Il pozzo della discordia (Nero Rizzoli)
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Il pozzo della discordia (Nero Rizzoli)

  1. 336 pagine
  2. Italian
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  4. Disponibile su iOS e Android
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Il pozzo della discordia (Nero Rizzoli)

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Bartolomeo Rebaudengo e Ardelia Spinola sono una strana coppia. Commissario in pensione lui, pacato, cortese e incline solo al vizio di gola; schietta e ruvida lei, che di mestiere fa il medico legale. Amici da una vita ed ex amanti, non smettono mai di punzecchiarsi, ma insieme sono formidabili. Se c'è un segreto da svelare, un pettegolezzo da confidare, una voce da riportare, la gente di Langa è a loro che si rivolge. Così succede con la telefonata della signora Costanza, di mestiere chirurgo plastico, rimasta l'unica superstite della famiglia Alfieri dopo la morte della madre, all'apparenza deceduta per un malore. Per la chirurga qualcosa non quadra, tanto più che nella villa dei genitori continua a trovare le tracce misteriose di una presenza, forse un fantasma? E, per non farsi mancare niente, anche la vicina che abita nella villa di fronte, trasformata in B&B, nutre una strana curiosità nei suoi confronti. Presto l'irresistibile coppia di investigatori si troverà coinvolta in una sequenza di eventi oscuri che si moltiplicheranno come in una reazione a catena, investendo anche il passato della stessa Ardelia.

