L'Europa raccontata da Jacques Le Goff
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L'Europa raccontata da Jacques Le Goff

  1. 140 pagine
  2. Italian
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L'Europa raccontata da Jacques Le Goff

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Possiamo educare i più giovani all'Europa e ai suoi valori di pace e multiculturalità?«Scaviamo all'interno dell'Europa. Da ogni periodo della storia noi europei moderni abbiamo ricevuto qualcosa in eredità. Trasformiamoci in archeologi dell'Europa, scavando prima il sottosuolo e poi tra i libri, le iscrizioni, gli archivi, i musei e, sulla superficie, andiamo alla ricerca dei monumenti, delle abitazioni, degli oggetti che testimoniano tecniche e stili di epoche differenti.»Jacques Le Goff ripercorre tappa dopo tappa l'eccitante sfida dell'Europa, il più piccolo dei continenti, che ha conquistato mezzo mondo, ha innescato la miccia di tante rivoluzioni, ha trasformato il pianeta.

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Informazioni

Anno
2015
ISBN
9788858121788
Argomento
Storia

Verso la costruzione
di un’Europa unita

Il secolo XX: dalla tragedia alla speranza. Vi parlerò più rapidamente del XX secolo. È un periodo a voi più vicino, lo conoscete attraverso i giornali, i libri, la televisione, ne sentite parlare dai vostri genitori e dai vostri nonni.
Vi dirò soltanto le cose più importanti riguardo all’argomento di questo piccolo libro: cosa ha avvicinato tra loro gli europei, cosa li ha allontanati gli uni dagli altri? La storia li ha predisposti più a essere uniti o a essere divisi?
Sotto questo profilo il Novecento è più drammatico e contraddittorio di qualsiasi altro secolo.
L’Europa dilaniata dalla guerra. Per due volte l’Europa si è trovata al centro di conflitti mondiali che hanno provocato nel continente il più grande numero di vittime e distruzioni. Nel 1914-18 è la Grande Guerra che vede schierate la Francia, la Gran Bretagna, il Belgio, l’Italia (dal 1915) e la Russia (che dopo la rivoluzione dell’ottobre 1917 abbandonerà gli alleati e la guerra) contro la Germania e l’Austria-Ungheria, che alla fine verranno sconfitte. Questa guerra ha lasciato ricordi tremendi, al punto che molti europei si trovarono concordi nel sostenere che dovesse essere per sempre l’ultima.
Malgrado ciò, venti anni dopo la Germania di Hitler, dopo essersi annessa l’Austria e gran parte della Cecoslovacchia, invade la Polonia. L’Inghilterra e la Francia dichiarano guerra alla Germania, alleata con l’Italia di Mussolini. È la lotta delle democrazie contro le dittature nazista (nazional-socialista) e fascista (dal nome del «fascio», simbolo del regime). La Germania invade i Paesi Bassi, poi la Danimarca e la Norvegia. La Francia vinta è costretta a capitolare. La Germania hitleriana occupa, insieme all’Italia alleata che ha attaccato la Jugoslavia e la Grecia, quasi tutta l’Europa, a eccezione della Gran Bretagna, che resiste coraggiosamente, della Svezia e della Svizzera rimaste neutrali, e della Spagna e Portogallo, favorevoli alla Germania, ma rimaste estranee al conflitto. Come Napoleone, Hitler vuole impadronirsi dell’intera Europa rendendola soggetta alla Germania e al nazismo. Il più nefasto progetto di Europa unita che sia mai stato concepito.
L’Unione Sovietica, costituita dalla Russia e da altre repubbliche sovietiche dopo la Rivoluzione, nel 1939 aveva concluso con la Germania un patto di non aggressione (che prevedeva anche la spartizione della Polonia) che permise alla Germania di scatenare la guerra. Ma nel 1941 anche la Russia entrò in guerra a fianco delle democrazie occidentali contro la Germania.
L’Italia e poi la Germania furono alla fine sconfitte, grazie anche al massiccio intervento degli Stati Uniti. Un grande contributo alla liberazione dell’Italia dai tedeschi fu dato dalla Resistenza, la lotta popolare antifascista condotta da formazioni volontarie, le brigate partigiane, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Da ognuna di queste guerre terribili l’Europa è uscita distrutta, con milioni e milioni di morti, e con modifiche dei confini tra gli Stati europei. Guardate le carte. Le nuove carte politiche dell’Europa, soprattutto la prima, riferita alla situazione dopo la guerra del 1914-1918, hanno in taluni casi soddisfatto le legittime rivendicazioni di alcune nazioni, ma hanno anche creato nuove ingiustizie nella definizione delle frontiere creando le premesse di futuri scontri.
