- 128 pagine
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Il tempo della rivolta
Informazioni sul libro
« La rivolta anarchica viola le frontiere statuali, denazionalizza i presunti cittadini, li svincola e li estranea, li rende provvisoriamente apolidi, li invita a proclamarsi stranieri residenti. » « «La rivolta anarchica viola le frontiere statuali, denazionalizza i presunti cittadini, li svincola e li estranea, li rende provvisoriamente apolidi, li invita a proclamarsi stranieri residenti». » Emarginata dalla riflessione, presentata come un evento caotico e fosco dal racconto mediatico, la rivolta è un tema incandescente nello scenario globale. In questo libro Donatella Di Cesare ne tocca per la prima volta i diversi aspetti, politici e filosofici, offrendo un quadro suggestivo e puntuale dell'attualità.
Come la migrazione, anche la rivolta lascia intravedere ciò che accade «fuori», al di là dell'ordine statocentrico, ai bordi dell'architettura politica, intorno ai confini sorvegliati dello spazio pubblico. In un elogio della rivolta, e del suo voltafaccia al potere, Di Cesare si interroga anche sui fenomeni contigui, sulla rivoluzione perduta – nei molti sensi di questa espressione – e sulla resistenza.
Se i movimenti che occupano le piazze, sottolineando il declino della rappresentanza, chiedono il diritto di apparizione e l'ingresso nello spazio pubblico, la rivolta va oltre: anziché accettare il conflitto interno, mette in discussione le cornici stesse di quello spazio.
I protagonisti sono molti: dai nuovi disobbedienti a coloro che praticano l'anonimato nel web, dai segnalatori d'illeciti a quanti si dichiarano «invisibili».
Il tempo della rivolta fornisce un'interpretazione politica della maschera e parla di «zone d'irresponsabilità»; nascondersi per mostrarsi è una sfida allo Stato che condanna ogni maschera che non sia la propria, al potere finanziario senza volto, all'economia disincarnata, noncurante dei propri effetti; si svela così l'enorme dissimmetria, si mette allo scoperto la disparità di forze, si denuncia la sorveglianza planetaria.
La rivolta non è un evento effimero, bensì un passaggio anarchico che si compie nel disimpegno dall'architettura politica.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- L’autrice
- Frontespizio
- Pagina di Copyright
- Indice
- Il tempo della rivolta
- Il diritto al respiro
- La costellazione delle rivolte
- Tra politica e polizia
- Occupazioni. Dalle fabbriche alle piazze
- «Bella ciao». Note di resistenza
- Un’epoca spettrale
- Alla ricerca della rivoluzione perduta
- Che cosa vuol dire rivolta?
- Grido del singolo e ferite della storia
- Il dopodomani di Spartaco
- I limiti dello spazio pubblico
- Il diritto di apparizione
- Voltafaccia al potere
- Prefigurazioni
- Quella tensione esistenziale
- Se il dissenso è un crimine
- I nuovi disobbedienti
- Lo sberleffo di Anonymous
- Sull’invisibilità. Nascondersi per mostrarsi
- Maschere e zone d’irresponsabilità
- Fughe di notizie
- Stranieri residenti. La rivolta anarchica
- Barricate nel tempo
- Note
- Bibliografia
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