La donna perfetta
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La donna perfetta

Storia di Barbie

  1. 172 pagine
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La donna perfetta

Storia di Barbie

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Vistosi occhiali da sole, curve voluttuose, lunghe gambe, tacchi mozzafiato: Barbie interpreta magnificamente l'eterno femminino creato dal conformismo consumista del Novecento.

Il 9 marzo 1959 fa il suo ingresso trionfale alla fiera del giocattolo di New York una nuova bambola: il suo nome è Barbie. La casa produttrice la presenta come una teen-age fashion model: «un nuovo tipo di bambola dalla vita reale», attenta alla moda come qualsiasi altra signorina. Eppure, più che la ragazza della porta accanto Barbie ricorda le inarrivabili dive che popolano gli schermi e le fantasie delle adolescenti statunitensi. Impeccabilmente abbigliata e accessoriata, fascinosa e perfetta fidanzatina, Barbie nasce e vive con una missione ben precisa: accompagnare le bambine verso l'età adulta proponendo un modello 'perfetto' di femminilità. Assolve il suo mandato lungo l'intero arco di una carriera ormai quasi cinquantennale e attraversa le trasformazioni della società, del costume e della moda della seconda metà del Novecento senza mai rinunciare al proprio sguardo sul mondo, algido e glamour fino all'ottusità.

Simbolo dell'Occidente opulento, nel nuovo millennio la pin up californiana sta però perdendo terreno: le bambine si ribellano allo stereotipo di perfezione che incarna e le preferiscono giocattoli meno 'patinati'. Il mondo tiri un sospiro di sollievo: Barbie, grazie al cielo, sembra ormai roba da museo.

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Informazioni

Anno
2014
ISBN
9788858113370

Bibliografia

La bambola Barbie è stata, sin dal suo apparire, protagonista di diversi saggi; da ricordare fra i più recenti e aggiornati Billyboy, Barbie, Her Life and Times, Crown Publishers, New York 1992; M.G. Lord, Forever Barbie. The Unautorized Biography of a Real Doll, Avon Books, New York 1994; M. Tosa, Barbie. I mille volti di un mito, Mondadori, Milano 1997; M.-F. Hanquez-Maincent, Barbie poupée totem. Entre mère et fille, lien ou rupture?, Editions Autrement, Parigi 1998; M.F. Rogers, Barbie culture, Sage, Londra 1999; I. Germano, Barbie, Castelvecchi, Roma 2000; M. Debouzy, La bambola Barbie, in «Acoma», wwwesterni.unibg.it/acoma/2/11.pdf; A. Scacchi, Barbie, da fidanzata d’America a icona pop, in Miti americani oggi, a cura di C. Ricciardi e S. Vellucci, Diabasis, Reggio Emilia 2005, pp. 237-246. Si tratta, naturalmente, di una produzione in qualche modo critica, mentre supervisionato dalla Mattel è il libro Barbie. Guida completa fashion, Fabbri, Milano 2000, sorta di biografia autorizzata.

Lilli

Sulla figura di Lilli si sofferma M.-F. Hanquez-Maincent, Barbie poupée totem, cit., pp. 18-43. La traduzione del testo di Joseph Goebbels è tratta da www.olokaustos.org/saggi/saggi/donne/donne1.htm; la traduzione del testo di Fritz Lenz è tratta da www.olokaustos.org/saggi/saggi/donne/donne2.htm.

È nata una stella

Le parole di Ruth Handler sono tratte da M.-F. Hanquez-Maincent, Barbie poupée totem, cit., p. 29; il volto oscuro della capitale del cinema è rivelato da K. Anger, Hollywood Babilonia, Sugar, Milano 1960, la citazione si trova a p. 16; la vicenda di Moll Flanders è al centro dell’omonimo romanzo di Defoe (D. Defoe, Moll Flanders, Garzanti, Milano 1999, ed. or. 1722); la citazione, tratta dal lungo sottotitolo dell’edizione originale, si trova a p. XIV.

Diventare grandi

Al tema del gioco con le bambole sono dedicati F. Gicca Palli, La bambola. La storia di un simbolo dall’idolo al balocco, Convivio, Firenze 1990 e Giocattoli. Produzione ed evoluzione dal xviii al xx secolo: dai manufatti artigiani alla bambola Barbie, Electa, Napoli 1998; in particolare, nel corso del testo vengono citati R. Caillois, I giochi e gli uomini. La maschera e la vertigine, Bompiani, Milano 1981 (ed. or. 1967), p. 12; V.I. Stoichita, L’effetto Pigmalione. Breve storia dei simulacri da Ovidio a Hitchcock, Il Saggiatore, Milano 2006, p. 233; A. Manzoni, I promessi sposi, Mondadori, Milano 1999 (1a ed. 1840), p. 149; W. Benjamin, Giocattolo e gioco, in Il bambino che gioca, a cura di M. Trinci, Bollati Boringhieri, Torino 1973, pp. 111-115; R. Barthes, Miti d’oggi, Einaudi, Torino 1994 (ed. or. 1957), p. 52. Sui meccanismi che regolano la civiltà dei consumi un insuperato classico rimane V. Packard, I persuasori occulti, Einaudi, Torino 1989 (ed. or. 1958), puntualmente citato alla p. 111. Più in generale, sull’argomento, si veda V. De Grazia, L’impero irresistibile. La società dei consumi americana alla conquista del mondo, Einaudi, Torino 2006, mentre su certo tipo di atteggiamento consumistico definito come tipico delle adolescenti si può leggere Tiqqun, Elementi per una teoria della jeune-fille, Bollati Boringhieri, Torino 2003.

