Ludwig di Baviera
eBook - ePub

Ludwig di Baviera

  1. Italian
  2. ePUB (disponibile sull'app)
  3. Disponibile su iOS e Android
eBook - ePub
Dettagli del libro
Anteprima del libro
Indice dei contenuti
Citazioni

Informazioni sul libro

Grazie ad una meticolosa indagine condotta negli archivi del regno di Ludwig II di Baviera, Jean des Cars riesce a insinuarsi nella personalità di questo re a lungo vittima di una reputazione ingiustificata, svelandone i pregi, i successi, e i lati più misteriosi e nascosti della sua vita.Da sovrano, fece costruire fantastici castelli che esaltano l'etica della cavalleria medievale e il genio della Francia del "Grand Siècle". Salvò Richard Wagner dalla disperazione e dalla bancarotta, imponendo il suo lavoro, ma trovandosi poi costretto a esiliare il musicista per il suo comportamento oltremodo interessato. Fu il primo mecenate del Festival di Bayreuth, ma a causa della sua omosessualità provocò scandalo e chiacchiericcio all'interno delle corti europee. Fu per lungo tempo l'intimo confidente della sua bellissima cugina, la famosa Sissi, imperatrice d'Austria e regina d'Ungheria, l'unica donna capace di comprenderlo. Combatté per difendere l'identità del suo regno contro quello di Prussia, ma, travolto dal crollo francese del 1870, si rifugiò tra le sue montagne, costruendosi un mondo che nessuno avrebbe potuto raggiungere o distruggere. Morì sulla riva di un lago, in circostanze enigmatiche.Ludwig II non è solo il più famoso dei re bavaresi, ma anche il più misterioso. Il suo destino ha affascinato poeti, architetti, psichiatri e registi.Grazie a una ricerca approfondita, attingendo anche da fonti inedite o poco conosciute, Jean des Cars riesce a spiegare la vita e la morte di questo monarca visionario, riscattando la sua figura dalle molte critiche.

Domande frequenti

È semplicissimo: basta accedere alla sezione Account nelle Impostazioni e cliccare su "Annulla abbonamento". Dopo la cancellazione, l'abbonamento rimarrà attivo per il periodo rimanente già pagato. Per maggiori informazioni, clicca qui
Al momento è possibile scaricare tramite l'app tutti i nostri libri ePub mobile-friendly. Anche la maggior parte dei nostri PDF è scaricabile e stiamo lavorando per rendere disponibile quanto prima il download di tutti gli altri file. Per maggiori informazioni, clicca qui
Entrambi i piani ti danno accesso illimitato alla libreria e a tutte le funzionalità di Perlego. Le uniche differenze sono il prezzo e il periodo di abbonamento: con il piano annuale risparmierai circa il 30% rispetto a 12 rate con quello mensile.
Perlego è un servizio di abbonamento a testi accademici, che ti permette di accedere a un'intera libreria online a un prezzo inferiore rispetto a quello che pagheresti per acquistare un singolo libro al mese. Con oltre 1 milione di testi suddivisi in più di 1.000 categorie, troverai sicuramente ciò che fa per te! Per maggiori informazioni, clicca qui.
Cerca l'icona Sintesi vocale nel prossimo libro che leggerai per verificare se è possibile riprodurre l'audio. Questo strumento permette di leggere il testo a voce alta, evidenziandolo man mano che la lettura procede. Puoi aumentare o diminuire la velocità della sintesi vocale, oppure sospendere la riproduzione. Per maggiori informazioni, clicca qui.
Sì, puoi accedere a Ludwig di Baviera di Jean Des Cars, Irène Bouslama, Lucia Visonà in formato PDF e/o ePub, così come ad altri libri molto apprezzati nelle sezioni relative a Historia e Biografías históricas. Scopri oltre 1 milione di libri disponibili nel nostro catalogo.

