I ricercatori non crescono sugli alberi

Francesco Sylos Labini, Stefano Zapperi

• Editore: Editori Laterza
• Anno: 2011
• ISBN:
  9788858102435
• Argomento: Economia
• Categoria: Politica economica

A cosa serve la ricerca, perché finanziarla, cosa fanno i ricercatori, che relazione c'è tra ricerca e insegnamento, come riformare il sistema della ricerca e dell'università, a quali modelli ispirarsi. Due cervelli non in fuga denunciano la drammatica situazione italiana e cosa fare per uscire dalle secche della crisi. Perché su una cosa non c'è dubbio: se ben gestito, il finanziamento alla ricerca non è un costo ma l'investimento più lungimirante che si può fare per il futuro del paese e delle nuove generazioni.

Vai al sito: ricercatorialberi.blogspot.com

III. Valutare la ricerca

Uno dei temi fondamentali che bisogna affrontare quando si parla di ricerca è quello della valutazione. Ci chiediamo se e come sia possibile formulare un giudizio obiettivo sulla qualità della ricerca svolta da un ricercatore, un’istituzione o addirittura un paese. Questa domanda non ha risposte necessariamente semplici perché non esiste un algoritmo matematico che permetta di classificare in ordine di importanza i risultati scientifici. Eppure tutti sappiamo che esistono delle differenze nella produzione dei ricercatori. In alcuni paesi la ricerca è di maggiore impatto che in altri e alcune università sono più prestigiose di altre. Su quale sia però esattamente il posto occupato dalla ricerca italiana sulla scena internazionale non sembra esserci consenso diffuso. Prima di provare a rispondere a questa domanda dobbiamo definire quali siano i criteri su cui basare una valutazione. Per andare sul sicuro restringeremo la nostra attenzione alle scienze naturali, in quanto è il campo in cui siamo competenti e i criteri di merito sono in genere condivisi dalla comunità scientifica internazionale.

Pubblicazioni e «peer review»

I risultati dell’attività di ricerca sono presentati sotto forma di pubblicazione e quindi è questo l’oggetto principale da valutare. Esistono però varie forme di pubblicazione e non tutte hanno lo stesso peso. Il primo criterio di merito è che il manoscritto sia passato al vaglio di alcuni esperti del campo, tramite la cosiddetta peer review (revisione da parte dei pari). In pratica, il comitato editoriale di una rivista invia il manoscritto a uno o più esperti anonimi che ne controllano la validità e l’importanza. Il revisore può quindi suggerire di accettare il manoscritto così com’è, chiedere ulteriori delucidazioni agli autori o proporne la bocciatura. L’autore, in genere, può replicare alle critiche e alla fine di questo processo di controllo il comitato editoriale decide se pubblicare o meno l’articolo. Ovviamente un processo di questo tipo può essere più o meno efficace a seconda della serietà dei revisori e del comitato editoriale. È ben noto a tutti che è molto facile pubblicare su alcune riviste in cui il processo di controllo è poco serio, mentre altre sottopongono il manoscritto a due o addirittura tre revisori. Vi sono poi riviste che si limitano a...

Indice dei contenuti

• Introduzione
• I. Il dibattito su università e ricerca in Italia
• II. Un’università invecchiata
• III. Valutare la ricerca
• IV. La ricerca negli enti pubblici
• V. Diagnosi e terapie
• Conclusioni
• Ringraziamenti