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Informazioni

Editore
RIZZOLI
Anno
2021
ISBN
9788831804776

Ventiquattro

Ha preso tutto? Il Mac c’è, il pezzo più importante. Nella busta interna della valigetta, oltre a una scorta di chiavette USB, non si sa mai, ha infilato il piccolo kit, preso “in prestito” in ospedale, poi: cavo elettrico, telefono, batterie, biancheria e ricambi d’abito. Pochi farmaci, possono sempre servire. Okay, c’è tutto. Partenza.
Il viaggio è tranquillo sull’auto di cortesia offerta dalla concessionaria, in attesa dell’arrivo del nuovo Suzuki. Coda sulla Savona-Torino, dice il navigatore, causa crollo del ponte si passa sulla corsia opposta, allora meglio il colle San Bernardino con le sue tremila curve che ti vien nausea anche guidando. Una preghiera a san Bernardo di non beccare un camion dell’acqua minerale in risalita. Tanto vale fermarsi a leggere due o tre capitoli di un buon libro.
Il cuore di Ardelia è pieno di determinazione. Il famoso piano B, quello di cui possono avvalersi quelli che d’italiano andavano benissimo, e che non ha confidato a nessuno, s’è avviato.
Se lei lo avesse condiviso, non le avrebbero mai permesso di attuarlo. L’unica a esserne al corrente è Doina, e non sa tutto. D’altronde non è la prima volta in cui rischia l’onorabilità e perfino la pelle per risolvere un caso. Ce la farà anche oggi.
Aver perduto Norma l’ha gettata in uno stato di profondo sconforto, sapere di essere stata scaricata come un’inutile carabattola da soffitta è stato terribile. «Voglio guardare avanti» ha detto, lasciando intendere di averla relegata nel passato. Dopo una serie di pianti solitari, maledizioni articolate e due dolorosissimi pugni contro il muro, ha deciso di reagire, e l’unico modo a lei noto è cacciarsi in qualcosa di spericolato. Il suo piano funzionerà e sbloccherà una situazione che potrebbe durare in eterno. La lettera anonima dev’essere arrivata da qualche giorno e non è successo un tubo. Se la destinataria possiede nervi saldi, potrebbe non accadere nulla e Gabriele dovrebbe trascinarsi appresso l’ombra cupa del sospetto per tutta la vita.
L’abitacolo risuona di musica classica, Chopin che si alterna a Beethoven, Schubert, Rachmaninov e sempre Bach, a rimettere un po’ d’ordine nel cuore. Aveva creduto che la conoscenza di Gabriele Innocenti avrebbe estinto la malia della Picolit, ma si era illusa: dopo un incendio non c’è pace, restano la cenere e il vuoto, e spesso, infida e profonda, la brace. La tentazione di telefonarle e dirle “quelle cose” che non ha avuto alcuna possibilità di comunicarle, soprattutto non in quel momento, a tratti la prende ancora così forte da farle male alla pancia. Norma ha diritto alla libertà, la sua vita è la musica, e lei non può inquinarla con i suoi piagnistei. Durante il concerto si è resa conto di quanto l’amica la sovrasti, con la compiutezza del genio, una corazza inattaccabile dal piccolo punteruolo delle faccende di cuore. Con il dorso della mano, asciuga una lacrima e mugola sull’aria della Bourrée dalle Suites inglesi, alla maniera di Glenn Gould, l’unica cosa che di lui può imitare.
È andato tutto bene. Neive è addormentata nel sole che precede il tramonto. Uno spettacolo di inebriante bellezza. Certo, il mare è sempre il mare, ma anche questo mondo a cui manca può riservare dei gioielli consolatori. La Spinola si è presentata al B&B con un trolley, la valigetta del computer e una versione credibile per giustificare la piccola vacanza. Se Camilla ha nutrito scarsa simpatia, ha saputo simularla: d’altronde è pur sempre una cliente. Così si è mostrata interessata, pur sorridendo poco. Ha accolto le chiacchiere di Ardelia con garbo consumato, punteggiando le sue spiegazioni con piccole domande. Infine l’ha accompagnata alla camera, piena della luce impareggiabile del tempo sereno d’inverno. Grandi lodi alla stanza, che sono parse gradite.
* * *
Deve conquistare in fretta la fiducia della Bertoli, abbattendo le sue difese, per spingerla a confessare cos’è accaduto una trentina d’anni prima e poco più di un mese fa… oppure sciorinare lei stessa gli eventi, fino a farla cedere? Sospetta che la sola lettera, senza il seguito di un ricatto più esplicito e minaccioso, possa rivelarsi inutile.
