Il conflitto non è abuso
Esagerazione del danno, responsabilità collettiva e dovere di riparazione.
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Il conflitto non è abuso
Esagerazione del danno, responsabilità collettiva e dovere di riparazione.
Informazioni sul libro
Viviamo nel conflitto. Dalle relazioni intime alla geopolitica, abitiamo un mondo di differenze in cui i nostri desideri, i nostri gusti, i nostri limiti, i nostri valori, le nostre credenze sono costantemente in tensione con quelli dell'altro. Viviamo nel conflitto e non lo sopportiamo. Incapaci di gestire il disagio dell'incomprensione umana, preferiamo pensare il mondo in termini di vittime e carnefici, esacerbando e manipolando la paura per evitare di affrontare noi stessi. Illuminando la differenza tra «conflitto» e «abuso», l'autrice interroga la cultura della stigmatizzazione, e lo fa partendo dalle relazioni a due e allargando via via l'analisi per arrivare a parlare di guerra. Il meccanismo, ecco l'intuizione folgorante, è lo stesso: chi vive un'esperienza conflittuale tende a esagerare il danno subito e cerca sostegno in un gruppo - familiare, sociale, religioso, nazionale - segnando l'inizio di un'escalation che non fa che moltiplicare l'ingiustizia e la violenza. Sarah Schulman azzarda quindi uno sguardo critico anche lì dove sollevare equivale a giocarsi le mostrine da progressisti: guarda con sospetto ai trigger warning, cerca di sezionare la logica interna della brutalità della polizia e degli abusi domestici, rifiuta di appiattire l'esperienza umana in slogan confortanti. E se invece di ostinarci a cercare il capro espiatorio cominciassimo a pensare in termini di responsabilità collettiva?Il conflitto non è abuso non è certo un libro che cerca il consenso: quel che insegue è il cambiamento. Un profondo cambiamento sociale che leggendo queste pagine appare più che mai necessario e, per una volta, realizzabile.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Frontespizio
- Indice
- / Un manifesto riparativo. Introduzione
- Prima parte. L’io in conflitto e lo Stato abusante
- 1 / Amare: il conflitto non è abuso
- 2 / Abbandonare il personale. Lo Stato e la produzione dell’abuso
- 3 / La polizia e la politica dell’esagerazione del danno
- 4 / La criminalizzazione dell’hiv in Canada. Come la classe media più ricca del mondo ha deciso di rivolgersi alla polizia contro le persone sieropositive per mascherare il proprio razzismo, il proprio senso di colpa e la propria ansia riguardo la sessualità, e il suo approccio punitivo radicato nel suprematismo
- Seconda parte. L’impulso all’escalation
- 5 / L’escalation
- 6 / Il riflesso di fuga maniacale. Trigger + esclusione
- 7 / Famiglie queer, maternità compensatoria e cultura politica dell’escalation
- Terza parte. Suprematismo/trauma e giustificazione dell’ingiustizia: la guerra israeliana a Gaza
- 8 / Assistere al genocidio in tempo reale. Gaza vista attraverso Facebook e Twitter (2 giugno-23 luglio 2014)
- / Il dovere della riparazione. Conclusione
- Ringraziamenti