega gli restituisce la macchina fotografica, lui recupera il quadernetto e la matita dalla tasca della tuta, e sulla prima pagina libera appunta: «Un saluto dalla campagna turca, questo è un palo della linea che stiamo costruendo». Al suo ritorno, Ada porterà a sviluppare il rullino, per poi trascrivere la didascalia sul retro dello scatto…… A pagina sei dell’«Unità», tra le fotografie proposte nella rubrica Occhio sul mondo, ce n’è una che ritrae una giovane donna: ha lo sguardo perso nel vuoto, la canottiera scollata lascia intravedere la fessura del seno; ha il rossetto, potrebbe essere distesa su un letto. La didascalia recita: «Anna Maria Ferrero in una scena del film Ragazze da marito diretto da Eduardo. Il film si propone di condurre una attenta indagine sulle famiglie del ceto medio»…… Anita accende la radio sul Secondo programma e corre a sedersi al tavolo della cucina. L’apparecchio diffonde le note di un concerto di musica classica. Tra pochi minuti inizierà la quarta puntata del Don Chisciotte della Mancia di Cervantes. La ragazzina butta un occhio alle lancette della pendola, e aspetta…… Paolina poggia la valigia sul marciapiede. Prima di entrare nell’ostello getta un’occhiata dall’altra parte della strada. Un uomo sta portando a spasso il cane: mentre l’animale annusa il terreno e orina contro un cespuglio, lui legge la prima pagina di un quotidiano. Intorno a lei, tutti parlano spagnolo. Il davanti della sua giacca è tempestato delle briciole di una croqueta de chorizo, che ha mangiato pochi minuti fa. Nel pomeriggio farà un giro per il quartiere alla ricerca di un’occupazione che possa mantenerla, durante il suo soggiorno a Barcellona…… Edda si genuflette davanti al confessionale, si fa il segno della croce. Il prete le domanda se ha dei peccati da confessare, e lei sussurra: «Ieri ho trattato male mia sorella». «Cosa le hai fatto?» la incalza don Pietro. «L’ho presa in giro per tutti i libri che legge.» «Perché, a te non piace leggere?» «Poco. E poi quando torno a casa dopo il lavoro dalla sarta sono sempre stanca. Quella mi tratta peggio di una schiava, sa?» Due ore prima, la ragazza era intenta a ascoltare la donna mentre lei le insegnava a usare la macchina da cucire per un punto di fino: «Quando vai di pedale» si raccomandava, «bisogna che badi alle dita. Devi tenerle vicino all’ago per stendere bene la stoffa, ma non troppo, altrimenti finisce che ci rimetti un polpastrello, o peggio, un’unghia»…… Saverio Sabatini batte il tempo col piede, nella cantina di Bologna. Imbocca lo strumento, suona la sua frase. Le note si ingarbugliano e gli sfuggono di mano, il sassofono fischia. La luce dei lampioni filtra attraverso l’abbaino che dà sul marciapiede soprastante. Il dentista s’interrompe, sospira. Canticchia la melodia a mezza voce, poggia le dita sui tasti, e riprende da capo.
Ersilia in città I
1° ottobre 1954
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Al passato si torna da lontano
- Ricordo di Anita numero uno
- 10 aprile 1944
- Ricordo di Anita numero due
- La cruna dell’ago
- Ricordo di Anita numero tre
- Tornare
- Ricordo di Anita numero quattro
- 16 luglio 1945
- Ricordo di Anita numero cinque
- 22 ottobre 1946
- La maestra
- Ricordo di Anita numero sei
- 5 marzo 1949
- Ricordo di Anita numero sette
- 25 giugno 1950
- Lo specchio
- 1° settembre 1952
- Ersilia in città I
- 1° ottobre 1954
- Ricordo di Anita numero otto
- 12 marzo 1955
- Ricordo di Anita numero nove
- L’esame
- 9 novembre 1956
- Ricordo di Anita numero dieci
- Ersilia in città II
- Ricordo di Anita numero undici
- In Russia si lavora più piano
- 10 novembre 1957
- Ersilia in città III
- 20 febbraio 1958
- Ricordo di Anita numero dodici
- 25 settembre 1959
- Ricordo di Anita numero tredici
- Una foglia di magnolia portata dalla corrente
- Ricordo di Anita numero quattordici
- Ersilia in città IV
- Ricordo di Anita numero quindici
- Energia, nel pomeriggio
- 15 novembre 1960
- Ricordo di Anita numero sedici
- 17 aprile 1961
- Ricordo di Anita numero diciassette
- 27 ottobre 1962
- Al passato si torna da lontano
- 22 novembre 1963
- Ricordo di Anita numero diciotto
- Nota dell’autore
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