Per comodità del lettore, la presente cronologia del Partito nazionale fascista prosegue oltre il suo scioglimento, dando conto degli eventi notevoli di quei partiti che, almeno alla loro nascita, si sono ispirati al pensiero di Mussolini e all’esperienza fascista (pur discostandosi esplicitamente dagli elementi vietati dalla Costituzione repubblicana del 1948), e della loro successiva evoluzione nell’ambito della destra italiana fino a oggi.
1883
29 LUGLIO: Benito Mussolini nasce a Dovia di Predappio (Forlì).
1900
Si iscrive al Partito socialista italiano (Psi).
1912
7-10 LUGLIO: dopo l’espulsione dal Partito socialista italiano dei «riformisti» (Bonomi, Bissolati, Cabrini, Podrecca), entra nella direzione nazionale del partito e diviene direttore dell’«Avanti!».
1913
26 OTTOBRE: Mussolini si presenta come candidato alla Camera del Psi alle elezioni nazionali, ma non viene eletto.
1914
18 SETTEMBRE: si dimette dall’«Avanti!» dopo che la direzione del Partito socialista ha bocciato la sua mozione interventista rispetto alla guerra che incombe in Europa.
15 NOVEMBRE: inizia le pubblicazioni «Il Popolo d’Italia», fondato e diretto da Mussolini. Si autodefinisce «Quotidiano socialista».
24 NOVEMBRE: il Psi espelle Mussolini dopo un voto a grande maggioranza della sezione milanese.
1919
23 MARZO: a piazza San Sepolcro, a Milano, si riunisce quello che Mussolini definisce un «antipartito»: è l’atto di nascita dei Fasci di combattimento. Nel 1921 si trasformerà nel Partito nazionale fascista.
15 APRILE: gruppi di destra aggrediscono militanti del Psi e devastano la sede milanese dell’«Avanti!» in via Settala.
16 NOVEMBRE: i fascisti partecipano alle elezioni nazionali, le prime dopo la conclusione del conflitto mondiale. Ma nemmeno un deputato viene eletto alla Camera. Il Psi, con il 32,1 per cento dei voti, è il primo partito italiano.
1920
21 NOVEMBRE: aggressione fascista a Palazzo d’Accursio, a Bologna, sede dell’amministrazione municipale appena andata in mano al Psi. Al termine degli scontri si contano dieci morti e oltre sessanta feriti. Lo si può considerare l’esordio delle azioni squadriste.
1921
15 MAGGIO: dopo che la Camera è stata sciolta in anticipo, i Fasci italiani di combattimento partecipano alle elezioni nei Blocchi nazionali ideati da Giovanni Giolitti per compattare la destra. Conquistano trentacinque deputati.
9 NOVEMBRE: il terzo congresso dei Fasci di combattimento mussoliniani sancisce la nascita del Partito nazionale fascista.
1922
3 OTTOBRE: «Il Popolo d’Italia» annuncia la creazione di un esercito fascista. Lo Stato non reagisce, mostrandosi debole. Mussolini prepara la marcia su Roma.
24 OTTOBRE: Mussolini affida a Italo Balbo, Cesare Maria De Vecchi, Emilio De Bono e Michele Bianchi il coordinamento dell’insurrezione, prevista nella notte tra il 27 e il 28 ottobre.
28 OTTOBRE: 25.000 camicie nere convergono sulla capitale, pretendendo che il re conceda al Partito fascista di governare l’Italia e minacciando di passare alla violenza qualora non lo faccia. I treni e le vie vengono bloccati e il governo in carica, capeggiato da Luigi Facta, ordina lo stato d’assedio. Ma Vittorio Emanuele non ne firma il decreto, causando le dimissioni dell’esecutivo.
29 OTTOBRE: dopo che Antonio Salandra, leader della destra, ha rinunciato all’incarico di formare il nuovo governo, il compito viene affidato a Benito Mussolini, convocato a Roma. Parte da Milano alle 20.30 in vagone letto.
30 OTTOBRE: Mussolini sale al Quirinale e riceve l’incarico formale di formare un nuovo governo. Poche ore dopo presenta la lista dei ministri. Oltre alla presidenza del Consiglio attribuisce a sé i dicasteri degli Interni e degli Esteri. Nel frattempo sono entrate a Roma tre colonne di camicie nere. Nascono tafferugli e aggressioni a persone e a sedi di organizzazioni della sinistra. Viene devastato l’intero quartiere di San Lorenzo.
31 OTTOBRE: Mussolini giura davanti al re. Alle camicie nere è stato dato l’ordine di smobilitare, non prima che siano sfilate per sei ore dinanzi al monarca.
16 NOVEMBRE: ottiene la fiducia alla Camera con 306 voti a favore. Nel corso del discorso afferma che «potevo fare di questa aula sorda e grigia un bivacco di manipoli».
15 DICEMBRE: istituisce il Gran consiglio del fascismo, a cui affida l’elaborazione della politica del partito.
1923
18 NOVEMBRE: approvazione della legge Acerbo, che riforma il sistema elettorale in senso maggioritario. I due terzi dei seggi andranno al partito che, risultando primo, avrà superato il 25 per cento dei voti.
1924
6 APRILE: il Partito nazionale fascista si aggiudica le elezioni. Con il 66 per cento dei voti ottiene la maggioranza assoluta dei seggi. Nel periodo elettorale si sono registrate molteplici aggressioni squadriste a esponenti dei partiti di opposizione. Vengono arrestati centinaia di oppositori.
10 GIUGNO: il deputato Giacomo Matteotti, segretario del Partito socialista unitario, che si era espresso alla Camera in termini durissimi contro le violenze e i brogli elettorali, viene sequestrato da una squadra fascista. Il suo corpo esanime sarà ritrovato il 16 agosto.
27 GIUGNO: l’opposizione abbandona il Parlamento per non avallare la condotta antidemocratica dei fascisti, con un atto che passerà alla storia come «secessione dell’Aventino». Ma il re confermerà la fiducia a Mussolini e nel novembre 1926 i deputati che vi hanno preso parte verranno dichiarati decaduti.
8 LUGLIO: per decreto viene limitata la libertà di stampa.
1925
3 GENNAIO: Mussolini rivendica l’omicidio di Matteotti, di cui si assume la responsabilità «politica, morale e storica».
4 NOVEMBRE: fallito attentato a Roma alla vita di Mussolini, a opera del socialista Tito Zaniboni e del generale Luigi Capello. Ne seguiranno altri tre nel corso del 1926.
1926
11-15 APRILE: viaggio di Mussolini in Tripolitania, in cui annuncia l’intenzione di espandere il dominio coloniale africano.
30 DICEMBRE: il fascio littorio diventa emblema ufficiale dello Stato italiano.
31 DICEMBRE: viene stabilito che nel computo del calendario sia aggiunta la data in corso dell’«era fascista» a partire dalla marcia su Roma. La disposizione avrà vigore dal 29 ottobre 1927.
1927
1° FEBBRAIO: con una «legge fascistissima» entra in funzione il Tribunale speciale per la difesa dello Stato, che giudicherà qualsiasi reato politico riconducibile all’antifascismo. Le sue sentenze sono inappellabili. Decaduto il 25 luglio 1943, verrà ricostituito nell’ambito della Repubblica sociale e rimarrà attivo fino alla definitiva disfatta fascista.
26 MAGGIO: in un discorso alla Camera Mussolini sa...