99-53-83

Un’efficace introduzione al tema della moda è costituito da G. Simmel, La moda, Editori Riuniti, Roma 1985 (ed. or. 1895). Un quadro d’insieme sulla moda del Novecento si ricava da E. Morini, Storia della moda, Skira, Milano 2000; dedicate alle singole personalità dell’haute couture sono P. White, Poiret, Studio Vista, Londra 1973 (le parole di Poiret sono riportate a p. 29); A. Madsen, Chanel. Una vita, un’epoca, Istituto Geografico De Agostini, Novara 1990; M.-F. Pochna, Christian Dior, Flammarion, Parigi 1994 (la citazione si trova a p. 177). La citazione dal «Žurnal dlja choziajek» è tratta da H. Blignaut e L. Popova, Maschile, femminile e altro. Le mutazioni dell’identità della moda dal 1900 ad oggi, Franco Angeli, Milano 2005, p. 84.

Chic!

Alcuni lati privati del carattere di Jacqueline Lee Bouvier Kennedy emergono dalla lettura di M. Sgubin, Cucinando per Madam: ricette e ricordi dalla casa di Jacqueline Kennedy Onassis, Campanotto, Pasian di Prato 2002; i consigli sulle regole da seguire nell’abbigliamento sono elargiti da G.A. Dariaux, Guida all’eleganza, Mondadori, Milano 2005 (ed. or. 1964): per i passi citati passim.

L’incubo di Betty Friedan

L’opera più importante della famosa scrittrice femminista americana è B. Friedan, La mistica della femminilità, Edizioni di Comunità, Milano 1982 (ed. or. 1963).

Domani mi sposo...

I testi noti come rapporti Kinsey sono A.C. Kinsey, W.B. Pomeroy e C.E. Martin, Sexual Behaviour in the Human Male, W.B. Saunders Company, Philadelphia-Londra 1948 e A.C. Kinsey, W.B. Pomeroy, C.E. Martin, P.H. Gebhard, Sexual Behaviour in the Human Female, W.B. Saunders Company, Philadelphia-Londra 1953, sui quali in Italia si può leggere L. Saffirio, Il rapporto Kinsey e le differenze di comportamento fra la donna e l’uomo, in Il pensiero americano contemporaneo, dir. da F. Rossi-Landi, Edizioni di Comunità, Milano 1958, 2 voll., II, Scienze sociali, pp. 223-298. Innumerevoli edizioni ha avuto sin dal suo apparire B. Spock, Il bambino. Come si cura e come si alleva, Antonio Vallardi, Milano 2005 (ed. or. 1945). Emblema di un’epoca è S. Plath, La campana di vetro, Milano, Mondadori 2007 (ed. or. 1963): la citazione è tratta dalle pp. 70-71.

L’età ingrata

Romanzo chiave per la comprensione di un’intera stagione è J.D. Salinger, Il giovane Holden, Einaudi, Torino 2004 (ed. or. 1951). Un’autobiografia della creatrice di moda più importante della «swinging London» è M. Quant, Quant by Quant, Cassell, Londra 1966. Le parole di Barbie sono tratte da L. Jacobs, Barbie, Leonardo International, Milano 1997 (ed. or. 1994), p. 12. Le frasi pronunciate da Barbie Talking sono riportate in M. Tosa, Barbie. I mille volti di un mito, cit., p. 44.

Black is black...

Molto estesa è la bibliografia sulla questione razziale negli Stati Uniti: una rapida e aggiornata sintesi dei principali avvenimenti si trova in R. Petrignani, L’era americana. Gli Stati Uniti da Franklin D. Roosevelt a George W. Bush, il Mulino, Bologna 2001. Sulla storia dell’America raccontata da Barbie si veda G. Giuliani, Barbie insegna la storia ma quante dimenticanze, in «la Repubblica», 9 aprile 2005, e B. Thompson, The World According to Barbie, in «The Washington Post», 27 marzo 2005; sul «test della bambola», A. Sacchi, La più bella? Quella dalla pelle bianca..., in «Corriere della Sera», 9 agosto 2006.

