Storie della fantascienza Volume V, 1959-1963
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Storie della fantascienza Volume V, 1959-1963

  1. 924 pagine
  2. Italian
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Storie della fantascienza Volume V, 1959-1963

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In questo volume sono riunite alcune delle più belle storie di fantascienza scritte nel Novecento, ordinate anno per anno, mese per mese, e introdotte da una premessa di Isaac Asimov. Racconti che possono essere considerati oggi non solo caposaldi del genere, ma veri classici della letteratura. Narrazioni che, immaginando tempi e luoghi lontanissimi, ci parlano del nostro mondo presente. Questo quinto volume raccoglie storie pubblicate tra il 1959 e il 1963.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2022
ISBN
9788835717904
Argomento
Letteratura
Categoria
Fantascienza

1963

Introduzione

Tutti quelli fra noi sufficientemente in là con gli anni sanno esattamente dove si trovassero quando in quell’anno al di fuori della realtà ci raggiunse una certa notizia, ovvero che il presidente John F. Kennedy era stato assassinato a Dallas il 22 novembre. Quel fatto e gli avvenimenti che ne seguirono – l’arresto di Lee Harvey Oswald, l’uccisione di Oswald da parte di Jack Ruby – costituiscono uno degli eventi fondamentali nella storia di una generazione.
Quell’anno vide anche la creazione della “linea calda” fra Washington e Mosca, un avvenimento importante in quegli anni ancora di Guerra Fredda; l’assassinio di Ngo Dinh-Diem in Vietnam, un’azione guidata dallo spionaggio americano che rappresentò un passo importante sulla strada del coinvolgimento militare americano in quel povero Paese; grandi marce sul tema dei diritti civili culminati con il raduno di massa di Washington e con il magnifico discorso del dottor Martin Luther King Jr che iniziava con le parole “I have a dream”. Tristemente, quell’anno fu segnato dalla morte di quattro bambine nere uccise da una bomba in una chiesa di Birmingham e da episodi di grave violenza nei confronti degli afroamericani, oltre che di altri che manifestavano per i propri diritti umani e civili. E nel 1963 morì anche papa Giovanni XXIII, uno degli uomini più progressisti fra quanti hanno ricoperto quella carica.
In questo stesso anno Matthews e Sandage scoprirono le quasar, Michael DeBakey continuò i suoi progressi nello sviluppo del cuore artificiale. I libri più venduti dell’anno furono: La banalità del male, di Hannah Arendt; La spia che venne dal freddo, di John Le Carré; La campana di vetro, di Sylvia Plath; JFK: l’uomo e il mito, di Victor Lasky; Una giornata di Ivan Denisovic, di Alexander Solženicyn; Beyond the Melting Pot, di Daniel P. Moynihan e Nathan Glazer; Nei panni di Pietro, di Morris L. West; La prossima volta, il fuoco, di James Baldwin; Il gruppo, di Mary McCarthy; The American Way of Death, di Jessica Mitford; La San Pablo (The Sand Pebbles) del nostro Richard McKenna; The Great Ascent di Robert Heilbroner; nonché il libro più importante dell’anno, La mistica della femminilità, di Betty Friedan.
Gli organi umani furono in primo piano: Hardy effettuò il primo trapianto di polmoni, mentre Moore e Starzl si cimentarono per primi con il fegato. Valentina Tereškova fu la prima donna a orbitare attorno alla Terra, mentre il premio Nobel per la fisica andò a Goppert-Mayer e Hensen per i loro lavori sulla struttura del nucleo dell’atomo. La pop art raggiunse i massimi vertici con Drowning Girl, di Roy Lichtenstein, mentre Andy Warhol ci regala la sua irripetibile versione di Monna Lisa.
Le canzoni più gettonate del 1963 furono: I Want to Hold Your Hand, di un nuovo gruppo che si faceva chiamare Beatles; Heatwave, di Martha and the Vandellas; Surfin’ USA, dei Beach Boys; Love’s Gonna Live Here, di Buck Owens; The Days of Wine and Roses, di Henry Mancini, dal film omonimo I giorni del vino e delle rose; He’s So Fine, delle Chiffons; The Times They Are A-Changin’, di Bob Dylan; e Puff the Magic Dragon, di Peter, Paul e Mary. Itzhak Perlman fece il suo debutto professionale così come l’Uomo Ragno e il sistema Weight Watchers.
