- 338 pagine
- Italian
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Assalto al pm
Informazioni sul libro
Le sue indagini: legittime e fondate. La sua cacciata: illecita. Lo ha stabilito la Procura di Salerno: in questo libro dolente e appassionato, per la prima volta, de Magistris racconta tutto. Gli sgambetti dei superiori, come sono nate le inchieste, da quelle meno note ma importantissime ("Shock", "Artemide", "Splendor") fino alle più conosciute "Why not", "Poseidone" e "Toghe lucane". Ecco come opera la "nuova P2", nella complicità tra insospettabili e criminali. 'Ndrangheta, colletti bianchi e borghesia mafiosa. Oggi tanto si parla di riforma della giustizia, di durata dei processi, di stop alle intercettazioni. Questa storia esemplare dimostra cosa c'è dietro: la volontà politica di avere una magistratura programmata per servire. Conclude il testo la postfazione di Antonio Ingroia, procuratore aggiunto a Palermo. In Appendice tutte le lettere e i documenti del caso de Magistris.
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Pagina di Copyright
- Frontespizio
- Prefazione - di Marco Travaglio
- Dedica
- La lezione del padre
- La Calabria, gli insegnamenti e le brutte scoperte
- Una carriera in ascesa a Napoli e il richiamo di un’opera incompiuta
- Un ritorno «salutato» dai salotti buoni di Catanzaro
- La «casta» comincia a delineare l’offensiva
- Un magistrato con i nemici «in casa»
- Quella fuga di notizie che ha chiarito le cose
- Due consulenti molto temuti
- All’orizzonte il baratro ma nella coscienza nessuna alternativa
- «Poseidone» scompare tra gli abissi...
- «Toghe lucane» e «Why not» non si fermano, meglio cacciare il titolare
- L’indimenticabile abbraccio della Calabria, dell’Italia... e oltre
- Io, l’Al Capone della magistratura, protagonista di un centinaio di procedimenti penali
- La farsa del procedimento disciplinare: de Magistris lavora troppo, cacciatelo
- La più grande menzogna della storia giudiziaria d’Italia: la guerra tra procure
- La svolta e il viaggio. Gli italiani e il mio ristoro
- Il «cattivo magistrato» diventa un «cattivo politico»
- Postfazione - di Antonio Ingroia
- Appendice
- Ringraziamenti