Le erbe medicinali della Farmacia del Signore
Acetosella
Oxalis acetosella
Volgarmente è chiamata Agretta, Lambrusca, Melagra, Juliola, Salicchia, Pentecoste, Erba brusca bassa, è presente dappertutto nei nostri boschi di latifoglie e di conifere e copre a tappeto la terra con le sue foglie verde chiaro e i suoi delicati fiorellini bianchi. Se ne percepisce l’aspetto come estremamente piacevole. Durante la raccolta dei funghi qualche volta mi sono chinata a coglierne una foglia per mangiarla. Raccolgo piccoli quantitativi di fiori per un miscuglio da tisana.
L’Acetosella non va essiccata bensì adoperata soltanto fresca. Toglie l’acidità dello stomaco e i leggeri disturbi al fegato e alla digestione. Contro questi disturbi la tisana va sorseggiata fredda in ragione di due tazze al dì. Contro l’itterizia, la nefrite, gli sfoghi della pelle e i vermi la si sorseggia invece calda.
Dell’Acetosella la medicina popolare raccomanda il succo spremuto di fresco all’inizio di un cancro allo stomaco e contro ulcere e tumori cancerosi interni ed esterni. Il succo si ottiene con l’ausilio della centrifuga elettrica a uso domestico. Ogni ora se ne beve da tre a cinque gocce diluite in acqua o in tisana di erbe. Sulle ulcere cancerose esterne il succo fresco va spalmato direttamente.
Contro la malattia di Parkinson, il succo, da tre a cinque gocce all’ora, va ingerito con una tisana di Achillea e applicato esternamente quale frizione sulla spina dorsale. Occorre attenersi coscienziosamente alle indicazioni circa la diluizione e il dosaggio quando si tratta di cancro allo stomaco, di ulcere cancerose e di paralisi agitante (Parkinson).
Modalità di preparazione – Acetosella
Tisana: sbollentare con ½ litro di acqua un cucchiaio di foglie fresche e lasciar riposare brevemente il tutto.
Succo fresco: lavare le foglie e spremerle con una centrifuga elettrica a uso domestico.
Achillea
Achillea millefolium
Non riusciamo più a concepire la nostra vita senza la pianta medicinale Achillea. Contro molte malattie gravi essa è certamente la nostra migliore salvaguardia, ma soprattutto lo è per le donne. Non posso raccomandare abbastanza alle donne di usare l’Achillea. Nei suoi scritti il parroco Kneipp dice: «Le donne si risparmierebbero molti inconvenienti se ogni tanto si servissero dell’Achillea». Che si tratti di una giovane sofferente di mestruazioni irregolari o di una donna più anziana in piena menopausa o che abbia superato questa fase, per ognuna, giovane o vecchia, è importante bere di tanto in tanto una tazza di tisana di Achillea. Essa ha un ottimo effetto sull’addome di ogni donna, ragion per cui non può fare di meglio in favore della propria salute, che cogliere un mazzetto di Achillea fresca ogni volta che si trova a passeggiare in campagna. La pianta cresce abbondantemente nei prati, lungo i margini dei campi di grano e lungo i sentieri. I fiori sono bianco-rosa e al sole emanano un profumo aspro e aromatico. È comunque consigliabile cogliere i fiori in pieno sole poiché in tal modo aumenta il loro olio etereo e quindi anche il loro potere terapeutico.
Conosco una giovane oste, della quale improvvisamente si venne a sapere che era ammalata di cancro addominale. Le fecero delle cure con radiazioni di Cobalto. I parenti vennero informati dai medici che si trattava di una malattia inguaribile. Pensai al parroco Kneipp e ai suoi consigli contro i disturbi addominali; raccomandai alla giovane donna di bere ogni giorno tanta tisana di Achillea quanta ne riusciva a ingerire. Fui allibita quando, dopo tre settimane arrivò con la posta la notizia che stava tanto bene da recuperare lentamente il suo peso normale.
Nelle infiammazioni alle ovaie spesso basta il primo semicupio per togliere i dolori; l’infiammazione diminuisce giorno per giorno. Con questi bagni si ottengono gli stessi ottimi risultati nei sofferenti di enuresi notturna, sia nei vecchi che nei giovani e in chi soffre di perdite bianche. In questi casi è opportuno bere anche 2 tazze di tisana di Achillea al giorno. – Contro il prolasso dell’utero si fanno per un certo periodo dei semicupi di Achillea sorseggiando contemporaneamente quattro tazze di tisana di Alchemilla al giorno e massaggiando con tintura di Borsa del pastore la zona addominale, dalla vulva insù.
Per mezzo dei semicupi giornalieri di Achillea, da ripetere fino a che il controllo del medico non risulti negativo, scompaiono i miomi dell’utero. Una signorina di 19 anni non aveva le mestruazioni. Il ginecologo le prescrisse la pillola. Le mestruazioni non arrivarono, ma la signorina sviluppò un seno enorme e si rifiutò quindi di continuare a prendere la pillola. La madre, preoccupatissima, si rivolse a me. Le consigliai di somministrare alla figlia ogni mattina a digiuno una tazza di tisana di Achillea. Dopo un mese tutto si aggiustò ed è così tuttora. Mi ricordo di un caso analogo che in seguito, quando nulla più servì, si trasformò in un caso psichiatrico. Purtroppo allora non avevo ancora quest’esperienza con le piante medicinali.