Ardelia ha deciso di sfruttare l’ultima luminosità per ripercorrere l’itinerario compiuto quel primo giorno con Bartolomeo. Raggiunge la piazza della Torre dell’Orologio e al ritorno si ferma a leggere i necrologi: che passione! Da qualche tempo, alcuni sono ornati dalla fotografia del caro estinto, in un’anteprima di lapide. Attraverso i volti ritratti, la dottoressa ha sempre cercato di farsi un’idea romanzesca dei defunti, d’immaginarne la vita e soprattutto il trapasso. “Cristianamente mancato all’affetto…” indica il conforto sacramentale dopo una malattia, spesso consumata nei suoi estremi giorni in qualche ospedale. Sul “serenamente” non ci scommetterebbe. Muoiono sereni soltanto i mistici o le persone cui sia stata praticata una sedazione eccellente. “Improvvisamente” è più interessante perché aumenta le opzioni: un colpo secco, un incidente d’auto, sul lavoro o domestico, insomma qualcosa andato storto, molto storto o, perché no, un delitto. Molto dice l’età, ed è significativo anche l’elenco dei parenti addolorati, compresi i “parenti tutti”, per evitare dimenticanze. I tradizionalisti non si sono adeguati alla moda della foto, preferiscono le più rassicuranti immagini sacre, e allora ecco il Gesù che sorride triste, indicandosi il cuore trafitto, la Madonnina pietosa, o anche un angelo ieratico e grigio, di vaga reminiscenza nibelungica: ah, che delizioso, piccolo studio sociologico! Una defunta, fresca fresca di transito: Aurelia Balangero. “Cristianamente mancata all’affetto eccetera…” Meglio, niente ipotesi delittuose.
Verso sera Camilla, in tono di circostanza, ha spiegato che doveva assentarsi “per una veglia funebre”, rigirandosi tra le mani le chiavi dell’auto, ma non prima di aver consigliato all’ospite una buona trattoria a nemmeno cinque minuti a piedi.
«Ah, la veglia per l’Aurelia Balangero?» ha domandato la Spinola. Quella ha strabuzzato gli occhi.
«La conosceva?»
«Neanche un po’.»
«E allora come fa a sapere…»
«Vado matta per i necrologi. Cosa vuole che le dica, sarà il mio mestiere.»
L’altra se n’è andata perplessa.
Ardelia ha finto di recarsi in camera sua, ma non appena rimasta sola nell’edificio, deserto in quel periodo prenatalizio, è partita per un sopralluogo. La cucina e un salotto sono accessibili al pubblico. Soltanto dopo la scala, la proprietà si divide tra quella per gli ospiti e quella di famiglia, chiusa a chiave, dove aveva soggiornato la Alfieri, e anche goduto del privilegio di frugare tra le cose personali della titolare. A lei tocca accontentarsi di un ambiente meno privato, che però le riserva una sorpresa inaspettata: una pistola. È nascosta in cucina, senza particolari accorgimenti: nell’armadietto sotto al lavandino, dietro la cesta delle patate. Accessibile in caso di necessità, perfino troppo, ma comunque fuori dalla portata di estranei e della figlia che, si spera, ne ignori l’esistenza. D’accordo la difesa personale, ma non sono queste le disposizioni di custodia per un’arma, qualunque sia il tipo di permesso che le assicura la detenzione. La scoperta l’ha inquietata. La breve ispezione non le ha fornito ulteriori elementi. La Alfieri aveva agito in fretta, mettendo la foto segreta sì nel libro giusto, ma quasi certamente senza essersi annotata il numero di pagina. Esistono pertanto elevate probabilità che Camilla abbia notato il particolare, e sospetti che il suo segreto non sia più tale. Quindi, cautela. La lettera anonima descrive ciò che era accaduto una famosa notte del passato. Su quali elementi? Qualcuno aveva visto davvero, o si tratta soltanto di una costruzione fantasiosa? Certo è che un magistrato, messo al corrente di quel quadretto familiare, avrebbe motivo di sospettare una tardiva vendetta, covata per anni in fondo al cuore. Nella testa di quella povera donna ora deve agitarsi una bella tempesta. Basterebbe poco a farla cedere, d’accordo, ma nella caduta, potrebbe trascinare altre persone.
Nel frattempo meglio andarsene a mangiare in trattoria. A fine cena, ben cucinata e servita, Ardelia si è diretta di buon passo verso Il ritrovo di Camilla per scoprire che la Bertoli ha già fatto ritorno.
La sta aspettando seduta davanti al caminetto con un bicchierino di liquore ambrato in una mano e un’aria di sfida accennata sulle labbra. L’idea che sospetti un fine oscuro nella permanenza di Ardelia, nota per le sue attività investigative eterodosse, non sarebbe poi così peregrina.
«Era presto per andare a dormire e ho deciso di attendere il suo rientro. La bambina non c’è, lei è l’unica cliente e, sinceramente, mi ha incuriosito questa sua iniziativa di scrivere un libro sulla morte della povera Brigida.»
«Perché l’ha incuriosita?»
«Mah… Intanto si accomodi: posso offrirle un bicchiere di amaro? O preferisce qualcos’altro?»