Sandy Koufax ebbe un’ottima stagione e condusse i Dodgers a vincere le World Series contro gli odiati Yankees, facendo di Marty un ventiduenne molto felice, mentre i Bears sconfissero i Giants nella finale del campionato della National Football League. Don Shula divenne il principale allenatore dei Colts, Hank Aaron e Willie McCovey stabilirono il primato annuale con 44 fuoricampo, Dick Butkus e Gale Sayers furono nominati per la squadra All-America unviersitaria e Chateaugay vinse il Kentucky Derby.
Fra i migliori musical e spettacoli di Broadway ci furono: 110 in the Shade; A piedi nudi nel parco; Qualcuno volò sul nido del cuculo; Enter Laughing; e Oliver! di Lionel Bart. Tra i film più importanti ricordiamo Hud il selvaggio; La conquista del West; 8½ di Fellini; Tom Jones; Cleopatra; e Sciarada con Cary Grant e il grande Walter Matthau. La televisione ci offrì programmi nuovi come «General Hospital»; David Janssen protagonista de «Il fuggiasco; «Il mio amico marziano»; e Monty Hall disse per la prima volta «Let’s Make a Deal».
La morte si portò via: William Carlos Williams; Oliver La Farge; Edith Piaf; Adolphe Menjou; Jean Cocteau; Dick Powell; Robert Frost; ZaSu Pitts; Rogers Hornsby; Aldous Huxley (uno dei nostri); Clifford Odets; Estes Kefauver; W.E.B. Du Bois.
Ma nel mondo reale le cose andarono un po’ meglio con il lancio di due nuove riviste: «Worlds of Tomorrow», che proveniva dal mondo di «Galaxy», e l’esuberante ma difficile da trovare «Gamma», edito da Charles E. Fritch.
Romanzi importanti e antologie ce ne furono moltissimi: due di Robert A. Heinlein, La via della gloria (Glory Road) e Una famiglia marziana (Podkayne of Mars); Il pianeta delle scimmie (La planète des singes), di Pierre Boulle; Il mondo delle streghe (Witch World), di Andre Norton; Dune, di Frank Herbert, serializzato su «Analog»; Fail-Safe di Eugene L. Burdick; Ghiaccio-nove (Cat’s Cradle), di Kurt Vonnegut Jr; Here Gather the Stars, di Clifford D. Simak, pubblicato a puntate e più tardi raccolto in volume con il titolo La casa dalle finestre nere; Il re stellare (The Star King), di Jack Vance, pubblicato a puntate su «Galaxy»; l’ottima antologia The Worlds of Science Fiction, curata da Robert P. Mills; Who Fears the Devil?, una raccolta di bei racconti di Manly Wade Wellman; Le scogliere dello spazio (Star Child), di Frederik Pohl e Jack Williamson, uscito a puntate su «If»; The Unknown e The Unknown Five, entrambe a cura di D.R. Benson; I Love Galesburg in the Springtime, di Jack Finney; First Flight, a cura di Damon Knight; l’antologia The Mile-Long Spaceship, di Katherine McLean; e il saggio pionieristico Esploratori dell’infinito (Explorers of the Infinite) di Sam Moskowitz, appassionato di fantascienza e studioso di lunga data.
Nel mondo reale altre persone importanti intrapresero il loro viaggio inaugurale nella realtà: a gennaio, Sonya Dorman con The Putnam Tradition; a febbraio, Ted White con Phoenix; ad aprile, Piers Anthony con Possible to Rue; a maggio, Norman Spinrad con L’ultimo degli zingari (The Last of the Romany); a giugno, Juanita Coulson con Another Rib; a luglio, Alexei Panshin con Giù nei vecchi mondi (Down to the Worlds of Men); e a ottobre, Hilary Bailey con Breakdown.
Venendo a cose più tristi, la morte si portò via l’influente e sottovalutato Mark Clifton insieme a C.S. Lewis e William Lindsay Gresham. Andrew Porter diede il via alla fanzine «Algol».
Per i film fantastici invece fu un anno molto debole, con l’eccezione dell’ottimo La stirpe dei dannati, distribuito a fine anno. Fra gli altri film troviamo: Un professore a tuttogas; Mani sulla Luna; Le folli notti del dottor Jerryll (no, Greenberg non c’entra); la produzione sovietica The Amphibian Man, Le disavventure di Merlin Jones. Invece in televisione presero il via due grandi serie: «Dottor Who» in Gran Bretagna e «The Outer Limits» negli Stati Uniti.
La Famiglia, riunita a Washington per la ventunesima World Science Fiction Convention ha distribuito i premi Hugo (che fanno riferimento all’anno precedente) a: La svastica sul sole (The Man in the High Castle), di Philip K. Dick; a Jack Vance per I Signori dei draghi (The Dragon Masters); a «Magazine of Fantasy and Science Fiction» quale miglior rivista; a Roy G. Krenkel quale miglior illustratore; a Richard e Pat Lupoff per la loro fanzine «Xero», mentre premi speciali furono assegnati a P. Schuyler Miller per la sua rubrica di recensioni librarie e al nostro Isaac Asimov per gli articoli scientifici pubblicati su «F & SF».
Torniamo a quell’onorato ma tragico anno 1963 e godiamoci le migliori storie che il mondo reale ci ha lasciato in eredità.

