La democrazia di Pericle
eBook - ePub

La democrazia di Pericle

  1. 20 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

La democrazia di Pericle

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

I più sono ancora convinti che Atene democratica e Pericle siano sinonimi. Eppure il più grande storico di Atene, oltre che contemporaneo e ammiratore di Pericle, scrisse che il suo regime era stato in realtà una «democrazia solo a parole, di fatto un regime personale». Di fronte al caso Pericle, non si tratta solo di capire come funziona la circolarità tra élite e masse, o, come si esprimeva Tucidide, tra «guidare» ed «essere guidati». Si tratta anche di scoprire come e perché la tradizione ha riservato a Pericle un monumento e al suo vero erede, Alcibiade, la taccia di avventuriero. Come si forma, e alla fine vince, una tradizione storiografica benevola, nonostante sia stata insidiata per secoli da una documentazione ostile, se non demolitoria (e che annovera tra gli illustri detrattori persino Platone)? Sarà stata una ragione extra-politica, per esempio, un'imponente strategia di opere pubbliche e di coinvolgimento degli artisti - nel che Pericle fu maestro per i politici di ogni tempo - a salvaguardare il buon nome e la lunga durata di un leader che gli avversari non esitarono a bollare come tiranno? Cercare di capire i meccanismi del lungo predominio politico e culturale di Pericle, e il compromesso tra demagogia, potere personale e di clan che stava alla sua base, è un passaggio obbligato per intendere non soltanto l'età classica ma anche il nocciolo di ogni sistema politico.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a La democrazia di Pericle di Luciano Canfora in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Storia e Storia antica. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2012
ISBN
9788858101049
Argomento
Storia
Categoria
Storia antica

La democrazia di Pericle

di Luciano Canfora
Incomincerò con un sogno. Quando Agariste, la madre di Pericle – donna di alto rango nell’Atene dell’alto V secolo –, stava per partorirlo «ebbe una visione nel sonno, e le parve di dare alla luce un leone»; pochi giorni dopo nacque Pericle, racconta Erodoto nel libro VI (131) delle Storie. La menzione di questo animale, il leone, è gravida di significati che vedremo in seguito, ma dirò subito che è l’animale di riferimento della tirannide.
La fonte che ne parla, Erodoto, non potrebbe essere più favorevole a Pericle; tuttavia segnala, quasi come un segno della storia successiva di questo straordinario, gigantesco personaggio, quella scena archetipica. E dirò anche subito – quasi per chiudere in un arco la vita, l’opera, la traiettoria di quest’uomo – della sua tragica fine. Egli scomparve nel pieno del contagio pestilenziale in Atene, nel 429 a.C. Era già molto avanti negli anni (nacque probabilmente poco dopo l’anno 500 a.C.), quindi la sua vita occupa il V secolo, uno dei secoli decisivi della storia antica, quasi per intero: si apre sotto il segno di quel leone e si chiude in una scena di tragedia, quella della città che egli ha portato alla guerra e che quasi alle sue fasi iniziali lo vede uscire di scena.
Il contagio pestilenziale fu talmente sconvolgente per la città che lo storico – ammiratore di Pericle – che ha raccontato quelle vicende, Tucidide, ha ritenuto di dedicare pagine e pagine alla descrizione della pestilenza e dei sintomi del contagio, «perché, se un domani ritornerà, si sappia come si presenta questo malanno» (II, 48, 3); e descrive la città in preda alla devastazione morale e materiale: cumuli di cadaveri bruciati per le strade, degrado morale, crollo dei freni che regolano, per così dire, e guidano l’esistenza.
In questa scena tremenda, Pericle scompare. Ha portato la città alla guerra, e la guerra ha potenziato il contagio, perché la tattica da lui suggerita era di chiudersi dentro le mura: gli Spartani devastino pure le campagne – egli diceva –, poi se ne andranno: Atene domina il mare e quindi è una potenza invincibile (I, 142-143). In ciò consiste l’architrave della sua strategia, impopolare soprattutto presso i contadini che vedono i loro beni in così grave pericolo. Pericle esce di scena in una situazione di tragedia per la città.
Su di lui, appena scomparso, lo storico che ha dedicato alla sua vicenda e soprattutto alla guerra da lui voluta un libro che ancora oggi leggiamo con enorme interesse, Tucidide ateniese, alquanto più giovane di lui, formula un giudizio dal quale prenderò le mosse per ricostruire il ruolo di questo personaggio.
Per tutto il tempo che fu a capo della città in periodo di pace, governò sempre con moderazione, garantì la sicurezza della cit­tà, la quale sotto di lui raggiunse il massimo splendore. Dopo lo scoppio della guerra visse ancora per due anni e sei mesi, e solo dopo la sua morte le previsioni da lui formulate circa la guerra vennero comprese appieno. Giacché agli Ateniesi aveva sempre detto che se fossero rimasti con i nervi saldi, se avessero provveduto alla flotta e non avessero tentato di accrescere l’impero con la guerra, non avrebbero corso rischi. Ma quelli, dopo la sua morte, fecero tutto il contrario. Nel governo della città presero per ambizioni personali altre iniziative che apparivano del tutto estranee ­alla guerra ed ebbero un esito negativo per se stessi e per gli alleati (II, 65, 5-7).
E poi sèguita spiegando perché Pericle riusciva a guidare la città mentre gli altri, quelli venuti dopo di lui, non ne furono capaci.
La ragione era che egli era personaggio potente, per prestigio e lucida capacità di giudizio, assolutamente trasparente e incorruttibile, reggeva saldamente il popolo senza però violare la libertà e non si faceva guidare da esso più di quanto non lo guidasse lui, poiché non cercava di conseguire il potere con mezzi impropri e perciò non era costretto a parlare per compiacere l’uditorio. Il suo potere si fondava sulla considerazione di cui godeva. Quando si accorgeva che quelli – l’Assemblea – si abbandonavano a sconsiderata baldanza, li colpiva con le sue parole, portandoli allo sgomento, per ricondurli poi ad uno stato d’animo di rinnovato coraggio, se li vedeva in preda ad una paura irrazionale. Di nome, a parole – dice Tucidide – era una democrazia, di fatto il potere del primo cittadino (II, 65, 8-9).
Dice: archè tu pròtu andròs, «del primo». E an...

Indice dei contenuti

  1. La democrazia di Pericle