Note
La decostruzione della memoria
1 R. Battaglia, Storia della Resistenza italiana (1953), Einaudi, Torino 19773, pp. 351-355 (le parole di Kesselring sono tratte da A. Kesselring, Memorie di guerra, Garzanti, Milano 1954, p. 260).
2 M. Battini, P. Pezzino, Guerra ai civili. Occupazione tedesca e politica del massacro. Toscana 1944, Marsilio, Venezia 1997, su cui cfr. L. Alessandrini, in «l’Unità», 11gennaio 1998; G. Gribaudi, Guerra, violenza, responsabilità. Alcuni volumi sui massacri nazisti in Italia, «Quaderni Storici», nuova serie n. 100, aprile 1999, pp. 135-150; R. Vivarelli, Guerra ai civili e vuoti di memoria, «Belfagor», 31 maggio 1998; M. Dondi, Memorie divise e anatomie di stragi, «Memoria e Ricerca», giugno 1998, pp. 1-7; P. Mieli, Resistenza. Com’era rossa quella violenza, «La Stampa», giugno 1998 (ripubblicato con il titolo: Guerra partigiana: anche la sinistra rivede la storia, in P. Mieli, Le storie, la storia, Rizzoli, Milano 1999, pp. 301-310); P. Cooke, Recent Works on Nazi Massacres in Italy during the Second World War, «Modern Italy», n. 5, 2000, pp. 211-218. Il convegno internazionale a cui faccio riferimento è Guerra ai civili. Stragi, violenza e crimini di guerra in Italia e in Europa durante la Seconda Guerra Mondiale: i fatti, le memorie, i processi, organizzato dalle università di Bari, Bologna, Napoli e Pisa con la collaborazione della Regione Emilia Romagna e il Comune di Marzabotto, Bologna 19-22 giugno 2002.
3 Sul processo Priebke cfr. M. Battini, Il testimone inescusso del processo Priebke e l’eredità di Norimberga, in M. Battini, C. Galante Garrone, C. Pavone, A. Portelli, W. Settimelli, Priebke e il massacro delle Ardeatine, Istituto Romano per la Storia d’Italia dal Fascismo alla Resistenza, Roma 1996, pp. 61-83. Sulla vicenda Priebke cfr. W. Lezl, Priebke. Anatomia di un processo, Editori Riuniti, Roma 1997. Naturalmente, la dimensione assunta dalla vicenda dei due processi contro Priebke è assai più complessa, così come lo stesso problema del rapporto tra opinione pubblica e giustizia non può essere esaminato solamente sotto questo profilo (si ricordino le riserve espresse all’epoca da Paolo Mieli). Né queste mie note debbono essere lette come un consenso alla detenzione dell’anzianissimo imputato. Si veda, di Mieli, Le storie, la storia, cit.
4 M. Bloch, L’étrange défaite, Folio, Paris 1990; trad. it. La strana disfatta. Testimonianza del 1940, Einaudi, Torino 1995, p. 119.
5 Cfr. D. Gambetta, La mafia siciliana, Einaudi, Torino 1992, pp. xv sgg. Si ricordino le riserve formulate da Leonardo Sciascia sulla scelta del maxiprocesso.
6 R. Hilberg, La distruzione degli Ebrei d’Europa, Einaudi, Torino 1995, vol. I, pp. 633 sgg.; K. Pätzold, E. Schwarz, Ordine del giorno: sterminio degli ebrei. La conferenza del Wannsee del 20 gennaio 1942, Bollati Boringhieri, Torino 2000, pp. 15-79. Per un esame della storiografia, cfr. I. Kershaw, Che cos’è il nazismo? Problemi interpretativi e prospettive di ricerca, Bollati Boringhieri, Torino 1995, pp. 121 sgg.
Perché non fu celebrato il grande processo ai criminali di guerra
1 È merito di Elena Aga Rossi avere insistito sulla svolta storica rappresentata per l’Italia dall’armistizio, che aveva allontanato definitivamente la prospettiva della resa senza condizioni, vincendo resistenze molto importanti tra gli Alleati. Cfr. E. Aga Rossi, L’inganno reciproco. L’armistizio tra l’Italia e gli anglo americani del Settembre 1943, Ufficio centrale per i beni archivistici, Roma 1993, pp. 9-80 (si veda anche l’edizione posteriore, Una nazione allo sbando, Il Mulino, Bologna 1996).
2 F. Chabod, L’Italia contemporanea 1918-1948, Einaudi, Torino 1961, pp. 117-119; cfr. anche D.L. Bianco, Guerra partigiana, Einaudi, Torino 1954; G. Bocca, Storia dell’Italia partigiana, Laterza, Bari 1966; P. Secchia (a cura di), La guerriglia in Italia. Documenti della Resistenza militare italiana, Feltrinelli, Milano 1969 e P. Secchia, F. Frassati, Storia della Resistenza, Editori Riuniti, Roma 1965; G. Oliva, I vinti e i liberati, 8 Settembre 1943-25 Aprile 1945. Storia di due anni, Mondadori, Milano 1994.
