Libertà vigilata
eBook - ePub

Libertà vigilata

Privacy, sicurezza e mercato nella rete

  1. 168 pagine
  2. Italian
  3. ePUB (disponibile sull'app)
  4. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub

Libertà vigilata

Privacy, sicurezza e mercato nella rete

Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Grandi vantaggi e grandi opportunità grazie alla rete. Tuttavia, le nuove opportunità portano con sé anche nuovi rischi, impensabili fino a poco tempo fa. La riservatezza e la sicurezza delle informazioni possono incidere in maniera significativa sui meccanismi di funzionamento delle società democratiche e pertanto le ripercussioni di potenziali negligenze vanno ben oltre le problematiche specifiche del settore delle comunicazioni. La salvaguardia della riservatezza della sfera personale rappresenta infatti solo uno degli aspetti in gioco: la posta è molto più alta, ed è la libertà individuale.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Libertà vigilata di Franco Bernabè in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Économie e Politique économique. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2012
ISBN
9788858106334

1. Vecchi e nuovi monopoli: Internet, la bolla e gli “Over-the-top”

La nascita di Internet

Un po’ di storia può tornare utile. Come noto, Internet è stata concepita tra la fine degli anni Cinquanta e gli anni Sessanta, nel pieno della Guerra Fredda. In risposta al lancio dello Sputnik avvenuto nel 1957 e alla opinione sempre più diffusa che le crescenti conoscenze e competenze tecnico-scientifiche dell’Unione Sovietica potessero mettere a rischio le capacità di difesa statunitensi, il Dipartimento della Difesa americana diede vita al progetto ARPA (Advanced Research Projects Agency), con l’obiettivo di restituire agli Stati Uniti la leadership mondiale in campo scientifico e nelle tecnologie applicabili in ambito militare.
Venne così realizzata ARPAnet (dove NET stava per network), una rete concepita per garantire la continuità delle strutture di comando e controllo militari anche in caso di guerra nucleare. Nel 1969 entrarono in funzione i primi quattro “nodi” della neonata rete (University of California Los Angeles, Stanford Research Institute, University of California Santa Barbara, University of Utah): due anni più tardi i nodi erano diventati 15.
Tra la fine degli anni Sessanta e l’inizio degli anni Settanta le tecnologie utilizzate per la realizzazione della rete ARPAnet furono trasferite progressivamente nell’ambito universitario per consentire forme di collaborazione più efficaci. In seguito, tramite il meccanismo delle RFC (Request for Comment), furono introdotti una serie di nuovi protocolli e applicazioni fondamentali: nel 1971 fu proposto il primo FTP (File Transfer Protocol), nel 1973 venne realizzato il primo servizio di email, codificato nella forma attuale nel 1982. I passaggi successivi, all’inizio degli anni Novanta, furono lo sviluppo della tecnologia di condivisione di informazioni in ipertesto e la realizzazione del protocollo HTTP (Hypertext Transfer Protocol) da parte di Sir Timothy John Berners-Lee.
Le tecnologie fino ad allora usate all’interno di ristrette comunità professionali si diffusero presso il pubblico degli utilizzatori di computer soprattutto grazie alla creazione – da parte di Marc Andreessen – del browser Mosaic, poi chiamato Netscape Navigator, che sfruttava le potenzialità del linguaggio HTML per realizzare un’interfaccia semplice e intuitiva nella navigazione. Il browser della Netscape Communications Corporation è stato considerato per anni l’unico strumento di accesso a Internet fino a rappresentare l’80% del mercato nel 1996.
Più o meno nello stesso periodo nasceva il linguaggio di programmazione noto come Java (creato dall’azienda californiana Sun Microsystem) che con le sue applet (letteralmente “applicazioncina”: un programma che prevede una funzione basilare da implementare in contesto più articolato) si rivelava particolarmente adatto per la realizzazione di applicazioni web. Il successo di Java per programmare ed erogare servizi su Internet e di Netscape per accedere alla rete configuravano un nuovo scenario che minacciava il leader incontrastato dei sistemi operativi: Microsoft. L’azienda di Seattle intuì, sia pure in ritardo, l’impatto del browser e del web sulle applicazioni native e decise di lanciare il proprio browser Internet Explorer, che successivamente, insieme alla suite Java, venne integrato nel sistema operativo Windows. In questo modo tutti i computer divennero automaticamente sistemi di accesso a Internet.

