Eugenio Cefis
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Eugenio Cefis

Una storia italiana di potere e misteri

  1. 392 pagine
  2. Italian
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Eugenio Cefis

Una storia italiana di potere e misteri

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Eugenio Cefis è stato per anni uno degli uomini più potenti d'Italia. Secondo molti, il più potente: la politica al suo servizio, i rapporti con i servizi segreti, le accuse di progettare disegni eversivi, fondi neri, dossier e intercettazioni telefoniche. Un grande burattinaio della Repubblica, capace di nutrire per oltre mezzo secolo una inarrestabile leggenda nera. Ma che cosa c'è di vero?

Tenente dell'esercito del Regno, capo partigiano in Val d'Ossola, braccio destro all'Eni di Enrico Mattei, di cui divenne successore. E poi la scalata a Montedison. Fino al colpo di scena del 1977: le dimissioni da presidente del colosso chimico e l'espatrio in Svizzera, con un immenso patrimonio personale. Un improvviso abbandono della scena pubblica di cui era stato a lungo uno dei principali protagonisti. In mezzo, una miriade di polemiche giornalistiche, scandali e inchieste, da cui uscì miracolosamente indenne. Una coltre di sospetti alimentati dalla sua leggendaria riservatezza: le sue interviste si contano sulle dita di una mano, rarissime le foto, inesistenti i filmati in cui compare. La leggenda nera, che da sempre lo avvolge, dopo la sua morte nel 2004 si è arricchita a dismisura, con Cefis messo in correlazione con le morti di Mattei, del giornalista Mauro De Mauro e di Pier Paolo Pasolini che, nell'incompiuto Petrolio, scriveva proprio di lui. E poi la P2, di cui è stato indicato come il fondatore. Questo libro, grazie a una documentazione inedita e sorprendente (compreso un clamoroso retroscena sulla morte di Mattei), è per la prima volta un profilo autentico e senza sconti. Perché raccontare Eugenio Cefis oggi, nel 2021 in cui ricorre il centenario della sua nascita, significa raccontare l'Italia come mai è stato fatto prima.

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788858145678

Fonti e bibliografia

Il libro si fonda sulla consultazione degli archivi online di «Corriere della Sera», «la Repubblica», «La Stampa» e «l’Unità» e di numerose altre testate cartacee: nel testo sono sempre indicate le fonti di riferimento nel caso di citazioni. Inoltre, su numerose testimonianze: sono state raccolte tra maggio e novembre 2020 in incontri di persona (Vincenzo Calia), attraverso collegamenti video (Adolfo, Francesco e Lorenzo Cefis, Francesco Niccolini), al telefono (Riccardo Antoniani, Bruna Bagnato, Antonio Di Raimondo, Francesco Forlenza, Ruggiero Jannuzzelli, Carlo Mastelloni, Idanna Pucci e Michel Thoulouze), via mail (Giovanni Gentile, Gianadelio Maletti, Marino Viganò), parte via mail e parte al telefono (Felice Casson). Nel caso del generale Maletti, lo scambio di domande e risposte è iniziato a marzo e si è concluso a settembre. Il racconto di Giulio Sapelli proviene invece da una lunga intervista realizzata e filmata da Luca Dal Bosco a Milano nel settembre del 2015. La bibliografia su Eugenio Cefis in senso stretto è pressoché inesistente, numerosi sono invece i libri che se ne occupano per singoli periodi o temi attinenti: la Resistenza, l’Eni, Mattei, Montedison, Pasolini. Di seguito ulteriori precisazioni capitolo per capitolo, con particolare riferimento ai virgolettati. In coda, l’elenco completo dei volumi consultati e utilizzati.

La magnifica ossessione

Una «prima sintesi» (testuale) del seminario “Il potere occulto” svoltosi a Firenze sabato 23 e domenica 24 febbraio 2019 all’Auditorio di Santa Apollonia è reperibile in rete all’indirizzo http://www.liberainformazione.org/2019/04/11/il-potere-occulto-storia-dellantistato-in-italia/. Le due giornate sono state inoltre videoregistrate da Radio radicale, sul cui sito sono integralmente consultabili all’indirizzo https://www.radioradicale.it/scheda/566592/il-potere-occulto-storia-dellanti-stato-in-italia-prima-giornata e all’indirizzo https://www.radioradicale.it/scheda/566593/il-potere-occulto-storia-dellanti-stato-in-italia-seconda-e-conclusiva-giornata.

