Il codice del credito
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Il codice del credito

Come dare alle banche quello che chiedono, per prenderti quello che vuoi

  1. 192 pagine
  2. Italian
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Il codice del credito

Come dare alle banche quello che chiedono, per prenderti quello che vuoi

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Al giorno d'oggi quello del credito è un tema cruciale per chiunque voglia fare impresa: professionisti e imprenditori hanno bisogno di denaro per fronteggiare i cambiamenti del mercato, innovare processi e prodotti, rispondere ai periodi di crisi e crescere fino a raggiungere i propri obiettivi. Eppure, ottenere i fondi necessari sembra diventato sempre più difficile. Da oltre un decennio viviamo una fase di credit crunch: le banche sono restie ad allentare i proverbiali "cordoni della borsa", e l'accesso al credito si è trasformato in una specie di corsa a ostacoli. Ma è davvero tutta colpa del sistema? Sul serio non c'è nulla che possiamo fare per cambiare questa situazione, presentarci al meglio agli istituti di credito e convincerli a finanziare la nostra impresa? Gianluca Massini Rosati e Giordano Guerrieri sono qui per rispondere a questi dubbi, aiutando aziende e imprenditori - dagli autonomi a partita Iva fino alle grandi imprese - a capire il mondo bancario e ottenere ciò che vogliono. Grazie a questo libro impareremo a conoscere indici e procedure utilizzati dalle banche per decidere le sorti di una pratica creditizia; sapremo in anticipo se siamo considerati finanziabili oppure no e su quali aspetti lavorare per ottenere tutti i fondi di cui abbiamo bisogno. Un manuale ricco di esempi e strumenti pratici, per accedere al credito che meriti.

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Informazioni

Editore
BUR
Anno
2021
ISBN
9788831803595
Argomento
Economia
CAPITOLO 1

CHI SIETE? DOVE ANDATE? UN FIORINO

Avere la consapevolezza di come la nostra azienda è catalogata dagli istituti bancari è fondamentale per capire come migliorare il proprio rating e poter iniziare a scegliere le varie forme di finanziamento bancario oppure indirizzarsi verso forme alternative come il fintech.

1.1 PMI, CORPORATE, SMALL BUSINESS, MICROIMPRESA: TU CHI CREDI DI ESSERE?

Nella nomenclatura europea, quella che usano anche le banche, l’acronimo SME (small and medium enterprise), tradotto in italiano con PMI (piccola e media impresa), si riferisce a quelle aziende che fatturano da uno a cinquanta milioni di euro. Se la tua azienda non arriva a un milione di euro di ricavi, per il mondo bancario non si può considerare PMI.
Questo è un primo parametro da tenere ben presente quando si cerca di accedere al credito. Molti semplicemente sbagliano porta: si rivolgono a istituti specializzati in PMI, quando PMI non sono. Come se volessimo comprare un paio di sci entrando in un negozio di costumi di Carnevale e poi ci lamentassimo per non averli trovati.

NON TUTTE LE AZIENDE SONO UGUALI

Anche se i fondamentali di base per richiedere credito e finanziamenti sono gli stessi per tutte le aziende, le dinamiche di delibera e di erogazione da parte di un istituto cambiano sia in virtù dell’importo che dell’organizzazione che ne fa richiesta. La classificazione europea, che è quella di riferimento, considera le aziende secondo questi parametri:
  • Microimprese: le imprese che hanno fino a 10 dipendenti e un fatturato annuo, oppure un totale di bilancio annuo,1 non superiore a 2 milioni di euro.
  • Piccola impresa (small business): le imprese che hanno fra i 10 e i 50 dipendenti e un fatturato annuo, oppure un totale di bilancio annuo, non superiore a 10 milioni di euro.
  • Media impresa: le imprese che hanno fra i 50 e i 250 dipendenti e un fatturato annuo non superiore a 50 milioni di euro, oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 43 milioni di euro.
  • Grande impresa (corporate): le imprese che occupano più di 250 persone, presentano un fatturato superiore a 50 milioni di euro e realizzano un totale di bilancio annuo superiore a 43 milioni di euro.
Il riferimento appena citato è quello che troviamo nella raccomandazione 2003/361/CE della Commissione UE. Tutte le norme (agevolazioni, finanziamenti e via dicendo) che si riferiscono alle PMI prendono in considerazione questo riferimento legislativo.
La normativa comunitaria considera «impresa» ogni entità, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, che eserciti un’attività economica. Sono considerate tali anche le entità che esercitano un’attività artigianale o altre attività a titolo individuale o familiare, le società di persone o le associazioni che esercitino un’attività economica.
Molte volte nel gergo comune italiano si fa riferimento all’acronimo PMI utilizzandolo come sinonimo generalizzato di «aziende», ma come abbiamo appena visto, la sigla PMI ha una sua connotazione ben precisa.
Quando affermiamo che il tessuto economico italiano è formato per il 98 per cento da PMI facciamo una dichiarazione errata, poiché il nostro sistema economico si basa su «microimprese» o «small business» che non hanno grandi fatturati, si attestano intorno al milione di euro e rilevano un’occupazione inferiore ai 10 dipendenti; imprese nelle quali le relazioni interne non sono ricondotte a organigrammi strutturati e che si muovono il più delle volte secondo la visione del fondatore: molto probabilmente, un tuttofare che si occupa di amministrazione, banche, operational, marketing e relazioni con i clienti.
Un vecchio detto popolare recita: «Se hai un debito con la banca per 100.000 euro e non sai come fare a pagarlo è un problema tuo; se hai un debito con la banca per 10 milioni di euro e non sai come ripagarlo avete un problema entrambi; se hai un debito da 100 milioni di euro e non sai come ripagarlo il problema è della banca».
Abbiamo fatto ricorso alla saggezza popolare per sottolineare ulteriormente che ogni tipologia di richiesta di credito viene contestualizzata in base alle dimensioni aziendali, all’importo richiesto e al tuo comportamento creditizio passato perché le valutazioni di erogazione partono sempre da una domanda che gli istituti creditizi si fanno: «Questa azienda mi restituirà i soldi che gli sto prestando?». Ecco perché è importante che ogni dettaglio sia analizzato al meglio.

