- 430 pagine
- Italian
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La rappresentazione del mondo nel fanciullo
Informazioni sul libro
Il bambino non è, come voleva Rousseau, un semplice homunculus, ovvero un uomo in miniatura non ancora completo, bensì un essere sui generis, il cui sviluppo affettivo e cognitivo passa attraverso fasi differenziate e obbedisce a leggi proprie. È questo l'assunto fondamentale da cui parte Jean Piaget e che segna la sua intera opera: la differenza qualitativa tra il pensiero adulto e quello infantile. Così, quelle nozioni e rappresentazioni che all'adulto possono apparire come il risultato di una lettura immediata della realtà, sono invece il prodotto di una progressiva coordinazione di dati o attività più elementari da parte del bambino: sono insomma l'esito di un processo di «costruzione», irriducibile alle leggi della natura fisica e biologica. L'introduzione di queste metodologie specifiche sono la sfida e il principale contributo di Jean Piaget alla conoscenza scientifica.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina di Copyright
- Indice
- Introduzione di Guido Petter
- Introduzione: I problemi e i metodi
- Parte prima: Il realismo infantile
- Parte seconda: L’animismo infantile
- Parte terza: L’artificialismo infantile e gli stadi ulteriori della causalità
- Appendice
- Note
- Bibliografia
- Indice degli autori
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