Informazioni

Anno
2022
ISBN
9788861029538

III

L’AQUILA E LA COLOMBA

E ora, il silenzio, il terribile silenzio preludio alla tragedia. Rinunciando a sposarsi, il re di Baviera, senza saperlo, volta le spalle alla vita. Fino ad allora era riuscito a sopportare la sua esistenza, aiutato da artifici e illusioni, ma adesso lascia le rive della fantasia per immergervisi. Dopo aver vissuto nei sogni, inizia a viverli, fino a perdersi nel suo nuovo regno, in cui ha già fatto numerose incursioni: la Notte.
Il silenzio. Innanzitutto alla Residenz abbandonata da Ludwig per Hohenschwangau, mentre vengono fatti sparire i regali di matrimonio, esposti agli sguardi ammirati dei bavaresi. Contrariamente a quanto pensava Sissi, il re non si fa vedere a Monaco. Rifugiatosi sulle sue montagne, mentre il vento di novembre fa tremare le finestre gotiche, Ludwig, illuminato da una flebile luce, assapora la pace ritrovata. “Tutto è talmente tranquillo qui, il silenzio è così stimolante mentre nel rumore del mondo sono tanto infelice!”
Il silenzio, cosa sorprendente, si è anche instaurato tra il re e Richard Wagner, che pure si erano scritti subito dopo la rottura del fidanzamento. Wagner diceva al re: “Voglio vedere la vostra grandezza riconosciuta dall’universo”, tentando di convincerlo a chiamare a Monaco l’architetto Semper e Liszt, per fare della città il centro europeo della Musica. Questo grande progetto che sembrava compromesso fa di nuovo parte delle preoccupazioni dell’Amico.
E poi, niente, un silenzio di quattro mesi, dal 30 novembre 1867 al 9 marzo 1868. Eppure con Sofia fuori gioco, Wagner avrebbe dovuto trionfare. Cos’è successo invece?
Così come l’infelice fidanzamento segna una svolta nella vita di Ludwig, le sue relazioni con Wagner stanno per attraversare momenti difficili.
La crisi tra i due uomini ha una duplice causa.
Innanzitutto, una serie di articoli pubblicati da Wagner sulla Suddeutsche Presse in onore dei re mecenati, i re esteti, ovviamente germanici, per rendere omaggio a Ludwig I e Ludwig II. Il giovane re riconosce in queste righe la gratitudine dell’Amico. Poi il tono cambia. Nel dodicesimo articolo la difesa della Germania si trasforma in critica della Francia e della sua cultura. Troviamo inoltre attacchi contro la Chiesa di Baviera e gli ambienti conservatori. Ecco che il sassone, benché esiliato in Svizzera, ricomincia ad agitare la Baviera con i suoi scritti sarcastici! Su questo punto il re non transige e, dopo l’uscita del quattordicesimo articolo, il 17 dicembre, ordina al giornale di sospendere la pubblicazione.
C’è poi l’orribile voce dell’adulterio tra Cosima e Wagner, sempre più diffusa a Monaco. Düfflipp, il segretario di corte, tenta di aprire una volta per tutte gli occhi al re.
– Sire, si prendono gioco di voi…
Ma per Ludwig sarebbe terribile riconoscere che è stato ingannato quando, adesso più che mai, Wagner è la sua ragione di essere (Richard Hornig infatti è solo un passatempo). Düfflipp insiste. Il 13 dicembre, Ludwig gli scrive da Hohenschwangau: “Se questa spregevole voce dovesse rivelarsi fondata – una possibilità che non ho mai potuto accettare – se davvero l’adulterio esiste, allora, ahimè!”
L’inverno 1867-1868 è un periodo molto triste; la Baviera ha perso la sua allegria, il suo sovrano le proprie illusioni. A questo punto riappare, brevemente, Lila von Buliowski, l’attrice che aveva cercato di sedurre il re. Ludwig è irritato dalla sua presenza. “Che vada all’inferno!” esclama, e l’attrice fa le valige. Poi il re, calmatosi, aggiunge: “Le chiedo soltanto di lasciare Monaco per un breve periodo, non in modo definitivo. Sono pronto a trattarla come prima a patto che non dimentichi, di nuovo, il rispetto dovuto a un re.” E rivolgendosi a uno dei suoi ministri: “Tranquillizzatela, calmatela, perché le donne di cui si è disprezzato l’amore sono come iene(55).”
È la prima volta che Sua Maestà capisce una donna. La sua osservazione ci porta inoltre a concludere che i tentativi dell’attrice non erano stati discreti. Non avrà maggior successo in futuro, dato che Ludwig finirà col dichiarare che è una donna da poco e che non vuole più vederla. L’attrice sarà colpita da una disgrazia perenne.
Altre donne tenteranno di risvegliare i sentimenti del re, e tutte avranno un punto in comune: il teatro.