I. Lo stato delle cose

Per grazia ricevuta. L’articolo di Natalia Aspesi sulla mostra degli ex voto a Pallanza è stato pubblicato da «la Repubblica» il 28 marzo 1999 con il titolo “Colorati, mirabolanti, ingenui sono i miracoli del dottor Cefis”.
L’uomo nero. L’articolo della «Domenica del Corriere» è uscito sul numero del 27 giugno 1972: due pagine a firma Ricciotti Lazzero con il titolo “Chi sono e come vivono Carli, Cefis e Petrilli”. L’intervista di Dario Di Vico a Cefis è stata pubblicata dal «Corriere della Sera» in più puntate: le prime il 6 e 7 dicembre 2002, rispettivamente con i titoli “Cefis: ‘Vi racconto il vero Mattei un uomo che non cercava nemici’” e “Cefis: morto Mattei, l’Eni era a rischio. Tornai per evitare lo smembramento”; le altre nel 2006 due anni dopo la sua morte, nel «Corriere Economia» del 29 maggio (due pagine: “La storia di Eugenio Cefis il partigiano bianco che ha fatto nascere la leggenda dei poteri forti” quella di sinistra, “‘Fu Cuccia a insistere: perché non compra azioni Montedison?’” quella di destra) e del 5 giugno (“‘Non ho mai capito di che golpe parlasse Cuccia’”). L’intervista di Paolo Madron a Francesco Micheli proviene da «Il Sole 24 Ore» del 19 aprile 2009 e si intitola “Quell’ultima cena con Roberto Calvi”. Circa il blog su Cefis ebreo di cui si taceva per decenza, qui tocca farlo: si chiama laquestionegiudaica.wordpress.com, mentre il saggio Ritratto di uomo in... “grigio” a firma HS (Helter Skelter) è apparso per la prima volta il 22 luglio 2010 sul sito comedonchisciotte.org.
Pasolineide. Sulla paternità di Questo è Cefis attribuita a Corrado Ragozzino, segnalo l’articolo del nipote Guglielmo Ragozzino pubblicato da «il manifesto» il 10 novembre 2005, intitolato “Cefis, Pasolini e mio zio Corrado”. Inoltre, riassuntivo dell’intera vicenda connessa a Questo è Cefis, l’articolo “Giallo Pasolini” di Carla Benedetti, su «L’Espresso» del 31 marzo 2010. Il giudizio di Nello Ajello su Petrolio proviene dalla sua recensione “Povero Pasolini tradito in libreria” su «la Repubblica» del 27 ottobre 1992. Gli altri articoli a cui si accenna sono “Bruciare Petrolio?” di Alberto Arbasino, su «la Repubblica» del 27 ottobre 1992; “Petrolio. Pasolini né poeta né profeta” di Lorenzo Mondo, su «Tuttolibri» di «La Stampa» del 14 novembre 1992; “Il mio corpo nella lotta” di Enzo Siciliano, sul «Corriere della Sera» del 22 ottobre 1992. L’articolo di Filippo Ceccarelli su Petrolio pubblicato da «La Stampa» il 20 gennaio 2001, intitolato “Omicidio, la fisica del potere all’ombra del petrolio”, è al piede di pagina 23, sotto al servizio “Mattei un delitto italiano” a firma di Francesco La Licata e Guido Ruotolo. Quello di Paolo Di Stefano su L’eresia di Pasolini di Gianni D’Elia, pubblicato dal «Corriere della Sera» il 7 agosto 2005, si intitola “Il Petrolio al veleno di Pasolini”. Il saggio di Gianni Borgna e Carlo Lucarelli Così morì Pasolini è stato pubblicato sul numero 6/2005 del bimestrale «Micromega»: si tratta di un numero monografico sul tema “La scrittura e l’impegno”. Riccardo Antoniani scrive di Cefis in “Misteri d’un capitano”, articolo apparso su «Il Sole 24 Ore» del 1° giugno 2014 (nell’inserto «Domenica»). Il testo integrale del decreto di archiviazione del gip Lambertucci relativo all’inchiesta di Calia è pubblicato in Profondo nero di Giuseppe Lo Bianco e Sandra Rizza.
Massonerie. La relazione di minoranza del deputato del Partito radicale Massimo Teodori nell’ambito della Commissione parlamentare d’inchiesta sulla loggia massonica P2 è stata successivamente pubblicata nel suo libro P2: la controstoria, mentre l’articolo in cui Pecorelli parla di Niutta è citato in L’agguato sul Lungotevere di Anna Maria Turi. La frase di Franco Pace sulla morte di Niutta proviene da “Chiusa l’inchiesta sulla morte di Niutta a Londra: suicidio”, su «l’Unità» del 4 dicembre 1984, non firmato.
Vestito d’amianto. La frase pronunciata da Gelli a proposito dell’affiliazione di Berlusconi alla P2 è tratta da “Gelli: con il rito della spada iniziai Berlusconi alla Loggia P2”, articolo di Concetto Vecchio pubblicato su «la Repubblica» del 5 dicembre 2008, che dà conto di un’intervista realizzata da Udo Gümpel e Philip Willan che venne trasmessa quella stessa sera sul sito di Pandora.tv e sul canale 924 di Sky. Le dichiarazioni di Cefis al termine della deposizione al pubblico ministero Dell’Osso provengono dall’articolo di Cinzia Sasso “Caro dottor Cefis mi racconti la storia dei fondi neri Eni”, su «la Repubblica» del 23 aprile 1993. Il verbale integrale della deposizione è reperibile in rete all’indirizzo http://speciali.espresso.repubblica.it/pdf/tangentopoli-verbali/verbale-cefis.pdf.

II. Sentieri selvaggi

A funerale avvenuto. L’articolo di Michele Sartori sulla morte di Cefis è stato pubblicato da «l’Unità» il 28 maggio 2004 con il titolo “La morte di Cefis, il campione di razza padrona”.
Militaria. L’elenco dei sospetti criminali di guerra, a cura della War Crimes Commission delle Nazio...

Indice dei contenuti

  1. La magnifica ossessione
  2. I. Lo stato delle cose
  3. Per grazia ricevuta
  4. L’uomo nero
  5. Pasolineide
  6. Massonerie
  7. Vestito d’amianto
  8. II. Sentieri selvaggi
  9. A funerale avvenuto
  10. Militaria
  11. In Val d’Ossola
  12. Il generale
  13. Apprendistati
  14. III. Orizzonti di gloria
  15. Bascapè
  16. Il caso Ippolito
  17. Ritratti
  18. La villa sul lago
  19. Biafra
  20. IV. Il lungo addio
  21. Cinque per cinque
  22. L’Agente Zeta
  23. Modena
  24. Superpotere
  25. Fanghi rossi
  26. V. La caduta degli dei
  27. Espatrio
  28. Il professore
  29. Riemersioni
  30. Petrolchimico
  31. Riportando tutto a casa
  32. Molto di più di un epilogo
  33. Fonti e bibliografia
  34. Ringraziamenti