«Quello che sta bevendo lei andrà benissimo, grazie.»
Camilla si alza e, dopo aver preso un bicchierino dalla credenza antica, lo riempie e lo porge alla dottoressa.
«Mi stava dicendo?» chiede Ardelia dopo un sorso.
«Ah, sì: che non ci vedo niente di strano nella morte di Brigida. Non capisco che trama possa inventare.»
«In genere non invento. In quel giardino non è morta soltanto Brigida.»
«Sì, ha ragione, suo marito si è suicidato buttandosi nel pozzo, ma è successo una vita fa, non vedo proprio come un suicidio possa risvegliare l’interesse dei lettori di oggi.» L’aria di sfida aumenta, insieme allo spasmo sotto l’occhio destro, e la mano che regge il bicchiere mostra un lieve tremito.
«Lei era piccola, ma non può aver ignorato le chiacchiere intorno allo strano suicidio di Braida, per quanto di sicuro sua madre abbia cercato di proteggerla. Vorrei sapere se, nel corso degli anni, si è domandata cosa possa essere accaduto. Ci terrei molto a conoscere la sua opinione.»
«Non vedo che peso possa avere, nella sua ricostruzione, cosa abbia pensato una bambina di una decina d’anni. Comunque, visto che ci tiene, ho cercato di fare l’esatto contrario, e cioè di non pensarci. Siamo andate a vivere lontano da qui, mia madre aveva trovato lavoro presso uno studio legale…»
«Dove?»
«Ad Alba. Lei era originaria della città, e siamo andate a vivere nella casa dei miei nonni, che nel frattempo erano morti. Faceva la segretaria.»
«Non tornavate mai in questa casa?»
«L’ho dimenticata, perlomeno fino alla morte di mia madre, cinque anni fa. Quando ho perso il lavoro, ho cominciato a vederla come una soluzione, sia abitativa sia commerciale. Credo di essere la persona meno adatta a fornirle quei dettagli indispensabili perché una storia interessi il grande pubblico. I racconti o i romanzi gialli non devono ubbidire alla regola delle tre S
«Sangue, soldi, sesso? Queste sono le tre S che intende lei?» chiede la Spinola.
L’altra emette un brevissimo risolino nervoso e annuisce, versandosi abbondante liquore. Solleva il collo della bottiglia, indicando il bicchierino di Ardelia, che però rifiuta con un sorriso.
«A parte che nel mio caso si tratta della ricostruzione di un fatto di cronaca e non di un racconto giallo, ma ci sono, eccome se ci sono.»
«Ah, sì? E dove?» domanda in tono ironico la Bertoli.
Ardelia, buttati!
«I soldi e le passioni a cui non si vuole rinunciare, macchiati dal sangue delle rappresaglie. Ma lei potrebbe raccontarmelo meglio. Certo, era una bambina, ma i bambini vedono e costruiscono le loro piccole idee sui fatti e sulle cose. La notte in cui Enrico Braida è morto, era sveglia e aveva spiato attraverso la finestra. Sbaglio?»
Il viso di Camilla si contrae in una smorfia.
«Mi domando come possa aver resistito tutto questo tempo» continua imperterrita Ardelia. «Quando la sorte aveva già chiuso il cerchio e lei avrebbe potuto sentirsi libera, perché una morte naturale era sopraggiunta a portarsi via l’oggetto del suo odio di bambina e di donna, non ha saputo resistere alla tentazione di prendersi una rivincita. Così ha compiuto l’ultimo gesto di scherno, che però ha avuto esiti tragici, come d’altronde era prevedibile. Un atto omicida, perpetrato su una persona in gravissime condizioni, non è meno grave» bara la dottoressa.
«Ma cosa diavolo sta dicendo? Di cosa sta parlando? Inoltre, come si permette di venire qui, a casa mia, a lanciare teorie assurde?»
Si leva dalla poltrona all’improvviso, come per congedare l’ospite in modo brusco, ma poi, seguendo un impulso in apparente contrasto, si dirige in cucina, da cui torna con una bottiglia d’acqua minerale e due bicchieri. Ne beve un lungo sorso e si pone in attesa di una risposta, con atteggiamento ostile.
«Non è stato difficile ricostruire la sua vicenda.»
«Quale vicenda?»
«Quella di una bambina costretta a vivere in una famiglia clandestina, sola con la mamma perché il papà viveva nella casa di fronte, con la famiglia ufficiale, quella vera agli occhi della gente....

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Il pozzo della discordia
  4. Prologo
  5. Uno
  6. Due
  7. Tre
  8. Quattro
  9. Cinque
  10. Sei
  11. Sette
  12. Otto
  13. Nove
  14. Dieci
  15. Undici
  16. Dodici
  17. Tredici
  18. Quattordici
  19. Quindici
  20. Sedici
  21. Diciassette
  22. Diciotto
  23. Diciannove
  24. Venti
  25. Ventuno
  26. Ventidue
  27. Ventitré
  28. Ventiquattro
  29. Venticinque
  30. Ventisei
  31. Epilogo
  32. Ringraziamenti
  33. Copyright