La Belladonna
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Informazioni sul libro

"La Belladonna" è una commedia: ovvero si distingue tra i generi letterari per il tema al limite del reale, e per il tono sempre umoristico. Questa breve e concitata commedia si svolge tra i disagi, le amicizie, gli amori, gli inganni e la morte, sempre e solo utilizzando i dialoghi dei protagonisti.
Le vicende si svolgono in un palazzo, e tra quelle mura si scontrano l'anziana padrona e dei giovanotti maldestri: la prima chiede, e i secondi non danno. Parlo di soldi, ovviamente. Presto dalle parole si passa ai fatti, ed ognuna delle due parti pianifica come liberarsi dell'altra, senza farsi scrupoli.
Sono ritratti psicologicamente accettabili? Oppure assurdamente grotteschi, e abbozzati superficialmente? Lo confessiamo, sono la seconda cosa. Ma, come si dice, "piangi e piangerai da solo, ridi e tutto il mondo riderà con te!" Quindi vi offriamo una interpretazione ironica su difficoltà che potrebbero deprimerci. Ma nella commedia il rancore si tramuta in commiserazione, il doppio gioco in sincero aiuto. I cattivi pensieri prendono insospettabili sviluppi.

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Informazioni

Anno
2022
ISBN
9791221404357
Scena seconda: Ma come si è arrivati a questa volontà omicida?
Un mese prima:
Sul pianerottolo dell' appartamento di Fabrizio, discorrono Fabrizio e la padrona di casa, che si è messa con la schiena appoggiata alla porta d' ngresso, come a vietarne l'accesso.
Fabrizio : - Ma ho ripulito tutte le stanze, rifatto il bagno, rasato e ridipinto le pareti, sostituiti gli infissi alle finestre. Le faccio il totale di quanto ci ho speso, o vuole discutere gli importi un lavoro alla volta?
La padrona: - Nel contratto d'affitto è scritto chiaramente l' uso residenziale. Che significa senza via vai di clienti.
Fabrizio: - Ma quale via vai, non ho neanche un aiutante. I lavori li consegno io. Sono l'odontotecnico, non il dentista!
La padrona: - Senta, alcuni condòmini si sono lamentati! Quasi tutti.
Fabrizio: - Si saranno lamentati dei lavori degli operai, che avrebbe dovuto chiamare lei, così non avrebbe fiatato nessuno. Comunque, lei se ne è fregata.
Lei: - Oh, guardi, attento alle parole, eviti volgarità.
Fabrizio: - Non cambi discorso! Ci ha mai fatto caso alla caserma dei vigili del fuoco, a duecento metri da qui? Con quel loro dolce suono…e i condomini si lamentano del baccano dei miei clienti! Che ancora non ho, tra l'altro.
La padrona: - I vigili hanno la loro caserma, con i loro parcheggi, non vanno a togliere la possibilità di parcheggiare qui sotto, a chi ci abita. Perché questo succederebbe.
Fabrizio: - Il contratto è di 4 anni più 4. È registrato. Non può farci niente.
Lei: - Non mi faccia chiamare i vigili, e porti via i suoi macchinari senza fare rumore.
Fabrizio: - Ho speso diecimila euro per rifarle un appartamento! Mi restituisca almeno la metà!
La padrona adesso si muove verso l'ascensore: - Professionisti abusivi non ce ne voglio io, e non ce ne vuole il condomìnio. Io parlo per tutti, lei se la prende con me. Ma se la prenda con se stessol
Fabrizio, un paio di anni prima, avrebbe avuto il piacere di farle raggiungere il pianerottolo senza usare l'ascensore: - Signora, la aiuto io a scendere le scale, non vorrà sprecare troppa corrente usando l'ascensore?
Lei lo scansa, apre l'ascensore ed entra. Da lì, gli intima: - Le concedo un mese, poi chiamo i vigili.
Un mese prima:
In una libreria, Francesco, dopo aver dato un'occhiata ai libri ben esposti sugli scaffali, si è infilato in uno stanzino pieno di libri usati e vecchie edizioni, lasciati ad impolverarsi, uno sull'altro, a caso. Rinuncia a cercare, torna indietro, e si rivolge al libraio: - Per favore, non ha "I Vangeli" di Loisy?
Il libraio: - Non credo, se c'è, è nel reparto in cui guardava prima, se non lo ha trovato lì, non c'è.
Francesco: - È impossibile trovarci qualcosa.
Il libraio: - Sono libri che non hanno chiesto mai. Aspetti, vedo sul database del fornitore. Come ha detto, Loisy?
Francesco: Si, "I Vangeli".
Il libraio: - No, non c'è. Però, ci sono diverse edizioni dei Vangeli. Guardi sullo scaffale delle religioni, è lì, tanto i Vangeli quelli sono.
Francesco: - No, questo è un saggio critico, polemico.
Il libraio: - Quando è uscito?
Francesco: - La prima volta, nel 1902, mi pare.
Il libraio: - L'ultima edizione Italiana?
Francesco: - Einaudi, anni sessanta.
Il libraio: - Non posso ordinarlo.
Francesco: - Tento ancora nel mucchio selvaggio - E si dirige nello stanzino dei dimenticati.
Il libraio: - Per favore, fra venti minuti mi faccia chiudere.
Francesco: - Si, tanto ricordo che la copertina era una cornice arancione su un centro pagina bianco, con il titolo centrato in alto. Cerco solo i libri arancioni. - E dieci minuti dopo, estrae da una pila che parte direttamente dal pavimento, il suo Vangelo. Se lo gira fra le mani per controllare che sia proprio lui. Legge, in fretta, parecchie pagine. Ai venti minuti, torna alla cassa.
Francesco: - Il prezzo è in lire, ma sarebbero tre euro e dieci.
Il libraio: - Il prezzo di quella collana, adesso, è sui sessanta euro.
Francesco: - Ma se stava per darlo via come carta straccia!
Il libraio: - I libri introvabili, fuori commercio, come quello, hanno un prezzo per i collezionisti. Sono da asta, da trecento euro a salire.
Francesco: - Ma… se un minuto fa, non sapeva nemmeno che esistesse!
Il libraio: - Adesso invece lo so, e ho capito il genere.
Francesco: - Che genere? Un Vangelo.
Il libraio: - No. Un genere raro.
