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Storia degli italiani a tavola

  1. 448 pagine
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Storia degli italiani a tavola

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Informazioni sul libro

Di «Cosa Nostra», best seller internazionale di John Dickie, hanno scritto: «Quando ho finito di leggere questa storia di Cosa Nostra non ho saputo se privilegiare l'accuratezza, la precisione, l'intelligenza dello storico o la leggerezza, la scorrevolezza, la fluidità del narratore.»

Andrea Camilleri

«Nessun altro libro sulla mafia è insieme così persuasivo, comprensivo e leggibile.»

Denis Mack Smith

«Il miglior saggio mai scritto sulla mafia. Dickie è implacabile nella sua chiarezza.»

Massimo Carlotto

«Un saggio che scuote ogni certezza.»

Corrado Augias

Pizza napoletana, bistecca alla fiorentina, saltimbocca alla romana, risotto alla milanese, pesto genovese e trapanese, olive ascolane, mostarda di Cremona. Non fatevi ingannare: non è una lista delle delizie all'italiana. È la dimostrazione che la cucina del Bel Paese è una cucina di città. Altro che mito contadino…

«Gli italiani a volte parlano di una 'civiltà della tavola'. È una definizione che abbraccia i tanti e diversi aspetti di una cultura che trovano espressione attraverso il cibo: dall'economia agricola alle ricette per i sottaceti, dai legami familiari alla tecnica corretta per sputare un nocciolo d'oliva nella mano. Il cibo è affascinante, ma in definitiva è molto più affascinante chi lo produce, lo cucina, lo mangia e ne parla. Ecco perché questo libro è una storia della civiltà della tavola italiana, non semplicemente la storia di quello che gli italiani mettono in tavola.»

Domande frequenti

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Informazioni

Anno
2021
ISBN
9788858146101
Argomento
Historia

Fonti

Fin dal giorno in cui sono andato al «Mulino Bianco», il più grande piacere che mi ha procurato questo libro è stata la conversazione. Gli italiani adorano parlare di cibo, a un punto tale che inizialmente uno straniero ne rimane stupito. Hanno cominciato a parlare di cibo nelle città medievali, e continuano a farlo oggi, su libri e quotidiani, in televisione e su internet. Se non fosse puntellata da questo dibattito incessante, la civiltà italiana della tavola non andrebbe molto lontano. Uno degli scopi più importanti di questo libro è quello di illustrare gli aspetti più articolati e approfonditi di questo dibattito, e un grande debito di riconoscenza, in questo senso, va ai più importanti studiosi della storia della cucina italiana.
Nelle ricerche e nella stesura di questo libro ho fatto costante riferimento a molti testi, in particolare alle opere di Alberto Capatti e Massimo Montanari, che meritano anche i miei speciali ringraziamenti per essere stati una compagnia tanto gradevole a tavola. Anche i lavori di Piero Camporesi e Bruno Laurioux hanno rappresentato un costante stimolo per la mia opera.
Come già sapranno quei lettori che hanno familiarità con le opere degli studiosi succitati, l’idea che le città siano il miglior punto d’osservazione possibile per analizzare la storia della cucina italiana non è una mia invenzione, anche se in questo libro questa tesi viene spinta molto lontano. Alcune delle fonti a cui faccio ricorso in questo libro sono state scoperte da altri, e alcune delle mie tesi riecheggiano conclusioni già raggiunte dall’ormai numerosa letteratura in materia.
I libri che elenco qui di seguito sono un punto di partenza fondamentale per chiunque voglia approfondire la cucina italiana e la sua storia. Anche se i nomi degli autori non sempre vengono citati nel libro, ho appreso moltissimo da loro, e chiunque sia interessato a saperne di più sulla storia della cucina italiana dovrebbe partire da qui:
Camporesi, Piero, Alimentazione, folclore, società, Pratiche, Parma 1980.
Camporesi, Piero, Introduzione, in Pellegrino Artusi, La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene, Einaudi, Torino 1974.
Capatti, Alberto, Alberto De Bernardi e Angelo Varni (a cura di), Storia d’Italia. Annali, 13, L’alimentazione, Einaudi, Torino 1998.
Capatti, Alberto e Massimo Montanari, La cucina italiana. Storia di una cultura, Laterza, Roma-Bari 1999.
Faccioli, Emilio (a cura di), Arte della cucina. Libri di ricette, testi sopra lo scalco, il trincinante e i vini dal XIV al XIX secolo, 2 voll., Edizioni il Polifilo, Milano 1966.
Flandrin, Jean-Louis e Massimo Montanari (a cura di), Storia dell’alimentazione, Laterza, Roma-Bari 1997.
Meldini, Piero, A tavola e in cucina, in La famiglia italiana dall’Ottocento a oggi, a cura di Piero Melograni, Laterza, Roma-Bari 1988.
Montanari, Massimo, Il cibo come cultura, Laterza, Roma-Bari 2005.
Montanari, Massimo, La fame e l’abbondanza. Storia dell’alimentazione in Europa, Laterza, Roma-Bari 1997.
Serventi, Silvano e Françoise Sabban, La pasta. Storia e cultura di un cibo universale, Laterza, Roma-Bari 2000.
Sorcinelli, Paolo, Gli italiani e il cibo. Dalla polenta ai cracker, Bruno Mondadori, Milano 1999.
C’è un’opera di consultazione che vale la pena di menzionare in questa bibliografia perché rappresenta, tra le altre cose, una preziosissima fonte di indizi per molti aspetti oscuri della storia della cucina italiana:
Battaglia, Salvatore (a cura di), Grande dizionario della lingua italiana, 21 voll., Utet, Torino 1961-2002.

