La poesia è secondaria
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Poesie scelte. Seguite da una conversazione con Aleksandr Skidan

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La poesia è secondaria

Poesie scelte. Seguite da una conversazione con Aleksandr Skidan

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Aleksandr Skidan (Leningrado, 1965) è una delle voci più significative della poesia russa contemporanea. Puntuale antagonista, nelle scelte biografiche come nell'opera, dei regimi politico-culturali in corso nelle loro fasi critiche e passaggi di testimone (ieri quello sovietico, oggi quello capitalista), esordisce all'epoca della democratizzazione e avvia subito di seguito un'opera di traduzione ed esplorazione delle letterature straniere, esibendo nell'attività culturale, nelle pagine critiche e nei suoi versi un'adesione fluida e vigile all'estetica dell'underground, poi della marginalità, e uno sperimentalismo che utilizza l'esattezza semantica e la sfida ai confini di genere per descrivere e criticare la violenza che abita il mondo e muovere dunque un attacco frontale a due derive cui è soggetta la poesia: il bamboleggiamento letterario e il monolinguismo della comunicazione, corretti con un trattamento autocritico e ironico dei modelli (l'amica suicida che non si riesce autenticamente a piangere perché la si incastona tra Dostoevskij, Blok, Benjamin, Nietzsche e Derrida) e un plurilinguismo non posticcio, che denuncia la spietatezza del potere e delle parole del potere. Di questa ricerca, si propone nel libro il frutto più maturo, con la prima traduzione italiana, corredata dal testo originale a fronte, di una serie di poesie tratte dalla raccolta Lo spostamento verso il rosso (2005, vincitrice del prestigioso Premio Andrej Belyj). Elisa Baglioni, autrice della traduzione, accompagna il testo con una introduzione che periodizza e indaga il lavoro di Skidan e con la trascrizione di un inedito colloquio con l'autore, all'interno del quale è possibile rintracciare il consueto, ma non arreso e sempre rinnovantesi profilo dello stesso: "La poesia e la letteratura sperimentali sono una sorta di squadre volanti partigiane, a mio avviso, disorganizzate ma capaci di compiere incursioni negli avamposti dell'ideologia dominante. Le squadre partigiane si nascondono nei boschi, non vivono una vita parallela nel sottosuolo, di tanto in tanto escono allo scoperto per poi scomparire. L'unico modo per renderle unità di guerriglia regolari è promuovere un altro tipo di letteratura".

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Informazioni

Anno
2022
ISBN
9788822913166
Argomento
Literatura
Categoria
Poesía
Poesie scelte
Prospettiva Kondrat’evskij1
il fumo della patria2
e il patronimico – scordàti
ma ripensi com’era a volte
andavi per la strada
da libero cittadino
niente era mai abbastanza
tengono per le palle
e magari ritorna in mente
la cantina dell’androne – l’acre odore
le bimbe con mezz’occhi nei volti3
il veloce moto degli elementi4
e – rovesciata la testa – voli
*
omaggiavamo un francese
il discorso fluiva
e schiumava il sangue
colore rosso passaporto
non hai levato lo sguardo
al finestrino della metro
e pure la poesia
è secondaria
come voci nell’erba
come voci
nel vetro fuso
di un dolore artefatto
*
la salma del dolce far niente
la scure del duro lavoro
e una questione di sangue
come a Pasqua un bicchiere
col bastone l’amata bussa
ma tu annusi odore di vecchia
così la patria proclama e appesta
proclama e appesta
come la Parola proscritta
in un giornale che stinge di nero
*
il sale sincero degli abbracci
il taglio della fronte
non andar via5 e i baci
non cavi più pagine-chiodi dai loro dorsi6
con i denti della notte non sei più pellegrino
non il cervello arso
non il fumo dolciastro
ma la torba della terra
dove – allargandola – ti stenderai
che bocca ricordi bocca
e labbra le labbra
morse
*
il dada russo
e l’ade
amato
dannatamente
Poplavskij giace a terra7
un gradino di cielo tagliato a chiocciola8
lo attrae come una bimba
a casa a casa dal cielo9
tu farai ritorno
le correrai incontro
e a lei dirai addio
come in un lampo t’innamorassi di una rima
col mantello tragico dell’eroe10
*
il dada russo
e l’ade
col mantello tragico dell’eroe
Poplavskij giace a terra
un gradino di cielo tagliato a chiocciola
lo attrae come un mondo altro
amato
dannatamente
amico mio adorato11
mi senti?
all’esplodere delle luci la prospettiva vola
mentre tu in basso voli a capofitto
Novembre 1999
Lo spostamento verso il rosso
Questi ingressi di case paiono sepolcri saccheggiati.
Tombe invase e profanate dalla porta di servizio della storia – in un’epoca che di per sé è già morta e sepolta.
Altri producono l’impressione di labirinti, le cui fughe portano ai ricordi affaldati del periodo glaciale.
La doppia esposizione consente di scoprirne la natura trasparente, allucinatoria.
Si distaccano dalla retina alla stregua di intonaco logoro e crepato, sul quale appaiono strati geologici recenti.
In successione, sulla patina fluttuante dei contorni che colano e non fanno in tempo, non sono in grado di comporre un’immagine, lo sguardo si sofferma su stigmate di una trasparenza irradiante, quasi della vuotezza.
Così il tempo compie un giro della morte12.
E insieme alla lenta infiltrazione nella pupilla della sua sostanza vischiosa, densa, la storia inizia a coincidere con la propria origine: la violenza.
Il punto di cristallizzazione.
La solidificazione messianica del corso degli eventi.
Disincarnarsi qui equivale a recuperare la vista.
La cicatrice splendente di magnesio che cuce i suoi brandelli deformati.
L’eco, che si separa dall’umida natura della voce e si disperde nell’acqua stagnante dell’amnesia. I relitti di un’espropriazione generale.
Fra poco questi ingressi acquisiranno tutt’altro aspetto.
Il cordoglio passerà di moda (è già passato).
Siamo di fronte agli ultimi bagliori della verità storica – alle sue rovine.
Il continuum della storia deve saltare in aria.
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Quando G. passa alla lingua inglese sembra distaccarsi, come una decalcomania, dall’immagine evanescente di se stessa, con la quale era, così pareva, imparentata.
Il linguaggio m...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Nota introduttiva
  3. Note azzurre
  4. Frontespizio
  5. Indice
  6. Introduzione
  7. Poesie scelte
  8. Testo originale in russo
  9. Conversazione con Aleksandr Skidan, a cura di Elisa Baglioni
  10. Notizie biografiche
  11. Note azzurre - I titoli della collana