La bolla di Internet

Per oltre trent’anni Internet si era indirizzata verso finalità di natura militare e scientifica con limitati obiettivi di carattere commerciale, e aveva assunto una connotazione utopica di servizio al progresso e alla divulgazione della conoscenza. Ma nel corso degli anni Novanta cambiò natura. La diffusione sempre più ampia dell’on-line e le prospettive di crescita dell’economia basata sulla rete crearono le condizioni per una maggiore attenzione da parte della comunità finanziaria, che mise a disposizione di chiunque avesse progetti per lo sviluppo e l’utilizzo di queste nuove tecnologie ingenti risorse finanziarie da investire. Gli ultimi anni del ventesimo secolo diventarono così gli anni della bolla Internet e della cosiddetta new economy, il cui inizio viene fatto risalire alla quotazione sul mercato borsistico NASDAQ di New York di imprese come Netscape e Yahoo, che nei primi giorni di contrattazione raggiunsero valorizzazioni molto elevate.
In un arco di tempo di poco più di sei anni (dal 1996 al 2001) vennero posati milioni di chilometri di dorsali di fibra e centinaia di nuove aziende (o startup) furono quotate in borsa strappando valorizzazioni vertiginose.
Nel 1998 due studenti della Stanford University, Larry Page e Sergey Brin, partendo dal lavoro che Page aveva iniziato per sviluppare il dottorato – che non finirà – e a cui Brin darà le fondamenta matematiche, fondarono Google, che in pochi anni sarebbe diventato il primo motore di ricerca al mondo.
Il 1998 è anche l’anno in cui in Europa si apre formalmente il processo di liberalizzazione dei mercati dei servizi di telecomunicazioni di rete fissa, ossia l’anno in cui si insediano le autorità indipendenti di regolamentazione. Ad un contesto di crescita del mondo Internet caratterizzato da un quadro ispirato ai valori del liberismo e del laissez-faire, si contrappone un contesto antitetico per le tradizionali società di telecomunicazioni, in cui le neoistituite autorità di regolamentazione nazionali intervengono in maniera decisa sull’assetto del settore, indirizzandone l’evoluzione verso una riduzione dei prezzi e un trasferimento delle quote di mercato detenute dagli operatori storici a favore dei nuovi entranti. Fra gli strumenti su cui le autorità di regolamentazione fanno leva con lo scopo di favorire la competizione, l’entrata e il consolidamento di nuovi soggetti, vi sono soprattutto le asimmetrie nei prezzi di terminazione nel traffico sia sulle reti fisse che sulle reti mobili. Il prezzo che il nuovo entrante paga all’operatore storico per terminare una telefonata è significativamente inferiore al prezzo che l’operatore storico paga per la terminazione sulla rete del nuovo entrante. Questa misura, pensata per compensare lo sforzo del nuovo entrante nell’acquisizione dei clienti, diventa la base per l’offerta di accesso a Internet in modalità dial-up: collegandosi al server di accesso a Internet tramite un numero di un operatore alternativo, viene offerto l’accesso ad Internet attraverso una normale telefonata in modalità analogica. Il compenso minutario che l’operatore storico riconosce all’operatore alternativo garantisce un livello di introiti tale per cui quest’ultimo dispone di una grande flessibilità nella definizione dell’offerta ai clienti finali, giungendo – come nel caso dell’italiana Tiscali – a offrire servizi di accesso ad Internet gratuiti (senza alcun costo aggiuntivo rispetto a quello della telefonata).