Durante la menopausa la donna dovrebbe ricorrere ogni giorno alla tisana di Achillea. Si risparmierebbe l’irrequietezza interna e altri stati d’animo. I semicupi di Achillea inoltre influiscono positivamente sulla salute. Nelle nevriti degli arti superiori e inferiori sono particolarmente benefici i bagni a braccia e gambe con l’aggiunta di Achillea. Ma l’Achillea deve essere colta a mezzogiorno sotto il sole. Di solito questi bagni si mostrano efficaci sin dalla prima volta, liberando il malato da ogni dolore.
Il dottor Lutze consiglia la tisana di Achillea quando la «pressione arteriosa provoca dolori alla testa come se questa dovesse scoppiare, nonché contro le vertigini, le nausee, le malattie degli occhi con lacrimazione, i dolori pungenti nell’occhio e il sangue dal naso…». Un attacco di emicrania dovuto al vento caldo (Föhn) o a un qualsiasi cambiamento delle condizioni atmosferiche, è spesso eliminato con una sola tazza di tisana di Achillea sorseggiata caldissima. Mediante una cura regolare a base di tisana di Achillea l’emicrania a volte scompare completamente.
L’Achillea, negli antichi erbari, è chiamata “salvezza di tutti i mali” e può essere impiegata dove altre medicine hanno fallito. Attraverso il suo potere depurativo del sangue riuscirà a debellare numerose malattie annidate nel corpo. Occorre soltanto tentare.
Che l’Achillea influisca direttamente e ottimamente sul midollo osseo stimolando la formazione del sangue probabilmente non è cosa universalmente conosciuta. Essa giova anche nelle malattie del midollo osseo nelle quali fallisce ogni altro rimedio e persino nella necrosi ossea, mediante tisane, bagni e frizioni con tintura. L’Achillea rappresenta inoltre un efficacissimo emostatico nelle emorragie polmonari e, insieme con la radice di Calamo aromatico, riesce a guarire dal cancro polmonare. Le radici di Calamo si masticano durante tutta la giornata mentre della tisana di Achillea se ne sorseggia una tazza mattina e sera. Contro le emorragie dello stomaco e contro le emorroidi fortemente sanguinanti nonché contro dolori e forti bruciori di stomaco la tisana agisce rapidamente. Nel caso di raffreddori, dolori alla schiena e dolori reumatici si consiglia di berla in grande quantità e quanto più calda sia possibile. Essa stimola l’attività regolare dei reni, toglie l’inappetenza, elimina le flatulenze e gli spasmi allo stomaco, i disturbi epatici, le infiammazioni delle vie digerenti fra stomaco e intestino, aumenta l’attività delle ghiandole intestinali e provvede a una evacuazione regolare. Dato che giova anche nei disturbi circolatori e negli spasmi dei vasi è talvolta raccomandata contro l’angina pectoris.
Lavande e semicupi a base di infuso di Achillea allontanano il fastidiosissimo prurito della vagina. Con i fiori dell’Achillea si può preparare un’eccellente pomata contro le emorroidi (vedi Modalità di preparazione).
Modalità di preparazione – Achillea
Tisana: con ¼ di litro d’acqua sbollentare 1 cucchiaino da dessert colmo; lasciar riposare il tutto per breve tempo.
Tintura: riempire una bottiglia a collo largo, con fiori di Achillea senza comprimerli, colti sotto il sole e versarvi sopra dell’acquavite di frumento o di frutta a 38°. Lasciare riposare il tutto per 15 giorni al sole o nelle vicinanze della stufa.
Pomata: riscaldare bene 90 g di burro non salato o di strutto di maiale; aggiungervi 15 g di fiori di Achillea tritati e 15 g di foglie di Lampone tritate, friggere brevemente, girare e togliere dal fornello. Riscaldare leggermente il tutto il giorno appresso, filtrarlo attraverso un panno di lino e travasarlo in recipienti di vetro puliti e precendetemente preparati. Conservare in frogorifero!
Semicupio: macerare per una notte 100 g di Achillea (tutta la pianta) in acqua fredda; il giorno seguente riscaldare il tutto fino all’ebollizione e aggiungerlo all’acqua del semicupio (vedi anche Note generali, sotto la voce Semicupi).
Aglio orsino
Allium ursinum
Con ogni primavera nasce l’attesa del sole e del caldo. Intimamente ci pervade un senso di serenità e di slancio; siamo lieti del primo verde e del giubilo del mondo degli uccelli e lo percepiamo con tutto il cuore, come un dono amorevole del nostro Creatore. In considerazione di tanta grazia sarebbe opportuno intraprendere una cura primaverile, una disintossicazione e purificazione che ci darà una salutare rinfrescata nient’affatto disprezzabile.
È soprattutto l’Aglio orsino, uno dei primi ambasciatori della primavera. Le verdi foglie lanceolate, lucide, assomiglianti al mughetto, nascono da un bulbo allungato circondato da pellicole bianche trasparenti. Lo stelo verde chiaro, liscio, con la bianca sfera del fiore si alza fino a 30 cm. L’Aglio orsino cresce soltanto su prati umidi, ricchi di humus, costeggianti per lo più i fiumi, sotto cespugli o nei boschi di latifoglie e in quelli montani. Si sente il suo forte profumo d’aglio ancora prima di scoprire la pianta con gli occhi. A questo odore esso deve anche il nome di Aglio selvatico ed esclude sicuramente sin da principio che se ne scambino le foglie con quelle del mughetto o del tossico Colchico autunnale.
All’inizio della primavera, molti boschi lungo i fiumi sono pieni delle foglie fresche e verdi dell’Aglio orsino. Sbucano dal terreno in aprile e maggio, a volte anche prima. Ma i fiori si notano...