Capitolo 1

Benjamin, Walter, Sul concetto di storia, a cura di Gianfranco Botola e Michele Ranchetti, Einaudi, Torino 1997 [ed. or., Über den Begriff der Geschichte].
Biancolatte, Tecla, In principio fu il mulino. Bianco, intervista con Andrea Burchianti, http://www.kataweb.it/spec/ articolo_speciale.jsp?ids=684850&id=684891
Giusti, Giuseppe e Gino Capponi, Dizionario dei proverbi italiani, Veronelli, Milano 1956.
Ivardi Ganapini, Albino e Giancarlo Gonizzi (a cura di), Barilla. Cento anni di pubblicità e comunicazione, Silvana, Cinisello Balsamo 1994.
La svolta del Mulino Bianco, «la Repubblica», 16 ottobre 2005.
Merlini, Domenico, Saggio di ricerche sulla satira contro il villano, Loescher, Torino 1894.
Pittano, Giuseppe, Frase fatta capo ha. Dizionario dei modi di dire, proverbi e locuzioni, Zanichelli, Bologna 1996.
Vercelloni, Luca, La modernità alimentare, in Storia d’Italia. Annali, 13, L’alimentazione, a cura di Alberto Capatti, Alberto De Bernardi e Angelo Varni, Einaudi, Torino 1998.
http://www.agriturismoilmulino.com
http://www.ilmulinobianco.it

Capitolo 2

Abulafia, David, The End of Muslim Sicily, in Id., Commerce and Conquest in the Mediterranea...

Indice dei contenuti

  1. Avvertenza
  2. Uno. Toscana.Al contadino non gli far sapere...
  3. Parte prima. La tavola medievale
  4. Due. Palermo, 1154.La pastasciutta e il planisfero
  5. Tre. Milano, 1288. Potere, provvidenza e pastinaca
  6. Quattro. Venezia, Trecento. Ombre cinesi
  7. Parte seconda. Il Rinascimento.Cucinare per i principi e per i papi
  8. Cinque. Roma, 1468. «Il piacere onesto»
  9. Sei. Ferrara, 1529. Una dinastia a tavola
  10. Sette. Roma, 1549-1550. Pane e acqua per le loro eminenze
  11. Parte terza. Cibo di strada
  12. Otto. Bologna, XVII secolo. Il gioco della cuccagna
  13. Nove. Napoli, tardo Settecento. I mangiamaccheroni
  14. Dieci. Torino, 1846. «Viva l’Italia!»
  15. Parte quarta. Cibo per la nuova nazione
  16. Undici. Napoli, 1884. Pinocchio odia la pizza
  17. Dodici. Firenze, 1891. Pellegrino Artusi
  18. Tredici. Genova, 1884-1918. Emigranti e prigionieri
  19. Parte quinta. Fascisti in cucina
  20. Quattordici. Roma, 1925-1938. Il «villaggio rustico» di Mussolini
  21. Quindici. Torino, 1931. La Taverna del Santopalato
  22. Sedici. Milano, 1936. Casalinghe ed epicurei
  23. Parte sesta. La terra dell’abbondanza
  24. Diciassette. Roma, 1954. Miracolo gastronomico
  25. Diciotto. Bologna, 1974. I tortellini della mamma
  26. Diciannove. Genova, 2001-2006.Pesto disonesto?
  27. Venti. Torino, 2006. Contadini alla riscossa?
  28. Fonti
  29. Ringraziamenti
  30. Immagini
  31. Referenze iconografiche