1868. È Ludwig a rompere il silenzio perché non sopporta di non avere più notizie da Wagner. Lettera del 9 marzo: “Se volete che io guarisca rapidamente non esitate, vi scongiuro, voi il più amato degli uomini, a colmarmi al più presto di gioia con una lettera ricca di dettagli. (…) Oh, se sapeste quanto ho sofferto di esserne stato privato così a lungo!”
Penosa solitudine. Una primavera ad aspettare. Ah! Magari i Maestri cantori fossero già pronti, sospira il re, a lungo impossibilitato a muoversi a causa di dolori articolari al piede. Wagner tiene il broncio. Ricorda al re di avergli dato consigli saggi e accorti sulla gestione del regno, ed è vero, ma il re non ne tiene conto, e anche questo è vero. Seguono spiegazioni per lettera e ad aprile Wagner si reca a Monaco per degnare della sua presenza una rappresentazione del Lohengrin organizzata dal re di Baviera per il principe Federico di Prussia.
Ma Ludwig non si fa vedere, è indisposto. Adesso è lui a tenere il broncio. Allora Wagner non insiste e torna in Svizzera un po’ offeso. Quale misterioso male consuma il re? Un giorno lancia un grido d’aiuto e quando l’aiuto arriva, scompare.
Il re è sempre stato imprevedibile e ora ha contratto una nuova febbre, straordinaria, stravagante e molto più dispendiosa – va detto – del mecenatismo: l’architettura. Non c’è dubbio, nelle sue vene scorre davvero il sangue di Ludwig I.
Siccome il mondo è grigio e ostile, il re ne creerà uno fastoso e sublime. È entrato nella fase della costruzione dei castelli in Baviera, e non è un caso. Il vecchio re Ludwig I si è infatti spento a Nizza il 21 febbraio, giurando che Lola Montez, deceduta in America nel 1861, non era mai stata la sua amante. La scomparsa del nonno costruttore accresce il patrimonio personale di Ludwig.
Il 13 maggio 1868 è una giornata memorabile. Il re dichiara di voler ricostruire il vecchio castello in rovina nei pressi di Hohenschwangau, non lontano dalla gola del Pöllat, una torrente che si trasforma in una cascata di quarantacinque metri. Per attraversare la gola, nel 1866 è stato costruito per ordine della regina Maria un ponte che porta il suo nome, Marienbrücke, il ponte di Maria. Si gode di un panorama maestoso sui rilievi boscosi di Füssen, sui laghi e perfino sulle vette del Tirolo. Per il re “quel luogo inaccessibile e sacro è uno dei più bei posti al mondo”. Qui, su uno sperone roccioso alto mille metri, verrà costruita la Neue Burg Hohenschwangau, il nuovo castello di Hohenschwangau, battezzato Neuschwanstein solo nel 1886.
Hohenschwangau, il paese alto del cigno e Neuschwanstein, la nuova pietra del cigno: Lohengrin, sempre Lohengrin. Ma anche Tannhäuser e Tristano e Parsifal… Tutte le opere wagneriane, o quasi, verranno celebrate; Neuschwanstein sarà un monumento in onore del musicista. Eppure, Wagner non vi metterà mai piede e Ludwig perderà in quell’edificio la propria libertà.
Siccome l’obiettivo è costruire lo scenario di un castello medievale ispirato alla Wartburg e a Pierrefonds, i primi disegni vengono affidati a un pittore del teatro reale di Monaco, Christian Jank, mentre le piante saranno realizzate sotto la direzione di Eduard von Riedel, architetto di corte che aveva restaurato il castello di Berg.
Il 22 maggio, giorno del compleanno dell’Amico – Wagner ha cinquantacinque anni – Ludwig e il compositore si incontrano per pranzare sull’Isola delle rose. “È uno di quei giorni in cui ci si sente sottratti al mondo e alle sue sofferenze!” esclama il re. I due parlano esclusivamente dei Maestri cantori, di cui Wagner dirige le prove a Monaco.
Il 19 giugno la grande sala del teatro è piena per la prova generale, tanto che bisogna aggiungere dei sedili nella platea. Lo spettacolo dura cinque ore, dalle cinque e mezza alle dieci e mezza di sera. Nella recensione pubblicata due giorni dopo dalle Ultime Notizie da Monaco si può leggere che Wagner è stato acclamato con fragore e l’opera “grandiosa, piena di stile, molto interessante, sarà accettata e poi rappresentata con un crescente piacere”.
Ludwig afferma entusiasta che non vedeva nulla di simile dall’epoca del Tristano. “Nonostante l’immensità delle mie aspettative, non avrei mai, neanche nei miei sogni più folli, osato sperare tale meraviglia”, e firma di nuovo “Walther”. Wagner risponde, la mattina del 20 giugno: “Mano nella mano, come Sachs e Walther, continueremo a cercare di spiegare al nostro secolo quello che vogliamo dirgli.”