1.2 IL RATING

Cerchiamo ora di entrare un po’ di più nello specifico e, utilizzando alcuni termini più tecnici, introduciamo il concetto di rating.
Il rating è un parametro attraverso il quale banche, istituti finanziari e fintech (vedi box seguente) sintetizzano le loro analisi quantitative, qualitative e andamentali per capire se sei meritevole di credito. Ognuno di essi ha degli algoritmi di valutazione interni che incrociano i dati provenienti dagli indici di bilancio e da quelli comportamentali per costruire un indice di gradimento. Tale indice va a rappresentare la capacità di un’impresa di ripagare i debiti contratti e di conseguenza il suo rischio di insolvenza, analizzando al meglio questo parametro gli istituti eroganti possono adottare le opportune misure di tutela del proprio patrimonio.

FINTECH

Questo acronimo è l’incrocio tra finanza e tecnologia (Financial + Technology) ed è l’espressione più attuale dei servizi finanziari.
L’obiettivo del fintech e delle società che sono incluse in questo nuovo settore è quello di portare nuove opportunità, nuovi vantaggi e velocità al servizio degli utenti finali sia che siano singoli consumatori, grandi imprese o PMI.
Per comprendere meglio cos’è il fintech dobbiamo capire a pieno il concetto di «disintermediazione» ovvero quel fenomeno evolutivo che porta sempre più centralità all’utente finale eliminando ogni tipologia di intromissione umana nel rapporto tra domanda e offerta. A grandi linee e per capire meglio basta pensare ad Amazon che ha messo online e a disposizione dell’utente finale il concetto di «centro commerciale» via web.
Oggi tutte le strutture fisiche finanziarie iniziano a limitarsi al solo rapporto gestionale interno (a volte nemmeno quello) e puntano a favorire azioni che si possono svolgere direttamente dal PC o dallo smartphone di chiunque.
Il mondo bancario e finanziario tradizionale risulta stantio e troppo burocratico per mille motivi, aprendo così possibilità a nuovi player finanziari che fanno della velocità di esecuzione il loro punto di forza.
Grazie all’ambiente digitale, al miglioramento costante e continuo del supporto informatico, infatti, questi nuovi servizi danno risultati tangibili in termini di praticità, connettività, adattabilità e convenienza,...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. PREFAZIONE – ESERCIZIO DI LETTURA DEL PENSIERO
  4. INTRODUZIONE – 12 ANNI DI PASSIONE
  5. 1. CHI SIETE? DOVE ANDATE? UN FIORINO
  6. 2. CONSAPEVOLEZZA: PUNTI DI FORZA E PUNTI DI DEBOLEZZA, CONOSCERLI PER MIGLIORARE IL TUO RATING
  7. 3. NON TUTTI I MALI VENGONO PER NUOCERE
  8. 4. SOLDI E SEMPRE SOLO SOLDI
  9. 5. PRESENTARSI CON L’ABITO DELLA DOMENICA
  10. 6. NIENTE SARÀ PIÙ COME PRIMA!
  11. 7. CONCLUSIONE
  12. RINGRAZIAMENTI
  13. Copyright