3 C. Pavone, Tre governi e due occupazioni, «Italia Contemporanea», 1985, n. 160, pp. 57-79. Ma sul tema della diversa esperienza della guerra e del dopoguerra vissuta dall’Italia meridionale, cfr. A. degli Espinosa, Il regno del Sud. 8 Settembre 1943-4 Giugno 1944, Migliaresi, Roma 1946 e N. Gallerano (a cura di), L’altro dopoguerra. Roma e il Sud 1943-1945, Angeli, Milano 1985.
4 B. Croce, Quando l’Italia era tagliata in due. Estratto di un diario (luglio 1943-giugno 1944), Laterza, Bari 1948, pp. 84 sgg.
5 «Paion traversie e sono opportunità», scrisse Vittorio Foa al compagno di carcere Bruno Corbi, in una dedica apposta sul frontespizio della Scienza Nuova di Giovanbattista Vico, al momento della loro liberazione dal carcere di Castelfranco Emilia il 23 agosto 1943. Cfr. B. Corbi, Scusateci tanto (carceri e Resistenza), La Pietra, Milano 1977.
6 Cfr. G. Sasso, Ma l’8 settembre la patria era già morta, «Liberal», maggio 1996, pp. 18 sgg. Si tratta di una risposta importante al libro di E. Galli della Loggia, La morte della patria, Laterza, Roma-Bari 1996. E, per una ripresa recente della discussione, cfr. M. Pirani, Ciampi: Io, la Patria e l’antifascismo. A colloquio con il presidente della Repubblica dopo la commemorazione dell’eccidio di Cefalonia, «la Repubblica», 3 marzo 2001 (ma anche C. Pavone, In quell’isola ci fu un atto fondativo della Resistenza, ivi). Per approfondimenti sulla Resistenza dei militari italiani all’estero, si rimanda ai nove volumi della collana storica Resistenza dei militari italiani all’estero, con i contributi di M. Franzinelli, L. Mistico, L. Viazzi, P. Fuso, L. Taddia, S. Barba, G. Guidi, A. Bistarelli e M. Cantinori, pubblicati dal 1993 al 1996, per le edizioni della «Rivista Militare». Cfr. anche gli studi di M. Torsello (Le operazioni delle unità italiane nel settembre-ottobre 1943, Roma 1973) e A. Bartolini (Per la Patria e la Libertà. I soldati italiani all’estero nella Resistenza, Mursia, Milano 1986).
7 Cfr. G. Quazza, La Resistenza italiana. Appunti e documenti, Giappichelli, Torino 1966, pp. 158 sgg. e Id., Resistenza e storia d’Italia. Problemi e ipotesi di ricerca, Feltrinelli, Milano 1976; G. Quazza, L. Valiani, E. Volterra, Il governo dei CLN, Giappichelli, Torino 1966; L. Valiani, G. Bianchi, E. Ragionieri, Azionisti cattolici e comunisti nella Resistenza, Rizzoli, Milano 1971; F. Catalano, Storia del CLNAI, Laterza, Bari 1956.
8 Cfr. E. Collotti, L’amministrazione tedesca dell’Italia occupata 1943-1945, Studi e documenti, Lerici, Milano 1963, pp. 35 sgg.
9 N. Cospito, H.W. Neulen, Salò-Berlino. L’alleanza difficile, Mursia, Milano 1992, ma soprattutto F.W. Deakin, La brutale amicizia, I. Mussolini, Hitler e la caduta del fascismo italiano, Einaudi, Torino 1962, pp. 113-249. Cfr. anche L. Cafani, B. Mantelli (a cura di), Una certa Europa. Il collaborazionismo con le potenze dell’Asse, «Annali della Fondazione Micheletti», 1994, n. 6.
10 E. Collotti, L’occupazione tedesca in Italia, in E. Collotti, R. Sandri, F. Sessi (a cura di), Dizionario della Resistenza, vol. I, Storia e geografia della Liberazione, Einaudi, Torino 2000, pp. 43-65 (ma cfr. anche B. Mantelli, Deportazione dall’Italia (aspetti generali), ivi, pp. 14 sgg.).
11 Sul tracollo generale del sistema di produzione e di scambi, nonché sul fallimento della visione tecnocratica del ministero dell’Economia corporativa della RSI, si veda M. Legnani, Potere, società, economia nel territorio della RSI, «Italia Contemporanea», 1998, n. 3, pp. 178 sgg.
12 Deakin, La brutale amicizia, cit., p. 592. Cfr. anche D. Gagliani, Le Brigate Nere, Bollati Bo...