Francesco posa il libro sulla cassa, ed esce senza guardare in faccia quell'incompetente. In un locale vicino, quando entra, Margherita è già lì.
Margherita lo avvicina: - Non hai risolto, hai una faccia!
Francesco: - Dopo che ho portato alla luce un tesoro…che gente miserevole, esiste!
Margherita: - Si approfittano. È nella natura delle persone senza qualità, prima ti snobbano e poi si approfittano.
Francesco: - Beh, allora non so trattare.
Margherita: - Non ci pensare, hai già dei lavori da promuovere. In fondo, poi, settemila copie, senza avere un agente, senza la promozione di nessuno, è un punto di partenza. Ti scopriranno.
Francesco: - Chi?
Margherita: - I lettori, la gente che vuole un libro da leggere. Con il tam-tam…una ciliegia tira l'altra, eccetera.
Francesco: - Settemila, in tre anni, moltiplicato un euro e trenta…
Margherita: - Hai le ripetizioni, che ti rendono, su. E hai preso un impegno con i tuoi vicini: per ora, impara a dare, altrimenti quando? Non lo farai mai, se passi la mano senza condividere l'adrenalina dei tuoi amici, mi incazzerò io al loro posto! Ti sarai perso la lezione più importante: incazzarsi, che suona così spesso da non avere più senso. Se non ti fai loro complice…
Francesco: - Complice di cosa?
Margherita: - Ah, lo vuoi tenere per te? Grazie.
Francesco pensa tra sé, poi, a voce chiara: - Però le argomentazioni di Loisy debbono raggiungere un vasto pubblico, non giacere per la ricerca di una nicchia, e quindi vanno riproposte in una chiave alla portata di tutti. Io, è questo che vorrei fare, professionalmente, ora.
Margherita: - Scusa la mia ignoranza, ma chi era?
Francesco: - Vuoi dire: cosa ha confessato apertamente? Ho avuto solo pochi minuti per copiare pochi brani: bene, studiando la "Summma Theologiae" di Tommaso d'Aquino, Loisy ha dichiarato: "fino a perdere la ragione: l'impressione che mi restò fu che il grande edificio filosofico del Medioevo posava su fondamenta in rovina". Suo malgrado, perché è stato un erudito teologo della Chiesa, che finì col dubitare "della realtà obiettiva delle conclusioni metafisiche. La base della mia fede era così compromessa".
Margherita: - Suona blasfemo: venne ripudiato dal suo Ordine?
Francesco: - No…non ancora: a quel punto, gli è stato affidato il corso di ebraico, e preparando le lezioni sul Pentateuco, ha denunciato di riconoscervi "una collezione di racconti mitici o leggendari, la cui redazione definitiva era molto posteriore a Mosé".
Margherita: - Peggio che mai!
Francesco: - Loisy ha dovuto, perciò "cercare il modo di conciliare il dogma con i risultati acquisiti dalla scienza moderna". Ma coscendo bene il passato e il presente della Chiesa, ha scoperto "i dogmi superati della sua disciplina, le pratiche del culto non in rapporto con i bisogni del tempo, il senso materiale delle sue formule teologiche ogni giorno meno sostenibile".
Margherita: - Era un uomo onesto con se stesso. Buon per lui!
Francesco: - Avrebbe anche perduto la fede nell'anima, nel libero arbitrio, nella vita futura e nella esistenza di un dio personale. Ma gli venne ricordato che "spetta alla tradizione e non alla scienza decidere in materia di canonicità e di ispirazione".
Margherita: - Un rifarsi al dogmatismo, è un classico.
Francesco: - Così, ha lasciato perdere le infruttuose disquisizioni sul "Vecchio Testamento", e si è impegnato alla più vasta analisi del "Nuovo Testamento".
Margherita: - "Il Vangelo"!
Francesco: - Si, ma si distinse anche lì: secondo le analisi di Loisy, quello che l'autorità decretò essere "Il Vangelo", è risultato dalle discussioni critiche, avvenute a partire dal II secolo, su una collezione dei testi che la tradizione di diverse chiese cristiane aveva ritenuto provenire direttamente dagli Apostoli. Per mano di Loisy, avvenne che, al nucleo costituito dai quattro "Vangeli", degli "Atti" e dalle lettere Paoline, si aggiunsero successivamente le lettere di Pietro, di Giovanni, di Giacomo[](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giacomo_il_Giusto "Giacomo il Giusto"), di Giuda [](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Giuda_Taddeo "Giuda Taddeo")e l' Apocalisse. Dichiarò che dalla Chiesa, furono escluse le epistole di Ignazio [](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Ignazio_di_Antiochia "Ignazio di Antiochia")e di Policarpo[](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Policarpo_di_Smirne "Policarpo di Smirne"), quella di Clemente[](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Clemente_I "Clemente I") e il Pastore di Erma.[](https://it.m.wikipedia.org/wiki/Pastore_di_Erma "Pastore di Erma")
Margherita : - E nessuno lo trattarono come un turbolento disadattato, no?
Francesco: - Non proprio. Altri teologi, Origene, Eusebio, Girolamo, hanno dichiarato che i secoli potevano aver confuso alcuni testi, senza mettere in dubbio la sostanza dei dogmi e della fede.
Ma l'enciclica "Depuis le jou", proprio di fine Ottocento, e indirizzata da Leone XIII al clero francese, ha ribadito il primato della teologia scolastica, condannando quegli scrittori cattolici che, "sotto lo specioso pretesto di togliere agli avversari della parola rivelata l'uso di argomenti che sembravano irrefutabili contro l'autenticità e la veracità dei Libri santi, hanno creduto fosse molto abile prendere quegli argomenti per loro conto. In virtù di questa strana e pericolosa tattica, essi hanno lavorato, con le loro proprie mani, per fare brecce nelle mura della città che avevano la missione di difendere". Subito dopo che Loisy ha ricevuto quel benservito, le sue condizioni di salute si sono aggravate, ed evitando polemiche, ha presentato le sue dimissioni da cappellano di Neui...

