L'armonia meravigliosa
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L'armonia meravigliosa

Dalla biologia alla religione, la nuova unità della conoscenza

  1. 384 pagine
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L'armonia meravigliosa

Dalla biologia alla religione, la nuova unità della conoscenza

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Gli antichi greci ci hanno insegnato che esiste un ordine intrinseco che governa il cosmo in cui viviamo e le sue leggi. Nel Settecento i grandi spiriti enciclopedici avevano l'ambizione di confrontare le proprie conoscenze con l'immensità dello scibile, mentre gli studiosi di oggi si occupano di discipline sempre più ristrette e specialistiche.

Il biologo statunitense Edward O. Wilson, uno dei maggiori scienziati degli ultimi decenni, sostiene in questo libro la necessità di coniugare lo spirito universalistico del passato con la scienza moderna e il bisogno di giungere a una unitarietà delle principali discipline scientifiche e umanistiche, nella convinzione che tutto nell'universo è organizzato secondo un numero ristretto di leggi naturali fondamentali che comprendono i principi basilari di ogni ramo del sapere.

Fondando la sua riflessione su fisica, biologia, antropologia, psicologia, religione, filosofia e arte, Wilson ci mostra perché la concezione unitaria dei primi pensatori greci e gli obiettivi originari dell'Illuminismo siano di nuovo attuali e come sia possibile trovare un minimo comune denominatore fra scienza e discipline umanistiche.

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Informazioni

Editore
Mondadori
Anno
2022
ISBN
9788835718086

Note

I. L’incantesimo ionico

1 Il concetto di incantesimo ionico è stato introdotto, insieme alla formulazione che ne fa Einstein, in Gerald Holton, La lezione di Einstein. In difesa della scienza, tr. it. di S. Ferraresi, Milano, Feltrinelli, 1997.
2 Per ulteriori dettagli autobiografici sul mio approccio alla sintesi scientifica attraverso la religione v. la mia memoria Naturalist, Washington, D.C., Island Press/Shearwater Books, 1994.
3 Volendo celebrare il coraggio e la capacità di rischiare come componenti delle più grandi imprese scientifiche, Arthur Eddington raccontò la storia di Dedalo e Icaro nel discorso alla British Association del 1920. La metafora venne successivamente utilizzata da Subrahmanyan Chandrasekhar per definire lo stile del lavoro di ricerca dell’amico in Eddington: The Most Distinguished Astrophysicist of His Time, New York, Cambridge University Press, 1983.

II. I grandi rami del sapere

1 Su scienza e filosofia v. Alexander Rosenberg, The Philosophy of Social Science, Oxford, Oxford University Press, 1988, p. 1.
2 Il carattere controverso e spesso antagonistico della filosofia della scienza emerge chiaramente nelle interviste e conversazioni raccolte da Werner Callebaut in Taking the Naturalistic Turn, or, How Real Philosophy of Science is Done, Chicago, University of Chicago Press, 1983.
3 Sir Charles Scott Sherrington descrive nel modo seguente il «telaio incantato»: «La massa cerebrale diventa rapidamente un telaio incantato all’interno del quale milioni di spole intermittenti tessono un disegno che si dissolve, un disegno sempre carico di significati eppure costantemente instabile; un’armonia mutevole di disegni collaterali» (Man On His Nature, The Gifford Lectures, Edinburgh, 1937-38; New York, Macmillan, 1941, p. 1).
4 Ho introdotto per la prima volta il concetto di storia profonda, flusso ininterrotto tra la preistoria e la storia tradizionale, in Deep history, in «Chronicles», 14, pp. 16-18, 1990.
5 Sulla mancanza di cultura scientifica negli Stati Uniti v. Morris H. Shamos, The Myth of Scientific Literacy, New Brunswick, NJ, Rutgers University Press, 1995; e David L. Goodstein, After the big crunch, in «The Wilson Quarterly», 19, pp. 53-60, 1995.
6 Per una storia dell’educazione negli Stati Uniti v. i dati forniti da Stephen H. Balch et al., The Dissolution of General Education: 1914-1993, Princeton, NJ, The Association, 1996. Si tratta di un rapporto stilato dalla National Association of Scholars.