Il successo dei servizi Internet risulta, in molti casi, inscindibilmente legato alla gratuità dell’offerta. L’immediata transizione da servizi a pagamento a servizi gratuiti rappresenta infatti un processo che accomuna tutte le componenti del sistema Internet nelle sue molteplici sfaccettature:
– il servizio di email sostituisce velocemente il costoso EDI (Electronic Data Interchange) e dopo i primi servizi a pagamento diventa gratuito;
– il software per l’accesso e la gestione dei servizi diventa gratuito in un breve arco di tempo;
– l’accesso, grazie alla tariffa di interconnessione asimmetrica, diventa gratuito.
I servizi Internet, insomma, sono sinonimo di gratuità. Per definirne lo spirito si conia il termine Freelosophy.
La gratuità si rivela un elemento di continuità anche per una seconda generazione di servizi, quali i servizi di intrattenimento (testi, musica, film e contenuti audiovisivi in generale), di comunicazione personale, di archiviazione dati e di social networking. Lo strumento tecnico è rappresentato dai sistemi di condivisione dei contenuti in modalità Peer-to-peer (anche abbreviato in P2P) che indica la connessione diretta fra i nodi di una rete informatica aggirando la struttura gerarchica di server e client, ottenendo così una connessione fra “pari” (peer in inglese). In realtà anche prima della comparsa dei sistemi Peer-to-peer era possibile registrare un disco, fotocopiare un libro o “masterizzare” un CD di un amico: certo, si infrangevano le regole del copyright, ma la dimensione del fenomeno non intaccava l’industria basata sul diritto d’autore. Con Internet saltano gli schemi: ogni utilizzatore può connettersi con migliaia di altri utilizzatori/amici e scambiare copie digitali di libri, brani musicali, video, senza alcuna differenza qualitativa fra la copia stessa e l’originale. Nel 1999 viene lanciato Napster, un software di file sharing che consente lo scambio di brani musicali in modalità simile al Peer-to-peer. Utilizzatori e utilizzo crescono esponenzialmente, scatenando la reazione delle case discografiche che denunciano il portale e lo costringono alla chiusura nel 2001.
Già in quegli anni i fautori di Napster sostenevano che la chiusura non avrebbe interrotto il fenomeno, in quanto il file sharing libero rappresenta uno dei fondamenti di Internet. La nascita di altri software di connettività Peer-to-peer come KaZaA Media Desktop, WinMX ed eMule lo avrebbe dimostrato ben presto.
Dopo il 2000 la bolla inizia a sgonfiarsi. Molte idee e modelli di business entrano in crisi e molte società giovani con business sani si trovano private delle risorse finanziarie necessarie per dare seguito ai loro progetti. Si innesca una fortissima selezione naturale che porta a un consolidamento del settore e al prevalere di web companies in numero ridotto, ma di dimensioni mondiali.

Gli “Over-the-Top players”

È in questo contesto che esplode il modello di business degli operatori Over-the-Top che utilizzano Internet come un’unica piattaforma indifferenziata e costruiscono i propri servizi “al di sopra” della rete (questo il significato dell’espressione inglese comunemente usata dagli addetti ai lavori). La nascita e l’affermarsi degli Over-the-Top rappresenta uno dei fenomeni sociali,...

Indice dei contenuti

  1. Introduzione
  2. 1. Vecchi e nuovi monopoli: Internet, la bolla e gli “Over-the-top”
  3. 2. Sappiamo tutto di te!
  4. 3. Chi è il proprietario dei dati: la privacy in Europa e nel mondo
  5. 4. Proteggere la rete
  6. 5. Chi paga la rete?
  7. 6. La “governance” di Internet
  8. 7. Rifondare Internet
  9. Appendice. Come evitare che le informazioni personali finiscano nelle mani sbagliate: lezioni dal caso Tavaroli
  10. Glossario
  11. Bibliografia