Yankee go home

Per un primo approccio all’americanistica in Italia si veda F. Fasce, American Studies in Italy, in «European Journal of American Studies», ejas 2006, http://ejas.revues.org/document404.html. Sulla percezione degli Stati Uniti in Europa si può leggere F. Romero, Dalla convergenza alla divaricazione: l’America nell’immaginario dell’Europa occidentale, in Quale occidente, occidente perché, a cura di T. Bonazzi, Rubbettino, Soveria Mannelli 2005, pp. 189-201. Dedicato all’antiamericanismo in Italia è M. Teodori, Maledetti americani. Destra, sinistra e cattolici: storia del pregiudizio antiamericano, Mondadori, Milano 2002, da cui sono tratte le citazioni di J. Evola e di «Civiltà cattolica» (rispettivamente p. 64 e p. 105). Il parere di Carlo Levi è espresso in C. Levi, Discorso sul Vietnam, in Id., Il dovere dei tempi. Prose politiche e civili, a cura di L. Montevecchi, Donzelli, Roma 2005, p. 311. I passi sull’ideale comportamento femminile sono tratti da Enciclopedia della donna, a cura di D. Bertoni Jovine, Editori Riuniti, Roma 1965, 2 voll., I, pp. 348-349. Il testo della canzone Cocco e drilli è rintracciabile in www.filastrocche.it/nostalgici/canzoni/coccodri.htm.

Crisi di crescita

Le parole di Barbie sugli anni Settanta sono tratte da L. Jacobs, Barbie, cit., pp. 13-14. La letteratura sull’affermazione del movimento femminista è copiosa: un primo approccio è possibile a partire dalla rivista «Genesis», in particolare Anni Settanta, III, 2004, 1 e Femminismi e culture. Oltre l’Europa, IV, 2005, 2.

Una nuova casa

Innumerevoli sono i numeri di «Topolino» che contengono pubblicità di Barbie: è possibile vedere parte di questa produzione in www.webalice.it/pisapia/cartolina.htm. Sull’atmosfera degli anni Settanta in Italia un grande affresco d’insieme è dato da G. Crainz, Il Paese mancato. Dal miracolo economico agli anni Ottanta, Donzelli, Roma 2003. Informazioni sul club francese delle amiche di Barbie sono reperibili in M.-F. Hanquez-Maincent, Barbie poupée totem, cit., pp. 212-227.

Buone maniere

Uno dei primi libri che Barbie dedica a se stessa in Italia è Dolly & Gloria, La casa di Barbie, Giunti Marzocco, Firenze 1976. Matrice di ogni libro sul comportamento da tenere in pubblico è, naturalmente, G. Della Casa, Galateo, a cura di S. Prandi, introd. di C. Ossola, Einaudi, Torino 1994 (1a ed. 1558), generalmente contrapposto al coevo B. Castiglione, Il libro del cortegiano, a cura di A. Quondam, Garzanti, Milano 1981 (1a ed. 1528). Alla diffusione dei galatei nell’Europa preindustriale è dedicato I. Botteri, Galateo e galatei. La creanza e l’instituzione della società nella trattatistica italiana tra antico regime e stato liberale, Bulzoni, Roma 1999; moltissime edizioni ha avuto C. Rosselli, Il saper vivere di Donna Letizia, Mondadori, Milano 1960; recentemente alcuni fascicoli dell’Enciclopedia della donna, pubblicati originariamente sciolti con cadenza settimanale, sono confluiti nel centone La grande enciclopedia della donna, Rizzoli, Milano 2006; non ha più goduto invece del successo iniziale B. Gasperini, Il galateo di Brunella Gasperini. Guida utile, divertente, aggiornatissima ai misteri del galateo che cambia, Sonzogno, Milano 1975, la cui citazione è tratta dalle pp. 5-6.

La «vie en rose»

La predilezione di Barbie per il rosa è documentata in L. Jacobs, Barbie, cit., p. 16. Il testo della canzone La vie en rose è reperibile in http://www.canzoni-mp3.net/testo_la_vie_en_rose.htm. Interamente dedicato al significato dei colori è M. Pastoureau, Dictionnaire des couleurs de notre temps: symbolique et société, Bonneton, Parigi 1992; sul dubbio significato del rosa S. Kracauer, Gli impiegati. L’analisi profetica della società contemporanea, Einaudi, Torino 1980 (ed. or. 1930), la cui citazione è a p. 21. Schede sui film Blue Velvet e Mulholland Drive si trovano rispettivamente in www.film.tv.it/scheda.php/film/7662/velluto-blu/ e www.mymovies.it/dizionario/recensione.asp?id=33782.

I mille volti dell’«american dream»

L’entusiasmo di Barbie per gli anni Ottanta è dichiarato in L. Jacobs, Barbie, cit., p. 14. Sul conformismo statunitense testo di riferimento rimane D. Riesman, La folla solitaria, il Mulino...

Indice dei contenuti

  1. Ringraziamenti
  2. Lilli
  3. È nata una stella
  4. Diventare grandi
  5. 99-53-83
  6. Chic!
  7. L’incubo di Betty Friedan
  8. Domani mi sposo...
  9. L’età ingrata
  10. Black is black...
  11. Yankee go home
  12. Crisi di crescita
  13. Una nuova casa
  14. Buone maniere
  15. La «vie en rose»
  16. I mille volti dell’«american dream»
  17. Barbie burqa
  18. Le smanie del collezionismo
  19. È bello ciò che è bello
  20. La donna perfetta
  21. Ti odio!
  22. Bibliografia