III. L’Illuminismo

1 Isaiah Berlin lodò i successi dell’Illuminismo in The Age of Enlightment: The Eighteenth-Century Philosophers, New York, Oxford University Press, 1979.
2 Le mie fonti su Condorcet comprendono: J.-A. Condorcet, I progressi dello spirito umano, tr. it. di G. Calvi, Roma, Editori Riuniti, 1997; Henry Ellis, The Centenary of Condorcet, London, William Reeves, 1894; Keith Michael Baker, Condorcet: From Natural Philosophy to Social Mathematics, Chicago, University of Chicago Press, 1975; Edward Goodell, The Noble Philosopher: Condorcet and the Enlightment, Buffalo, NY, Prometheus Books, 1994.
3 Ho tracciato un quadro della vita e delle opere di Francis Bacon derivandolo dalle sue opere, tra cui Novum Organum (tr. it. di Enrico De Mas, Bari, Laterza, 1992) e da numerose fonti secondarie, delle quali le più importanti sono: James Stephens, Francis Bacon and the Style of Science, Chicago, University of Chicago Press, 1975; Benjamin Farrington, Francis Bacon: Philosopher of Industrial Science, New York, Octagon Books, 1979; Peter Urbach, Francis Bacon’s Philosophy of Science: An Account and a Reappraisal, La Salle, ILL., Open Court, 1987; e Catherine Drinker Bowen, Francis Bacon: The Temper of a Man, New York, Fordham University Press, 1993. Nella sua analisi dai toni fortemente elogiativi, Urbach sostiene che Bacon fosse a favore di ipotesi fondate sull’immaginazione in tutte le fasi della ricerca e che non fosse legato alla raccolta di dati bruti all’inizio del lavoro, il che fa di lui un pensatore molto più moderno di quanto non lo abbiano considerato le interpretazioni tradizionali dei suoi testi.
4 I ruoli mitici che assegno in un contesto epico ai fondatori dell’Illuminismo, mi sono stati suggeriti da Joseph Campbell, L’eroe dai mille volti, tr. it. di F. Piazza, Milano, Feltrinelli, 1958, e dalla sua applicazione alla cultura popolare in Christopher Vogler, The Writer’s Journey: Mythic Structures for Screenwriters and Storytellers, Studio City, CA., Michael Wiese Productions, 1992.
5 Tra i più recenti lavori sulla vita e sulle opere di Descartes va segnalato Stephen Gaukroger, Descartes: An Intellectual Biography, New York, Oxford University Press, 1995.
6 La versione italiana del sonetto di Pope in onore di Newton è tratta da Francis Haskell, Metamorfosi del gusto, tr. it. di B. Tarozzi, Torino, Bollati Boringhieri, 1989, p. 349n.
7 L’interpretazione che Joseph Needham dà della scienza cinese è presa da Colin A. Ronan (a cura di), The Shorter Science and Civilization in China: An Abridgement of Joseph Needham’s Original Text, volume I, New York, Cambridge University Press, 1978 (Joseph Needham, Scienza e civiltà in Cina, 4 volumi, Torino, Einaudi, 1981-1986).
8 La frase di Einstein a Ernst Straus è citata in Gerald Holton, Thematic Origins of Scientific Thought, Cambridge, MA., Harvard University Press, 1988.
9 William Wordsworth, Poems-Poesie (1798-1807), tr. it. di Angelo Righetti, Milano, Mursia 1997, p. 144.
10 Il brano di Goethe sulla Natura è tratto da Gesammte Werke, volume XXX, Stuttgart, Cotta, 1858.
11 Le istruzioni di Dio sono tratte da Pico della Mirandola, «Orazione sulla dignità dell’uomo», tr. it. di C. Colombero in Uomo e natura nella filosofia del Rinascimento, Torino, Loescher, 1976.
12 Lo sviluppo della scienza a partire dal 1700 è documentato e discusso in David L. Goodstein, After the big crunch, in «The Wilson Quarterly», 19, pp. 53-60 (1995).
13 Sul modernismo v. Carl E. Schorske, Vienna fin de siècle, Milano, Bompiani, 1981. Per un’analisi del modernismo da un punto di vista psicologico v. Howard Gardner, Intelligenze creative. Fisiologia della creatività attraverso le vite di Freud, Einstein, Picasso, Stravinsky, Eliot, Gandhi e Martha Graham, tr. it. di R. Rini, Milano, Feltrinelli, 1994.
14 C.P. Snow deplorò la separazione tra cultura letteraria e scientifica nel famoso Le due culture, tr. it. di A. Carugo, Milano, Feltrinelli, 1977; il testo è basato sulla Rede Lecture del 1959.
15 I lavori di Jacques Derrida sui quali si fondano le mie impressioni evidentemente poco entusiastiche sono Della grammatologia, tr. it. di Rodolfo Balzarotti, Francesca Bonicalzi, Giacomo Contri, Gianfranco Dalmasso, Angela Claudia Loardi, Milano, Jaca Books, 1969; La scrittura e la differenza, tr. it. di Gianni Pozzi, Torino, Einaudi, 1971; La disseminazione, tr. it. di Silvano Petrosino, Milano, Jaca Books, 1989. Dato lo stile volutamente surreale di Derrida, devo molto alle esegesi fornite dai traduttori (Gayatri Chakravorty Spivak, Alan Bass e Barbara Johnson) nelle introduzioni alle versioni inglesi.
16 Sulle metafore fondatrici in psicologia v. Kenneth J. Gergen, «Correspondence versus autonomy in the language of understanding human action», in Donald W. Fiske e Richard A. Shweder (a cura di), Metatheory in Social Science: Pluralisms and Subjectivities, Chicago, University of Chicago Press, 1986, pp. 145-46.
17 Il testo di George Scialabba su Michel Foucault è The tormented quest of Michel Foucault, in «The Boston Sunday Globe», 3 gennaio 1993, p. A12. Si tratta di una recensione a James Miller, The Passion of Michel Foucault, New York, Simon & Schuster, 1993. Per un resoconto più dettagliato del lavoro di Foucault, incluso il progetto di una «archeologia del sapere», v. Alan Sheridan, Michel Foucault: The Will to Truth, London, Tavistock, 1980.

