Come il cervello comprende il linguaggio
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Come il cervello comprende il linguaggio

  1. 202 pagine
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Come il cervello comprende il linguaggio

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La metodologia dei potenziali evento-correlati si sta rivelando un ottimo strumento per evidenziare i meccanismi di analisi del linguaggio e chiarirne i rapporti con il cervello. In un testo didatticamente efficace, le applicazioni di questa metodica allo studio delle violazioni sintattiche e semantiche e una valutazione critica dell'ipotesi della modularità dell'architettura mentale.

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Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788858119198

1. La logica dell’uso delle frasi sbagliate

1. Introduzione

Lo studio dei meccanismi alla base del linguaggio, in generale, e del processo di comprensione, in particolare, riveste un ruolo fondamentale nella ricerca psicologica perché il linguaggio è espressione di un’abilità specificatamente umana che non possiede un corrispettivo della stessa complessità in altri esseri viventi.
Comprendere in che modo quest’abilità funziona ci ­permette di comprendere le caratteristiche dell’intera architettura cognitiva. Infatti, capire come avviene il processo di comprensione, significa chiarire in che modo le diverse informazioni strutturali, semantiche e pragmatiche contenute negli stimoli linguistici sono identificate, integrate e infine interpretate. Le architetture e i meccanismi che sono alla base della comprensione del linguaggio sono una parte importante dell’architettura e dei meccanismi generali della cognizione. In questo libro cercheremo di rispondere alla domanda relativa a quali architetture e meccanismi sono alla base della comprensione delle frasi e crediamo che rispon­dere a questa domanda possa chiarire la natura generale dell’elaborazione umana del linguaggio nel contesto della cognizione nella sua globalità1.
Cerchiamo di spiegare cosa intendiamo con i termini architetture e meccanismi e perché sono importanti.
Il meccanismo di analisi del linguaggio umano detto analizzatore è un particolare tipo di dispositivo computazionale che, in quanto tale, ha bisogno di una propria organizzazione, chiamata architettura. Per esempio, l’analizzatore può avere due componenti: una che si occupa del riconoscimento delle parole e l’altra che si occupa di mettere insieme le diverse parole per formare una frase. Questi processi possono essere completamente distinti in quanto una componente può impiegare i risultati dell’altra, senza tuttavia influenzare il suo lavoro interno. L’architettura perciò si riferisce all’organizzazione statica delle sue componenti.
Al contrario, i meccanismi costituiscono il funzionamento dinamico dell’analizzatore linguistico. Descrivere i meccanismi significa descrivere gli eventi ai quali le componenti rispondono e la struttura causale di questi eventi. Se l’analisi sintattica per esempio lavora identificando la categoria delle parole e poi le mette insieme costruendo la struttura sintagmatica, questo processo ha bisogno di un meccanismo che lo descriva. Capire dettagliatamente i processi ci porta più vicino a una descrizione dei meccanismi che sono usati. Chiaramente, capire i meccanismi permette di conoscere l’architettura e viceversa.
Nelle pagine che seguono ci occuperemo in particolar modo dell’architettura e dei meccanismi che sono alla base dei processi di comprensione del linguaggio che si verificano in tempo reale, e cioè a mano a mano che ogni parola è percepita. I processi di comprensione avvengono in modo automatico e senza un controllo volontario evidente e durante il loro svolgimento l’analizzatore deve interpretare molto rapidamente una grande quantità di informazioni. Questo ha portato gli psicologi a sviluppare delle tecniche particolari di studio del linguaggio, per le quali ci si concentra, per esempio, sulle parti di frasi dove vi sono delle discordanze tra le diverse informazioni linguistiche. L’alterazione del processo di comprensione che si verifica in questi casi può essere facilmente registrata e ci dà informazioni proprio sul modo in cui l’architettura mentale e i meccanismi sottostanti funzionano.
Le discordanze possono riguardare le informazioni portate da parole diverse all’interno della frase, come quando vi è un errore grammaticale di accordo tra alcune parole della frase, come nell’esempio 1, oppure quando vi è un’incongruenza tra il significato di una parola e il modo in cui essa rispecchia nella frase le nostre conoscenze riguardanti il mondo, come avviene, invece, nell’esempio 2.
(1) *Le tartarughe hanno una coda e quattro zampa2
(2) *Il caffè mi piace con lo zucchero e il cane
I ricercatori cercano di capire quanto tempo impiega il meccanismo di analisi della frase a percepire l’anomalia, e come si modifica il normale processo di comprensione. Se il problema è di natura semantico-pragmatica, il meccanismo di analisi deve cercare di rendere compatibile l’informazione anomala con il significato del resto della frase e con le conoscenze generali. Se l’anomalia è sintattico-grammaticale, il meccanismo di analisi deve cercare di correggere l’errore in base alle conoscenze sulla forma corretta delle frasi e rianalizzare la frase al fine di verificare il buon esito della correzione.
È proprio l’analisi del modo in cui vengono affrontate e superate le difficoltà dovute alla presenza di queste discordanze che ci permette di capire in modo più preciso:
– quali sono le fasi di elaborazione attraverso le quali avviene il riconoscimento di una parola o di una frase;
– quando sono disponibili e quando vengono elaborate le diverse informazioni;
– qual è la relazione che intercorre tra i sistemi preposti all’elaborazione delle diverse informazioni.
