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Per motivi di giustizia
Informazioni sul libro
Un viaggio tra le storie di vita di lavoratori e lavoratrici che si ribellano alla schiavitù del lavoro e in particolare al padronato capitalista, alle agromafie e al caporalato. Storie di donne e uomini che rappresentano un'Italia che non si arrende, nonostante il razzismo, il lavoro forzato, la schiavitù, le mafie e una profonda e strumentale indifferenza che è propedeutica a questo sistema. Storie come quella di Balbir Singh, che ha lavorato per sei anni in un'azienda agricola dell'Agro Pontino alle dipendenze di un padrone italiano che lo considerava un animale senza diritti. Balbir si è ribellato, lo ha denunciato e si è costituito parte civile nel relativo processo, nonostante sapesse di aver "infastidito" la 'ndrangheta. Seguono le vicende di molti altri braccianti, uomini e donne, migranti e italiani, ribelli per scelta alla schiavitù dei padroni e dei padrini d'Italia. Storie di lavoratori, come abbiamo smesso di raccontarle.«Prima o poi lo schiavo si ribella e la sua coscienza urla. La schiavitù e lo sfruttamento sono destinati a fallire perché tra la loro ontologia e la loro traduzione empirica resta uno iato in cui l'uomo rimane uomo e può agire, ribellandosi, per riconquistare la propria dimensione, personalità e coscienza. Siamo destinati a vincere.»
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Copertina
- Frontespizio
- Colophon
- Indice
- Prefazione di Franco Ferrarotti
- Per motivi di giustizia
- Premessa
- 1. Zi’ Vincenzo O’ Vaccaro e Michele Mancino: padri dell’Italia che vogliamo
- 2. La dignità di Balbir e la nostra lotta per motivi di giustizia
- 3. Joty che lavora di notte mentre tutti noi dormiamo
- 4. Harbhajan Ghuman, uomo libero per un mondo libero
- 5. Il Covid-19 e lo sfruttamento del padrone sul lavoratore. Quando due pandemie si sommano
- 6. Gill Singh, la mascherina anti-Covid e quella politica che sta sempre dalla parte dei padroni
- 7. Joban Singh: suicida per sanatoria e il fallimento di un intero Paese
- 8. Ash e la sua lotta per essere se stess*
- 9. La denuncia di Akhila e delle sue compagne contro ogni violenza e sfruttamento
- 10. Da Akhila alle condizioni di vita, reclutamento e sfruttamento delle donne immigrate e italiane nelle campagne dell’Agro Pontino
- 11. Malhi e quella vertenza che restituisce speranza a un popolo intero
- 12. Amrinder, gettato in un campo di patate, e Gurpreet, testimone coraggioso di un incidente sul lavoro avvenuto “in piena regola”
- 13. Gurjant muore cadendo da una serra mentre Surjeet viene picchiato dal suo padrone in diretta
- 14. Lo sciopero del Gattopardo del 22 settembre 2020: «Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi»
- 15. Benedetto e la sua rivoluzione invincibile
- Conclusione: Collettivo “Ek noor” dei lavoratori e delle lavoratrici indiani in Italia
- Ringraziamenti
- Notes