- 205 pagine
- Italian
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Come si esce dalla società dei consumi
Informazioni sul libro
Latouche riprende qui tutti i principali temi e le argomentazioni della sua riflessione sulla necessità di abbandonare la via della crescita illimitata in un pianeta dalle risorse limitate. Non si tratta, a suo giudizio, di contrapporre uno sviluppo buono a uno cattivo, ma di uscire dallo sviluppo stesso, dalla sua logica e dalla sua ideologia. Per questo è anzitutto necessario «decolonizzare l'immaginario», un compito di portata storica in cui si rivela essenziale il dialogo con i maestri della tradizione «libertaria», da Ivan Illich ad André Gorz e Cornelius Castoriadis. La stessa crisi attuale può essere vista, secondo Latouche, come una «buona notizia», se servirà ad aprire gli occhi sulla insostenibilità del «progresso» che l'Occidente ha realizzato fin qui. Per Latouche, infatti, la via della decrescita serena passa in primo luogo per una presa di coscienza del fatto che lo sviluppo è un'invenzione dell'uomo, e che il rapporto tra uomo e natura può essere rimodellato in una dimensione «conviviale», nel rispetto della legge dell'entropia e all'insegna di quella che egli chiama «opulenza frugale»: meno consumi materiali e più ricchezza interiore, meno «ben essere» e più «ben vivere».
Domande frequenti
Informazioni
Indice dei contenuti
- Presentazione
- Frontespizio
- Pagina di Copyright
- Prefazione
- Come si esce dalla società dei consumi
- AVVERTENZA
- Introduzione - Il risveglio degli amerindi: un’altra via e un’altra voce
- Parte prima - Uscire dal vicolo cieco
- Parte seconda - La via della felicità. Uscire dall’economia
- Parte terza - Altre voci e altre vie
- Parte quarta - Una via d’uscita
- Conclusione - Il Tao della decrescita
- Bibliografia