L’orrore della guerra è stato aggravato inoltre tra le due guerre e dopo la seconda guerra mondiale da crimini perpetrati da regimi politici e sociali disumani, in cui l’esercito e soprattutto la polizia hanno commesso delitti e violazioni dei diritti dell’uomo per ordine di dittatori sanguinari e dei loro collaboratori.
Bisogna ricordare. In Germania il regime nazista di Hitler ha organizzato campi di concentramento dove erano detenuti in condizioni spaventose prigionieri politici, tedeschi ed europei, e in numero sempre crescente deportati innocenti, vittime del razzismo nazista: polacchi, zingari, e soprattutto ebrei. In Francia la deportazione degli ebrei ha avuto la complicità vergognosa del governo di Vichy, retto dal maresciallo Pétain. Dal 1942-1943 i nazisti avevano deciso lo sterminio totale di tutte le persone imprigionate per motivi razziali, primi tra tutti gli ebrei. È quella che essi definivano la «soluzione finale». È stato il genocidio degli ebrei, la Shoah10. Pochissimi di essi si sono salvati. Ricordatevi di questi crimini. Non potrà esistere un’Europa giusta e degna senza memoria dei crimini europei, di cui questo è stato il più atroce.
Già prima della seconda guerra mondiale il regime comunista con a capo Stalin, anch’egli uno spietato dittatore, aveva compiuto dei crimini che attentavano alla libertà e alla dignità dell’uomo e dei suoi diritti: processi truccati, deportazioni ed esecuzioni in massa di polacchi e di intere popolazioni. Tristemente simili ai campi di concentramento nazisti, i campi sovietici in Siberia sono stati riempiti di deportati che vivevano in condizioni terribili, costretti ai lavori forzati, tanto che molti di essi vi morirono.
Ricordate anche il gulag descritto dallo scrittore russo Alessandro Solzˇenicyn, che vi fu per molti anni internato.
I diritti dell’uomo sono stati per lunghi periodi violati anche in paesi nei quali il regime dittatoriale non è stato così crudele ma ha avuto caratteri repressivi che non vanno dimenticati: l’Italia fascista, la Spagna governata dal 1939 da Franco, il Portogallo sotto Salazar, la Grecia dei colonnelli.
Nonostante avessero combattuto insieme per sconfiggere il comune nemico, l’Unione Sovietica e le democrazie occidentali sono divenute ben presto, dopo la fine della guerra, ostili tra loro. L’Unione Sovietica ha imposto dei regimi comunisti, che ricevevano ordini da Mosca, in Polonia, nella Germania Est, in Cecoslovacchia, in Ungheria, in Romania, in Bulgaria, occupando militarmente queste nazioni. Tra il nuovo impero e il mondo occidentale reticolati di filo spinato, torrette di guardia (a Berlino era stato eretto un muro) impedivano a uomini e donne dei paesi dell’Est di passare nella zona Ovest. Era la famosa «cortina di ferro», la «guerra fredda» con l’Europa (e con gli Stati Uniti).
Alla fine degli anni Ottanta il comunismo sovietico è crollato, un crollo dovuto alla sua incapacità di creare un’economia che garantisse migliori condizioni di vita e al suo eccessivo autoritarismo. I paesi soggetti, in Europa centrale e orientale, hanno riconquistato la loro indipendenza e libertà, e il muro di Berlino è stato abbattuto, la Germania divisa in due si è riunificata. L’Unione Sovietica si è disgregata, e sono comparsi o ricomparsi la Russia e altri Stati indipendenti. Ancora una volta la carta dell’Europa è mutata. Osservatela.
Si tratta tuttavia di una situazione ancora instabile, su cui grava la minaccia di conflitti nazionali, a causa della lunga oppressione cui sono stati soggetti i popoli e le nazioni da parte degli imperi austro-ungarico e soprattutto russo e sovietico. Il punto più esplosivo è l’ex Jugoslavia, teatro di cruenti scontri tra le popolazioni, animate da un nazionalismo i cui aspetti deteriori prevalgono spesso sulle rivendicazioni legittime.
