ATTO 1: “La Fermata 12/14”
Scena 1
(Due signori sono seduti l'uno accanto l'altro su una panchina in attesa dell'autobus. Uno [Paolo] legge il giornale, l'altro [Marco] “naviga” sul cellulare. Il signore con il cellulare si volta poi verso l'uomo con il giornale, tentando di avviare una conversazione con quest'ultimo):
Marco: “Aspetta da tanto? Sono arrivato solo 5 minuti fa e già penso che dovranno passarne altri 30 come minimo...” (Ridacchia)
(Il Signor Paolo continua a leggere il giornale impassibile)
Marco: (guardando dall'altra parte della strada) “Siamo di poche parole stamattina, vero? Eh, ma capisco perfettamente: la sveglia presto, il traffico, l'attesa snervante dei mezzi pubblici...e poi si ritrova davanti uno sconosciuto che vuole improvvisamente scambiare quattro chiacchiere con lei, dev'essere dura, in effetti.” (Ironico)
(Il Signor Paolo guarda con la coda dell'occhio il Signor Marco un po' irritato e sospira, riprende poi a leggere il giornale)
Marco: (si volta lentamente verso il Signor Paolo fingendosi incuriosito): “...che giornale è?”
(Paolo perde la pazienza, chiude il giornale di scatto e si volta finalmente verso Marco, molto irritato)
Paolo: “Un quotidiano dedicato agli impiccioni come lei! Contento adesso?”
(Il Signor Paolo incrocia le braccia, non curante del giornale appena finito a terra, guardando dalla parte opposta per non vedere il Signor Marco, il quale non ha preso benissimo la reazione del Signor Paolo)
Marco: “Ma che modi sono questi? Guardi che non ho affatto cattive intenzioni.”
Paolo (secco): “Mi lasci in pace, grazie.”
(Breve pausa)
Marco: “Senta, forse non abbiamo iniziato con il piede giusto...e forse lei non è nemmeno dell'umore giusto, o non è la giornata giusta, oppure...”
Paolo (interrompe freddamente il Signor Marco, non curante di quello che quest'ultimo stia tentando di dirgli): “Ho il sospetto che l'autobus abbia saltato la corsa anche stavolta.” (raccoglie il giornale da terra, riprende a leggerlo)
Marco: (in tono quasi amaro): “Questo lo vedo. Ma vedo anche che lei non ha intenzione alcuna di parlare con me.”
Paolo: (sempre irritato): “Per caso ci conosciamo?”
Marco: “Veramente no, ma...”
Paolo: “Allora lei non ha motivo di rivolgermi la parola, anzi, mi faccia una bella cortesia: stia zitto una volta per tutte!”
(Il Signor Marco è amareggiato dalla reazione del signor Paolo e pensa a cosa possa aver fatto lui di male. Nel frattempo squilla il telefonino del Signor Paolo...)
Paolo: “E adesso chi è? (Nervoso) Pronto? Si...cara, qua è un disastro dietro l'altro, saranno tre quarti d'ora che mi trovo bloccato alla fermata e pure fra le peggiori delle compagnie! (Guarda con la coda dell'occhio il signor Marco, sempre più irritato) Come?...guarda, non te lo so dire, spero davvero in una svolta positiva ma di questo passo...eh certo che sono sempre negativo, tanto navighiamo nell'oro!...Ascolta, non voglio stare qua a discutere in pubblico specialmente accanto a persone sgradevoli! (guarda nuovamente il signor Marco, quest'ultimo inizia ad irritarsi con alcuni gesti in segno di protesta cercando di non farsi notare dal Signor Paolo) Brava, meglio che la finiamo qua, ci vediamo più tardi...ciao.”
Marco: (rivolgendosi al Signor Paolo): “Persona sgradevole...? La peggiore delle compagnie...? Senza offesa, ma lei non sta affatto bene.”
Paolo: “Lo so che non sto bene. Quale persona sana di mente aspetterebbe per più di tre quarti d'ora un autobus destinato a non passare mai? E mi dica, quale persona sana di mente si metterebbe a curiosare negli affari degli altri? Come minimo avrà origliato anche la mia conversazione telefonica privata...”
Marco: “Io no, ma il resto del quartiere senza ombra di dubbio. Non stava proprio parlando sottovoce...”
Paolo: “Ho problemi con il controllo della rabbia, va bene? Neanche il mio terapeuta è riuscito ad aiutarmi, quindi non vedo come possa riuscirci lei.”
Marco (sarcastico): “Ah, i terapeuti d'oggi...”
Paolo: “...mi prende pure in giro, adesso? Non sono cose sulle quali scherzare.”
Marco (ripete, ancora più sarcasticamente): “Ah, i terapeuti d'oggi...”
Paolo: “...continua? Guardi che la denuncio per...non lo so ancora per cosa, ma sicuramente la denuncio!”
Marco: “Per cosa? Tentato approccio umano? Chissà quanti anni mi darebbero, allora...”
Paolo: “Massimo della pena, ovviamente!”
Marco: “E chi è?”
Paolo: “Chi è CHI?”
Marco: “Il signore che ha appena detto lei...”
Paolo: “Ma cosa sta dicendo?”
Marco: “Ha perso la memoria? Quello nominato poco fa, Massimo Della Pena...personalmente non lo conosco, forse qualche battuta ai tempi del liceo, per quel che ricordo era un tipo decisamente poco raccomandabile...”
Paolo: “Questo tipo...