I parlanti di una lingua non hanno difficoltà a riconoscere la presenza di un’anomalia nelle frasi della propria lingua e a individuare l’origine del problema. In che modo è riconosciuta l’anomalia?
I modelli teorici riguardanti il processo di comprensione delle frasi sono riconducibili a due architetture fondamentali.
I modelli interattivi prevedono un’architettura cognitiva caratterizzata dall’elaborazione in parallelo delle diverse informazioni contenute nella frase man mano che sono disponibili al sistema. Il significato di una frase può essere estratto direttamente dall’input senza che vi sia necessità di un livello intermedio di interpretazione sintattica: le restrizioni sintattiche e semantiche direttamente e simultaneamente influenzano la costruzione del livello del messaggio3. I modelli interattivi non sono in grado, in linea di principio, di fare delle previsioni specifiche sulle varie fasi di analisi del linguaggio in quanto la loro esecuzione e la loro successione dipendono direttamente dalle informazioni disponibili localmente e dalla congruenza di tali informazioni con i vincoli specifici della lingua di volta in volta considerata.
I modelli modulari prevedono, invece, un’architettura cognitiva nella quale l’interpretazione di una frase passa attraverso vari stadi indipendenti, ciascuno dei quali deve essere completato prima di poter procedere con il successivo. In particolare, la rappresentazione sintattica e quella semantico-pragmatica di una frase sono considerate due sistemi distinti e indipendenti, che operano in modo sequenziale, almeno al livello delle singole parole che compongono la frase, ma possono operare in parallelo rispetto a parti diverse della frase stessa4.
La maggior parte dei modelli modulari prevede che il primo passo del processo di comprensione sia costituito dalla costruzione della struttura sintattica della frase mediante l’assegnazione di un ruolo sintattico a ciascun elemento della frase, man mano che è percepito. Nei casi di ambiguità, il sistema di analisi utilizza delle strategie che gli consentono di risolvere le incertezze man mano che si verificano in modo tale da limitare il sovraccarico della memoria di lavoro (cfr. capitolo 4).
Il secondo passo è rappresentato dalla verifica della concordanza morfologica tra le parole. Questa caratteristica del linguaggio dipende direttamente dalla lingua considerata. A livello superficiale, lingue diverse segnalano, infatti, in vario modo i tratti di numero, genere, persona, tempo e così via; quando in una lingua i diversi tratti sono espressi ciascuno con una forma differente, allora le frasi prodotte in quella lingua devono rispettare le concordanze tra le parole. Oltre alla verifica dei tratti morfologici, è necessaria anche la verifica della congruenza del ruolo assegnato a ciascun elemento della frase sulla base del suo contenuto semantico e del contesto generale. Come si può vedere nei tre esempi che seguono «la signora» interpreta un ruolo ogni volta differente.
(3) La signora canta (compie una qualche azione)
con un’ottima intonazione
(4) La signora è stata inseguita (subisce una qualche azione)
dal ladro lungo la strada
(5) La signora teme il freddo (si preoccupa di qualcosa)
previsto per i prossimi giorni
Il terzo passo infine consiste nell’assegnazione di un’interpretazione alle parti della frase. Quando ci sono delle discordanze tra le diverse componenti allora è necessario rivedere l’interpretazione iniziale (come nell’esempio 6, dove l’iniziale assegnazione del ruolo di oggetto del mangiare al termine «pizza» deve essere rivista) e se non sono possibili delle interpretazioni alternative è necessario correggere la frase in modo da risolvere la discordanza (come avviene per interpretare correttamente la frase dell’esempio 7).
(6) Mentre Piero mangia la pizza si raffredda
(7) *Il cane corrono nel giardino assolato
I modelli modulari, al contrario di quelli interattivi, forniscono una cornice teorica adeguata per esaminare selettivamente fasi specifiche del processo di comprensione; la violazione di vincoli specifici di una lingua può produrre infatti delle alterazioni in fasi specifiche dell’intero processo di comprensione, permettendo di fare delle inferenze sulla realtà psicologica delle strutture profonde del linguaggio.
Entrambi i modelli prevedono che le componenti funzionali preposte all’elaborazione dell’informazione sintattica e semantica interagiscano. L’aspetto sul quale non vi è accordo riguarda il momento in cui avviene tale interazione. Nell’ambito dei modelli interattivi si sostiene che l’interazione è presente sin dall’inizio5, nell’ambito dei modelli modulari invece si afferma che essa può verificarsi solo in una fase successiva, quando almeno una parte dell’informazione sintattica è già stata elaborata (modelli syntax-first)6.
Poiché i processi di comprensione si verificano in tempi molto rapidi, risulta piuttosto difficile capire quando e in che modo interagiscono la rappresentazione sintattica e quella semantica. L’identificazione di una parola presentata in modalità visiva, per esempio, avviene in circa 70-90 millisecondi7 mentre l’informazione contestuale, sia grammaticale che semantica, è utilizzata dagli ascoltatori entro 250 millisecondi8.
Nello studio dei processi di comprensione sono state impiegate sia delle tecniche off line che on line. Le tecniche off line esam...

Indice dei contenuti

  1. Premessa
  2. 1. La logica dell’uso delle frasi sbagliate
  3. 2. Quando le frasi sono sbagliate: le violazioni sintattiche
  4. 3. Quando le parole sono strane: le anomalie di significato
  5. 4. Quando le frasi possono sembrare sbagliate: l’ambiguità della struttura
  6. 5. Quando la rilevanza dell’errore varia tra le persone
  7. Conclusioni
  8. Riferimenti bibliografici