L’Europa non domina più il mondo. Dalla metà dell’Ottocento un grande paese creato dagli europei, sia pure a costo dello sterminio degli indiani, ha acquistato una potenza sempre maggiore: gli Stati Uniti d’America. Dopo le due guerre mondiali le principali nazioni europee, Germania, Inghilterra e Francia, sono state superate dagli Stati Uniti. Come pure dal Giappone che, pur essendo stato sconfitto nella seconda guerra mondiale, è riuscito a diventare una grande potenza. La Cina, dall’immenso territorio, si sta risvegliando. L’India, definita un subcontinente per la sua estensione e il numero degli abitanti, è destinata a diventare in futuro una potenza più forte delle maggiori nazioni europee. Anche nel campo della tecnica, della scienza e della ricerca gli Stati Uniti, che dispongono di grandi mezzi economici, hanno superato gli europei. La Francia e l’Inghilterra possiedono la bomba atomica, e così la Russia, che non è tuttavia potente come un tempo; ma gli Stati Uniti sono l’unica vera potenza militare atomica. Anche se vogliamo sperare che, in futuro, l’atomo venga utilizzato soltanto per la produzione di energia pacifica.
Un aspetto positivo della fine del predominio europeo è costituito dalla decolonizzazione. Attualmente non c’è quasi più angolo del mondo in cui vi siano ancora colonie europee. Gli europei hanno rinunciato al ruolo di colonizzatori. Liberi da questo handicap, possono ora, esercitando in modo pacifico il loro ascendente, fare regnare in Europa e nel mondo intero la volontà di prosperità, di giustizia, di civiltà.
Ma di fronte ai nuovi giganti gli Stati europei disuniti cosa devono fare? Unirsi, dare vita a una grande Europa unita. In tal modo essa sarà altrettanto forte degli Stati Uniti, del Giappone e degli altri Stati che si preparano a diventare grandi potenze. Potrà difendere la propria indipendenza, la propria libertà, le proprie tradizioni, il proprio modo di essere, il proprio avvenire. Non occorre che si chiuda, che si rifiuti a usi provenienti dall’esterno, siano essi gli abiti e le bevande americani oppure le automobili giapponesi. Deve però difendere pacificamente i suoi prodotti, i suoi vini, le sue birre, i suoi cibi, e principalmente il suo cinema, la sua televisione, la sua letteratura, il suo stile di vita. Non deve essere invasa, americanizzata o giapponesizzata. Gli europei dell’Europa centrale e orientale e persino i russi sono riusciti a non farsi sovietizzare. E gli europei hanno delle buone carte per riuscire finalmente a unirsi.
Avete visto come guerre quasi continue tra la Francia e la Germania abbiano sconvolto l’Europa per secoli. Ora, grazie all’azione del generale de Gaulle e del cancelliere Adenauer, la Francia e la Germania si sono riconciliate. Sono anzi diventate nazioni amiche, pronte a collaborare tra loro. Il che è un’ottima cosa per l’Europa.
Inoltre la lezione dei disastri provocati dalle due grandi guerre sembra essere stata finalmente compresa. Gli europei desiderano la pace in Europa. E in ultimo, ed è questo il fattore più importante, non esistono più dittature politiche in Europa. Tutti i paesi hanno un regime democratico che rispetta il diritto e i diritti dei cittadini, con parlamenti eletti liberamente a suffragio universale. Quindi molti europei sono consapevoli che bisogna fare sparire del tutto quanto in passato li ha opposti l’uno all’altro e valorizzare invece quello che, come abbiamo potuto vedere, hanno in comune da secoli.
Alcune tappe dell’unificazione europea.
1929 Un pioniere: il ministro francese Aristide Briand all’Assemblea delle Società delle Nazioni, riunita a Ginevra, propone un’unione federale europea.
1948 Creazione dell’organizzazione europea di cooperazione economica tra i paesi dell’Europa occidentale (OECE).
1951 Trattato di Parigi che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) tra Francia, Germania, Italia, Belgio, Paesi Bassi e Lussemburgo; essa sarà presieduta a Lussemburgo dal francese Jean Monnet.
1957 Trattati di Roma che istituiscono tra i Sei la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (CEEA).
1973 Gran Bretagna, Irlanda, Danimarca diventano membri della Comunità europea. È l’Europa dei Nove.
1979 Creazione di un sistema monetario che collega tra di loro le monete europee (SME).
1981 ...

Indice dei contenuti

  1. Il più piccolo dei continenti
  2. Da dove viene l’Europa
  3. Scavando dentro l’Europa
  4. Popolazioni civili e popolazioni barbare
  5. Ondate di nuovi europei
  6. Medioevo: le nostre radici
  7. Lotte interne e nuove conquiste
  8. Gli europei inventano la scienza moderna
  9. Rivoluzione e nazionalismo
  10. Il progresso contro i popoli
  11. Verso la costruzione di un’Europa unita