Viva Mussolini!
La guerra della memoria nell'Italia di Berlusconi, Bossi e Fini
- 260 pagine
- Italian
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Informazioni sul libro
In questi ultimi anni l'Italia ha vissuto una «rivoluzione silenziosa», che ha profondamente cambiato la nostra società civile. In un clima di intolleranza e volgarità crescenti, sono stati infranti alcuni tabù dello stato di diritto, fino a mettere in discussione la libertà di stampa e istituzioni fondamentali come il sistema della giustizia, la Corte Costituzionale e la stessa presidenza della repubblica. Uno degli aspetti chiave di questa trasformazione della coscienza collettiva è stata la distruzione della memoria condivisa dagli italiani, cui ha dato un contributo decisivo il «revisionismo storico»: da un lato sono stati rivalutati Mussolini e il fascismo, dall'altro sono stati messi in dubbio i meriti dell'antifascismo e della lotta partigiana. La polemica revisionista, che ha trovato ampio spazio sui media, è stata il presupposto di un'operazione politica, che ha portato al governo gli eredi politici del fascismo e un movimento con forti venature populiste e razziste come la Lega Nord. Non solo la società italiana si è spostata a destra, ma le idee della destra hanno conquistato uno spazio crescente nel dibattito pubblico. Aram Mattioli, professore di storia all'Università di Lucerna, ricostruisce le diverse tappe di una «guerra culturale» che ha interessato gli storici e i politici, ma anche le arti e i mass media.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina di copyright
- Prefazione
- 1. Introduzione
- 2. L’erosione della base di consenso antifascista
- 3. Elementi del discorso revisionista sulla memoria
- 4. Politiche della memoria della destra nella seconda repubblica
- 5. La cultura della memoria in Italia: un’anomalia nel panorama europeo?
- 6. Epilogo
- Bibliografia
- Indice dei nomi
- Sommario