La nave fortezza

di Fred Saberhagen
(1930-2007)
Fred Saberhagen è l’ideatore delle famose serie “Berserker” e “Swords”, ed è autore di oltre quaranta romanzi e raccolte di racconti. Nato a Chicago, Saberhagen ha lavorato come tecnico elettronico e come redattore dell’Enciclopedia Britannica, prima di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura a partire dal 1973. Ha collaborato con Roger Zelazny alla stesura dell’ottimo Programma: uomo (Coils, 1980) e gli appassionati di horror non devono lasciarsi sfuggire il suo The Dracula Tape (1975) e Dossier Holmes Dracula (The Holmes-Dracula File, 1978). Ora vive ad Albuquerque, in Nuovo Messico.
La nave fortezza è il primo racconto della serie “Berserker”, e rappresenta uno dei testi più interessanti sui veicoli spaziali robotizzati… Macchine davvero cattive! [M.H.G.]
La macchina era un’enorme fortezza, non abitata da alcuna forma di vita, programmata dai suoi costruttori, ormai morti da molto tempo, per distruggere qualsiasi essere vivente. Questa e molte altre macchine simili erano l’eredità lasciata alla Terra da sconosciuti imperi interstellari impegnati fra loro in una serie di guerre in un tempo che è pressoché impossibile rapportare a qualsiasi calendario terrestre.
Ciascuna di queste macchine poteva porsi sopra un pianeta colonizzato dagli uomini e, nel giro di due giorni, ridurne la superficie a una nube inerte di polvere e di vapore spessa duecento chilometri. E questo era ciò che quella macchina in particolare aveva appena fatto.
Non seguiva alcuna tattica prevedibile nella sua zelante quanto inconsapevole guerra contro la vita. Gli sconosciuti e indubbiamente scaltri belligeranti dell’antichità l’avevano concepita come un fattore casuale, da scatenare in territorio nemico per devastarlo quanto più possibile. Gli uomini pensavano che il suo piano di battaglia fosse determinato dalla disintegrazione casuale degli atomi in un blocco di un isotopo con vita lunga collocato al suo interno e che, come tale, non fosse prevedibile neppure sul piano teorico, né dall’uomo né dall’elettronica.
Gli uomini la battezzarono berserker, feroce guerriero.
Del Murray, un tempo esperto di computer, le aveva affibbiato altri nomi; ma in quel preciso momento era troppo occupato per sprecare fiato: si trovava all’interno della piccola cabina del suo fighter monoposto e stava cercando di sostituire le parti delle apparecchiature danneggiate dal missile di un berserker che l’aveva mancato di poco. Nella cabina c’era anche un animale, simile a un grosso cane, con le zampe anteriori di un primate e mani quasi umane che reggevano una serie di toppe sigillanti d’emergenza. L’interno della cabina era immerso in una sorta di foschia. Ovunque il movimento della nebbia indicasse una perdita nell’apparato di pressurizzazione della fusoliera, il cane-scimmia provvedeva ad applicare una toppa.
«Salve, Foxglove» urlò Del, sperando che la sua radio funzionasse ancora.
«Salve M...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Storie della fantascienza
  4. Nota
  5. 1959
  6. 1960
  7. 1961
  8. 1962
  9. 1963
  10. Copyright