21 giugno, giorno della prima. La sala è piena zeppa, fin nelle gallerie, di direttori d’orchestra, musicisti e cantanti venuti, come per Tristano, da tutta Europa. Per la Francia c’è Léon Leroy, inviato speciale di Le Figaro, e Jules Pasdeloup, fondatore della società dei giovani artisti del conservatorio e fervente difensore di Wagner. Alle sei di pomeriggio il re fa il suo ingresso. Poi, mentre si alza il sipario, il buio invade la sala in cui regna un caldo opprimente. Wagner ne approfitta per infilarsi discretamente nel palco di Cosima ma, appena arrivato, un aiutante di campo lo prega di raggiungere il re. Per la prima volta, contrariamente all’etichetta, il re obbliga il compositore a salutare la sala dal proprio palco. Un disegno immortala la scena.
Il Nuovo Giornale della Musica del 3 luglio riporta: “Il successo è ancor più grande considerata la temperatura tropicale e la lunghissima durata dell’opera, successo di cui non si poteva dubitare fin dal primo atto, benché un certo numero di spettatori arrivati con pregiudizi avessero ancora delle remore.” Le rappresentazioni trionfali, il re che torna a Berg nella notte con il suo treno speciale, la critica d’accordo con il pubblico: I Maestri cantori sono un altro Tristano, benché la nuova opera esalti maggiormente l’arte tedesca e sia all’epoca considerata la creazione più importante di Wagner. Ludwig, di sicuro, è stato estremamente generoso; l’opera è costata al tesoro quarantacinquemila ottocento fiorini in più del previsto. La pubblicazione delle cifre dalle Ultime Notizie da Monaco svela l’esistenza di residui di critiche contro l’Amico. Un altro evento getta un’ombra sul successo dell’opera: l’affare Cosima.
È diventato difficile, quasi impossibile per Wagner, nascondere i suoi sentimenti per la moglie del suo direttore d’orchestra. Ora, restando a Monaco, il musicista non rischia più di attirarsi critiche politiche ma obiezioni morali. Wagner lo sa e torna in fretta a Tribschen il 24 giugno.
La notizia, al centro delle conversazioni da tanto tempo, è diventata irrefutabile e le illusioni del re, divorato dai dubbi, vengono meno. Ludwig ha aperto gli occhi sulla commedia che si recita intorno a Hans von Bülow, marito compiacente che non vuole dare scandalo e, soprattutto, perdere la carica di Kappelmeister.
Quando Ludwig decide di avvertire Cosima per lettera dicendole che a Monaco si diffondono calunnie su di lei, Wagner risponde, protesta, nega, accusa, chiede giustizia. Da Berg il re chiarisce la situazione:
“… Posso rassicurarvi su questo punto: la persona che mi ha informato sulle odiose calunnie diffuse contro di voi e la signora von Bülow non è, come immaginavate, un vostro nemico ma un uomo onesto e leale per cui è stato una tortura dover sentire tali falsità. (…) Vi scongiuro di impedire alla signora von Bülow di lasciare Monaco quest’inverno. La sua partenza farebbe il gioco dei malintenzionati. (…) Dovete convincere, per l’amor di Dio, l’amica a restare qui…”
Il re non è più indignato. Conosce la verità e teme ora atti imprudenti che andrebbero a confermare quello che tutti già pensano. Non protesta ma cerca di salvare le apparenze per i suoi amici. Una parvenza di dignità, infatti, è meglio di uno scandalo pubblico. L’“uomo onesto” è verosimilmente il segretario di corte, Düfflipp, per il quale di sicuro è stato molto imbarazzante dover fare una simile rivelazione al re. Gli ambasciatori di cattive notizie si attirano sempre problemi! Ma siccome è la verità, bisogna evitare ogni provocazione. Se Cosima resta a Monaco, gli amanti dei pettegolezzi non avranno niente da dire.
Ludwig crede ancora, probabilmente, che si tratti di un flirt, un’infatuazione passeggera. Ma l’amore tra Cosima e il maestro è troppo forte per sopportare queste costrizioni e seguire i consigli del re, angelo custode tradito.
Cosima lascia Monaco per l’Italia, ufficialmente per far visita alla sorella; in realtà raggiunge Tribschen da dove parte effettivamente per l’Italia, ma con Wagner.
Il 6 giugno successivo partorisce un terzo figlio del compositore, un maschietto, battezzato Sigfrido perché il padre sta terminando il terzo atto di questa nuova opera. Trovare dei nomi non è decisamente un problema per la coppia.
Siccome le sue raccomandazioni non sono state seguite, Ludwig, afflitto, si rinchiude nel silenzio, un silenzio di cinque mesi. Dal ...

Indice dei contenuti

  1. Copertina
  2. Frontespizio
  3. Colophon
  4. Indice
  5. Prefazione
  6. I. Il principe romantico
  7. II. Un re senza regina
  8. III. L’aquila e la colomba
  9. Bibliografia essenziale