Indice dei contenuti

  1. Cover
  2. Indice
  3. Frontespizio
  4. Copyright
  5. Scena prima: Pianificare un omicidio
  6. Scena seconda: Ma come si è arrivati a questa volontà omicida?
  7. Scena terza: L'incomodo
  8. Scena quarta: La Belladonna fa il suo ingresso.
  9. Scena quinta: Il timore di commettere un infanticidio
  10. Scena sesta: Il Dongiovanni
  11. Scena settima: Il referto medico
  12. Ottava scena: Le ripetizioni
  13. Nona scena: La padrona è lei
  14. Decima scena: Le ascendenze zodiacali
  15. Undicesima scena: Casuali incontri 
  16. Dodicesima scena: Resistenze al piano omicida
  17. Tredicesima scena:  Ascendente astrale
  18. Scena quattordicesima:. L'endovenosa
  19. Scena quindicesima:  Tutti lo vengono a sapere
  20. Scena sedicesima:  La cessione del credito
  21. Scena diciassettesima: L'aggiornamento
  22. Scena diciottesima:  Biancaneve adora la Belladonna!
  23. Scena diciannovesima:  le pupille di Biancaneve
  24. Scena ventesima:  La seconda endovena
  25. Scena ventunesima:  L' abbandono alla Natura
  26. Scena ventiduesima: La convocazione
  27. Scena ventitreesima: Biancaneve e il terapeuta
  28. Scena ventiquattresima:  Biancaneve riferisce a Fortunato
  29. Scena ventiseiesima: Si muove Fortunato in persona
  30. Scena ventisettesima:   La terapia per l'astromante
  31. Scena ventottesima:  Fanciullagini
  32. Scena ventinovesima:  Urla in ascensore
  33. Scena trentesima: Le madame 
  34. Scena trentunesima:  I rimorsi
  35. Scena trentaduesima: Le lagnanze
  36. Scena trentatreesima:   La nuova conduttrice
  37. Scena trentaquattresima:  Affiorano i dubbi
  38. Scena trentacinquesima: Il pranzo della padrona
  39. Scena trentaseiesima:   Offrire le possibilità
  40. Scena trentasettesima:   Fortunato sotto torchio
  41. Scena trentottesima:  Margherita lo sapeva…
  42. Scena trentanovesima:   Deve intervenire il Maresciallo
  43. Scena quarantesima: Analisi di un pezzo grosso
  44. Scena quarantunesima:   Il talk-show
  45. Scena quarantaduesima: Biancaneve raccoglie la semina
  46. Scena quarantacinquesima:  Il piano di promozione 
  47. Scena quarantaseiesima:   Il preventivo
  48. Scena quarantasettesima: il pensiero gentile
  49. Scena quarantanovesima:   L'incoraggiamento
  50. Scena cinquantesima: Ancora un tentativo.
  51. Scena cinquantunesima: Il meritato riposo
  52. Scena cinquantaduesima:  Il saluto