IV. Le scienze naturali

1 Tra i vari manuali e studi introduttivi sui sensi degli animali, uno dei migliori e dei più utilizzati è John Alcock, Etologia. Un approccio evolutivo, tr. it. di C. Monaci e J. Nyahn, Bologna, Zanichelli, 1992.
2 La descrizione della matematica come lingua naturale della fisica compare in Eugene P. Wigner, The unreasonable effectiveness of mathematics in the natural sciences, in «Communications on Pure and Applied Mathematics», 13, pp. 1-14 (1960).
3 Il resoconto della elettrodinamica quantistica (Q.E.D.) e della misurazione delle proprietà dell’elettrone è tratto da David J. Gross, Physics and mathematics at the frontier, in «Proceedings of the National Academy of Sciences», USA, 85, pp. 8371-5 (1988); e da John R. Gribbin, Schrödinger’s Kittens and the Search for Reality: Solving the Quantum Mysteries, Boston, Little, Brown, 1995. Da Gribbin è tratto anche l’esempio dell’ago in volo da una costa all’altra degli Stati Uniti per illustrare la precisione della Q.E.D.
4 I programmi della nanotecnologia sono descritti insieme alla microscopia elettronica a scansione e alla microscopia elettronica ad alto voltaggio in B.C. Crandall (a cura di), Nanotechnology: Molecular Speculations on Global Abundance, Cambridge, MA, MIT Press, 1996. La costruzione di memorie ROM ad alta densità viene descritta in «Science News», 148, pp. 58 (1995). I tempi esatti delle reazioni chimiche vengono trattati in Robert F. Service, Getting a reaction in close-up, in «Science», 268, pp. 1846 (1995); i self-assembled monolayers di molecole, simili a membrane, vengono invece discussi in George M. Whitesides, Self-assembling materials, in «Scientific American», 273, pp. 146-57 (1995).
5 Il tributo di Einstein a Planck è stato spesso citato. Non conosco la fonte della prima attribuzione, ma la frase si trova ad esempio in Walter Kaufmann, The Future of the Humanities, New York, Reader’s Digest Press, distribuita da Thomas Y. Crowell, 1977.
6 L’individualità dello scienziato, le sue debolezze e la ricerca ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. L’armonia meravigliosa
  4. I. L’incantesimo ionico
  5. II. I grandi rami del sapere
  6. III. L’Illuminismo
  7. IV. Le scienze naturali
  8. V. Il filo di Arianna
  9. VI. La mente
  10. VII. Dai geni alla cultura
  11. VIII. L’idoneità biologica della natura umana
  12. IX. Le scienze sociali
  13. X. Le arti e la loro interpretazione
  14. XI. Etica e religione
  15. XII. A che fine?
  16. Note
  17. Ringraziamenti
  18. Copyright